Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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penso che le domande poste da kirbmark sono molto interessanti e purtroppo vengono anche a me quando penso ad un dio personale, esterno all'uomo, uno spirito che da lassù ci giudica, che ha creato l'universo e che quindi si trova addirittura al di fuori della sua creazione e ne può essere persino influenzato. Questa visione è comune a molte religioni ed io non la condivido. Parto dall'assunto che la complessità dell'universo non può essersi generata dal nulla o casualmente è come dire che la divina commedia si è scritta da sola, lo trovo assurdo, oltretutto la vita, l'universo sono infinitamente più complessi e meravigliosi della divina commedia (per fare un esempio paradossale), poi parto dal principio che l'universo è un ologramma, che la nostra realtà da l'illusione della separazione e della casualità. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. La vita è una nel senso di indistruttibile e nelle sue manifestazioni cambia, fa esperienza, si evolve, ma non perchè ne ha bisogno. Se nulla si crea e nulla si distrugge, allora la visione di un creatore è imprecisa. Si parlava di gocce nell'oceano, certo noi attualmente siamo gocce che ci siamo dimenticati di essere l'oceano e questo non è satanismo caro muratore e solamente la consapevolezza che la personalità e l'individualità è un fattore che ci distingue ma non è eterno e soprattutto non è la nostra vera identità. Io non sono tizio e nemmeno caio, questa è la maschera che abbiamo in questa realtà materiale e che dalla nascita siamo condizionati ad indossare, quindi non è satanico dire che la divinità è dentro l'uomo e che essa non è separata da lui, perchè tutto è vita e la vita e Dio. Non esiste un dualismo del tipo Dio crea la vita. Dio è la vita stessa. Il male esiste certamente, ma affermare che esiste qualcosa di separato dalla vita, vuol dire contrapporre qualcosa alla divinità il che è assurdo, perchè tutto è dentro lui. Molti atei si avvicinano più di molti credenti alla realtà, proprio perchè non esiste un dio esterno e le nostre preghiere serviranno a ben poco. Non bisogna affidarsi a divinità, questo è un mezzo usato dalle religioni per intrappolarci e soprattutto per non farci usare le nostre capacità, il nostro spirito, ma anche la nostra intelligenza. La forza dobbiamo prelevarla da noi stessi. Siamo troppo impegnati a cercare conforto dall'esterno, quando non ci rendiamo conto che i problemi provengono da noi stessi, siamo noi a crearci l'inferno o il paradiso. Spero di non essere stato troppo retorico!
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