Guarda che non sono stati "i credenti" a chiedermi di essere piu' umile, ad accusarmi di essere indottrinato dagli illuministi, di essere aggressivo, etc... ma e' stato un certo CB che parla in vece degli altri, a quanto pare (ma che quando serve, si tira via e si nasconde dietro se stesso e i suoi diritti...). Lo conosci?
Gia', dice che non si puo' condannare un sistema "perche' fa del male", se fa anche un po' di bene. Anzi, mi da pure del cafone, che propongo, rispettando me stesso, cio' che pensa sia irrispettoso per la naturale sensibilita', che, a quanto e' emerso nel corso delle discussioni, e' una esclusiva caratteristica di chi adora un qualche dio... (senza conoscenza non c'e' amore... o consapevolezza... o tutt'e' due...bah!...)
La mia era una vana speranza che si potesse discutere di fede, di dottrine, e di metodi di comunicazione, di trucchi psicologici, di trappole, di contrasti interiori, di paure e terrorismo, di torture psicologiche e di discriminazione sessuale, di potere e di mezzi del potere, di encicliche attuali e di prese di posizione politiche, di costume e di stato... invece (ed e' incredibile che mi si attribuisca l'abitudine di ripetere all'infinito argomentazioni inutili), non faccio altro che leggere : "io sono libero di credere, anzi di sapere, cio' che credo e so!" ... che e' uno dei pochi principi che mi ero dato in partenza... e ancora li' vi ritrovo dopo tot posts...
Una vana speranza, come, appunto, quella di parlare di oceano con un pesciolino rosso al lunapark, da tutta una vita. (...e non chiamare amnesty international, perche' non intendo dare dello "stupido come un pesce", ai credenti (anche perche' non credo siano stupidi i pesci!), ma solo dell'"inesperto" come un pesciolino rosso in una busta.
...
... Citazione:
non sfogare su di me la tua rabbia verso gli "indottrinati".
Non parlare come un indottrinato e ne riparleremo... che fa la vittima, quando non fa l'indottrinato o il liberale libertario... (solo quando non si sia irrispettosi nei confronti del credo ...o nell'urtare la sensibilita' dell'amore divino ...) Che rigira le responsabilita' alle gerarchie, che insinua dicendo di scherzare, e poi, ribadisce che era una argomentazione, che mischia discorsi di scienziati a commenti e poi, candidamente, dopo che quasi tutti erano stati tratti in inganno, svela l'equivoco...
Di tutto s'e' parlato tranne di realta'. Di soggettivita', tantissima. La soggettivita' di chi non vuole confrontare le proprie esperienze, forse perche' ha la sensazione che qualcosa non torni nei conti. Alla ricerca di soggettivita' per elevare la propria esistenza al di sopra della massa, ma che e' nella massa che trova la leva della propria esistenza.
Punti di riferimento collettivi, per ingannarsi meglio tutti.
La soggettivita' come alibi di creduloneria... di complicita', di incoerenza, di fragilita'...
Non ho nessun rancore contro i credenti, questo e' argomentato con i fatti, piu' che con il soggettivo mio punto di vista.
La banalita', "io non sono cosi'" la avevo anticipata nel commento precedente, e non hai tardato a realizzarla, quella banalizzazione del concetto che esprimevo (nel io sono CB e non "i credenti"), per portare la discussione verso, il pareggio di un "io faccio quello che voglio, e tu fai quello che vuoi..." ... non ci sto: non e' cosi' semplice se ci va di mezzo la societa' in cui vivo.
La coerenza con tutti quei contrasti interiori, si va far benedire: penso che sia uno delle tante deviazioni che vengono a crearsi nella mente umana che accetta un mistero come punto di riferimento. Compromessi. Storici, personali, sociali, evolutivi... solo compromessi e turbe.
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