Premessa: sono ateo. E praticante zen, il che per me è la stessa cosa.
Detto questo, prima di archiviare o bollare malamente lo studio di Jaynes sarei dell'idea di analizzarlo a fondo. Quando come giustamente dice Santa, parla di persone letteralmente possedute, in grado di parlare lingue a loro sconosciute o simili, beh, o mente, oppure questo è un fatto, ed un fatto non scientificamente spiegabile. Per questo, Jaynes offre una chiave di interpretazione. Formula una teoria.
Che questa teoria si veda ricorrere in varie culture e tradizioni del mondo è un altra osservazione interessante.
Quando si parla di "facoltà perdute" dal cervello umano, questo però evoluzionisticamente fa un po' a botte con il lasso temporale in esame (a differenza di Santa, sono un evoluzionista), quindi si potrebbe parlare di facoltà "assopite" dall'utilizzo del cervello "imposto" dal contesto razionale nel quale l'individuo si sviluppa.
Molto interessanti secondo me possono essere i legami con i poteri mentali che possono indurre alcune pratiche del buddismo tibetano, quali l'anuttarayoga tantra. Approfondirò in entrambe le direzioni.
Per Santa, hai mai letto qualcosa di C.Castaneda? Anche in essi si parla spesso di "esseri inorganici" ricorrere nelle tradizioni tolteche. Lui era sì un romanziere, ma anche un antropologo. Gradirei un tuo parere.
hasta
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The assumption that what currently exists must necessarily exist is the acid that corrodes all visionary thinking. M.Bookchin
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