ok, ma vi facevo piu' attenti: 1) Non esiste una verita' "assoluta" perche' ogni verita' e' relativa al suo contesto ed e' solo un punto in una retta infinita che comprende tutte le verita' relative. Dio non potrebbe essere la retta, sarebbe uno dei punti di un contesto piu' largo. "Chi ha creato dio" sarebbe un'altro dei punti della retta, appena precedente al "vostro" dio (che e' una vostra verita' relativa) ...e cosi' all'infinito... a menoche' non esistano teorie di autocreazione di dio stesso, che ignoro proprio. Beh, in tal caso bisognerebbe chiedersi "quale droga girasse frequentemente tra coloro i quali si fossero inoltrati in una teoria del genere".
"La verita' esiste, ma non la conosciamo" quindi e' la presa di coscienza che la verita' assoluta e' una verita' che prevede tutto l'insieme (infinito) di verita' sconosciute: piu' che una certezza (dogma) e' l'inverso, cioe' una apertura dinamica alla realta' dei fatti, conosciuti e sconosciuti.
2) idiozie : sono le idiozie messe in bocca preterintenzionalmente, da davide, ad un ipotetico agnostico-ateo, per di piu' veramente molto idiota. Le idiozie non erano di davide ma dell'idiota che faceva parlare attraverso la sua interpretazione.
3) "le decisioni che prendi potrebbero essere influenzate dalla tua appartenenza ad una tradizione storica che irrimediabilmente media il tutto", potrebbero, ma non lo sono, almeno non lo sono in un unica direzione.... Mi descrivo brevemente: cattolico di nascita, di famiglia cattolica (in un contesto calabro-pugliese) di formazione esterna a tutte le correnti di pensiero politico-sociali. Nel senso che probabilmente le influenze le ho subite, tutte: destra-sinistra-centro-nordista-comunista-anarchico... ma che vor di'? Non ho mai partecipato a sedute di ipnosi collettiva, non sono mai stato folgorato da libri o da autori, perche' non leggo molto. Sicuramente, sono inserito nel sistema, ma cerco di tenermene piu' fuori possibile ed affronto con quel poco di analisi critica, che mi ritrovo, tutto cio' che mi si presenta davanti. E credo che cosi' continuero' a fare.
Tutto cio' mi riporta al punto che descrivo nei miei posts.
Non ho mai frequentato scuole maoiste, ne' buddiste, ne' circoli massonici, ne' rotary club. Forse per qualche indottrinato, abituato a sentirsi appartenere a qualcosa, questo puo' sembrare impossibile, ma non lo e'. Non sentirsi appartenere a niente di cio' che concerne quello che c’e’ di esterno al mio "mondo" (affetti, amicizie, conoscenze, passioni, emotivita' individuale...) e' possibile. Appartengo a me stesso e a chi amo (e a chi mi ama...). Le supposizioni o i "credo" non fanno parte dei miei interessi perche' ritenute solo ipotesi, come miliardi di miliardi altre, a cui non sento di appartenere. Non deve essere questo "immaginario illusorio" il centro di gravita' attorno a cui orbito io, con il mio mondo di appartenenza. Preferisco mettere la mia vita nelle mani della mia coscienza, che racchiude il sunto di tutto quello a cui sono stato sottoposto (influenzato) durante la mia, seppur breve, esistenza.
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