nel tuo post 172 affermi: == Io ho fatto tutt'altra strada.==
hai seguito il passo passo nelle indagini "metodico" che stai seguendo nella discussione con Dj o un altro criterio? e, se posso, dove sei arrivato? Forse non l'ho capito o forse mi č sfuggito tra i post, ma non mi pare di aver osservato una tua "dichiarazione finale" (che puņ sempre essere provvisoria ...quanto la mia).
Per riprendere il filo era riferito a:
Citazione:
Secondo me, se dio esiste, abbiamo ben poco da aspettarci da lui quanto a soddisfazione dei nostri desideri; per quanto questi desideri possano essere legittimi, pregevoli, caritatevoli ad una nostra (umana) valutazione.
Forse potremmo aspettarci di incontrare un dio misericordioso se anche lui avesse prima o poi la necessitą di richiederla a qualcuno al di sopra di lui; questo lo renderebbe forse cosciente di quel che significa per l'essere umano sperare in un atteggiamento misericordioso da parte di chi lo ha "creato". Ma se lui č onnipotente, non ha nessuno con cui rapportarsi in condizione di paritą o di inferioritą; dal che deduco che farą o non farą, come gli pare e piace. Se veramente č onnipotente non ha nessuno con cui "giustificarsi", nemmeno la coscienza. Noi esseri umani (quasi tutti), si
Questa č all'incirca la riflessione che mi ha portato ad essere certo che se "il barba" c'č, non č quello descritto dalla religione cristiana, nč da quella musulmana, nč da altri che ci volessero "insegnare" chi č e che cosa vuole da noi umani.
Non ho fatto volutamente una "dichiarazione" finale per vari motivi. Ma questo non é importante.
Desideri; io vedo che abbiamo a portata di mano tutto quel che serve per vivere una vita che definirla felice é molto riduttivo. In questa mia "visione" i desideri di cui parli mi appaiono ridicoli. Qualsiasi desiderio é come quelli dei bambini viziati. Non vedo perché Dio dovrebbe tenerne minimamente conto... Non é un caso che il Buddismo (tra gli altri) indica la rinuncia ai desideri come un passo fondamentale nel cammino verso l'illuminazione.
Per quanto riguarda il mio percorso che mi ha portato alla conclusione tua: "Dio ...non č quello descritto dalla religione cristiana, nč da quella musulmana, nč da altri che ci volessero "insegnare" chi č e che cosa vuole da noi umani", non é stato un ragionamento ma piuttosto un insieme di esperienze, studio, ragionamenti, contemplazione e meditazione. Di particolare importanza é stata per me la lunga pratica del Tai Chi che, tra le miriadi di altre cose, mi ha mostrato chiaramente (con i fatti non con teorie) la profonda ignoranza e arroganza (ci risiamo ) del mondo umano in cui sono cresciuto (occidente) e di conseguenza la mia. Mi ha mostrato come TUTTO quello che mi era stato dato "come certo" e a cui mi ero "appoggiato" fino ad allora non era affatto tale. Da li a rimettere TUTTO in discussione il passo é inevitabile, se si é onesti con se stessi, comprese chiaramente le varie descrizioni di Dio. A quel punto ho capito (avendo gią letto molto di tutte le "principali" tradizioni) che i vari libri sacri, religioni, filosofie, vanno viste (per trovare elementi in esse che possano essere di giovamento, guida o consiglio a noi "moderni") nel contesto in cui sono nate (state scritte) tenendo inoltre conto delle manipolazioni e falsificazioni, per fini non proprio nobili, che hanno subito nel tempo. Se un Maestro (Illuminato o chiamiamolo come vogliamo) deve comunicare agli antichi Babilonesi DEVE usare il loro linguaggio, altrimenti i suoi contemporanei non lo capiranno mai. Io sono arrivato alla conclusione che da sempre i Maestri dicono le stesse cose. Proprio le stesse. Siamo noi che le recepiamo diversamente a causa dei linguaggi diversi, delle manipolazioni e falsificazioni.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é Chuang Tzu
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