<< Il mio punto di vista affonda nella necessita' umana di razionalizzare tutto ... anche cio' che non capisce e che non potra' mai capire. Questo e' irrazionale, e genera la confusione che rende facile preda di "soluzioni a buon mercato". >>
La capacità di razionalizzare tutto è tipicamente umana, è ciò che ci pone in un punto determinato della evoluzione della “vita”.
Quando questa capacità diventa una “necessità”, secondo me, significa darle una centralità, … una condizione in un certo senso limitante, condizionante …. in poche parole la “necessità” (la centralità del razionale) diventa di fatto “irrazionale” …. Perché dico questo ??
Perché è irrazionale pensare che con la razionalità sia possibile razionalizzare tutto, e allo stesso tempo pensare che quello che non si conosce perché è “non razionale” non esiste … ed è solamente un condizionamento .. una “soluzioni a buon mercato”
<< facilita' contro l'insoddisfazione di essere imperfetti. . >>
La facilità potrebbe anche essere quella di non perdere tempo su cose o concetti “irrazionali” !!!!
Come vedi dipende sempre dal punto di vista, perché è il punto da cui “osserviamo” che determina la nostra “veduta” la visione della “nostra realtà”, ma non ci permette di vedere quello che c’è “dietro le colline”, … il fatto che non riusciamo a vedere quello che è fuori dalla nostra portata non vuol dire che dietro alla collina c’è il nulla ….
Probabilmente l’essere umano non è imperfetto, ma è sicuramente “ignorante” nel senso che ignora quello che c’è oltre la collina ….
Definire la “spiritualità” volendole farle indossare un determinato vestito, pensare che sia un voler “immaginare” quello che c’è dietro la collina … un “immaginare che diventa fede, c’è e ci può essere una infinità di cose …. Spiritualità può significare una infinità di cose …
Per me vuol dire cercare di “vedere” quello che c’è dietro la collina cercando di spostare il mio angolo di visuale …
Per vuol dire “movimento” … un movimento tipico della nostra specie …
Io personalmente non sono sicuro di quello che posso capire, dubbi e contraddizioni sono il mio pane quotidiano … non è poi così facile ….
°°° << Inoltre, tu confermi in pieno con le tue stesse parole, che la Fede e' fondamentalmente un escalation di auto convincimento che culmina nella forza di un "compito speciale" creato nel proprio subconscio. E questo e' piu' di quello che mi aspettavo da una discussione del genere. >>
Se ricordo bene: possiamo dire che siamo un insieme che è il prodotto di conscio, subconscio, inconscio …
Potremmo immaginarle come tre “frequenze” la nostra coscienza è sempre sintonizzata sulla frequenza del conscio … può la nostra “coscienza” sintonizzarsi su altre frequenze ??
In pratica quello che ha detto “Pispax” : << Non è che si può ridurre la spiritualità a una sorta training autogeno deteriore!
In qualunque modo uno la veda questo è un anelito sempre presente!
Un conto è dire che razzingher sembra il nonno di zio fester, cosa che faccio sempre parecchio volentieri. Altro invece è disprezzare una roba che bene o male fa parte di noi. >>
<< E ci credo: questo spiega bene quella vaga sensazione che da qualche parte ci sia una festa alla quale non si è stati invitati che più o meno hanno tutti gli atei, Montanelli in primis (e lo cito perché questa è una parafrasi di parole sue). >>
l’immagine della “festa” … dove c’è gente allegra felice di stare insieme …. Bella l’immagine della festa …
°°° @ sick-boy
<<..ambito spirituale...
Che paradossalmente non è nemmeno possibile ridurre "all'ambito spirituale". Queste etichette che sono tanto utili e precise per identificare oggetti distinti, le parole, mal si prestano a cogliere ciò che oggetto distinto - chiaramente individuabile - non è. Banalizzano, a pensarci bene >>
Le etichette le usa chi ne sente la “necessità” …
La spiritualità non è razionalizzabile, non è scientificamente dimostrabile … non è “oggettiva” (secondo determinati canoni esiste l’oggettività) quindi è sicuramente soggettiva …
Non capisco cosa si Banalizza e chi Banalizza ??
°°°
@ Red_Knight
<< Considero, forse mi sbaglio, tutta la spiritualità non religiosa - comunemente intesa - una risposta fai da te alla religione. Una soddisfazione in stile "la volpe e l'uva" di un bisogno che però, al contrario di come la si pensa, non è naturale dell'uomo ma creato dalla presenza della religione nella società. >>
La soddisfazione sta nel “movimento” …. Movimento lungo un sentiero … ogni sentiero che percorri se ha un “cuore” è un buon sentiero.
<< Ci sono quelli che la religione l'hanno rifiutata, per un qualsiasi motivo, ma non hanno perso il "bisogno" di spiritualità e tentano di soddisfarlo in qualche altro modo; e ci sono quelli che, pur non essendo mai stati religiosi e non disposti ad esserlo, si sentono comunque in dovere, per emulazione o spinti dalla pressione sociale, di cercare un lato spirituale. >>
La vita è bella perché varia …
<< Io personalmente non sono pompato verso la trascendenza proprio da nulla e per nulla>> .
Non sei curioso ??!!
°°°
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“Capire … significa trasformare quello che è"
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