Mi pare che anche il buddismo dica qualcosa del genere
Lo pseudo-egoismo buddhista nasce da un fatto ben preciso. Ognuno di noi potenzialmente è un Buddha (risvegliato), ma prima di arrivare a questa condizione cìè bisogno di un tempo estremamente lungo e tutti gli aspiranti (bodhisatta) passano attraverso varie vite prima di riuscire nell'impresa. Quando si nasce la mente è tabula rasa, ma già modellata dalle esperienze precedenti le quali vengono potenziate con atti altruistici e compassionevoli, dette anche parami, (nella tradizione theravada ne sono prese in considerazione dieci: generosità, condotta etica, rinuncia, saggezza, energia, pazienza, veridicità, determinazione, benevolenza ed equanimità) nella nuova vita. Una volta che l'individuo stesso ha raggiunto l'ultimo stadio della buddhità è finalmente illuminato e può istruire le altre persone in modo da sopprimere la sofferenza (dukkha) che tanto ci affanna e rattrista per tutta la nostra esistenza.
Citazione:
Tutti, indistintamente, quando é il momento scelgono ciò che é meglio per se stessi, non per la comunità
E poi dicono che siamo noi gli evoluti. Basta vedere, ad esempio, come si comportano le balene in gruppo per vergognarsi.
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