A Mangog: Ci sono stati anche scienziati che hanno sperimentato su se stessi. Questi sono veri scienziati coraggiosi. La maggior parte invece preferisce usare altre specie, possibilmente prolifiche e poco costose, anche se talvolta vengono utilizzati detenuti consenzienti e – è capitato – bambini o adulti del Terzo Mondo non consenzienti. Ma non solo, come puoi leggere nella seguente citazione, tratta dal saggio ”Ratti”, di Robert Sullivan – ISBN edizioni, pagg. 219 - 220, per i militari anche noi civili diventiamo cavie, se gli serve:
“Si crede che i giapponesi abbiano usato diverse volte la peste come arma in Cina durante la seconda guerra mondiale. (…..) Nell’aprile 1950 due navi della marina militare americana vaporizzarono i cittadini delle comunità costiere della Virginia di Norfolk, Hampton e Newport News con il Bacillus globigii. Né i cittadini né il Congresso seppero mai nulla. (…..) Nell’estate del 1966 alcuni soldati in borghese lasciarono dei bulbi pieni di Bacillus globigii sui binari della metro; li misero in mezzo a due vagoni, affinché il vento spostato dai due treni potesse sollevare il bacillo e diffonderlo in tutta la rete”.
La questione che poni sul tavolo della discussione, riguardante la presunta crudeltà dei predatori nei confronti delle prede, è interessante; potrei rincarare la dose con molti esempi, ma mi accontento di citarti il metodo dei licaoni e delle jene che cominciano a mangiare gli gnu mentre sono ancora in piedi, vivi. Partendo dai genitali, cioè dalla parte più lontana dalle corna. Il paragone che fai tra noi e le altre specie, in questo caso, non è accettabile perché l’uomo ha la coscienza, o consapevolezza che dir si voglia, e io non ho mai negato questo. Il senso del Bene e del Male, ce l’abbiamo solo noi uomini, ma è molto variabile tra un popolo e l’altro, perché quello degli estremo-orientali, per esempio, è diverso dal nostro. Infatti, nel linguaggio comune, si parla di torture cinesi: ne sanno qualcosa i soldati americani finiti prigionieri dei giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Non è un caso che i cinesi siano crudeli (dal punto di vista di noi occidentali) quando scorticano i cani per ricavarne la pelliccia da vendere a noi: semplicemente non provano nessuna pietà per gli animali, come non ne provano per i nemici in battaglia. E non è ancora un caso se i magistrati cinesi sono così prodighi di condanne a morte, anche quando si trattava dei giovani dimostranti di Piazza Tien An Men o di studenti tibetani ribelli. In questo senso ritengo il Cristianesimo superiore alla religione praticata ora dai cinesi, qualsiasi essa sia, benché mi venga il sospetto che ora credano solo al dio denaro, dopo quarant’anni di Maoismo. Tornando a quella che tu chiami crudele normalità dei metodi di caccia da parte dei predatori, io ho sempre saputo che i grossi felini hanno tutto il vantaggio ad attaccare la giugulare delle prede, in modo che la gazzella cessi subito di scalciare e il leone non venga ferito. Accidentalmente, questo comportamento porta a una rapida morte della preda, così che soffre poco. Oltre tutto, si è visto che in situazioni di stress estremo (e questo succede anche all’uomo, a ennesima conferma che anche noi siamo animali), scatta un meccanismo ormonale che rilascia endorfine nel torrente sanguigno, il cui effetto è quello di anestetizzare il dolore. Non posso giurare che la gazzella muoia felice, ma le endorfine sicuramente attenuano la sofferenza fisica. Se fossi credente direi che Dio ha pensato proprio a tutto, ma siccome ero un tranquillo evoluzionista fino a quando non sono approdato su questo sito, ora come ora, in quanto fondamentalmente agnostico, non saprei spiegarti perché esista in natura un meccanismo così….misericordioso. Quello che ti ha raccontato tua nonna a proposito delle faine, è vero: lo fanno anche gli orsi con le pecore e i gatti con i topi. Deve trattarsi di un comportamento da ebbrezza, generato dal sapore del sangue. E’ successo anche a certi “marines” in Vietnam: è cosa documentata e in alcuni casi sono finiti davanti alla corte marziale. Per gli animali predatori, comunque, non penso si possa dire che è normale. Laddove affermi che quando un essere umano incrudelisce su un animale “si sconfina nel campo della patologia e della perversione”, sono d’accordo con te. Il problema è che i vivisettori o i circensi lo fanno di mestiere, hanno l’approvazione delle altre persone e nessuno si sognerebbe di accusarli di perversione. Ci permettiamo di farlo solo noi animalisti, ma noi non facciamo testo. Non ci dà retta nessuno, e ci liquidano con la facile etichetta di fanatici estremisti. Dunque, vedi che almeno su un punto ci troviamo d’accordo? Quasi, quasi mi verrebbe da dire che è più facile ragionare con un cattolico che non con un satanista (non me ne voglia Sitchinite), benché la Chiesa sia il peggior nemico ideologico del mondo animale, peggiore, rispetto ai cinesi per esempio, perché avrebbe tutte le carte in regola per non esserlo, ma non lo è. E quindi, ai miei occhi, nonostante le parole di bontà di Gesù e di San Francesco, essa continua a rimarcare la superiorità dell’uomo e a lasciare che i suoi fedeli ne traggano la conclusione più ovvia: l’oppressione degli animali.
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