Città del Vaticano, 14 ott. (Apcom) - La Bibbia è stata già tradotta in 2.454 lingue diverse - interamente in 438, il solo Nuovo Testamento in 1.168 e solo alcuni libri, ad esempio i Vangeli o i Salmi, in altre 848. Restano ancora altre 4.500 lingue in attesa di essere confrontate con le Sante Scritture. Lo ha sottolineato monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Federazione Biblica Cattolica, presentando questa mattina in Vaticano i risultai dell'inchiesta internazionale sulla lettura della Bibbia in prospettiva ecumenica. "Se si calcola che le società bibliche hanno distribuito nel 2006 circa 26 milioni di Bibbie - ha aggiunto Paglia - vuol dire che si è raggiunto solo l'1 o il 2 per cento dei 2 miliardi di cristiani". Il documento sulla Lettura delle Scritture illustra i risultati di una indagine internazionale realizzata per valutare il rapporto della popolazione adulta con la Bibbia. La ricerca, che si è svolta tra novembre 2007 e luglio 2008, ha preso in considerazione 9 paesi dell'emisfero boreale: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Olanda, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Italia e 3 Paesi dell'emisfero australe, Argentina, Filippine e Hong Kong, oltre alle tre più grandi città italiani e la regione Umbria. "La ricerca - ha detto monsignor Paglia - fa emergere il notevole cammino realizzato particolarmente dai cattolici: negli ultimi 40 anni è stata cancellata quella 'distanza' che si riscontrava ad esempio con il mondo protestante. Sorprende l'attenzione alle Scritture che si riscontra nella Russia europea. Ed è assolutamente straordinaria, rispetto agli altri paesi intervistati, la forte attenzione alla Bibbia che si riscontra negli Stati Uniti d'America, sia in ambito protestante che cattolico". Per quanto riguarda la traduzione e diffusione della Bibbia, il vescovo di Paglia ha sottolineato come "ormai le traduzioni protestanti della Bibbia sono sempre più utilizzate dai cattolici e viceversa". "In pochi decenni sono stati realizzati più di 300 progetti in comune, anche se non mancano i problemi". "Negli anni '90 - ha proseguito - la collaborazione delle società bibliche si è estesa alla Chiesa Ortodossa Russa e al Patriarcato Ecumenico di Constantinopoli, raggiungendo così una sempre più effettiva e piena cooperazione in ogni aspetto del lavoro (traduzione, stampa e diffusione della Bibbia)".
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Come mai questa improvvisa divulgazione della bibbia?
E come viene tradotta?
,,,infatti monsignor Paglia la dice giusta: .... negli ultimi 40 anni è stata cancellata la distanza che si riscontrava cn il mondo protestante
grazie ovviamente a delle 'ottime' traduzioni.