L’umanità, è doloroso constatarlo, è vista dai lupi rapaci, che si annidano dappertutto nel tessuto sociale, come delle pecore da tosare a piacimento. E’ chiaro che per avere una lana di buona qualità bisogna trattare bene le pecore, dando loro il necessario per vivere e nello stesso tempo illudendole che una vita migliore non possa esistere oltre il recinto che ne limita la libertà. Oltre, viene inculcato, c’è solo l’ignoto. Meglio, dunque, non porsi domande e farsi venire dubbi.

Questo dannato inganno viene perpetrato da ogni potere, in collusione tra loro: dal potere politico, economico e religioso. Quest’ultimo è il più subdolo di tutti, perché l’ipocrisia che lo caratterizza è al massimo livello. E’ chiaro che coloro che detengono il potere politico facciano di tutto per conservarlo e lo stesso coloro che detengono il potere economico, mentre coloro che sono uomini di Chiesa, pastori, dovrebbero preoccuparsi della salute spirituale delle pecore e solo di quella, proclamando sempre la Verità, senza ipocrisie. Ma l’istituzione chiesastica, essendosi contaminata con gli interessi economici, di conseguenza mira a conservare e a moltiplicare i proventi, ingenti, dei suoi affari. La Banca del Vaticano e altre istituzioni insegnano.

Questo vorticoso giro di denaro, che sicuramente arricchisce qualche furbone di cardinale, per non dire tutti, fa tenere loro ritte le antenne, per capire da quale parte orientarsi nei marasma politici, per allearsi col potente di turno e conservare i loro privilegi e le ingenti ricchezze. E così, a seconda dell’aria che tira, questi ipocriti, come nuvole al vento, esaltano e osannano colui che è assurto al potere. E’ chiaro che i fedeli si adeguano al giudizio illuminato del papa di turno e accettano il suo encomio come verità. La storia insegna. E’ da sempre che il papa incorona gli “imperatori”, li unge con l’olio santo facendo credere, così, che questa è anche la volontà divina. E’ la Chiesa, nella persona del papa, che diviene il profeta del potente di turno. Ma è un falso profeta, perché è un’unzione motivata semplicemente da interessi materiali.

Quando Mussolini conquistò il potere, la Chiesa si affrettò a dichiararlo “L’UOMO DELLA PROVVIDENZA”, spingendo milioni di cattolici ad accettare supinamente il nuovo regime come voluto dal Cielo. Sappiamo poi come andò a finire, ma questo è un altro discorso.

Un altro evento che dimostra la sfacciata ipocrisia di questa chiesa affaristica e per nulla spirituale è quanto avvenne in Germania, dopo la presa di potere di Hitler. Ma qui lascio parlare Dominique Albertini, nel suo saggio su “Il silenzio del papa”, nella collezione “I grandi enigmi storici” ed. Ferni, Ginevra, 1972. Leggete e… rabbrividite!

“Agosto 1933. Adolf Hitler è da dieci mesi il capo della Germania. Il 30 gennaio, appoggiato dal cattolico von Papen e con i voti del PARTITO CATTOLICO del “Zentrum”, presieduto da un confidente del Segretario di Stato Eugenio Pacelli, Monsignor Kaas, il capo del partito nazionalsocialista ha ricevuto i pieni poteri del Reichstag. Il 5 marzo il Fuhrer è stato eletto con voto plebiscitario nelle elezioni dalle quali i NAZISTI sono usciti vittoriosi grazie soprattutto ad un massiccio apporto di VOTI CATTOLICI.
In quattro mesi von Papen, vice-cancelliere di Hitler, Monsignor Kaas e Pacelli hanno negoziato un concordato con la nuova Germania. Questo concordato, apparentemente vantaggioso per la Santa Sede, è stato integrato il 14 luglio con altre 29 leggi, una delle quali prescriveva la sterilizzazione dei malati di mente. Adolf Hitler esultava al termine di questo consiglio dei ministri: “Si è data alla Germania una possibilità… nell’imperiosa lotta contro il giudaismo internazionale”.
Il 20 luglio si firma il concordato. Due settimane prima si era sciolto il partito del “Zentrum” ed il Reichstag si era affrettato a ratificare il trattato che, come sottolineava l’organo di Goebbels, il Voelkischer Beobachter, consacrava “il RICONOSCIMENTO dello Stato nazionalsocialista da parte della CHIESA CATTOLICA”. E nella cattedrale di Santa Edvige, a Berlino, una cerimonia straordinaria –unica, bisogna riconoscerlo, nella storia del nazismo- corona l’operazione. Davanti al SANTO SACRAMENTO esposto ai fedeli si erge una selva di bandiere con la croce uncinata e di bandiere delle ASSOCIAZIONI CATTOLICHE. Le uniformi brune e nere delle S.A. e delle SS formano una massa scura nella navata. Dall’alto del pulpito parla padre Marianus Vatter:
“Il risuscitatore dei morti è all’opera… il suo richiamo salvatore si volge al popolo tedesco: Germania, io ti dico alzati!”
Padre Vatter passa per un prete nazista. Ma chi mai oserebbe accusare di nazismo Monsignor Orsenigo, il nunzio apostolico, il rappresentante di Pio XI, il subordinato del cardinale Pacelli? Ed è proprio Monsignor Orsenigo che conclude la cerimonia intonando il Te Deum e BENEDICENDO le bandiere con la svastica che si abbassano”…

Questo FALSO PROFETA che è la Chiesa, e quindi il suo rappresentante, il papa, per salvaguardare i suoi interessi materiali, quelli economici soprattutto, non esita ad ergersi a paladino del primo che riesce ad agguantare il potere, trascinando volutamente nell’errore milioni di fedeli che ciecamente si fidano della sua infallibilità. Quando gli eventi futuri fanno aprire gli occhi, ormai è troppo tardi. E l’infallibile Chiesa (pia illusione), illuminata dallo Spirito di Dio (altra pia illusione), si scuserà dicendo che anch’essa è stata tratta in inganno…

Teniamo bene gli occhi aperti, perché questa Fornicatrice, questa Meretrice ci sta preparando un altro inganno, senza precedenti nella storia umana.