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   Scienze Economiche
  Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.

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  •  a_mensa
      a_mensa
Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
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Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
Il best seller per finanzieri, banchieri, economisti e responsabili vari, ai vari livelli della gestione economica di quest’anno, come lettura rilassante per la pausa estiva è un volume del costo di 699$ dal titolo “Dying of money” (morte del denaro) , scritto da un certo Parsson diversi anni fa, sulla evoluzione che ha portato la repubblica di Weimar alla ormai famosa iperinflazione (e successivo evento del nazismo).
Forse è sintomatico che proprio QUEL libro venga ricomprato e riletto con tanta foga dai maggiori responsabili economici, cosa che fa nascere un dubbio: ci saranno mica i sintomi di un ripetersi dell’evento, vero ?
Da parte mia è un po’ di tempo che faccio presente che l’apparente paradosso :” scarsa liquidità con eccesso di liquidità” è un paradosso solo per chi lo vuole considerare tale.
Ed ora spiego il perché.
Innanzitutto occorre ricordare come la massa monetaria utilizzabile sia una funzione della quantità di denaro, ma anche della velocità di circolazione.
Se ogni persona spende nel giro di una settimana il denaro che guadagna ci saranno globalmente un certo numero di acquisti, ma se le persone accelerano e lo spendono in un giorno , il numero e valore di acquisti immediatamente verrà moltiplicato per 7 esattamente come se fosse stata immessa una quantità di denaro pari a 6 volte quella esistente.
E credo che questo concetto non sia difficile da capire, essendo i commercianti a loro volta datori di lavoro ma anche acquirenti.
Un’altra considerazione importante da fare è che la liquidità che crea l’eventuale percezione di inflazione, quindi perdita di valore del denaro stesso, è solo quella destinata all’acquisto dei beni di largo e comune consumo.
Della serie che se aumenta il prezzo del pane o della pasta, si diffonde immediatamente la sensazione di un avvio dell’inflazione, ma se aumentano i valori di borsa ? no vero ? tutti felici e contenti anche se tali valori fanno riferimento ad aziende che non avrebbero proprio nulla da festeggiare, oppure se aumentano i valori dell’immobiliare, c’è forse chi la ritiene inflazione ? no vero ? tutti proprietari felici e contenti dell’aumento dei loro investimenti.
Ma anche in questi settori, aumenti di prezzi significano aumento di denaro necessario a che si possano fare.
Ecco quindi che se la liquidità immessa dalle banche finisce ad aumentare i prezzi di questi beni, nessuno penserà all’inflazione, presente o anche solo possibile nel futuro. Solo tante persone contente di sentirsi un po’ più ricche.
Aggiungiamo il fatto che la presenza di un 15-20% di persone senza più reddito o con reddito ridotto, calmierano i prezzi proprio di quei beni che diffondono l’eventuale percezione dell’inflazione.
Se aumenta un po’ la pasta, ma questi poveracci sono costretti a limitarne gli acquisti, verrà percepita la situazione che tali beni non possono aumentare di valore se non a scapito della quantità venduta, pertanto tenderanno a restare stabili.
Ecco, questa è la fotografia dell’attuale equilibrio.
Supponiamo ora , che Dio non voglia, che accada qualcosa che renda inevitabile l’aumento del prezzo di tali beni.
Tanto per essere ottimisti, pensiamo che gli incendi Russi non abbiano effetti sul raccolto del grano, e che la speculazione non si butti a pesce sui futures del grano stesso, cosa che potrebbe impennare il prezzo del grano.
Ecco che questo potrebbe essere uno di quegli eventi che fanno deflagrare il tutto.
Con la seguente sequenza.
Rialzo sensibile del prezzo di tutti i derivati del grano : pane, pasta, ecc….
Enfasi e proteste di quel 15-20% di persone a bassissimo reddito.
Contemporanea ricerca da parte degli altri di risorse per compensare tali aumenti.
Diffondersi della percezione di forti aumenti sui generi di prima necessità con effetto moltiplicatore dato dai commercianti e di tutti coloro che possono scaricare immediatamente sui prezzi , i loro aumentati fabbisogni degli altri beni di prima necessità.
Corsa all’accaparramento, che diminuendo le disponibilità ne fa lievitare ulteriormente i prezzi.
Quindi aumento della velocità di circolazione del denaro, con richiamo di denaro precedentemente parcheggiato in borsa o altri “investimenti” per far fronte a tali nuove necessità.
Innesco quindi della spirale inflazionistica, super alimentata dalla grande massa di liquidità precedentemente “investita” ed ora riversatasi sui beni di primaria necessità.
Ecco, questa è la dinamica di tale fenomeno, e come vedete i componenti sono oggi tutti presenti.
E quale sarebbe oggi, l’unico modo per scongiurare il pericolo ?
Congelare o meglio, togliere definitivamente ricchezza e disponibilità da chi ne ha in eccesso, e la può manovrare facilmente, con forti tassazioni sui capitali e sui redditi alti, creando un fondo per supplire al sostentamento di tutti coloro che ne hanno perso il mezzo. Cosa che ovviamente suona come un’eresia. Toccare i patrimoni ? giammai ! elevare le aliquote marginali sui redditi ? ma scherziamo ? bene, quindi aspettiamo, incrociamo le dita, e speriamo in bene …..
E intanto i nostri governanti giocano a chi ce l'ha più lungo .... vedremo in autunno !

Auguri !

Mensa Andrea
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 7/8/2010 14:33
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  •  Dr-Jackal
      Dr-Jackal
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/3/2006
Da
Messaggi: 1028
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Citazione:
un volume del costo di 699$

E' un errore di battitura, vero?
Inviato il: 7/8/2010 21:04
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
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Citazione:
E' un errore di battitura, vero?


no!

se fai una ricerca con google questa è una delle tante entrate:

Il mistero di Parsson e il libro d'oro sull'inflazione - Il Sole ... 3 ago 2010 ... Libri · Books · Periodici · Software · Banche Dati ... è diventato un best-seller e su eBay le copie originali costano ormai 699 dollari l'una. ... Nessuno sa bene chi sia questo Parsson. Ma il suo libro è diventato lo ... www.ilsole24ore.com/.../mistero-parsson-libro-inflazione-110828.shtml?... - Copia cache
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 7/8/2010 22:16
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
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La bolla prossima ventura.
Nel mio precedente “Cosa ci aspetta …. Speriamo di no” ho segnalato come potenziale detonatore di una crisi analoga a quella americana degli anni 30 o come quella della repubblica di Weimar, la velocità di circolazione della massa monetaria.
Il valore dei beni comprati/venduti in un certo periodo di tempo è funzione della massa monetaria ma anche della sua velocità di circolazione.
Da tempo grande attenzione è dedicata alla massa monetaria, ma pochissima all’altro fattore.
Questa omissione mi ha spinto a suonare un campanello d’allarme, indicando come il recupero di denaro parcheggiato in borsa o nell’immobiliare, potrebbe scatenare, dietro spinte umorali, una iperinflazione analoga a quella dei periodi summenzionati.
Con grande tempestività e competenza D.T. di Intermarket&more ha subito colto lo spunto, ritenendo né l’immobiliare né l’azionario così fortemente “gonfiati” da considerarli un pericolo immediato, di andare a scoprire l’arcano, dato che ha percepito il mio allarme fondato.
E in effetti l’ha scoperto e pubblicato in un mirabile intervento di ieri 10/8.
Non l’azionario, quindi, e nemmeno l’immobiliare, sono la bolla spropositatamente gonfiata, ma l’obbligazionario. Bond sia sovrani (titoli di stato) ma anche corporate (obbligazioni di aziende) hanno gonfiato il mercato di denaro provvisoriamente parcheggiato a tassi ridicoli. Contemporaneamente la velocità di circolazione è diminuita in proporzione, mascherando del tutto il potenziale inflattivo.
Ed il pericolo sta proprio nel fatto che tali asset sono estremamente “liquidi” quindi convertibili, almeno fino a che tale mercato non dovesse “scoppiare”. Questa gran massa di denaro, in mano a banche ma anche a risparmiatori, potrebbe esser soggetta a scatti umorali, con conseguenze disastrose.
Non occorre infatti esser degli economisti esperti, per capire che, se la “signora Maria” ha comprato con i suoi risparmi dei bond a 3 anni che le rendono lo 0,5%, al primo sintomo di percezione di inflazione crescente , tenderebbe a disfarsene.
Teniamo presente che dovrebbe ragionare su due alternative, una peggiore dell’altra, ovvero tra il tenerli fino alla scadenza e quindi prendersi la perdita di valore tra la differenza tra il tasso di inflazione reale e lo 0,5% incassato, e venderli subito, e subire una perdita immediata data dalla caduta di valore di tali titoli (se per ipotesi i nuovi titoli venissero emessi al 2,5% annuo, la perdita di valore sarebbe di circa un 2% annuo, ovvero circa il 6%), dopo di che dover decidere come mettere tali risparmi al sicuro in un clima di inflazione crescente. Quindi con buona probabilità deciderebbe di disfarsene, per almeno avere la liquidità disponibile.
Cosa ha provocato tutto ciò ?
Il quantitative easing, o suoi analoghi riferiti ad asset comunque non negoziabili, nato per evitare che un picco di offerta di titoli influisse troppo pesantemente sui rendimenti, ma usato ultimamente più per calmierare i tassi di interesse sui titoli sovrani che per il suo scopo originale, ha truccato il mercato.*(1)
Infatti , una banca centrale che acquisti titoli, perché il mercato li giudica non convenienti per il tasso offerto troppo basso, in effetti da una mano al tesoro, appunto permettendo emissioni a tasso basso, ma accumula nelle sue casseforti titoli difficili da piazzare sul mercato.
È quindi una distorsione del mercato che se usata propriamente aiuta il mercato stesso a non subire dei picchi spropositati, ma che se usato impropriamente può creare le premesse per crisi ben più gravi, quando i mercati si accorgano di esser stati “raggirati” nel valutare l’effettivo rischio di insolvenza, o comunque di valutazione di tali asset.
Purtroppo le correzioni, in questo caso non sono ne graduali, ne tantomeno indolori.
Le tante “signora Maria”, che agiscono molto più di istinto che di testa, potrebbero quindi esser la causa scatenante dello scoppio di questa bolla di liquidità (in carenza di liquidità).
Il fatto di tenere artificiosamente i tassi bassi, crea una montagna di titoli i cui possessori tenderebbero a disfarsene al primo sintomo di inflazione, e quindi di aumento dei tassi stessi, soffocando il mercato stesso.
Tale manovra ha quindi “parcheggiato” una quantità elevatissima di denaro , sottraendola al mercato dei beni di largo e comune consumo, e quindi evitando che si diffondesse la percezione di ambiente inflattivo, il tutto con lo scopo di mantenere artificiosamente bassi i tassi di interesse pagati dagli stati, sui titoli che devono emettere per finanziare i disastrosi salvataggi del sistema bancario degli anni passati.
Ma l’emissione del denaro c’è stata, ed esso è nel mercato, anche se temporaneamente non visibile, o almeno poco visibile.
Ma cosa accadrà se e quando spinte inflattive dovessero arrivare dai mercati delle materie prime o dai prodotti agricoli ?
Banche centrali già sature di titoli, obbligate a tenere i tassi bassi per non mandare in default il tesoro, con banche che hanno ridotto i prestiti e quindi impossibilitate a chiedere “rientri”, non avrebbero ulteriori mezzi di drenaggio della liquidità, che associato a tassi vicini allo 0 , verrebbero colte con tutte le loro armi tradizionali , per combattere simili eventi, completamente inutilizzabili.

Mensa Andrea


(1) Il quantitative easing è correttamente usato e quindi non dannoso, solo quando una grossa, e quindi anomala, quantità di titoli vengono a scadenza e devono essere rinnovati.
Dato che tali titoli vengono offerti con aste al ribasso, la cui caratteristica principale è di limitare i tassi di interessi offerti su tali titoli tanto più quanto la richiesta è superiore all’offerta.
Nelle situazioni in cui si abbiano offerte anormalmente alte, interviene la banca centrale acquistandone una parte e riportando l’asta a volumi compatibili con le disponibilità dei mercati, ma con la condizione di disfarsi , vendendoli successivamente, di tali titoli in tempi brevissimi.
Ordine di grandezza giorni o al massimo qualche settimana.
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Inviato il: 11/8/2010 14:06
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  •  temponauta
      temponauta
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/4/2010
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Tutto tecnicamente molto interessante, ma è sufficiente vedere come il capo della FED, Ben Bernanke, cammina come un ladro lungo i muri per capire che si sta preparando qualcosa di bruttino all'orizzonte.
Inviato il: 11/8/2010 14:20
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  •  temponauta
      temponauta
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/4/2010
Da
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Non sapevo dove postare questo intervento, ma forse questo è il posto giusto.
Ho un'idea che vorrei condividere.
La mia idea è che la sceneggiata che stanno facendo nella coalizione di governo, con i due prim'attori Fini e Berlusconi sia scientificamente preparata, nel senso che questo governo ha urgenza di sciogliersi per non dover affrontare il futuro prossimo con il cerino in mano.
Due cose non mi fanno tornare i conti.
La prima è che, come tante altre cose nel mondo, anche questa sembra discendere direttamente dall'ultimo G8, che poi era quasi contestuale alla riunione del Bilderberg: secondo me Berlusconi ha avuto conferma dell'agenda del secondo semestre di quest'anno.
La seconda, come faceva giustamente notare un utente di cui mi dispiace non ricordare il nome, è che il ricorso alle elezioni sarebbe una vera rarità, dal momento che non avendo raggiunto la metà legislatura i parlamentari non avrebbero maturato l'indegno diritto del vitalizio.
La sostanza è che i due ora stanno veramente litigando, ma è come se fossero già in campagna elettorale, dal momento che la decisione di andare alle elezioni l'hanno già presa insieme.
Perchè fanno questo?
Se io sapessi che sono in arrivo una guerra regionale (Iran) che può ulteriormente allargarsi a livello planetario anche con l'uso di atomiche e una crisi economico-finanziaria irrecuperabile in grado di travolgere qualunque governo, baderei bene a non farmi trovare in cabina di regia per fare la fine del sorcio.
E' solo un'idea, però...
Inviato il: 11/8/2010 22:55
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Cosa ci aspetta ….. speriamo di no.
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ temponauta
per una volta tanto sono quasi d'accordo con te.
la tempesta economico/finanziaria che si sta preparando per l'autunno, fa paura soprattutto al Berlusconi , abituato ad autoassegnarsi successi , anche inesitenti, ma sempre e solo successi.
il problema è che qui ci sarà merda che vola, e soprattutto diventerà palese come l'ignavia, l'indifferenza, e l'inazione di questo governo ricadrà pesantemente sulla testa della popolazione.
sarà veramente difficile giustificarsi per il "non fatto" di questi due anni.
direi di più; se Berlusconi riuscisse nell'arte affabulatoria di nascondere le proprie responsabilità dimostrerebbe un'abilità tale per la quale quasi quasi lo voterei anch'io. scherzo.
resta il fatto che tutta questa manfrina ha l'evidente scopo di :
1) distrarre l'opinione pubblica dall'arrosto che sta bruciando.
2) togliere comunque dai piedi il Berlusca considerato più un incendiario sociale, quando invece servirà un pompiere, tanto almeno per limitare le rivolte che potrebbero scoppiare.
per cui, credo, che il Berlusca, sotto sotto, non abbia alcuna voglia di dover gestire il prossimo periodo di lacrime e sangue, ben contento di lasciare il timone a qualcun altro, pur presentandosi come vittima sacrificale.
chi ?
beh... fate voi .... Tremonti, Fini, Casini o Prodi, non cambia nulla.... tutti papabili, basta che abbiano un ampio sacco per raccogliere la merda che gli pioverà addosso.


ps. l'innesco della crisi sarà quasi certamente un evento esterno. crisi del grano (vedi incendi russi) o del petrolio (iran) o mutazioni pesanti climatiche causate dalla modifica del percorso della corrente del golfo (petrolio BP) ecc.... fate voi, una scusa vale l'altra.
_________________
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Inviato il: 12/8/2010 8:15
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