Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Per cui non me ne frega una benemerita mazza (scusate per la volgarità) di tutti i discorsi più o meno filosofici che pure trovo interessanti e in gran parte condivido.
A proposito...
Per amore del progresso e della scienza mi sono adoperato con impegno per cercare le possibili ragioni di un "SI", e parrà strano al lettore ma ci sono forti indicazioni sul "NO" anche dalla zona degli ultrà dell'ultraliberismo estremo. Fatico a recuperare le convincenti argomentazioni del "SI".
Colgo quindi l'occasione per seminare alcune riflessioni in ordine casuale...
* Quando i passanti vengono accoltellati nel vicolo sotto casa mia da qualche teppista multiculturale, talvola conviene lasciare il coltello lì dov'è, poiché in caso fosse rimosso l'emorragia potrebbe peggiorare con sommo dispiacere del malcapitato. Non solo: nel film Alien il malcapitato protagonista viene aggredito dal mostro alieno, e non è possibile rimuoverlo senza uccidere anche la vittima. Premesso ciò, giacché il socialismo altro non è che un mostro alieno, possiamo sospettare che esistano dei paralleli: non è detto che si possa estirpare il socialismo dalla sera alla mattina, così come si sconsiglia di tirare forte la tovaglia del cenone di capodanno per esibirsi in un gaio giochino di prestigio.
* Sebbene il voto democratico non sia altro che una pagliacciata, volta a legittimare il socialismo, la redistribuzione e la rapina a mano armata, le leggi divine dell'economia ci suggeriscono di perseguire la strada più vantaggiosa, o meno dannosa, ergo dobbiamo ammettere il voto di autodifesa in casi straordinari ed eccezionali. Ad esempio, nel caso in cui ci fosse un referendum per l'imposizione di quote o affirmative action d'ogni ordine e grado.
* La riforma della Costituzione nasce in seno al governo: posto che il compito del governo è fottere il cittadino in ogni maniera, nasce il forte sospetto che la riforma possa servire allo stesso scopo, altrimenti dovremmo concludere che il governo agisce per il bene comune anziché per il proprio tornaconto, il che viola palesemente le leggi divine di cui sopra, QED.
* Se il governo fosse stato ispirato da un anelito di ultraliberismo, probabilmente avrebbe evitato di spendere i soldi del contribuente per regalare box interattivi con somma gioia di Mediaset. Se il governo fosse invece stato ispirato da un'improvvisa volontà di privatizzare, non leggeremmo parole come "passaggio di competenze alle regioni", che altro non pare se non un trasferimento di socialismo da qui a lì. Non solo: il governo in tal senso ispirato, invece di baloccarsi con riforme della sanità mescolate ad altri quattrocento temi, avrebbe alzato il telefono ed assoldato un team del Cato Institute per rivoltare la scuola come un calzino: tanto peggio di così non può andare, e se va male non muore nessuno. Un po' come le zanzare: bisogna far fuori le uova per tempo.
* Premesso che il socialismo è un'entità mostruosa, e ricordando il proverbio lascia stare il can che dorme, nonché chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova, si può ipotizzare l'opportunità di non molestare la grottesca belva con strane riforme, quando ispirate - nuovamente - al socialismo.
* Ultimo, ma non meno importante: Calderoli ha rotto il cazzo. Questo rientra nella categoria "valori soggettivi." Quanto conta per ciascuno di noi dare un dispiacere a Calderoli? Scusate se è poco.
Pertanto, sospetto che anche votando "NO" difficilmente si incorrerà nell'ira di Rothbard che verrà a tirarvi le gambe. Se qualcuno può campare in questo momento solo grazie alla sanità pubblica non c'è motivo di accopparlo in nome del liberismo, giacché da morto non ne trarrà alcun vantaggio.
Suggerirei pertanto di abbattere la riforma come un cane idrofobo per poi dedicarsi all'estirpazione del socialismo dalla sua tana preferita, ovvero la scuola pubblica gratuita e mazziniana. E' inutile che ci pigliamo per il culo: finché non salta quella, con tutto quello che si porta dietro, ci toccherà navigare nel consueto mare di letame, tra le uova di zanzara.
Resta inteso che si potrà votare "NO" anche senza bere le motivazioni ufficiali, ovvero le boiate sugli "equilibri della democrazia" e quant'altro, delle quali non importa nulla a nessuno.
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Referendum, monito dei vescovi: "Votare è un dovere civico"
Ricordo ai vescovi che non ho alcun dovere civico, e sospetto che da nessuna parte la loro Bibbia riconosca un'autorità in grado di imporre doveri civici. In caso contrario, la Bibbia è carta da cesso.
ROMA - I vescovi richiamano gli italiani al proprio dovere civico di elettori invitandoli ad andare alle urne per il referendum sulla Costituzione e a non astenersi. Un monito, quello espresso attraverso la Sir - l'agenzia dei vescovi - volto a impedire l'astensionismo. "Andare a votare è espressione di fedeltà alla Repubblica", dicono i vescovi.
Ribatto quindi ai vescovi: e chi se ne sbatte della fedeltà alla Repubblica?
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C'e' una grande democrazia in medioriente che la Costituzione non ce l'ha....
In compenso, su Haaretz ci sono le pubblicità contro l'aborto che si appellano esplicitamente all'impellente problema demografico. Strano, vero?
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