Citazione:

L'Ucraina è in condizioni abbastanza pessime per quanto riguarda il versante economico e ho sentito da alcune fonti che avrebbe bisogno di qualcosa come una ventina di miliardi di euro per rimettersi in carreggiata. Miliardi che l'europa per ora pare non essere disposta a dare.

Senza contare che, apparte la mera questione dei soldi, c'è anche la ben più importante questione dell'approvvigionamento di gas, cosa che rende l'Ucraina molto dipendente dalla Russia e proprio questo è il maggior asso nella manica che Putin può utilizzare per mantenere il paese nella sua sfera di influenza.

Visto il trattamento che l'europa, tramite la troika, riserva ai "suoi" paesi (Grecia in primis), non credo che questo sia un male per l'Ucraina e il suo popolo.

Va anche ricordato come questi avvenimenti (le rivoluzioni del poppolo) siano sempre e comunque costruite a tavolino da chi ha obbiettivi precisi, in questo caso la atrice statunitense è palese nei modi (rivoluzione colorata) come negli obbiettivi (indebolire la Russia).

Ciò che è curioso è che, apparentemente, la partita si sia almeno momentaneamente spostata dalla Siria e dal medio oriente (e quindi dall'Iran) al versante Est-europeo... Probabilmente per ora gli Stati Uniti considerano congelato lo scontro in Siria (essendoci rimbalzati contro) e preferiscono attaccare la Russia da un altro versante, in modo da poter ricominciare con la Siria dopo, cosicché la Russia decida (almeno nei loro piani) di "sacrificare" la Siria per "tenersi" l'Ucraina. Mossa che ha il sapore del "tentativo estremo", dato che non ci vuole l'espertone di geopolitica per rendersi conto che l'eventuale caduta della Siria è il viatico per arrivare all'Iran, luogo in cui convergono interessi russi e cinesi e che per tale motivo non sarà ceduto facilmente.

Staremo a vedere.