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florizel |
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Re: RESTIAMO UMANI | #1 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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La campagna Stop Sodastream mette in luce le mistificazioni della ditta israeliana."1."SodaStream ha sede in Israele, presso Tel Aviv, e produce i suoi prodotti in 12 impianti produttivi distribuiti in numerosi Paesi. Fra di essi figurano fabbriche in Cina (2), Germania, Svezia, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, Paesi Bassi, USA e due in Israele, una delle quali è quella di Mishor Adumim…"
Il fatto che una società come SodaStream, che trae profitto dal regime di occupazione, si proponga come benefattrice dei palestinesi suona come mistificatorio. Anche se le condizioni di lavoro dei palestinesi nell’impianto di Mishor Adumim fossero quelle descritte (cosa smentita nel passato dall'organizzazione israeliana Kav LaOved), rimane il fatto che questi lavoratori non godono dei diritti civili (inclusi quelli di sindacali) in quanto soggetti ad un regime di occupazione e che rimangono sotto continuo ricatto da parte dell’azienda che può fare revocare il loro permesso di lavoro nella colonia in ogni momento.
I lavoratori palestinesi spesso non hanno altra scelta che lavorare nelle colonie, in una situazione di alti tassi di disoccupazione che sono il diretto risultato dell'occupazione israeliana. Il rapporto 2011 della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo collega esplicitamente il declino nei settori agricoli e industriali palestinesi e le condizioni umanitarie disastrose con le politiche del governo israeliano, in particolare la confisca di terra e di risorse naturali, la restrizione sul movimento delle persone e della merce e l'isolamento dai mercati internazionali. Il vantarsi di aver dato lavoro a coloro ai quali sono state rubate la propria terra e la libertà non può che essere considerato un atteggiamento coloniale.Da GAZA: BOICOTTA ISRAELE.I prodotti da boicottare.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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