Il problema privacy e' un falso o mezzo problema... come lo sono tutti quelli con denominazione english (un altro esempio e lo spread). Intanto non capisco cosa poi ci sia da nascondere. Ci vergognamo delle nostre abitudini internettiane? Siamo spaventati che qualcuno ci spia, mentre stiamo gurdando un porno? In che cosa consiste in definitiva, questa tanto decantata privacy?

Problema piu' grave sono invece i dati personali, che per me non sono usati per lo spionaggio degli utenti via web, ma ad una categorizzazione e classificazione della popolazione internauta. E' un censimento, dove la burocrazia si ottimizza con la digitalizzazione dei dati (sono convinto che pure Grillo ne e' entusiasta). Elaborando tali dati (che non sono solo le nostre generalita' - anzi questo e' il minimo - ma le nostre espreienze effetive in internet), presumo che si possa fare un resoconto completo del territorio virtuale, perfezionando cosi' degli algoritimi capaci di controllare meglio il mondo informatico. Il controllo dell'informazione diventa cosi' un ottimo strumetno di manipolazione del mondo virtuale... e non a caso si puo' far nascere una "rivoluzione" via web. Gli individui cosi' divenetano solo neuroni di un cervello piu' grande, capace di controllare la rete informatica, solo trasmettendo informazione al momento e al punto giusto.

L'internet, di per se', ha una coscienza propria e vive di vita propria, anche senza la nostra partecipazione in essa. Penso che sia questo quello che volevano creare: una "skannerizzazione" virtuale della coscienza umana, attraverso un circuito artificiale, che possa in qualche modo plasmarla a loro piacimento... costruendo cosi' una Mente Universale, che possa essere capace di interconnetersi con noi in maniera permamente. Sono proposti transumanisti e frankensteiniani del genere umano - il Golem supremo.

Come, secondo me, ci possiamo tutelare... almeno dallo sfruttamento dei nostri dati:
- primo: abbandonare o non utilizzare mezzi come facebook e simili strumenti, che possono fornire dati per lo sfruttamento della nostra identita' virtuale; fornire meno foto e immagini possibili di se stesso, perche' la copiature dei dati bio-metrici puo' essere molto pericolosa
-secondo: utilizzare internet solo per lo scambio di informazioni e mai come surrogato della vita sociale e dei nostri bisogni di ogni tipo... questo puo' portare ad una perdita' di identita' prorpia a favore di quella virtuale (per la felicita' di Casaleggio )

Riguardo alla paranoia di essere spiati... sinceramente non mi fa ne caldo ne freddo. Chi di dovere sa gia' chi sono e non nascondo certo i miei propositi ed i miei pensieri. In questo caso non diventa nemmeno internet il problema, ma gli apparati di repressione, che utilizzano internet per perseguire psicoreati, pericolosi per gli standard del pensiero unico.

Internet e' un affare giudaico (Google e Facebook). E' inutile girarci intorno... il pensiero di riferimento rimane quello: estirpare le molteplici identita' reali per uniformare un'identita' virtuale globale. Le stesse rivolte da ogni dove sono spinte da questo desiderio di uniformarsi nella societa' virtuale... il movimento pentastellato e' un esempio lampante di cio'.

Abbiamo bisogno di una rivolta d'elite', non dal basso... e internet - nel senso filosofico dle termine - dovrebbe diventare un nemico anche esso.