florizelPispax
Citazione:
Se si parlasse di opinioni avresti ragione.
Solo che tu un'opinione non l'hai espressa. Neanche fra le righe si capisce se tu sei favorevole o contraria a questa roba.
florizel
Citazione:
A me sembra di essere stata chiarissima, circa il modo in cui si tratta l’argomento burqa: secondo me è solo questione di essere messe a pancia in giù o a pancia in su contro la propria volontà.
Si viene fottute in ogni caso.
Da una parte c’è un diktat di tipo religioso, o meglio che tramite la religione impone una costrizione di ben altra natura e che scaturisce da motivazioni che rigetto, in quanto donna ed in quanto essere umano.
Dall’altra c’è il diktat ad obbedire ad una cultura occidentale che in termini di rispetto della dignità femminile fa piangere dall’ambiguità e dall’ipocrisia.
Congratulazioni: sei riuscita a non rispondere neppure stavolta.
Citazione:
Anche qui mi sembrava di aver posto una domanda che in altri avrebbe sollecitato una riflessione ben più lungimirante che non la semplice affermazione burqa si-burqa no: l’imposizione, E’ un valore?
Continuano gli arrovellamenti per non rispondere a una domanda semplice e chiara.
Congratulazioni di nuovo: tutto questo dimostra una certa padronanza della tecnica. Se parli con dei ragazzi la cosa può anche funzionare.
In ogni caso la domanda che fai è una domanda del cazzo. Però rispondo lo stesso.
Per come poni la domanda la risposta può solo essere SI: l'imposizione in questo caso è un valore.
Perché è un valore?
Perché ti stai "astutamente" dimenticando che la vera imposizione non è la proibizione del burka, ma è l'
obbligo di indossarlo.
Citazione:
Può un’imposizione indotta da politiche atte ad esacerbare solo scontri di civiltà, sollecitare una vera liberazione?
èi
Che "esacerbi" uno scontro di civiltà non è detto da nessuna parte. Lo dici solo te.
Curioso: leggendo questa frase dal calderone della memoria mi è tornato in mente che queste sono le ESATTE PAROLE con cui l'allora Ministro dell'Interno Cossiga commentava all'epoca un ennesimo attentato dei cd. "anarco-insurrezionalisti".
Brutta roba, le parentele.
Citazione:
Non c’è il rischio che il DIVIETO acuisca invece un’obbedienza a quei codici sociali e tradizionali del paese d’appartenenza, per il solo fatto che venga percepita nella sua strumentalità?
Certo.
Da una parte c'è il RISCHIO.
Dall'altra c'è la CERTEZZA che una donna (in Italia) che appartiene a un determinato gruppo etnico e sociale e che non indossa il burka quando il marito le "chiede" di farlo, al suo ritorno a casa verrà bastonata pesantemente.
Io preferisco il
rischio.
Tu?
Citazione:
Il risultato, in questo caso, potrebbe essere l’emancipazione delle donne islamiche? Io ho dei dubbi.
In Afghanistan, nessuna donna è stata “liberata” dal burqa, a quanto pare.
Ti risulta che abbiamo invaso l'Afghanistan perché dovevamo "liberare le donne dal burka"?
A me risulta che
l'abbiamo invaso ci abbiamo esportato la democrazia per "stanare dal loro nido i perfidi ideatori degli attentati del 9/11".
Non se ne nel periodo che non ero collegato la versione è cambiata, ma a quanto mi risulta pare di no.
Citazione:
Vedi, la differenza tra me e te è che tu concepisci il divieto al burqa come via d’uscita.
Si.
E' una via d'uscita possibile.
Citazione:
Io lo concepisco come strumentale ad altro, ed intravedo solo nella libera decisione delle donne, NELLA loro cultura e nei loro paesi d’origine, al rifiuto di quella costrizione, la vera liberazione.
Che è solo un altro modo per non rispondere al problema.
Ti rifaccio la domanda. così non dimentichi: fermo restando che entrambe le cose violano delle libertà e che quindi il problema è complicato, è peggio che venga violato il diritto delle donne che vorrebbero portare il burka ma non possono più farlo, o è peggio che venga violato il diritto delle donne che NON vogliono portare il burka ma che sono ancora costrette a indossarlo?
Ti ricordo che stiamo parlando di donne islamiche in Europa, non delle donne afghane.
Quello è tutto un altro problema.
Citazione:
E’ un concetto che avevo già espresso, ma come al solito l’hai bollato come inconsistente, preferendo buttarla in caciara.
Non è che l'ho "bollato" come inconsistente. Il problema è che era EFFETIVAMENTE inconsistente.
Altrimenti non sarei stato costretto a rifarti la domanda.
Curioso: ho come la certezza che non darai una risposta chiara neppure nei prossimi post.
Citazione:
EDIT: inoltre, io qui non ho letto da nessuna parte particolari motivazioni (o "inviti") a liberarsi del burqa perchè offensivo della dignità femminile; ho letto piuttosto un molto autocelebrativo della "democrazia" occidentale "perchè qui da noi si usa così", e non mi sembra cosa molto diversa dall'imposizione a portarlo.
Questo stranissimo fenomeno si spiega facilmente: dipende dal fatto che te - al solito - quando leggi i miei post invece di capire quello che c'è scritto decidi di attribuirgli un significato a tuo piacimento, e poi di rispondere a quello.
Nel caso che questa affermazione ti sembri troppo dura, RILEGGILI.
Ti accorgerai per esempio che io la parola "democrazia" non l'ho mai usata in senso celebrativo. Questo è
sic et simpliciter un parto del tuo cervello.
Visto che sto parlando ESCLUSIVAMENTE di valori, e in particolar modo del valore che uomini e donne e donne hanno la stessa dignità, il ragionamento che faccio funzionerebbe benissimo anche se l'Europa fosse retta da una Federazione di Monarchie Assolute di fede Annunaki.
Citazione:
Infatti, come anche sulla questione voto/non voto, le tue posizioni sono allo stesso modo dettate da una logica basata sulle FALSE contrapposizioni.
"False"?
Citazione:
Come per il voto, per la legalizzazione della prostituzione, ed il divieto del burqa, tu continui ad essere fedele sostenitore di una POLITICA che fornisce apparenti vie d’uscita, il male e la sua cura, i suoi parametri di azione.
Brava.
ESATTO.
Un solo dubbio: "apparenti"?
"Apparenti" questa fava.
Alcune cose la "politica" le vieta, e nessuno le vive come un problema.
Non sono moltissime.
Per esempio la politica vieta roba come l'omicidio e lo stupro.
Altre robe la politica non le vieta, e se le vietasse tutti ci incazzeremmo tantissimo. Per esempio la politica non vieta di essere vegetariani o di indossare camicie gialle.
Tutto questo per dire che c'è una linea di confine che tutti percepiamo, ognuno a modo suo, che distingue fra le cose che riteniamo legittime e quelle che non riteniamo tali. Nel mezzo c'è una grande Terra di Nessuno con diverse sfumature di grigio.
Su QUESTA particolare corrente di pensiero islamica, cioè quella che ritiene la donna esclusivamente una custodia dell'onore dell'uomo, la politica si è già espressa alcune volte.
Sempre
vietando.
Ma a quanto pare nessuno finora lo ha ritenuto un problema. Te compresa.
Il primo divieto in ordine d'importanza c'è stato di fronte alla teoria culturale che la sessualità della donna appartiene completamente all'uomo di cui è, o sarà, sposa.
La "politica" non ha ritenuto corretto questo ragionamento e ha vietato l'infibulazione.
Tutti siamo stati d'accordo, credo te compresa, eppure è stata un'imposizione a tutti gli effetti.
Nessuno ha ritenuto questa cosa "un’imposizione indotta da politiche atte ad esacerbare solo scontri di civiltà".
Eppure avremmo duvuto, visto che il principio ispiratore è lo stesso del burka.
In Occidente il principio della pari dignità fra uomo e donna è stato ritenuto superiore al principio del rispetto delle tradizioni culturali etniche.
(Notare che si sta parlando "solo" di sessualità: dal punto di vista sanitario i rischi dell'asportazione del clitoride sono simili a quelli della circoncisione, pratica assolutamente permessa. Difficile invocare un supposto "problema di salute")
Il secondo divieto in ordine d'importanza c'è stato di fronte alla teoria culturale che la donna, in quanto semioggetto, deve rapportarsi all'uomo solo sulla base delle possibilità possibilità economiche di quest'ultimo. Un uomo ricco può possedere molti semioggetti, un uomo più povero può possederne di meno, comunque mai meno di uno.
La donna invece di uomini può averne a disposizione al massimo uno, più spesso di meno.
La "politica" non ha ritenuto corretto questo ragionamento e ha vietato la poligamia.
Tutti siamo stati d'accordo, credo te compresa, eppure è stata un'imposizione a tutti gli effetti.
Nessuno ha ritenuto questa cosa "un’imposizione indotta da politiche atte ad esacerbare solo scontri di civiltà".
Eppure avremmo duvuto, visto che il principio ispiratore è lo stesso del burka.
In Occidente il principio della pari dignità fra uomo e donna è stato ritenuto superiore al principio del rispetto delle tradizioni culturali etniche.
Il terzo e ultimo possibile divieto riguarda il burka quantomeno nei luoghi pubblici - che è una formulazione ipocrita per parlare di divieto totale, visto che nei luoghi privati il burka non ha troppo senso.
L'obbligo del burka fa parte della stessa famiglia culturale degli infibulatori e dei poligami.
Le ragioni sono le stesse, il disprezzo per la donna in quanto tale.
abbidubbi correttamente paragonava il burka a un'"infibulazione mentale".
Trovo incredibilmente ipocrita sostenere che la politica abbia fatto bene a vietare le prime due cose, ma che fa malissimo a vietare questa.
Ma questa è una mia opinione: sono in attesa di conoscere la tua*
(* che so già che non conoscerò. Perché il Femmismo in senso lato per te è un Valore Primario indiscutibile. Ma anche la Supremazia dell'Uomo sullo Stato per te è un Valore Primario indiscutibile. Quindi quando lo Stato impone qualcosa di Femminista i due Valori Primari entrano in conflitto, e a quanto pare la cosa migliore che pensi che ti resta da fare è svicolare alla grande)
Citazione:
Non riesci a vedere quanto certi argomenti siano perfettamente funzionali ad altro che non alla “liberazione” degli esseri umani.
Brava.
ESATTO.
Solo che qui nessuno parla di "liberazione". Al massimo si parla di scontro fra valori.
Per il resto c'è la stessa dinamica che ho riscontrato sul problema voto - non voto, dove un sacco di gente si è affannata a farmi esempi di come in Italia le cose funzionano male per dimostrarmi che la democrazia non potrà mai funzionare in tutto il mondo.
No, non vedo.
Hai perfettamente ragione.
Spiegatemelo in modo logico se potete.
E se vi riesce.
Citazione:
Gli esseri umano possono "liberarsi" solo se lo fanno direttamente, e la condizione è che riconoscano l'oppressione.
Nel caso del divieto al burqa (ma non solo), non pare che si sia su questa strada.
Questo è vero solo in senso romantico. Qualcuno potrebbe dire che è vero solo in senso freudiano.
Se invece si ragiona in senso pratico (o in senso comportamentista) basta creare le condizioni per cui una roba diventa insostenibile, che questa roba dopo un po' in genere effettivamente diventa insostenibile.
Perché la cosa funzioni ovviamente occorre che la gente dentro di sé la ritenga insostenibile sul serio.
Per esempio le politiche proibizioniste hanno avuto un minimo di successo sull'eroina ma hanno clamorosamente fallito sull'alcol e sulla marijuana.
Questo perché la gente è stata educata a ritenere l'eroina un pericolo serio. Si è cercato di educarla anche a rienere la marijuana un pericolo serio, ma a parte qualche mamma particolarmente apprensiva non hanno abboccato in tanti.
La stessa cosa è successa con i terroni immigrati al nord. Ci sono arrivati, nessuno li ha cacciati e la società si è adattata. Quaranta anni fa erano terroni che vivevano in comunità chiuse di terroni, venti anni fa erano figli di terroni che iniziavano a mescolarsi con i "padani", oggi sono spesso dei rispettabili esponenti leghisti che si lamentano dell'immigrazione selvaggia.
Succederà la stessa cosa con il burka.
Oggi l'asservimento culturale è tale che la cosa potrà suscitare alcune perplessità fra le donne islamiche. Secondo me non tantissime.
Ma se fra vent'anni qualcuno si proverà a far indossare il burka alle ragazze islamiche di nuova generazione, farà meglio a farlo per telefono: altrimenti gli cavano gli occhi.
E questa non è letteratura, è storia: spesso succede che nessuno prende un cazzo di coscienza di niente, ma le cose accadono lo stesso.
I teorici la chiamano Ingegneria Sociale*.
(*Attenzione: questa è
anche una trappola dialettica. Oggi mi sento buono e ci ho messo sopra un cartello. Prima di mettervi a sproloquiare sul NWO, leggetelo)
Citazione:
E' questa capacità di vedere le cose che distingue gli anarchici, come me (ma anche le persone che diffidano di ogni “salvatore” di turno), dagli imbonitori di ogni colore. Compresi i loro sudditi.
Curioso: mutatis mutandis anche questa è ESATTAMENTE la stessa cosa che all'epoca mi dicevano i leaders democristiani.
La parentela con gli anarchici si sta dimostrando sempre più stretta.
Tutto ciò è persino imbarazzante.
Citazione:
Diciamo che è anche l’orizzonte in cui le tue capacità interpretative della “dignità femminile” si esprimono al meglio.
Per quanto mi riguarda hai perfettamente ragione.
Questi comunque sono problemi miei: ma visto che a quanto pare devi ancora deciderti se è meglio la difesa della dignità femminile o la difesa contro l'oppressione dello Stato, te preoccupati della tua, che male non ti fa.