Ho visto ieri sera il suddetto film.
Iniziamo col dire che il regista è un certo Jim Sheridan, lo stesso del capolavoro Nel nome del padre. Quindi si parte già caricati che il film offrirà molti spunti di riflessione.
Ed infatti non è da meno. Nonostante propendessi per un finale shakespiriano, non mi ha deluso.
Tobey Maguire è perfetto nel suo ruolo, quell'aria sopsesa tra la paranoia, la psicolabilità e l'innocenza...tutte queste cospargono il suo ruolo di una tale incertezza che diviene impossibile creare una linearità nelle sue azioni. Si viene sorpresi ad ogni mossa. Emblematica la scena della fede nuziale, ripetuta due volte in 2 punti cardine del film: un'amore saldo e forte quasi impossibile da scalfire, al principio...però poi verso l'epilogo diventa quasi troppo grande, un peso che scivola via dalla sua vita. Ormai ha perso tutto e lui lo sa.
Su Jake Gyllenhaal avrei qualcosa da ridire. La parte dell'emarginato proprio non gli si addice, nonostante si sforzi per apparire lo scorbutico e l'asociale della situazione (volere di copione per la prima parte del film) non ne è all'altezza. Infatti tutto il suo potenziale lo sfrutta nella seconda parte del film, dove il suo ruolo trasla a "family man".
E poi Natalie Portman...che dire...lei è bellissima. Lei può permettersi il lusso anche di recitare da cani (cosa non verificatasi in questo film), ma la magnificenza di questa donna è abbagliante, un faro nella notte. Giudicate voi stessi:
Ho apprezzato molto lo stacco del regista sui vari particolari del film, un'attenzione precisa verso il dettaglio che risparmia agli attori battute in surplus a vantaggio di una migliore atmosfera, lasciando sfogare le immagini che trasmettono (a volte) molte più cose delle parole.
Meglio sorvolare poi sul tema "guerra in Afghanistan".
Il film, in conclusione, è gradevole da vedere. Un altro bel colpo assestato da Sheridan.