La storia della luce a cui stanno strette le considerazioni di Galileo è iniziata con il famoso esperimento di Michelson.

Facendo viaggiare la luce in direzioni diverse dovrebbero essere misurabili gli effetti dovuti ai moti rivoluzione e rotazione della terra e si dovrebbe quindi osservare una figura di interferenza.

In modo abbastanza sorprendente, questo dicono che non avviene; la luce si comporta come se il tempo di percorso fosse identico nelle due direzioni, come se la terra non si muovesse affatto, o come se il suo moto non avesse alcuna influenza sulla velocità della luce.

Come è ben noto l’interpretazione di questo fenomeno porterà alla scoperta della relatività.

Tutto chiaro quindi.

E in effetti non sembrano esserci dubbi, è una cosa ormai assodata.

Purtuttavia nel passato vi era la difficoltà di poter ripetere l'esperimento, nel senso che un complottista domenicale qualunque non poteva pretendere di metter il dito nella piaga e dire la sua. Inoltre lottare contro forze immense è spesso una battaglia persa in partenza.

Ma i tempi sono cambiati ed oggi sono disponibili sul web dei software di simulazione che consentono quasi a tutti (per lo meno a chi ha l'umiltà di farlo in quanto non unto dalla divinità quale portare di verità) di verificare e toccare con mano e verificare se per davvero .

Questi sono due link a due simulatori:

link 1

link 2

Ve se sono mille latri sul web, basta cercarli.

Si và lì, si mettono un pò di dati e si può verificare di persona .

Purtuttavia in queste storie c'è sempre un assente, un assente non da poco, è assente il biglietto obliterato.

L'assente è la figura di interferenza.

Ora, senza mettere in dubbio nulla, ci mancherebbe altro, ma che figura d'interferenza dovremmo aspettarci ?

E quali dovrebbero essere sono le differenze tra le figure d'interferenza al variare dell'orine dei 10^-16 secondi dei tempi di percorrenza dei due raggi di luce ?

Misteri.