Citazione:
Ghilgamesh ha scritto:
Citazione:
rigel ha scritto:
hai scritto un insieme di inesattezze, comunque per ora mi focalizzo su quest'ultima. Ciò che dici è falso: la composizione delle velocità non è applicabile alla velocità della luce. Immaginiamo che io stia fermo sul ciglio della strada e veda una macchina muoversi a 100km/h verso di me, se questa macchina accendesse i fari a che velocità vedrei arrivare i fotoni?
secondo te li vedrei arrivare a 300100km/s.
No, secondo me li vedrei arrivare a 300 mila km/s ... ma se io li vedo arrivare alla velocità della luca, gli stessi raggi, a quale velocità li vede arrivare uno ipotetico essere piazzato in un punto fisso nell'universo?
che se anche lui vede la luce andare a 300 mila km/s, è chiaro che c'è un problema.
Citazione:Per quanto questo fatto possa sembrare assurdo è proprio così che vanno le cose. L'evidenza sperimentale ci mostra che la velocità della luce è sempre uguale indipendentemente dalla velocità relativa che aveva il corpo che l'ha emessa. Difatti è proprio il fatto che la velocità della luce rimane sempre la stessa a portare a fenomeni esotici ma reali come la contrazione dei tempi.
Questo, secondo me, anche se come ho detto è indimostrabile, indica solamente che, un fotone, quando "sa" di essere osservato, va a 300 mila km/s.
Mi ricollego al discorso precedente, se io misuro la velocità dei fari di un auto e va a C (faccio prima ^__^) ... mentre un'altra persona che va a velocità diversa da me (quella "ferma nell'universo") la misura e quella va sempre a C, allora il problema sta nel calcolo della velocità, perchè per semplice matematica, i due valori non possono essere uguali.
p.s. Comunque grazie mille, è sempre un piacere parlare con persone informate, più inesattezze mi dici e più sarà facile, se ce ne sono, correggere degli errori.
Intanto non esiste un punto fisso nell'universo, ogni moto è relativo perciò non si può affermare che qualcosa è fermo in modo assoluto.
faccio un'altro esempio:
mettiamo che da una torcia posta sulla Terra parte un fotone che inizia a muoversi alla velocità della luce di 300mila km/s, nel medesimo istante prendi un'astronave e ti metti ad inseguire il fotone accelerando a una velocità (relativamente alla Terra) di 100mila km/s nella stessa direzione del fotone.
A che velocità vedrai, tu che sei a bordo dell'astronave, allontanarsi il fotone da te?
La risposta è
sempre 300mila km/sAnche se si sarebbe portati a dire che vedremmo il fotone muoversi a 200mila km/s (cioè 300mila -100mila) in realtà la velocità del fotone sarà sempre di 300mila km/s.
E' questa scoperta che ha portato alla formulazione della teoria della relatività ristretta per quanto sia controintuitiva e possa sembrare assurda essa è provata sperimentalmente innumerevoli volte.
Chi l'ha detto che le velocità devono sommarsi tramite una semplice somma vettoriale additiva? noi siamo abituati a pensare che vadano sommate (o a seconda dei casi sottratte) le velocità di due oggetti per ottenere la loro velocità relativa semplicemente perchè la cosa finora ha funzionato nel mondo di tutti i giorni nel quale le velocità sono molto basse. La scienza dei primi del novecento però ha scoperto che questa è solo un'approssimazione e ogni volta che la si usa si commette un'errore che diventa via via più grande man mano che aumenta l'entità della velocità, tanto che a velocità vicine a quelle della luce se si applica la formula additiva si sbaglia come dimostrano i dati sperimentali.