Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ nygandy
premetto che non ti porto dati o tabelle, o prove di quanto ti dirò che è una pura ipotesi basata più su sensazioni che su dati reali.
la prima osservazione è che ogni volta che negli USA c'è stata un emissione di titoli un po' troppo grande, è stata preceduta da una "crisi " dell'euro. Islanda, grecia, irlanda, ora si punta sul portogallo o sulla spagna. ricordiamo dove vivono e prosperano le tre maggiori società di rating, ed allora potremmo cominciare a definirle le "truppe d'assalto" sempre mirato e temporalmente ben piazzato. detto questo, che per me ha lo scopo principale di distogliere l'attenzione dal vero , grosso problema, che sono gli USA con la gran Bretagna a fargli da spalla (guarda caso anche lei lanciata in un suo QE) c'è da domandarsi "perchè" queste "crisi" europee scoppiano così improvvise , ora, e poi vengono superate con pezze che non risolvono nulla, ma con grandi annunci pieni di enfasi. già solo se l'Italia dovesse tirar fuori la sua parte in relazione ai vari piani di salvataggio, sarebbe anche già sotto attacco della speculazione. questi piani, in effetti sono poi tanto fumo e poco arrosto, tanto per ricondurre delle finanze pubbliche , se non al pareggio , almeno vicino. notevole il ruolo tedesco della Merkel, che sembra rincoglionita visto gli annunci che fa, un giorno si e l'altro no, capaci ogni volta che la tensione scende , di riaccendere le tensioni sui paesi più deboli. non bisogna dimenticare, a riguardo, il ruolo giocato anche dalle banche tedesche, in questa vicenda. da 10 anni esse, con quelle francesi, belghe, inglesi, hanno elargito crediti a irlanda, islanda, spagna e grecia, in una moneta forte che ha consentito a queste popolazioni di accedere ad un credito facile,far scoppiare bolle immobiliari incredibili, ma anche a supportare l'industria tedesca. quante mercedes e BMW circolano per atene ? ma questi greci se le potevano o no permettere ? ecco come in 10 anni una certa industria tedesca, che bisogna riconoscere appartiene ad un "sistema" paese efficiente si è rafforzata sul mercato interno, creando i presupposti per un suo rilancio verso est (cina e paesi asiatici). la moneta forte ha però danneggiato i paesi più deboli come la grecia che esportava olive, arance, ecc... e che si è trovata svantaggiata sui mercati cui accedeva normalmente. oggi gli si chiede di essere proba, di produrre ed esportare per ripagare i debiti contratti ma si può solo affidare a mamma Cina e diventare il suo grande scalo verso l'europa. ora la germania ha tutto interesse a che l'euro si indebolisca, come esportatore può fare meglio concorrenza alle tecnologie USA sui mercati asiatici, pertanto ha tutto interesse a creare, quando già non ci pensano gli altri, tensioni sull'euro. e con l'euro più debole, paghino ancora quei paesi che si sono cullati del benessere dato dalla moneta unica, perdendo la presa sui loro mercati, e quindi costretti a maggiori importazioni. gioco sporco quello tedesco, che dimentica o fa finta di dimenticare che le sue banche sono piene di quei titoli sovrani che, se fatti fallire i relativi paesi o lascaiati a ristrutturare (tagliandolo) il loro debito fallirebbero il giorno dopo. e qui si vede tutto il daffare per far accettare i famosi "aiuti" ai paesi in difficoltà. quello che asssolutamente non è chiaro è dove questi "conductors" occidentali vogliono portare i nostri paesi. dagli USA alla GB all'area euro, è tutto un agire per rimandare di qualche anno (sempre che ci riescano) la resa dei conti, senza avere uno straccio di idea di come fare non solo per risolvere la situazione, ma almeno non peggiorarla. in tutto ciò il giappone sta a guardare, preoccupato solo che lo yen non si rafforzi troppo, ch epossa continuare ad esportare, alrimenti la suqa economia da crescita piatta subirebbe il tracollo con una società che nvecchia e si è giocata sul tavolo dei debiti tutti i fondi pensione ( statali ma che finanziano una buona metà del debito pubblico che è arrivato al 200%) e quindi non sisa bene cosa darà ai suoi vecchi per vivere (magari qualche buon bond per invogliarli a fare un bel karakiri). Cina in rallentamento ch edeve fare i conti con la gestione di una bolla immobiliare non indifferente, ma ancora molto forte nelle esportazioni grazie alla sua enorme forza lavoro sottopagata, ma in deciso fermento. l'unico paese apparentemente tranquillo economicamente è l'India, non fosse per le continue lotte tribali. ultimo ma non meno importante l'america latina, che con una crescita abbastanza forte, ma con grossi problemi valutari, cerca di liberarsi dal giogo statunitense, col brasile, che è il più ricco a fare da apripista avendo annunciato l'abolizione del dollaro come moneta di interscambio. questa la panoramica , che non fa prevedere proprio nulla di buono. grazie per gli apprezzamenti.
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