Le forze dell'ordine ci sono e potrebbero fare molto di più, ma sono bloccate dal sistema politico.
Mi spiego.
Se si volesse fare un intervento radicale contro il commercio di merce contraffatta basterebbe agire con metodo: si sequestrano le merci ai commercianti ambulanti e, invece di fargli pagare una multa con soldi che non hanno, li si rispedisce a casa con la legge fini-bossi.
Ma problema: i più si presentano come rifugiati ed inoltre si sono portati dietro moglie e figli.
Bisognerebbe cacciare tutti: del resto, indipendentemente dalla fini-bossi, esiste in tutti i paesi "evoluti", compresa l'Italia, una norma per la quale lo straniero che non è in grado di mostrare, all'attraversamento del confine, i suoi mezzi di sostentamento per il soggiorno temporaneo nel paese, non può nemmeno entrare.
Per cui tolta la merce a questo livello, residuerebbe una massa di persone senza lavoro e senza mezzi di sostentamento (se non le mense della caritas) che probabilmente si procaccerebbe di che vivere in modi peggiori che sottraendo il mercato dei poveri alle griffe dei culattoni della moda.
Stesso discorso vale se si azzerasse la produzione e importazione di merce contraffatta: troppa gente a spasso.
Un tempo succedeva anche a Napoli con il contrabbando, quando si raccomandava alla Finanza di non essere troppo repressiva perchè la gente ha da campà.
Perciò visto che la nostra classe politica e le istituzioni non vogliono la "tolleranza zero" contro l'illegalità (anche per tornaconto personale: vedasi scaiola e tutti gli altri zozzoni), ecco che alle misure effettive vengono preferite quelle appariscenti (la vecchietta multata).
Come dire che lo Stato è severissimo contro chi viola la legge, ma in realtà il suo scopo è fare un bel niente.