Ho comperato il dvd del film(solo 7.90 per fortuna, ma anche troppi) "Il mistero di Sleepy Hollow" del 1999 un film di Tim Burton con Johnny Deep e Christina Ricci, oscar per la migliore scenografia.Volevo, nonostante la mia avversione per questo tipo di proposte cinematografiche, iniziare a documentarmi su produzioni anche se non recentissime, per poi avere la possibilità di commentarle in questo forum. Appena iniziato il film, dopo la seconda o terza scena, penso, quando il borsaiolo viene scaraventato nelle segrete, sono stato costretto a legarmi alla poltrona per poter sostenere fino in fondo la visione e mantenere fede al mio proposito. Se, individui simili possono esercitare il mestiere di registi ed attori ed avere successo e seguito, è una riconferma che il controllo mentale sulle popolazioni ha raggiunto uno stadio molto avanzato e di conseguenza preoccupante. In un film si può esprimere praticamente tutto, non ci sono vincoli alla voglia e alla fantasia, eccetto uno: bisogna saperlo fare. Si possono legare le caratteristiche di stili e generi diversi, si può inventarsi ma, non solo a parole, un genere nuovo. Ovviamente chi sa realizzare tutto questo non viene scelto perché alla fine, l'opera conterrà il messaggio da lui voluto, che anche avvicinandosi alle direttive, non rispecchierà mai completamente il volere dei produttori. Assistiamo così alle buffonate di un incapace che già dal presuntuoso inizio fa scoprire, ad occhi non incantati dalla malia dei tempi, proprio per la sua inettitudine, il tentativo di sviluppare la narrazione attraverso due linguaggi paralleli intersecando quello simbolico con il significato dei dialoghi, nella cornice dello scivolare delle scene dal grottesco al surreale fino all'involontario ridicolo. Scendendo in dettagli più tecnici il montaggio è una sequela di errori logici, le scene normali proprio per poterle fondere con quelle surreali vanno curate fin nei minimi particolari e non mi si venga a dire, come è stato fatto paradossalmente, che questi continui difetti sono da attribuire ai doppiatori italiani e che il film andrebbe seguito in lingua originale. Dispiace per lo spreco di capitali e di parte della scenografia il cui uso con idee avrebbe dato risultati notevoli. Sugli attori e gli onirici stacchi pubblicitari non mi soffermo perché penso sia una perdita di tempo. Mi ha divertito la scena del mulino che mi ha fatto pensare vi si macinasse polvere da sparo al posto della farina. Comunque nonostante la pochezza artistica penso che questo film ragionando nell'ottica del NWO abbia raggiunto lo scopo voluto: quello di abituare il pubblico a tematiche, simbologia e assoluta mancanza di buon senso.
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