Citazione:
io penso che quel carico di aggressivita' ed egoismo non esista subentri dopo,nel bambino questi istinti non si trovano.
Sono convinzioni romantiche ma del tutto errate. L'aggressività nel bambino è più che presente, e inizia a manifestarsi anche piuttosto presto (com'è ovvio che sia dato che, ripeto, è una componente istintiva e preziosissima, dato che è stata indispensabile alla nostra sopravvivenza per milioni di anni; non possiamo aspettarci di liberarcene in qualche millennio di civilizzazione).
Cito da un grande libro sull'argomento, "La Scimmia Nuda" di Desmond Morris:
"Col passare dei mesi incomincia ad emergere una nuova forma di comportamento del bambino: cioè compare l'aggressività. Il bambino trasmette la sua aggressività con un tipo di grido più spezzato e irregolare e con gesti violenti delle braccia e delle gambe. Assale gli oggetti piccoli, scuote quelli grandi, sputa, vomita, cerca di mordere, di graffiare e di colpire tutto quello che può raggiungere. All'inizio, queste attività vengono effettuate piuttosto a casaccio e in modo non coordinato. L'aggressività non si è ancora sviluppata fino al vero e proprio attacco: questo verrà molto più tardi, quando il bambino sarà sicuro di sé e pienamente consapevole delle proprie capacità fisiche. Anche questa manifestazione, una volta sviluppata, ha le sue proprie espressioni facciali, che consistono in uno sguardo intenso a labbra strette. Le labbra vengono contratte in una linea dura e gli angoli della bocca sono spinti in avanti più che tirati indietro. Gli occhi sono fissi sull'avversario e le sopracciglia vengono abbassate in un cipiglio. I pugni sono serrati. Il bambino comincia così a farsi valere. E' stato riscontrato che l'aggressività si può intensificare con l'aumentare del numero dei bambini. In condizioni di affollamento le azioni amichevoli reciproche tra i membri di un gruppo vengono a diminuire, mentre il lato aggressivo e distruttivo presenta una maggiore frequenza ed intensità..."Va bene sottolineare i valori morali umani e il fatto che non siamo degli assassini innati e che le società moderne ci rendono peggiori di come saremmo senza di loro, ma non bisogna dimenticare il fatto che siamo semplicemente animali con pochi peli, una piccola componente di razionalità e un'enorme e profondissima componente di irrazionalità e istinto. Abbiamo cominciato a ragionare da circa due milioni di anni, a costruire civiltà da circa 10.000, ma combattiamo e uccidiamo perfino da prima di diventare scimmie.
Il mito del buon selvaggio è, appunto, un mito.
Citazione:
continuo a dire anche che esistono bene e male universalmente riconosciuti,come hai citato te c'è un esempio come quello dell'incesto che non è spiegabile se non nel riconoscimento del bene e del male innati
Ma neanche per idea. E' spiegabile con la concretissima e praticissima necessità di non mettere al mondo bambini deformi, dato che una delle necessità fondamentali a cui una società deve provvedere è proprio quella di consentire il ricambio generazionale dei propri membri (le altre sono: approvigionamento di cibo e acqua, protezione dall'esterno, protezione dai pericoli interni).
Non c'entrano niente il bene o il male innati, è una questione pratica, non morale. Deriva dal ragionamento logico, non è innata. La maggior parte delle culture sono sempre state contrarie all'incesto semplicemente perchè avevano notato che i bambini risultanti erano degli scherzi della natura, non perchè trovassero l'incesto istintivamente riprovevole. Non diciamo bestialità. Cosa vuoi che gliene fregasse dove lo infilavano, per dirla brutalmente? Dal punto di visto fisico non gli cambiava niente farsi la sorella o un'altra femmina. Non lo facevano per la summenzionata ragione pratica.
(Se davvero esistesse un'istintiva repulsione innata per l'incesto non si spiegherebbe come mai così tanti individui indulgono volentieri in questo passatempo ancora oggi, di nascosto. Hai provato a leggere le statistiche sugli abusi sessuali all'interno della famiglia?)
Bene e male assoluti o innati non sono mai esistiti e non possono esistere.
Se un pazzo provasse a crescere un bambino insegnandogli fin dalla nascita tutti i valori morali sbagliati (uccidi, ruba, stupra, ecc.), quel ragazzino a 20 anni dovrebbe essere abbattuto a fucilate, perchè ucciderebbe, ruberebbe e stuprerebbe a volontà e senza nemmeno sentirsi in colpa, dato che la sua coscienza morale (che non è affatto innata ma COSTRUITA) lo approverebbe e incoraggerebbe (come direbbe un freudiano: il suo SuperIo lo premierebbe dandogli sensazioni di gratificazione, anzichè punirlo inviandogli sensi di colpa e rimorso).
Citazione:
non penso non riconoscessero un amico e avessero mai ucciso un loro amico,perchè è innato come sentimento.
Se parli dell'istinto umano di aggregarsi in gruppo per desiderio di protezione e di non uccidere i propri compagni (almeno non senza motivo) per poter continuare a restare in quel gruppo e rimanere protetto, ci possiamo anche stare. Ma quello non è altro che un'altra faccia dell'istinto di conservazione.
Ma se parli dell'amicizia innata, allora no. Non ci siamo proprio. Devi distinguere tra caratteristiche innate (gli istinti e le pulsioni) e caratteristiche costruite (la nostra coscienza morale, la nostra concezione dell'amicizia, la nostra concezione dell'amore, e qualunque cosa non sia puro istinto o pulsione) che ci derivano dall'ambiente intorno a noi e che la nostra mente costruisce a poco a poco nel corso dei nostri primi anni di vita, a seconda delle risposte dei nostri simili alle nostre azioni (se otteniamo una risposta negativa dagli altri per via di una nostra azione, noi impariamo a non fare più quell'azione, in futuro, e viceversa).
Citazione:
e bene ricordare che le scimmie da cui deriviamo i bonomo è una specie molto pacifica che tende a dividere il mangiare e quando incontra altre tribu divide di nuovo il cibo e si scopano fra di loro come ricci,fantastico,ci dovrebbe far pensare.
(L'ho visto anch'io il documentario di Jacopo Fo sulle origini dell'umanità, mi è anche piaciuto).
Anzichè parlare dei bonobo, che per quanto simili a noi sono pur sempre un'altra specie, parliamo dell'umanità, dato che è quello l'argomento di cui discutiamo. Hai presente quei rarissimi bambini che si sono smarriti nella foresta da piccoli e poi sono stati ritrovati a distanza di anni (sembra il Libro della Giungla ma è successo davvero)? Anche senza essere mai stati contaminati dalla società moderna, la loro aggressività innata era sufficiente a staccare le dita di quelli che li hanno ritrovati e riportati alla civiltà a morsi. Certo poi si sono più o meno abituati, ma l'aggressività era presente eccome. Com'è ovvio che sia.
Non si può SERIAMENTE mettere in discussione che gli esseri umani (così come anche i bonobo e qualunque altro animale esistente) abbiano un'aggressività innata! E' vero che nelle società primitive gli uomini non si fregano a vicenda allegramente e non si ammazzano per motivi futili come quelli che vivono nelle società moderne (ed è già un gran miglioramento), ma questo accade semplicemente perchè NON HANNO MOTIVO DI FARLO, per come è strutturata la loro società. Le società moderne invece istigano alla competizione feroce, all'accumulo di beni, al prevalere a tutti i costi, e a un sacco di altre cose che stimolano e ingigantiscono la nostra aggressività innata. La differenza fra uomini primitivi e uomini "civilizzati" (ah ah) è tutta qui.
Dire che negli uomini primitivi non esiste aggressività innata è una castroneria. Una castroneria presuntuosa, anche, perchè sembra voler dire che l'uomo non è semplicemente un animale al 95%, come invece è, ma che è una creatura speciale, eletta, priva di aggressività e pulsioni violente. Solo lui in tutto il mondo.
Ma neanche per idea.
Metti un qualunque essere umano in una situazione alla combatti o scappa, impediscigli di scappare, e poi dimmi cosa fa.
La diatriba tra Freud e Einstein su questi argomenti non l'avevo mai sentita. Altri dettagli?