Citazione:
Ashoka ha scritto:
Non è detto. Se i ricchi li lasci fallire e non li imbottisci di soldi pubblici (Leggi: Fiat, Alitalia etc.) ecco che i ricchi diventano poveri.
Che la probabilità di un evento del genere (che i ricchi, lasciati a sè stessi. impoveriscano... rapidamente) sia tanto significativa da "azzerare" (o ccompensare) l'effetto di "retroazione positiva" derivante dall'accumulazione del capitale, mi pare resti un atto di fede...
(Sicuramente NON partendo dalle situazione attuale...
Voglio dire: anche azzerando gli attuali e futuri aiuti di stato e contributi vari... Ce ne vuole per far diventare poveri la famiglia Agnelli... Campa cavallo!)
( Quali esempi reali confermano la cosa?... O era "reali" nel senso dei Savoia?!... )
.
Citazione:
Nulla ti vieta poi di inventare Google.
Guarda caso di Google in pratica ce n'è uno... Andiamo!
Citazione:
perde il capitale investito. Ricordi Pinocchio, il Gatto e la Volpe?
Pinocchio è una favola. Appunto.
Se il capitale investito consiste ad esempio nell'acquisto di un macchinario,
si può disinvestire (almeno in parte) rivendendo il macchinario...
(certo poi, in pratica... se uno ha urgenza e necessità di venderlo ci perde di più di chi dispone di tanti altri capitali e ha tutto il tempo e la calma per aspettare l'occasione migliore... - a conferma di quanto dicevamo prima)
Anche qui: magari succede pure che qualcuno perda tutto... Ma (anche nel nostro modello ideale) quanto probabile dobbiamo pensare che sia?!
(Nella realtà.. di ricchi che diventavano poveri... mi vengono in mente solo quelli che "investivano"... al tavolo verde del casinò )
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Citazione:
Dusty ha scritto:
-citazione-
-citazione-
C'è il "rischio" che ciò possa comportare una produzione vicina al prezzo di costo?
Vicina, certo. Ma sto "capitalista cattivo" qualcosa ci vorrà pur guadagnare Anche perchè il costo lo paga prima di ricevere (forse) il ricavo.
In realtà succede anche spesso che un nuovo concorrente, per entrare in un mercato offra i prodotti sotto al prezzo di costo. Fa parte degli investimenti per farsi conoscere: qualcuno decide di farli in pubblicità, qualcuno in promozioni varie, etc.
il "rischio" che ciò possa comportare una produzione vicina al prezzo di costo?
Sì, sarebbe da prendere come "efficienza del sistema" ma è da prendere alla lettera, : è
rischio, possibilità...
Se poi ci fate caso, poi, succede questo:
da un lato: - il compratore è sempre abbastanza "intelligente" (se così possiamo dire) da segliere il prodotto che lo fa risparmiare
dall'altro lato : il produttore/venditore è tanto "stupido" da agire con uno scopo (massimizzare i profitti) mettendo in atto un comportamento il cui risultato è praticamente contrario (minimi margini)...
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Comunque , ripeto , potremmo stare giorni a discutere perdendoci nei dettagli e immaginando questa o quella situazione "tipo"...
Ma non mi pare che ce ne usciamo, perchè non si può, onestamente ridurre tutto a questione di teoria economica. L'aspetto economico è solo uno degli aspetti, e i punti aperti sono anche altri. (*)
1) diseguaglianze (anche non economiche) fanno sì che lo scambio non può essere libero anche senza interenze esterne.
#56 Inviato il: 19/12/2007 17:07
Citazione:
franco8 ha scritto:
...
il mercato e lo scambio funzionano egregiamente quando sono effettivamente "liberi", ma questa condizione è teorica...
...
2) Mi spiace tornare sul punto:
E' giusto far mercato di merci.
Tutto è "merce"?
3) Resta il fatto, purtroppo, che le "teorizzazioni" rimangono un modello.
Come diceva Lestaat:
Anche il socialismo
sulla carta funziona.
(anche lo "stato" ha sulla carta dei principi (**)
I capitalisti reali (quelli che siedono in confindustria, per intenderci), purtroppo, non si comportano come vorrebbe Linucs ... questo è vero. Ma non è che TUTTI gli interventi statali piacciono... solo quelli che fanno comodo (Almeno la logica del profitto è rispettata. No?)
Non vi piace chiamarlo "capitalismo"? Beh...
in fondo, si potrebbe azzardare a dire che
il nostro modello teorico dell'anarco-capitalismo sta ai capitalisti della confindustria
come
il "proletari di tutto il mondo.." sta all'unione sovietica di stalin e cia dicendo
o come
l' "Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro..." sta ai nostri parlamentari...
Come nelle discussioni sul denaro ad un certo punto si dice:
"come fai ad impedire che qualcuno lo inventi e come fai ad impedire la diffusione?"
L'argomento, sembrerebbe calzare abbastanza se applicato ad: accumulazione di capitale e potere, organizzazione privata che diventa statale (del tipo Signorie del rinascimento)...
Citazione:
Ashoka ha scritto:
Citazione:
franco8 ha scritto:
Parlavo della 'concorrenza' inteso come "infallibile" e universale meccanismo di regolazione dei prezzi... (e non solo dei prezzi).
Non è la concorrenza che “regola i prezzi” ma sono i “prezzi alti” che danno il segnale che quel prodotto è richiesto e fanno arrivare la concorrenza (ed aumenta l'offerta).
I prezzi sono regolati dalla domanda e dall'offerta.
1) Se l'offerta è di fatto una , se non ci sono "valide offerte concorrenti" , e la domanda è quella che è (anelastica per varie ragioni)... il prezzo è "imposto" dall'offerta no?
2) Anche il fatto che i "prezzi alti" diano il segnale... è una condizione teorica... (una delle tante). "Alti" rispetto a che?
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(*) riamndo anche al #104:
il tutto (il sistema economico) fa parte di una delle possibili organizzazioni - cooperazioni, di una delle modalità possibili in produzione e consumo possono "dividersi"..
(**) #57 mc