Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
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Dal thread: La Filosofia dell'ESSERE nello stesso Omaggio dei Magi d'Oriente a Gesù Sapete tutti che Senofane, Parmenide e Zenone furono tre Filosofi, persone che amano la sapienza e cercano la verità profonda, nascosta..., e che poi è la stessa Verità DIVINA, perché TRASCENDENTE la realtà. Senofane era Greco, ma se guardate in giro per vedere chi fossero Parmedide e Zenone (nativi del Cilento, nella Magna Graecia di allora) troverete la dizione "Filosofi greci". Perché? Perché chiamar Greco chi solo orbita nella cultura greca? Mi son chiesto a lungo il perché, fino a quando non ho notato una cosa sorprendente. Elea, la città che poi divenne la Romana Velia ed oggi si chiama Casalvelino, sorge in prossimità del Fiume Alento, ma, soprattutto, alle pendici di una montagna chiamata Stella. Pertanto 3 Magi, venuti da Oriente e in cerca della verità divina (in quanto trascendente), dopo un lungo cammino di ricerca, giunsero sotto questa Stella e si fermarono ai piedi di essa. Lì fecero omaggio a Iahve, al fondamento divino dell'Essere, ma non lo chiamarono Dio. Gli diedero la definizione di "fondamento di tutte le cose". Cosa concludere? Che forse la Provvidenza, che è il vero fondamento dell'Essere di tutte le cose, ha voluto che 3 fossero i Magi di Oriente e anche Parmenide e Zenone, parte solo della cultura dell'Oriente, sono stati voluti come chi, per effetto di quella cultura iniziassero la SERIA ricerca del Dio della VERITA'. Per quel Dio, c'è stato anche il corrispondente Martire, Cocrate, che volle essere rispettoso di tutte le regole tanto da chiedere perfino al suo carnefice come si dovesse bere la cicuta mortale, nel rispetto della Legge, e fu ucciso nella stessa PRASSI e per gli stessi motivi dell'uccisione poi di Gesù: perché era sacrilego, perché traviava, perché offendeva gli dei. Anche Gesù, come Socrate, fu ucciso perché voleva completare la Legge e perché fu giudicato sacrilego: si diceva Figlio di Dio.
In Elea è famosa la Porta Rosa, nel cristianesimo si recita il Rosario. Nel Cilento il Mito si è presentato con gli Argonauti, Giasone, Ercole, che portarono il Vello doro nella piana del Sele (il S. Ele? Come Elea, che Ele ha?) ma soprattutto con la celebrazione di Hera Argiva, la "madre di tutti gli dei"... raffigurata con lo stesso mazzo di fiori di melograno con cui la "Madre di Dio", la Madonna oggi è raffigurata, lì a Capaccio, nella Madonna del Granato. Porta Rosa e Rio Alento (ma non è Al, il Dio lento all'ira?) non fanno il Rosario? E, dopo che il Padre di Gesù NACQUE come SPIRITO santo del Dio Iahve, alle pendici della Stella e alla foce di questo RIO, saltò nel Figlio, dall'A-LENTO a B-et-LEMME, anche lemme, in provincia di GerusaLEMME, anche lemme, dopo la nascita A sul Rio A-LENTO? Credete sia un caso tutto ciò? Oh, Elea è in provincia di SALERNO, come Betlemme di Gerusalemme ... Ma non vedete il SALE della terra, al Centro di GeruSALEmme? Vedete come gli indizi siano tanti a collegare la Salerno del Padre, con la Gerusalemme del Figlio GESU' SALE mme! Mme? Chi, io? E perché? Non sei forse tu uno che dice "Padre nostro?" Chi lo dice se non sei un FIGLIO dell'ESSERE, tu, voi, mme che sono in ESSERE? Tutto ciò sarebbe ARBITRARIO, ma il 14-9-1998 il Papa Wojtyla proclamò l'Enciclica FIDES ET RATIO in cui volle legare la Fede nel Figlio con la RAGIONE. Ebbene è il Dio Ragione di quell'ESSERE nato ai piedi di quella Stella e poi inseguito e raggiunto ai piedi della stessa Stella, inseguito per 5,5 secoli, dai TRE MAGI DI ORIENTE... divenuti infine Baldassarre, Melchiorre e Gasparre. Passare da Elea... a Gesù, dall'A-lento a... B-et-lemme non è solo un gioco di parole. Il percorso, ben più lento, di Al, lento all'ira, ha impiegato 20 secoli perché si NOBILITASSE la Filosofia. Ma c'è ancora strada da fare dino a quando il Cristinesimo non riconosce che il Padre di Gesù era già nato molto tempo prima in quell'Elea che sembra abbia il Dio Ele perfino nel nome!
Romano Amodeo
pietroora: Se esiste una filosofia dell'essere, potrebbe esistere una filosofia del non-essere?
Mi spiego meglio.
Se l'essere (noi senzienti) ha l'esigenza di una filosofia che indaghi sulla sua natura, potrebbe il non-essere (ciò che non è senziente) non avere l'esigenza di indagare sulla sua natura.
Ma l'essere potrebbe scoprire, indagando sulla natura del non-essere, qualcosa che lo riguarda indirettamente, non meno importante di ciò che lo riguarda direttamente?
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