Citazione:

Come concetto a me non piace per niente : Un ricco che si pente della propria vita avara e trova nella generosità la sua vera realizzazione, è quanto di più cristiano ci possa essere !!![ .; anche se durante una fase della mia vita pregavo San Francesco (ma non ho mai dubitato del fatto che lo pregavo perché la cappella ad Assisi vista da bambina mi aveva fatto una certa impressione).
Non capisco perché l’ essere cristiani si basi sempre sul verbo possedere, su l’avidità e su l’avarizia: in particolar modo su l’avarizia.
Se poi aggiungi che tra tutte le persone che conosco le più avare sono quelle che vanno in chiesa tutte le domeniche e leggono l’Avvenire, mi correggo, non che siano avare, ma di certo non si scordano quello che ti hanno dato e quello che avanzano e doveroso aggiungere che votano a destra, di brutto, e o lega. Ma probabilmente più che cattolici romani dovrei definirli benpensanti .

Vedi Aquila23 il fatto è questo: Citazione:: me lo ricorderò stanne certo. Ma la faccenda è sempre la stessa: perché mai un ricco è nel peccato perché avido e un povero no? Stiamo asserendo che un povero non è avido? Che cos’è che rende avidi, la natura dell’uomo o è solo un problema di quelli nati ricchi?

Secondo la leggenda, poiché non possiamo sapere se Gesù Cristo è vissuto o il Buddha è vissuto e dobbiamo fidarci, le rinunce tanto sbandierate dagli adepti sono di diverso tipo: per i cristiani la generosità può darsi che sia importante nel professare la religione, ma per i buddisti ad esempio il concetto generosità non è poi così sottolineato; per i buddisti la generosità non è un concetto così importane da essere propagandato.: non lo è perché la religione buddista vuole che si persegui la purificazione dei difetti intellettuali de l’umanità come ad esempio l’inutilità del possedere.
Per i cristiani il possedere non è generoso, ma avarizia e/o avidità.

Citazione:
Ecco: questo è il concetto sul quale mi preme la riflessione: personalmente su il papa e la chiesa e i possedimenti de la chiesa, e del possedere che la coerenza voluta dai francescani degli insegnamenti del Cristo ha voluto sostenere, mi sconcerta e continua a sconcertarmi. Per definizione l’avidità è stata ben strumento dei propagandisti di qualsiasi religione: io mi chiedo “perché”?
Il concetto avidità è in assoluto nelle religioni in particolare del cristianesimo è sempre paragonato a il “possedere”.
Avidità: vogliamo per favore porre l’accento su quel concetto per un attimo?
Siamo “avidi”. Bene. Ma di che? E cos’ è questa “avidità”?

Siamo avidi se siamo persone intellettualmente curiose e siamo di natura avidi praticamente di tutto: avidi di amore, di conoscenza,di passione, di sesso, di denaro di fare del bene vedi missionari, non sarà per egoismo, egocentrismo o simili? Praticamente di tutto.
Non saremmo UOMINI se non lo fossimo. Così per sorridere:
“I am not a destroyer of companies.
I am a liberator of them!
The point is, ladies and gentlemen,that greed, for lack of a better word...
...is good.
Greed is right. Greed works.
Greed clarifies, cuts through and capturesthe essence of the evolutionary spirit.
Greed, in all of its forms-greed for life,for money, for love, knowledge -
...has marked the upward surge of mankind.
And greed, you mark my words,will not only save Teldar Paper...
...but that other malfunctioningcorporation called the USA.
Thank you very much”.
Estrapolato da “Wall Street” di Oliver Stone.
Traducendo in velocità: “L’avidità esprime sè stessa aldilà delle parole, l’avidità chiarifica, l’avidità funziona, cattura l’essenza massima dello spirito umano. L’avidità in tutte le sue forme significa più di ogni altra cosa le qualità umane…