Citazione:
sono partito dal presupposto che una volta innescato il crollo - NON MI INTERESSA COME - ho ipotizzato - come del resto fece lo stesso NIST - che la "tremendous energy" dei piani in caduta fosse tale da rendere trascurabile la resistenza delle strutture intatte sottostanti che, appunto, è come dire assumere la resistenza delle colonne pari a zero.
beh, in un certo senso è coś perché questa energia di distruzione di un piano, che io ho stimato in un paio di GJ, é effettivamente MOLTO PIU' PICCOLA della
"tremendous energy" dei piani in caduta, a parte il caso del primo piano che collassa per il quale ne rappresenta circa il 20%, solo che, se fosse davvero pari a zero, il tempo di caduta sarebbe quello di caduta libera, mentre invece è un po' maggiore.
E' un po' maggiore perché c'è questa forza "viscosa" che fa il lavoro di distruzione e che frena la caduta. Questa forza, e quindi il lavoro che fa, pụ essere stimata, come ho fatto, dalla misura del tempo di crollo.
Citazione:
Ovviamente nella realtà non è coś ma si tratta di un ragionamento iniziale alquanto conservativo a favore della VU, non trovi?
no, non trovo: si tratta solo di un'approssimazione troppo grossolana, che fa sparire dal modello l'effetto che si vuole valutare, cioè l'allungamento del tempo di caduta e la sua verosimiglianza nel caso si abbracci l'una o l'altra teoria.
Io peraltro insisto: non vedo come il tempo di caduta possa essere variato dalla presenza di eventuali cariche esplosive che brillino proprio al piano che la caduta sta distruggendo, a meno che la loro potenza sia comparabile con quella trasmessa dalla forza viscosa.
Citazione:
Allora ti incito: prosegui...
lo faṛ, dammi tempo!