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  Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?

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Autore Discussione
  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#54
Mi sento vacillare
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Inviato il: 5/1/2006 16:41
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#53
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Qui da noi circola la convizione che ognuno è premiato o punito per ciò che è. Se qualcuno ruba è già punito dl fatto di essere ladro"


Non riesco a vedere la punizione di tutti quelli che stanno al Governo,nella finanza ed in altri luoghi

_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 5/1/2006 11:13
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#52
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
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Citazione:

La vera prevenzione si fa curando il male e non il sintomo. Certo, le carceri più umane, le pene alternative, i lavori sociali che Max auspica sono almeno un punto di partenza. Prima ancora io depenalizzerei diversi piccoli reati, oltre ovviamente a lliberalizzare la droga: già solo questo dimezzerebbe la popolazione carceraria, oltre a tagliare i fondi della piccola e grande criminalità organizzata. Migliorare le condizioni di vita in carcere è impossibile senza ridurne drasticamente l'affollamento, e per questo iniziative una tantum come l'amnistia non sono assolutamente efficaci se non nell'immediato e per un breve periodo. Se anzi nel frattempo la repressione aumenta, anche gli effetti a breve scompaiono.


La mia posizione è infatti più o meno questa.

Anche io per delinquenti da mettere in carcere non mi sto riferendo a ragazzini che si girano uno spino (vedrei meglio una depenalizzazione), al poveraccio che si ruba due salami al supermercato o all'immigrato reo di aver varcato i Regi Confini senza autorizzazione !!!

Insomma : se leggiamo ogni tanto la cronaca sappiamo che c'è gente "peggiore" in circolazione ! Davvero pericolosa !
Inviato il: 5/1/2006 11:00
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#51
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Buongiorno!
approposito di carceri...e Kriminali.
Se avete letto "Lettere dalla Kirghisia" di Silvano Agosti...c'è un interessante visione.
...
per esempio:

"Qui da noi circola la convizione che ognuno è premiato o punito per ciò che è. Se qualcuno ruba è già punito dl fatto di essere ladro"
Inviato il: 5/1/2006 9:29
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#50
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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togli la galera e vedi se gente così te ne trovi di più o di meno. vale quello che dicevo sul parallelo con gli incidenti automobilistici.

Secondo me vale di più il fatto che dove la repressione si inasprisce il numero di crimini aumenta, vedi gli USA, ad esempio.

quantomeno la persona pericolosa viene messa in condizione di non nuocere. lasciarla libera significa lasciare morire altri innocenti.

Metterla dentro non gli impedisce di continuare a nuocere, sia in carcere (e non è detto che, in quel caso, le vittime non possano essere innocenti), che all'uscita da esso, che prima o poi dovrà avvenire.

infine, pur ammesso che alla fine il tutto funzioni: "marginalizzarlo finché non approda a più miti consigli": non ci curiamo di quelli che vuole ammazzare nel frattempo ?

Se tutti sono armati, o sai comunque che potrebbero esserlo, la voglia di stuprare o ammazzare il primo che passa diminuisce sensibilmente. E, in ogni caso, non ho mica detto che eliminare le prigioni condurrebbe al mondo perfetto: il mondo perfetto non esiste. Potrebbe esistere però un mondo più vivibile e umano.

La vera prevenzione si fa curando il male e non il sintomo. Certo, le carceri più umane, le pene alternative, i lavori sociali che Max auspica sono almeno un punto di partenza. Prima ancora io depenalizzerei diversi piccoli reati, oltre ovviamente a lliberalizzare la droga: già solo questo dimezzerebbe la popolazione carceraria, oltre a tagliare i fondi della piccola e grande criminalità organizzata. Migliorare le condizioni di vita in carcere è impossibile senza ridurne drasticamente l'affollamento, e per questo iniziative una tantum come l'amnistia non sono assolutamente efficaci se non nell'immediato e per un breve periodo. Se anzi nel frattempo la repressione aumenta, anche gli effetti a breve scompaiono.
____________________________

n attesa che le carceri non siano più necessarie quando arriverà finalmente l'homo novus profetizzato dal NWO !!!

In effetti, a quel punto l'intero pianeta sarà una grande prigione.
Inviato il: 5/1/2006 1:42
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#49
Sono certo di non sapere
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Secondo me e riprendendo la citazione di Santaruina,
il carcere potrebbe anche essere visto come un modo per evitare che una persona che delinque possa macchiarsi di un nuovo crimine : è un modo per fermarlo prima che faccia peggio a se e agli altri e al tempo stesso sottrarlo alla comprensibile e umana (seppur irrazionale!) vendetta del popolo.
Carceri più umane, pene alternative, lavori sociali : mi sembra una giusta via di mezzo ... in attesa che le carceri non siano più necessarie quando arriverà finalmente l'homo novus profetizzato dal NWO !!!
Inviato il: 5/1/2006 1:14
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  •  bandit
      bandit
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#48
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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Pax, ti rispondo adesso solo su questo, sul resto quando posso:
+++++++++++++++++++++++++
di fronte a uno che ammazza per rubare e che dice anche che lo vuole rifare ancora e poi ancora, che si fa ? come gli si impedisce di farlo ? oppure semplicemente gli si permette di farlo ?

Se è così fesso da dichiarare le sue intenzioni, basta non avere a che fare con lui, non servirgli da mangiare, non dargli lavoro, marginalizzarlo finché non approda a più miti consigli.
Del resto, a qualcuno così determinato, natural born killer, la paura della galera non fa un baffo, lo vediamo ogni giorno.
++++++++++++++++++++++++++

togli la galera e vedi se gente così te ne trovi di più o di meno. vale quello che dicevo sul parallelo con gli incidenti automobilistici.
ma anche ammettendo che la funzione deterrente valga zero: quantomeno la persona pericolosa viene messa in condizione di non nuocere. lasciarla libera significa lasciare morire altri innocenti.
quanto alle soluzioni proposte: innanzitutto come fai a metterle in pratica. avverti tutti di non dargli da mangiare ? tutti conoscono la lista di quelli a cui non dare da mangiare ? e se uno poi disubbidisce ?
ma poi, visto che il tipo prende quello che gli serve a fucilate, vive benissimo anche senza lavoro e non ha problemi a procurarsi le vivande.
infine, pur ammesso che alla fine il tutto funzioni: "marginalizzarlo finché non approda a più miti consigli": non ci curiamo di quelli che vuole ammazzare nel frattempo ?
Inviato il: 5/1/2006 0:54
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#47
Mi sento vacillare
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<Né il carcere, né la morte, né altro possono invertire il corso del tempo. >
Hai ragione! Infati tra qualche milione-miliardo-triliardo---etc. di anni saremmo tutti morti...e non ci sarà minima traccia dell’umanità...di nessuno. Non ci sarà più nessuno e niente. Berlusconi kaput, Bush kaput, le religioni kaput, noi kaput...persino il Ponte sullo Stretto di Messina kaput...
Però, con un pò di ottimismo, possiamo finirla anche prima; ci sono buone probabilità che tra 3-400 anni ... di non trovare la minima traccia di uomo vivo sulla faccia della Terra.
Hai ragione! Veramente hai ragione: una volta buttate giù le torri e trovati i responsabili…a che cosa serve prendersela con loro? Infatti con loro non ce la prenderemmo mai.
Io ormai sono rassegnato! Devo solo decidere da che parte stare: faccio la parte del ladro o quella del derubato?
Inviato il: 5/1/2006 0:39
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#46
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Bandit, avevo puntualizzato che per me, all'interno della logica di questo sistema, una soluzione non c'è...
Ma voglio comunque rispondere alle tue considerazioni:

...potrei anche essere d'accordo, ma sei il reo non è punibile, chi e cosa potrebbe fermare mr. gunseller che vende ?

Niente e nessuno, anche perché mr. Gunseller prospera grazie ai contratti statali, non certo grazie alla vendita al dettaglio. E in fondo, chi è disposto a delinquere le armi le trova sempre, alla polizia vengono fornite dallo stato (e usate spesso contro i cittadini), non vedo perché a tutti gli altri debba esserne vietato il possesso.

vuol dire che l'uomo appena può non fa quel che sa essere giusto ma quello che gli conviene ?
e allora cosa succede se eliminiamo i sistemi punitivi ?


Evitiamo che gli uomini che possono sfruttarli per il loro personale interesse lo facciano.
Lo stesso dicasi per le sedicenti forze dell'ordine: se le elimini, elimini la possibilità che vengano a bastonarti mentre manifesti per far valere i tuoi diritti.

se faccio A, e so che poi mi succede una cosa brutta, che pago un costo molto più alto del beneficio che ritraggo dal fare A, decido di non fare A.

Mi pare che la realtà smentisca categoricamente questa teoria della deterrenza. In "Delitto e castigo" Dostoevsky illustrò bene come la punizione peggiore non sia il carcere, quanto il rimorso di coscienza. Se tu questa coscienza non ce l'hai, nessun timore di punizione ti impedirà di commettere un crimine.
Io non rubo e non uccido non certo perché temo l'eventuale punizione, ma perché me lo suggerisce la mia coscienza.
Credo sia così anche per te.

di fronte a uno che ammazza per rubare e che dice anche che lo vuole rifare ancora e poi ancora, che si fa ? come gli si impedisce di farlo ? oppure semplicemente gli si permette di farlo ?

Se è così fesso da dichiarare le sue intenzioni, basta non avere a che fare con lui, non servirgli da mangiare, non dargli lavoro, marginalizzarlo finché non approda a più miti consigli.
Del resto, a qualcuno così determinato, natural born killer, la paura della galera non fa un baffo, lo vediamo ogni giorno.

"Io non sono per la pena di morte, ma sono per la pena certa e allora se uno è stato condannato all'ergastolo trent'anni almeno deve scontarli".

Questo è condivisibile: in un sistema che prevede pene e condanne, che vengano applicate rigorosamente è il minimo che si possa chiedere. Purtroppo, ma com'era prevedibile, il sistema fallisce anche in questo. Sistematicamente.

mettiamo che uno decide di farle lui, le prigioni. quelli che gli sono antipatici li prende e li butta in uno scantinato, ogni tanto li tortura un po', soprattutto li schiavizza. ovviamente si deve investire un po' in armi e collaboratori, ma niente di impossibile.

Hai un'idea, anche vaga, di quanto ci costa il sistema carcerario?
E poi, tutti gli altri cosa sono, imbecilli, che gli consentono simili imprese?
Guarda che lo stato dispone di migliaia e migliaia di uomini addestrati, armi e tecnologie per miliardi di euro, e anche il consenso di buona parte della popolazione, per poter mantenere questo potere sui sudditi...
Inviato il: 5/1/2006 0:23
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  •  bandit
      bandit
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#45
Dubito ormai di tutto
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sorry per il ritardo. rispondo a Pax, Nessuno e in generale a chi si è espresso nel senso dell'inutilità del carcere. [Nessuno, non ho ancora avuto tempo di leggere i tuoi link, vorrai scusarmi se la mia risposta è incompleta in questo senso].

Pax: "Mah, Bandit, in realtà la vendita libera di armi pare proprio essere l'unica cosa che i governi di tutto il mondo non metterebbero mai in atto..."
++++++++++++++++++++
...potrei anche essere d'accordo, ma sei il reo non è punibile, chi e cosa potrebbe fermare mr. gunseller che vende ?

"Quindi, come era logico aspettarsi, trasformare i detenuti in strumenti di produzione ha come inevitabile effetto la spinta a crearne sempre di più..."
++++++++++++++++++++
vuol dire che l'uomo appena può non fa quel che sa essere giusto ma quello che gli conviene ?
e allora cosa succede se eliminiamo i sistemi punitivi ?
il concetto che l'uomo rifugge dalla sofferenza sta ancora in piedi, credo.
se faccio A, e so che poi mi succede una cosa brutta, che pago un costo molto più alto del beneficio che ritraggo dal fare A, decido di non fare A.
voi negate che questo faccia parte della natura umana ?
e anche ammettendo questo: di fronte a uno che ammazza per rubare e che dice anche che lo vuole rifare ancora e poi ancora, che si fa ? come gli si impedisce di farlo ? oppure semplicemente gli si permette di farlo ?

sulle vittime o i loro parenti, mi spice ripetermi, ma dico che sarebbe da sentire loro e chiedere se, non potendo vendicarsi direttamente, preferirebbero che i colpevoli fossero liberi piuttosto che in prigione.
altrimenti: o è vero che delle vittime in realtà non frega niente a nessuno, oppure si applica il (non nuovo) principio in base al quale ciò che è bene per qualcuno lo decido "io" perchè io lo so meglio di quel qualcuno. non saprei quale delle due ipotesi è la migliore. Giova leggere ad esempio le parole di Anna Stefanini, madre di una delle vittime della banda della "uno bianca":
"Io ho fede e credo in Dio, e non posso dire che li ho perdonati, perché la cosa più atroce è vedere che mio figlio, ucciso a 22 anni e tre mesi, non c'è più. Io non riesco a perdonarli, ma prego per loro perché Dio gli faccia capire cosa hanno fatto". Anna Stefanini ha poi ribadito la richiesta di una pena certa: "Io non sono per la pena di morte, ma sono per la pena certa e allora se uno è stato condannato all'ergastolo trent'anni almeno deve scontarli".

Coloro che dicono che il carcere è inutile lascerebbero liberi gli assassini moltiplicando la sofferenza di questa madre ?

Secondo una certa logica, poi, i sistemi penali si sarebbero provati del tutto inefficaci perchè nonostante il loro operare i crimini si verificano comunque. Allora secondo la stessa logica dovremmo cancellare ogni sanzione al codice della strada, spegnere i semafori, mandare a casa tutti i vigli... Infatti, nonostante tutto questo, di incidenti ce ne sono lo stesso.

Infine, facciamo il caso: esce la nuova legge: abolite tutte le carceri e i sisitemi punitivi assimilabili.
mettiamo che uno decide di farle lui, le prigioni. quelli che gli sono antipatici li prende e li butta in uno scantinato, ogni tanto li tortura un po', soprattutto li schiavizza. ovviamente si deve investire un po' in armi e collaboratori, ma niente di impossibile. cosa ? non si può fare...nel senso che se lo beccano lo mettono...in prigione ??

saluti
bandit



Inviato il: 4/1/2006 23:51
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#44
Sono certo di non sapere
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Mi trova d'accordo chi propone di farli lavorare, perchè se da un lato ciò gli permette di "rieducarsi" dall'altro consente agli stessi di pesare meno sulle casse dello stato.

Ti rimando al mio precedente intervento.

Credo anch'io però che l'amnistia non risolva un bel nulla.
Inviato il: 4/1/2006 14:46
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#43
Ho qualche dubbio
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(mi inserisco nella discussione anche se al 100% dirò cose trite e ritrite)

Non so quanto l'amnistia, l'indulto o l'indultino siano una soluzione.
Credo che il problema del sovraffollamento sia una cosa seria, ma quali sono le cause a monte di questo problema?
Pochi posti? Carcerazione in attesa di giudizio? Poche carceri? O siamo invasi dai criminali e la nostra giustizia funziona talmente bene che li manda tutti in gattabuia a marcire?

Siamo sicuri che mandandoli fuori a buffo risolviamo il problema alla radice?
E con l'amnistia/indulto/indultino la società rimane sicura o si espone a ulteriori pericoli?
Già c'è il problema della certezza della pena, in più vogliamo anche farli uscire?? ma stiamo scherzando??
Non sono nemmeno tanto sicura che il carcere possa rieducare delle "menti criminali" (almeno, per i reati violenti contro la persona).
Mi trova d'accordo chi propone di farli lavorare, perchè se da un lato ciò gli permette di "rieducarsi" dall'altro consente agli stessi di pesare meno sulle casse dello stato.
Quindi, piuttosto che liberarli perchè ce ne sono troppi (o piuttosto di liberarli perchè al cappellano di corte han detto che si sono pentiti) io li farei lavorare, e non nel senso "gulag" del termine.
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True perfection has to be imperfect
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*Poles Apart*
Inviato il: 4/1/2006 14:35
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#42
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L'iltima volta che è accaduto per questi.

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 4/1/2006 6:30
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#41
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mi sapreste dire per quali reati sarebbe prevista l'amnistia?
Inviato il: 4/1/2006 1:44
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#40
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Citazione:
La civiltà nasce laggiù dove si comincia a separare la “giustizia” dalla “vendetta”.


Per distinguerle, a volte, basta poco.

Provate ad andare su questo sito e scaricate alcuni filmati. Guardateveli. Poi fateci sapere

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 4/1/2006 1:39
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#39
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Nietzche nella sua “Genealogia della morale” sostiene che la “giustizia” fu introdotta non per “punire” i colpevoli, ma per sottrarli dalle mani di coloro che avevano subito il torto, e che facendosi giustizia da soli si sarebbero macchiati di un crimine.

La giustizia come “difesa” del criminale, e del cittadino onesto che è in procinto, vendicandosi, di commettere un atto “immorale”.

In effetti l’animo dell’uomo ha una notevole componente “negativa”, e la maggior parte delle persone riesce a tenerla a bada.

Ma quando si trova dinnanzi qualcuno che ha commesso un delitto, si ritiene giustificata nel “scatenare” su di lui, che “se lo merita”, tutti i suoi impulsi negativi.

Le lapidazioni arcaiche, le esecuzioni pubbliche, avevano questo compito: permettere al “volgo” di scatenare le proprie pulsioni distruttive verso un “reo”.

La giustizia avrebbe il compito, nel suo significato più alto, di evitare che il “delinquente” possa ripetere l’atto e continuare a recare danno ai suoi simili, e allo stesso tempo evitare che i suoi simili si macchino nei suoi confronti di un gesto tanto vile come lo scaricare su di un uomo, qualunque cosa abbia fatto, ormai indifeso, le proprie pulsioni negative frustrate.

La civiltà nasce laggiù dove si comincia a separare la “giustizia” dalla “vendetta”.

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 4/1/2006 1:01
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#38
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Mah, Bandit, in realtà la vendita libera di armi pare proprio essere l'unica cosa che i governi di tutto il mondo non metterebbero mai in atto, se anche negli USA dove possedere armi è una tradizione si ingaggia pure un Michael Moore per contrastare la NRA. Gli stati non gradiscono i sudditi armati, per ovvi motivi.
Del resto, converrai con me se dico che l'unica possibile "prevenzione" sta proprio nella difesa personale, in quanto le forze dell'ordine, sempre puntuali quando c'è da bastonare il cittadino che protesta, arrivano proverbialmente in ritardo quando il cittadino viene stuprato o derubato, e a quel punto il danno è fatto.

In realtà ha ragione Fiammifero quando scrive che bisogna andare alla radice, e ha ragione anche Riccardo che ricorda l'inutilità e la disumanità della punizione: in fondo, non c'è decisione di un tribunale che possa placare il bisogno di vendetta delle vittime, perché la vendetta è un fatto personale, compiuta da terzi risulterà sempre inadeguata.
A mio modo di vedere, comunque, una soluzione a questo problema non esiste all'interno di questo sistema: proponetemi mille approcci diversi, vi troverò ogni volta la controindicazione, tra le quali i delinquenti in libertà sarebbe persino la meno preoccupante, visto che i delinquenti in libertà ci sono già, almeno tutti quelli più pericolosi; dentro ci stanno solo i più sfigati, pusher di periferia pescati con pochi grammi, ladri di quartiere, immigrati, tossici e qualche studentello beccato con una canna in tasca che progetta il suicidio.

Parlavate di lavoro nelle carceri, sembrerebbe una bella idea, ma leggete l'articolo L'industria carceraria negli Stati Uniti che ho postato qualche tempo fa e vedrete che anche questa soluzione produce altri problemi ancora peggiori.

Le statistiche rivelano che gli Stati Uniti detengono il 25% della popolazione carceraria mondiale, su soltanto il 5% della popolazione mondiale. Da meno di 300.000 carcerati nel 1972, la popolazione delle prigioni ha raggiunto i 2 milioni entro l'anno 2000. Nel 1990 era di un milione. Dieci anni fa c'erano soltanto cinque prigioni private nel paese, con una popolazione di 2.000 carcerati; ora, ce ne sono 100, con 62.000 carcerati. È stato previsto che entro la prossima decade, il numero raggiungerà i 360.000, secondo i rapporti.

Che cosa è accaduto durante gli ultimi 10 anni? Perché ci sono tanti prigionieri?
"I contratti privati per il lavoro dei carcerati sono un incentivo per imprigionare sempre più gente. Le prigioni dipendono da questo reddito. Azionisti corporativi che fanno i soldi grazie al lavoro dei carcerati fanno lobbing a favore di pene più lunghe, per per espandere la loro mano d'opera. Il sistema si alimenta," dice uno studio del Progressive Labor Party, il quale accusa l'industria carceraria di essere "un'imitazione della Germania Nazista riguardo al lavoro forzato schiavista e ai campi di concentramento."


Quindi, come era logico aspettarsi, trasformare i detenuti in strumenti di produzione ha come inevitabile effetto la spinta a crearne sempre di più con sempre meno fatica, inasprendo cioè le pene per i reati minori o addirittura trasformando le infrazioni in reati, spostando su questi l'attenzione e gli sforzi della polizia mentre il crimine organizzato gode di sempre maggiore libertà.

No, non credo che esista una soluzione a questo problema senza un cambiamento radicale nella società tutta.
I cani da guardia ed il bastone funzionano bene con le pecore, non altrettanto con gli uomini.
Inviato il: 4/1/2006 0:56
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  •  bandit
      bandit
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#37
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mettiamo il caso: uno subisce una rapina, violenza, lesioni, moglie stuprata ecc.
si sa chi è stato.
va dalle autorità e dice: "allora, li mettete in galera ?"
"no, sa, le carceri sono state cancellate, non esistono più...lei non è aggiornato, il pensiero sociale si è evoluto..."
"ma come...e quei rapinatori vanno in giro liberi... e possono pure reiterare...??"
"sì, ma vede, se il carcere non c'è più, questo vale anche per lei..."
"in che senso, scusi ?"
"beh, se vuole in qualche modo regolare i conti con loro...si senta pure libero, insomma. noi al massimo rimproveriamo un po', ma in galera non mettiamo più nessuno..."
"ah, capisco...sa mica dove posso acquistare un bazooca e un paio di bombe a mano..."
"qui di fianco fanno prezzi buoni, ma può andare dove vuole...avrà notato che da un po' di tempo spuntano negozi di armi ad ogni angolo...stanno facendo affari d'oro. insieme ai becchini, guardie del corpo e mercenari vari. questi sono i business del momento..."
Inviato il: 4/1/2006 0:14
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#36
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Citazione:

Basta che chi commette un crimine si confessi, e dica al prete i suoi peccati. Se poi il crimine è grave: stupri, assasini, genocidi...beh...che dica anche un paio di preghiere.


Capito mi hai !
Inviato il: 4/1/2006 0:10
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#35
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Lixuxis, Max...

Francamente non riesco a comprendere l'ironia su argomenti del genere...

Comunque, provo ad argomentare una posizione che può parere assurda. Cioè che il carcere non serve a nulla, se non a sollevarci la coscienza-

A cosa dovrebbe servire il carcere? Secondo la giurisprudenza, la pena ha tre funzioni: afflittiva, riparativa, di recupero. La pena e la condanna dovrebbero rappresentare una sanzione, una punizione per un comportamento non approvato dalla società e dalla legge. Dovrebbero fornire un risarcimento al danneggiato. Dovrebbero fornire al colpevole le occasioni per modificare le sue convinzioni e i suoi comportamenti e rientrare nella società.

Però... Io mi chiedo, innanzitutto: Se il reato è una definizione legislativa, frutto della decisione di un Parlamento, questa definiziione dipende dal risultato di un'elezione. È, quindi, contingente, variabile, soggetta alla pressione derivante dalla voglia di manetenere onori e prebende, "cadreghe" (seggi), stipendi e poteri. Quindi, osservo semplicemente che l'esistenza o meno di criminali dipende soprattutto da cosa i Parlamenti decidono costituisca un crimine. E non solo i parlamenti. Ormai, dopo le pressioni dei gruppi di potere internazionali, è crimine anche rivendicare un uso sociale delle risorse idriche, pensare che possano esistere servizi pubblici, sostenere la necessità di un controllo sociale sull'economia. Inoltre, lo stesso medesimo comportamento, in alcune occasioni viene definito "reato", in altre no. Se uccido qualcuno per prendergli il portafoglio sono un assassino e mi becco (se mi beccano) trent'anni di carcere. Se lo faccio per prendergli qualche milione di tonnellate di petrolio (o di coltan, o di platino, o di diamanti, o di rame...) allora sono un eroe nazionale.

Quindi, decidiamoci. Se la definizione di reato è variabile in funzione delle maggioranze parlamentari e dei poteri oscuri o palesi, non vedo perché debba accettarla per buona.

E una volta che un reato è stato commesso, francamente, tutto quello che si può inventare non cambia le cose. Capisco che si faccia fatica ad accettare questo punto di vista. Ma credo che le cose stiano in questo modo. Né il carcere, né la morte, né altro possono invertire il corso del tempo. Ma, da un punto di vista psicologico, i meccanismi di scissione sono all'opera in questi casi, e in modo potente. La scissione è quel meccanismo psichico che riesce a mantenere separati nella coscienza elementi che dovrebbero rimanere uniti.
Se lo trasferiamo nel campo sociale, lo vediamo all'opera esattamente nelle istituzioni, e - in particolare - nelle carceri, negli ospedali, nei manicomi. Tutte istituzioni che servono a separare, dividere (diaboliche, da dia-bollèin, separare- dividere, da cui diabolus, diavolo) una parte del mondo da un'altra, in modo tale che "chi sta fuori" possa continuare a credersi:
1) Al riparo dalla violenza (esercitata per definizione da chi "sta dentro)
2) Al sicuro dal pericolo (scisso ed eliminato con la carcerazione)
3) Convinto della propria innocenza e della buona fede delle istituzioni e degli stati.

Poi, ci ritroviamo che quegli stessi che fanno le leggi per mandare in carcere le persone, le fanno anche per evitare di finirci. Ma che importa? L'importante è che chi spaccia droga o ruba auto abbia la giusta punizione, no?

Inoltre, e sarebbe importante riprendere gli scritti della Arendt (in particolare Eichmann in Jerusalem) e rileggere quanto diceva a proposito dei processi ai criminali nazisti. Arendt sosteneva che per quei crimini non esisteva punizione possibile. Non esisteva riparazione. Il male andava accettato e non lo si poteva punire. E, imho, aveva perfettamente ragione.

Alla prossima puntata di argomentazioni...

Grazie

Guglielmo
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Inviato il: 4/1/2006 0:08
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#34
Mi sento vacillare
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Senti Max_Piano,
Tutto sommato si potrebbe anche senza carceri.
Basta che chi commette un crimine si confessi, e dica al prete i suoi peccati. Se poi il crimine è grave: stupri, assasini, genocidi...beh...che dica anche un paio di preghiere.
...
potrebbe andare?
Inviato il: 3/1/2006 23:24
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#33
Sono certo di non sapere
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Vedo che le carceri hanno risolto i casi da te citati!
Così come la pena di morte in vari stati ha diminuito i reati!
Per risolvere i problemi dobbiano andare a monte,capire perchè si commettono,dove la società e lo stato ha fallito e forse qualche cosa cambierà,visto che i deterrenti non sortiscono benefici ma ne creano dei nuovi.
Comunque i camorristi,mafiosi e politici sempre si salveranno
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/1/2006 23:20
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#32
Sono certo di non sapere
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Ma sì avete ragione, le carceri sono una roba obsoleta !!!

Se uno entra in una tabaccheria e ammazza di botte un poveraccio che lavora dieci ore al giorno per mantenere la famiglia ... beh insomma ... basta che prometta di non farlo più !

A chi stupra una ragazzina di quattordici anni gli dobbiamo insegnare che non sta bene tanto la colpa è della società !

Camorristi e pedofili, assassini e spacciatori : tutti fuori !!!

Magari anche i poliziotti, scagnozzi del sistema, non servono più !!!

Ma che bella idea !!!
Inviato il: 3/1/2006 22:52
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#31
Sono certo di non sapere
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Nessuno,

Solo ai tempi della clava c'era la giustizia e/o vendetta ,poi è stato tutto una codifica di comportamenti, dalla legge del taglione alle moderne prigioni ,per fallimento di........continuate voi se volete
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/1/2006 22:03
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  •  nessuno
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#30
Mi sento vacillare
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Che il carcere non serve a nulla. Se non a farci sentire a posto e mgliori di altri.
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Inviato il: 3/1/2006 21:23
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#29
Sono certo di non sapere
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Nonostante due post non ho ben capito cosa pensi a riguardo ...
Inviato il: 3/1/2006 21:12
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#28
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ma sei un politico ?


E ti pare che con quel che scrivo posso esserlo?
Hai un'idea che mi pare strana dei politici e della politica, per come vedo adesso le due categorie.

Sono solo un essere umano. Che legge, cerca di pensare, e - ogni tanto - di dire la sua su cose che presume di conoscere.

Giusto per inserire un poco di passione, e di vita, in un thread dannatamente povero di emozioni. Ho vissuto per alcuni anni a fianco di persone che oggi vengono chiamate "terroristi". Rossi, per l'esattezza. Ho visto quello che ilc arcere è in grado di fare sulle e alle persone. Ho visto come le istituzioni "normali" siano in grado di modificare il pensiero, la vita, il sentire, di esseri umani dannatamente normali prima di entrarvi. Ho conosciuto il carcere e il manicomio, non di persona, sempre di "riflesso". Ne ho tratto la conclusione che ogni carcere, ogni "istituzione totale" è un modo per annullare le persone e farci sentire "buoni, bravi e onesti cittadini". E che tra vendetta e giustizia lo spazio, oggi come oggi, è dannatamente scarso.

Utopista? Sì certo. Ma preferisco camminare da solo che viaggiare in compagnia dei "politici".

Ciao

Guglielmo
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Inviato il: 3/1/2006 20:23
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#27
Sono certo di non sapere
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Quindi ... ???

Ma sei un politico ?

Inviato il: 3/1/2006 19:21
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#26
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È interessante la concezione della giustizia e della pena che mi pare emerga dagli ultimi interventi, soprattutto quelli di lixuxis e altri.

Per come la leggo io, e posso sbagliarmi in questo, mi sembra che prevalga una mentalità "monetaria". E i termini utilizzati ("Risarcimento", "Me la paghi", "interessi", "debito"...) mi confermano quest'interpretazione ogni volta di più.

Ora, per come la vedo io, posto che il passato non è recuperabile, non esiste risarcimento possibile. Il male è male. Il danno resta tale. Qualunque cosa accada, il dolore, la rabbia, lo stress, la salute e la vita non torneranno quelli di prima.

A me pare sarebbe ora di prenderne atto. E di smettere di pensare alle vite (quelle dei "colpevoli", ma anche quelle delle "vittime") in termini di dare e avere.
Altrimenti credo facciamo lo stesso gioco dei banchieri, dei capi di stato e degli illuminati di ogni risma e colore.

Di fronte al male può sussistere solo la sua accettazione. Che non vuol dire chinare il capo e dire di sì. Solo, vuol dire ricordarsi che anche noi, nelle condizioni opportune, potremmo fare le stesse cose. Che la possibilità del male, come quella del bene, ci appartiene. E non mi pare sia una buona idea amputare parte di noi stessi.

Buon anno

Guglielmo
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Inviato il: 3/1/2006 19:16
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Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?
#25
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Se mi rubano la macchina o qualsiasi altra cosa…è giusto che il ladro me la paghi con interessi. Non lui poverino, noo…ma lo Stato (il quale, in un certo senso, è il complice del ladro!).
Poi il ladro dovrebbe andare in carcere a lavorare per pagare il suo debito con lo Stato che ha pagato per lui.... e naturalmente per pagare la sua detenzione.
Come vi pare? Meglio che Tagliarli le mani, no?
Inviato il: 31/12/2005 22:44
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