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  uno strano silenzio

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  •  Calvero
      Calvero
uno strano silenzio
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
...................
...........
...
.


..ero ragazzino, zona terza elementare e, finito l'anno scolastico, nei colori dell'estate, i bambini giocavano nei cortili come a festeggiare la voglia stessa di festeggiare. Le vacanze erano in arrivo, anche per me che bello ..

.. intorno a noi girava anche qualche genitore, qualche papà e qualche mamma dei miei amichetti, lì in una strada sterrata (via Torino) a dare vita ai pomeriggi, ai giochi. Mia mamma a casa, mio padre a lavoro. Quasi in un giocoso "turno" di domande, le mamme chiedevano agli altri bambini (non i loro, naturalmente dei loro sapevano); dicevo, chiedevano se erano stati promossi o bocciati. Domande retoriche, per farci sentire importanti, si sà; per partecipare insieme come spesso tra grandi e piccoli si "deve" fare, in quel sapore di complicità tanto semplice allora, quanto profondamente evocativa adesso. E il sorriso cha accompagnava i bambini nel dire - promosso! - era stupendo, qualcosa di serio in fondo per loro, per me, insomma .. quei traguardi, i primi «traguardi» .. paroloni certo, adesso, ma di sensazioni neanche spiegabili nei pensieri dei ragazzini allora, presenti e vivi nelle loro idee, nelle idee di come i grandi ci osservavano, di come noi - di rimando - ingenuamente li studiavamo, i grandi..

.. arrivò anche il mio turno.. ah! « e tu? Giulietto .. promosso o bocciato?» e così anche le mie parole si associarono agli stessi sorrisi dei bimbi intorno: «promosso!» dissi a piena voce ... « mmhh» aggiunse la signora «chissà quanto hanno pagato i tuoi genitori allora» e mi sorrise, poi, a seguire, non più i sorrisi - ma le risa degli altri adulti; all'inizio non capii ma rimasi fermo, poi pochi secondi dopo compresi in un istante e mi fotografai da solo "dall'alto", realizzai, - io ero un terrone lì in mezzo, al Nord, non meritevole, davo fastidio - di colpo vidi il disprezzo e cosa più tagliente riuscii a tornare indietro nel passato, sì nel passato, ma di pochi minuti, lo ricordo come adesso, e i sorrisi riuscii a smascherarli in quello che verso me in realtà erano: ghigni...

...riconobbi i loro gesti realmente amorevoli nei confronti degli altri bimbi e obliqui ..nei miei. Di colpo ero solo, di colpo sentii la mia gioia con i miei amici lontana da loro; erano di fronte a me, ma li vedevo darmi tutti la schiena con una tranquillità che mi fece male, la stessa tranquillità che quelle persone erano solite usare quando mi salutavano sorridenti vicino alla mia mamma o al mio papà nelle mattine per essere accompagnati a scuola, e qualcosa non compresi bene...

... tornai a casa e passò l'intero pomeriggio, tranquillamente, ma non capivo, non comprendevo bene cosa mi passava nell'animo o, forse, nell'anima. Si fece ora di cena. A tavola con i miei, ricordo ancora una bistecca nel piatto. Raccontai quel che accadde. Mio padre posò la forchetta, posò il coltello, spostò il bicchiere. Finì il boccone. Pacato nella voce, fermo negli occhi, mi chiese di ripetere con tranquillità e se fossi sicuro delle parole riferite; di come andarono le cose. Cose che gli confermai. La mia mano venne presa nello stesso istante, mia madre non proferì parola. Rimase a sedere. Qualche secondo dopo la porta di casa si chiuse alle nostre spalle. - «Andiamo, Giulio, non preoccuparti » sorrise seriamente mio padre. Pochi secondi ancora e camminavo al suo fianco guardando il suo profilo dal basso, con i miei passi che si agitavano per raggiungere i suoi. Il mio cuore, non sapevo perché, rideva insieme ai miei occhi. E il silenzio era perché non sentivo o vedevo altro. Pochi secondi ancora e le sue mani robuste stavano bussando alla porta di quella signora, che aprì... «cosa ha detto a mio figlio oggi pomeriggio?»

.. sentivo sfumate le risposte, le parole, ma ghiacciata l'espressione di lei. Bianca. Dal basso, sempre con la mano in quella di mio padre, guardavo orgoglioso il suo profilo, ... pochi secondi dopo ero di nuovo in strada, verso casa. Senza altre parole, solo con i suoni delle serate calde di quei tempi e ancora nello scricchiolio dei passi che cercavano di raggiungere quelli del mio papà. Il mondo non mi faceva più paura.

---==)*(==---

Da allora compresi il valore di cosa sia autorevole, cosa autoritario. Di quando uno schiaffo è violenza, quando è giusta riprensione.

Quel silenzio mi ha insegnato tanto. Tutt'ora mi insegna.

Mi piace frequentare posti, virtuali e non, e mettermi in discussione negli stessi; mi piace sentirle anche da chi sbaglia, quando qualcosa mi dice che chi me le canta è portatore sano di una sua autorevolezza. Mi piace e mi gratifica ricevere i complimenti e mi piace, anche se mi brucia, sentirle da chi ha a cuore la cultura e ha LA cultura; il saper parlare, da chi ha dalla sua la "scienza" del dibattito. Forse tutto ciò non c'entra logicamente niente. Fanculo. Ma c'entra perché alla mente mi torna e questo Io sono, non un Nick-name. E tanti altri amici non sono un Nick-name. Mai, per me, lo saranno.

Mi dispiace quando il silenzio non è quello che vuole insegnarmi e non vuole difendermi. E questa sarà la mia lotta. Spero anche quella di altri. Mi spiace quando manca un collega all'appello; quando un collega lascia un segno così, non è, MAI, solo un collega, non potrà mai essere soltanto un Nick-name, ma è comunque un amico.

.. a un amico che ha voluto andarsene
.. agli amici che vogliono comprendere

ruphussettanta@yahoo.it
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 14/7/2011 3:36
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  •  namaste10
      namaste10
Re: uno strano silenzio
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/2/2011
Da
Messaggi: 100
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Parole da incorniciare...
un saluto.
Inviato il: 14/7/2011 4:42
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  •  florizel
      florizel
Re: uno strano silenzio
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Citazione:
questo Io sono, non un Nick-name. E tanti altri amici non sono un Nick-name. Mai, per me, lo saranno.


Questo tuo commento parla all’anima. Ed è impossibile, da questo, non arrivare al discorso dell’autenticità, dell’indispensabilità e dell’unicità di ognuno, e della necessità di sottrarsi a dinamiche che piallano e livellano puntando all’omologazione, piuttosto che esaltare le diversità.
Un gioco di specchi che conferma, in certi casi, come il web possa riprodurre le stesse dinamiche prodotte da un sistema che chiamiamo “democrazia”.
Un termine usato per indicare “apertura” e “partecipazione”, mentre invece, paradossalmente, viene utilizzato nel produrre appiattimento (e gli effetti incombono sulle nostre esistenze) in funzione della vita non degli individui che la vivono, ma di un “sistema” che se ne serve.

Voglio “cogliere” e raccogliere, quindi, questa tua “lotta”. Che è quella, poi, di chi cerca di restituire all’umano la dignità di essere un fine contro la sua riduzione a mezzo: gli uomini sono tutti uguali solo in questo ultimo senso. Numeri. Quantità. Folla. Funzionali a qualcosa e non per se stessi.

Nel senso che “noi” sappiamo debbano avere, lo sono nelle possibilità che vanno date (e prese) affinché “uguale” sia la sola opportunità di imparare gli uni dagli altri, e di avanzare insieme nel rispetto delle singole peculiarità.

Grazie, quindi, a chi c’è, e a chi c’è stato.
E a chi, consapevolmente o meno, ha lasciato una traccia ed un monito che valgono molto più di tante parole.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 14/7/2011 8:19
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  •  captcha
      captcha
Re: uno strano silenzio
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/3/2010
Da
Messaggi: 832
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Quanto avevano pagato, comunque?
Inviato il: 14/7/2011 9:08
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  •  ohmygod
      ohmygod
Re: uno strano silenzio
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 16/10/2007
Da
Messaggi: 3652
Offline
Scorrendo la parola il verbo si è materializzato così mi è sembrato di camminare al tuo fianco e fra di noi Makk.
Inviato il: 14/7/2011 12:12
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  •  Notturno
      Notturno
Re: uno strano silenzio
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
Da
Messaggi: 1920
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Cazzarola, Calvero....

Allora, quando VUOI, SAI scrivere, eh? :)

E anche molto bene, direi....

Mannaggia atte' che certe volte mi fai impazzire per capire che cavolo vuoi dire!!! :) :) :)

Comunque sia, complimenti di cuore per il tuo scritto.

E per le belle anime descritte: la tua e quella di tuo papa'.

:)
_________________
Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 14/7/2011 13:21
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: uno strano silenzio
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 19/9/2009
Da
Messaggi: 2722
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Molto bello Calve...
_________________
"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 14/7/2011 13:29
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: uno strano silenzio
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
Da
Messaggi: 3790
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Ma è morto qualcuno?
Inviato il: 14/7/2011 13:32
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  •  Calvero
      Calvero
Re: uno strano silenzio
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
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Citazione:

Tuttle ha scritto:
Ma è morto qualcuno?


qualcosa
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 14/7/2011 13:34
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: uno strano silenzio
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
Da
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...panta rei os potamòs...
Inviato il: 14/7/2011 13:39
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: uno strano silenzio
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
Da
Messaggi: 2464
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Gran bella lettura, grazie.

Fortuna che ti é successo, o oggi non ti avremmo cosí

VR
Inviato il: 14/7/2011 16:52
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  •  Calvero
      Calvero
Re: uno strano silenzio
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:

Tuttle ha scritto:
...panta rei os potamòs...


vero,

«il verbo si è materializzato» ha scritto ohmygod

.. il "destino" (meglio sarebbe parlare del - divenire -) si arricchisce degli affluenti e il fiume corre verso la volontà che la "gravità" della vita muove nel letto del fiume; nei suoi eventi. Nessuno, così credo, può arrogarsi volontà antecedenti al nostro percorso e il divenire è immagine stessa del nostro fluire...

.. se parlo di un collega perso, non parlo di un ipotetico torto; di una ipotetica rivalsa; di un ipotetico "indebolimento", parlo di una presa di coscienza e di un sentimento che viaggia nel continuum che gli affluenti lasciano, e comunque al mare giunge il suo divenire..

.. quel di cui parlo invece va al di là di una semplice presa di coscienza che invece comprende che nuotare in questo fiume non è naufragare, non è andare alla deriva; le scelte non sono mai centrali alla propria esistenza, e sono sempre un segnale per chi vuole osservarlo da lontano o, magari, da vicino. Ma anche non osservarlo o magari fatalmente spuntarlo nella memoria, o epicureamente sfiorarlo è ancora una scelta ... e, a seguire, segnale. Magari, verbo, chissà.

Poi, è così vivificante sapere che ci sono segnali e segnali e qualcuno è più segnale di qualcun'altro

==---==

... ho apprezzato il tuo passaggio, Notturno
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 14/7/2011 20:36
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