I quotidiani “cinghia di trasmissione” del pensiero di re Silvio titolavano
che è meglio che Fini se ne vada, che si deve dimettere dalla presidenza della Camera, che la decisione finiana di costituire un gruppo parlamentare autonomo dal PDL è un tradimento.
La mia previsione è che Berlusconi vincerà anche questa partita, non solo per l’azione dei replicanti di Minzolini che sono dappertutto nel sistema informativo, ma allontanerà molti deputati provenienti da AN dalla linea di Fini, con adeguate promesse di posti governativi.
Il gruppo dei fedelissimi di Fini potrebbe rivelarsi ininfluente per la maggioranza, ma sicuramente bloccherebbe un percorso di riforme di peso costituzionale.
L’unica “chance” di Fini è quella di gridare, “apertis verbis”, la semplice verità: ossia che nel funzionamento del PDL Berlusconi e Bossi la fanno da padroni, che il disegno di Bossi è sempre la secessione, che la destra che dice di avere iin mente Fini è una destra costituzionale e legalitaria, mentre quella del miliardario di Arcore è una destra autoritaria, populista, monopolista.
Fini perderà questa battaglia, ma per la guerra è tutto da vedere.

Senza il freno della presenza di Fini, e con il suo probabile oscuramento, il ducetto miliardario sarà portato ad accentuare il suo potere e a cedere contemporaneamente alle pretese leghiste, che però stanno erodendo la sua influenza nel Nord del paese.
Potrebbe presto, da dominus incontrastato nel PDL, trovarsi solo, con una età imbarazzante e, soprattutto, senza una linea politica che prescinda dal suo personaggio e dalla proprietà delle televisioni.
Come sempre accade, i dittatori allontanano dal potere chi gli può fare ombra, si circondano di mediocri obbedienti, e in cuor loro sperano che dopo la propria scomparsa ci sia il diluvio, a conferma della propria insostituibilità.
La democrazia abita in un altro pianeta.
Paolo De Gregorio
17.3.10

Sai che c'è? Che se il fino sionista scodinzolante viene preso a calci in culo dal suo ex-padrone, la cosa non solo non mi dispiace, ma mi diverte pure.
Sì, e ora, assieme alla premiata ditta di nettezza urbana 'rumenta democratica', raccattate anche questo rottame ex-post-pento-missino, e aggiungetelo alla raccolta dei gormiti politici... Fini, Rutelli, Veltroni, Pecoraro Scanio, Bertinotti, Dalema, Diliberto, Binetti, Bindi e altre pubbliche oscenità.
Costruitevi pure la 'gioiosa' armata di zecche e pidocchi con cui pretendete di vincere le elezioni e andare al potere, senza riuscirci mai... per fortuna!

non so se Fini si sgancerà, non so se farà i gruppi autonomi e se Berlusconi riuscirà a togliergli ogni seguito, una cosa so per certa, i "poteri forti" chestanno in confindustria e vicinanze credo che ne abbiano le scatole piene di Berlusconi, della sua insipienza politica, e sostanziale immobilità, se si eccettua cio che riguarda la giustizia relativamente a se stesso.
il periodo cui andiamo incontro necessita di un forte controllo sociale, mentre l'arroganza del ducetto di arcore è capace solo di provocare le parti sociali più deboli, che guarda caso , però , sono quelle che servono calme e tranquille ai "poteri forti".
ci sono già tante cause di malcontento, soprattutto non rappresentato da questa sinistra fantasma, e l'astensione dalle ultime regionali l'ha evidenziato.
trattare con una controparte, può essere difficile, ma cedendo qualcosa si ottengono risultati.
non avere una controparte per mancanza di rappresentanza significa solo sapere che il malcontento esiste, ma non come gestirlo, e con la crisi in corso, di malcontento ce n'è tanto e soprattutto in aumento.
Fini rappresenta una soluzione, con l'apparente veste legalitaria che si è costruita, e se riuscirà a condizionare la maggioranza, avrà pure partita vinta e appoggio sicuro dai soliti poteri forti.
Berlusconi è forte, ha tante risorse, ma Fini è un politico navigato e non credo si sia lanciato in quest'avventura senza avere le spalle coperte.
poi se devo scegliere, li butterei dalla torre tutti e due.