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  •  padegre
      padegre
quello che non ci dicono
#1
Mi sento vacillare
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- quello che non ci dicono –
a cura di Paolo De Gregorio, 9 aprile 2008

Le informazioni importanti, quelle che servirebbero veramente per dare giudizi di merito, non circolano o vengono accuratamente mimetizzate.

Solo oggi, dopo mesi di crisi, si è saputo dal FMI che stima in mille miliardi di dollari il buco provocato dai “subprime”, ma non sappiamo come sono ripartiti, gli istituti finanziari che li posseggono, né l’elenco di coloro che li hanno sottoscritti.
La più grande truffa ordita dagli USA contro il mondo deve passare sotto silenzio, mimetizzata, costellata di “omissis”, senza nemmeno la soddisfazione di dare dei truffatori a coloro che, con premeditazione criminale, hanno scaricato su Europa e mezzo mondo una loro operazione rischiosa.

Sempre in tema di omissioni informative, in un piccolissimo articolo sul “Corriere della Sera” dell’8.4.08, apprendo di un fatto molto, molto grosso, ossia della decisione del governo inglese, proprietario di “British Energy”, cui fa capo tutto il nucleare inglese, di cedere la sua restante quota del 35,2% alla francese Edf o alla concorrente tedesca E.On, o alla spagnola Eberdrola.
La notizia non è che il governo inglese esce dal nucleare, ma come intende spendere il ricavato, 2 miliardi di sterline (seimila miliardi di vecchie lire): per finanziare la disattivazione delle centrali obsolete.
Ma la notizia di un giornale decente non doveva essere: il governo inglese vende centrali atomiche per pagare lo smantellamento di centrali atomiche?
Mi piacerebbe sapere se i cittadini inglesi, quando fu adottato il nucleare nel loro paese, furono informati del costo per kilowattora prodotto da una centrale nucleare, che ha i maggiori costi proprio nella fase di smantellamento (dopo 20 anni) e costi sconosciuti dello stoccaggio di questi rifiuti, che sono vere e proprie bombe che lasceremo per 250.000 anni alle prossime generazioni, con il rischio che un terremoto possa liberare radioattività capace di distruggere intere nazioni.
Il kilowattora nucleare, se viene giustamente calcolato dalla “culla alla bara”, è in assoluto il più costoso e pericoloso, perché, anche ammettendo che il funzionamento di moderne centrali sia sicuro, lo stoccaggio delle scorie è irrisolvibile.
Nessuno al mondo è in grado di quantificare il costo del kilowattora nucleare perché solo ora si cominciano a smantellare le vecchie centrali (in Italia non si è ancora cominciato) e i siti di stoccaggio, se e quando saranno trovati, produrranno costi di sorveglianza e manutenzione in eterno, e faranno vivere nel terrore le popolazioni vicine a quei siti.

Un’altra informazione, che non danno a noi sudditi, è l’entità delle riserve petrolifere. Infatti quasi tutte le multinazionali petrolifere sono quotate in Borsa e, per far valere al massimo le azioni, hanno sovrastimato per eccesso l’entità delle loro concessioni e riserve e il dato reale penso che lo conoscono in pochi al mondo, e lo utilizzeranno per far sì che il petrolio che controllano sia utilizzato e venduto fino all’ultima goccia.
L’impossibilità di avere questo dato rallenta l’urgenza della riconversione energetica in solare, idrogeno, eolico, termodinamico (Rubbia) e ci espone ad una crisi verticale che i più poveri e deboli pagheranno pesantemente e, conoscendo il cinismo di certe forze economiche, ciò è previsto e voluto.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 10/4/2008 17:33
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  •  bandit
      bandit
Re: quello che non ci dicono
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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"La più grande truffa ordita dagli USA contro il mondo deve passare sotto silenzio, mimetizzata, costellata di “omissis”, senza nemmeno la soddisfazione di dare dei truffatori a coloro che, con premeditazione criminale, hanno scaricato su Europa e mezzo mondo una loro operazione rischiosa."
++++++++
esternazioni comprensibili solo in presenza di concorsi con ricchi premi per chi le spara più grosse
Inviato il: 10/4/2008 22:22
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: quello che non ci dicono
#3
Dubito ormai di tutto
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A robe', ma fai da supplente a tetrapak?
Ciao,
Stefano
_________________
Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 10/4/2008 22:36
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Re: quello che non ci dicono
#4
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

padegre ha scritto:
Mi piacerebbe sapere se i cittadini inglesi, quando fu adottato il nucleare nel loro paese, furono informati del costo per kilowattora prodotto da una centrale nucleare, che ha i maggiori costi proprio nella fase di smantellamento (dopo 20 anni) e costi sconosciuti dello stoccaggio di questi rifiuti, che sono vere e proprie bombe che lasceremo per 250.000 anni alle prossime generazioni, con il rischio che un terremoto possa liberare radioattività capace di distruggere intere nazioni.


Una centrale nucleare va smantellata dopo 20 anni? Terremoti che liberano radioattività? E dove le hai lette queste boiate?

Citazione:
Il kilowattora nucleare, se viene giustamente calcolato dalla “culla alla bara”, è in assoluto il più costoso e pericoloso, perché, anche ammettendo che il funzionamento di moderne centrali sia sicuro, lo stoccaggio delle scorie è irrisolvibile.
Nessuno al mondo è in grado di quantificare il costo del kilowattora nucleare perché solo ora si cominciano a smantellare le vecchie centrali (in Italia non si è ancora cominciato) e i siti di stoccaggio, se e quando saranno trovati, produrranno costi di sorveglianza e manutenzione in eterno, e faranno vivere nel terrore le popolazioni vicine a quei siti.


É impossibile quantificare. É irrisolvibile. É il terrore.



Al contrario non vedo mai dei conti sui veleni prodotti per costruire i pannelli solari o sui dati relativi al loro smaltimento.
Comunque lo smaltimento con la tecnologia attuale non è più una difficoltà poché possono venir bruciate in un ADS oppure in parte riutilizzate dopo riprocessamento oppure ancora stoccate in depositi di superfice a secco (per le scorie di prima e seconda categoria) e in depositi geologici (per quelle riprocessate di terza categoria). La soluzione per la sistemazione delle scorie radioattive in Italia deve essere trovata indipendentemente dal fatto che il nostro Paese possieda o meno centrali eletronucleari attive visto che solo la medicina nucleare produce ben 500 tonnellate di scorie radioattive all'anno (e quasi altrettante ne produce la ricerca scientifica e l'industria).


Citazione:
L’impossibilità di avere questo dato rallenta l’urgenza della riconversione energetica in solare, idrogeno, eolico, termodinamico (Rubbia) e ci espone ad una crisi verticale che i più poveri e deboli pagheranno pesantemente e, conoscendo il cinismo di certe forze economiche, ciò è previsto e voluto.
Paolo De Gregorio


Te le raccomandoi davvero le centrali di Rubbia.
La centrale solare a concentrazione "Archimede" di Priolo (solare termodinamico) sarà pronta (se funzionerà, cosa tutt'altro che certa) solo nel 2009, costerà la bellezza di 40 milioni di euro, occuperà una decina di ettari di spazio, il tutto per produrre solo 5 (cinque, avete letto bene) MW (8 milioni di euro a MW, come se un reattore EPR di 2.000 MW costasse 16 miliardi di euro, ossia dieci volte tanto il suo reale costo). E se i costi d manutenzione e i problemi saranno simili alla centrale solare a campo specchi di Adrano, costruita nei primi anni '80 con i soldi dell'allora CEE e chiusa dopo meno di due anni, siamo a posto.

Io proporrei di levare finanziamenti e ricerca alle fonti energetiche, lasciando che sia la concorrenza (economica e di idee) e il libero mercato a dettare la "migliore" (ammesso che ce ne sia una e non si tratti invece di un mix, nucleare compreso) evitando di proibirne alcune per legge. Poi vediamo cosa conviene e cosa terrorizza la gente (che poi magari si mette in coda alle Terme ad Ischia per andare a fare i bagni al radon, dove le radiazioni sono 500 volte più alte rispetto alla soglia stimata dall'EPA).
_________________
Inviato il: 10/4/2008 23:13
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  •  blackbart
      blackbart
Re: quello che non ci dicono
#5
Dubito ormai di tutto
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Orwell84:

Citazione:
Al contrario non vedo mai dei conti sui veleni prodotti per costruire i pannelli solari o sui dati relativi al loro smaltimento.


Forse perchè un pannello fotovoltaico è poco o niente inquinante: è composto principalmente da silicio e da "droganti" in quantità minime e trascurabili.
Di certo paragonare un semiconduttore alle scorie nucleari è improponibile.

Citazione:
Comunque lo smaltimento con la tecnologia attuale non è più una difficoltà poché possono venir bruciate in un ADS oppure in parte riutilizzate dopo riprocessamento oppure ancora stoccate in depositi di superfice a secco (per le scorie di prima e seconda categoria) e in depositi geologici (per quelle riprocessate di terza categoria).


In Italia non abbiamo ancora imparato a smaltire i sacchetti di spazzatura: mi immagino che risate se dovessimo utilizzare tecnologie sofisticate ma comunque ancora in sperimentazione per far fuori scorie radioattive di 3° grado.

Citazione:
La soluzione per la sistemazione delle scorie radioattive in Italia deve essere trovata indipendentemente dal fatto che il nostro Paese possieda o meno centrali eletronucleari attive visto che solo la medicina nucleare produce ben 500 tonnellate di scorie radioattive all'anno (e quasi altrettante ne produce la ricerca scientifica e l'industria).


La solita bufala.

Queste ultime due categorie hanno una vita radioattiva inferiore. Necessitano soltanto di poche centinaia di anni per decadere. Queste scorie provengono, in gran parte, dagli ospedali (es. residui della medicina nucleare).
Il grande problema sono le scorie di terza categoria provenienti dalle centrali nucleari.

SCORIE NUCLEARI

Citazione:
Te le raccomando davvero le centrali di Rubbia.
La centrale solare a concentrazione "Archimede" di Priolo (solare termodinamico) sarà pronta (se funzionerà, cosa tutt'altro che certa) solo nel 2009, costerà la bellezza di 40 milioni di euro, occuperà una decina di ettari di spazio, il tutto per produrre solo 5 (cinque, avete letto bene) MW (8 milioni di euro a MW, come se un reattore EPR di 2.000 MW costasse 16 miliardi di euro, ossia dieci volte tanto il suo reale costo). E se i costi d manutenzione e i problemi saranno simili alla centrale solare a campo specchi di Adrano, costruita nei primi anni '80 con i soldi dell'allora CEE e chiusa dopo meno di due anni, siamo a posto.


Per quello in Italia siamo in grado si spendere decine di milioni di euro all'anno in commissioni straordinarie senza nemmeno essere in grado di eliminare un sacchetto di spazzatura.
Non c'è mai limite al peggio.
Però se vuoi essere inesto dovresti anche ricordare come in Italia le scorie nucleari vengono "smaltite", sotterrandole notte-tempo nel giardino di cttadini ignari.

Per non parlare del fatto che una centrale nucleare necessita di decenni per essere costruita, sempre che sia possibile, ma nel frattempo i problemi energetici rimangono irrisolti!
Peggio ancora quando sarà costruita l'uranio potrebbe anche essersi esaurito e la fissione non essere più così economica!

Citazione:
Io proporrei di levare finanziamenti e ricerca alle fonti energetiche, lasciando che sia la concorrenza (economica e di idee) e il libero mercato a dettare la "migliore" (ammesso che ce ne sia una e non si tratti invece di un mix, nucleare compreso) evitando di proibirne alcune per legge.


Supponendo che il nucleare sia il meglio e che qualcuno voglia costruirsi una centrale nucleare privata, resta da capire chi sarebbe contento di vedersene una sotto casa.
E se qualcuno non è d'accordo basta lasciar decidere alla maggioranza e convincerlo a manganellate sulla testa. (ah.. il "libero mercato").

Fra l'altro la centrale più "economica" è quella a carbone: ma l'economicità è davvero un buon modo di stabilirne la bontà? Ne dubito.

Citazione:
Poi vediamo cosa conviene e cosa terrorizza la gente (che poi magari si mette in coda alle Terme ad Ischia per andare a fare i bagni al radon, dove le radiazioni sono 500 volte più alte rispetto alla soglia stimata dall'EPA).


Un conto è andare di propria volontà a farsi i bagni al radon una volta all'anno, un'altro è essere costretti a vivere tutti i giorni con delle scorie radioattive sotto il culo.
Inviato il: 11/4/2008 12:42
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Re: quello che non ci dicono
#6
Dubito ormai di tutto
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La solita bufala.

Queste ultime due categorie hanno una vita radioattiva inferiore. Necessitano soltanto di poche centinaia di anni per decadere. Queste scorie provengono, in gran parte, dagli ospedali (es. residui della medicina nucleare).
Il grande problema sono le scorie di terza categoria provenienti dalle centrali nucleari.
SCORIE NUCLEARI


Black (per quanto ecoage non sia il massimo come fonte :D ) non condivido questi criteri di valutazione. O meglio, ho dei seri dubbi a riguardo. Si prende sempre in considerazione il periodo di dimezzamento del materiale, al contrario io sono convinto che la variabile cruciale di valutazione (di cui gli istituti non tengono troppo conto) è il grado con cui le particelle radioattive remanate da un certo volume di materiale radioattivo colpiscono il corpo umano. Non essendo oncologo mi risulta difficile valutare la bibliografia correlata, ma se hai tempo ti consiglio di dare un'occhiata alle opinioni di Bernard L. Cohen, che proprio in virtù di questo discorso sul dimezzamento, si offrì pubblicamente di mangiare del plutonio se Ralph Nader (che sostiene che 450 grammi di plutonio potrebbero far ammalare di cancro 8 miliardi di persone) avesse ingerito la stessa quantità di caffeina. Purtroppo le reti televisive e lo stesso Nader si sono rifiutati.

Per quello in Italia siamo in grado si spendere decine di milioni di euro all'anno in commissioni straordinarie senza nemmeno essere in grado di eliminare un sacchetto di spazzatura.
Non c'è mai limite al peggio.
Però se vuoi essere inesto dovresti anche ricordare come in Italia le scorie nucleari vengono "smaltite", sotterrandole notte-tempo nel giardino di cttadini ignari.


Ma qui mi dimostri l'inefficienza della PA, il fatto che lo Stato se ne fotta bella mente dei cittadini e dei loro giardini, non che non sia possibile stoccare le scorie.

Per non parlare del fatto che una centrale nucleare necessita di decenni per essere costruita, sempre che sia possibile, ma nel frattempo i problemi energetici rimangono irrisolti!

In Giappone ci mettono 54 mesi.
Tempi simili per i francesi che costruiscono un reattore EPR da 1.200 MW in 3 anni e i giapponesi ne realizzano uno "sopra" un altro da chiudere in 7 anni (4 per smantellare la centrale obsoleta e 3 per la costruzione di quella nuova). E "noi italiani" non scherziamo, perchè attualmente l'ENEL gestisce 5 reattori nucleari di tipo VVER 400 per un totale di 2 034 MW netti in Slovacchia, sta contribuendo per il 12,5% alla costruzione dell'EPR da 1 650 MW lordi nella centrale francese di Flamanville in Normandia e, assieme a EDF, gestisce 6 centrali nucleari in Francia (incluso il futuro reattore di Flamanville). Ansaldo Nucleare, divisione di Ansaldo Energia che fa capo a Finmeccanica, ha concluso il 1° novembre 2007 la costruzione, attraverso una joint-venture con la società canadese AECL, del secondo reattore della centrale rumena di Cernavoda (oltre a collaborare all'ammodernamento di alcune centrali in Armenia, Ucraina, Cina e Francia).

Fra l'altro la centrale più "economica" è quella a carbone: ma l'economicità è davvero un buon modo di stabilirne la bontà? Ne dubito.

A me non risulta Black. Questa è una stima del 2004:


Fonte Clerici_WEC (tasso reale di sconto 5%, emission trade 20 €/t CO2 immessa in atmosfera)


Un conto è andare di propria volontà a farsi i bagni al radon una volta all'anno, un'altro è essere costretti a vivere tutti i giorni con delle scorie radioattive sotto il culo.

Si ma è sufficiente a smentire ogni teoria dell'EPA secondo cui ogni sostanza è cancerogena a prescindere e non esiste una "soglia di sicurezza".
Nella marina militare statunitense 83 navi sono equipaggiate con 105 reattori. Uno studio pubblicato dal Dipartimento per l'Energia nel 1991 ["Nuclear Shipyard Worker Study (1980-1988)"] sul 700.000 operai dei cantieri navali (compresi i 108.000 operai che riparavano/installavano i reattori) atto a dimostrare il pericolo delle radiazioni ha ottenuto i seguenti risultati: i lavoratori irradiati avevano tassi di mortalità inferiori del 24% e le morti per cancro erano inferiori del 25% rispetto ai non esposti. Lo stesso vale per i marinai, che dormono a pochi metri dal reattore.

Negli States nessuno è mai morto per il nucleare, mentre decine di migliaia di persone sono morte a causa della crescente dipendenza dal carbone ["The health hazards of not going nuclear" - Petr Beckmann]
_________________
Inviato il: 11/4/2008 13:42
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  •  blackbart
      blackbart
Re: quello che non ci dicono
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
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orwell84:

Citazione:
Black (per quanto ecoage non sia il massimo come fonte :D )


Se non ti piace ho trovato un'altra fonte che riassume così il nocciolo del problema:

...alcuni atomi radioattivi presenti nel combustibile esaurito delle centrali sono anche chimicamente tossici in quanto metalli pesanti: per esempio il Plutonio Pu239 , che in aggiunta ha anche un tempo di dimezzamento di circa 25000 anni.
Per confronto, i rifiuti radioattivi ospedalieri, che derivano dalle pratiche di Medicina nucleare, comportano la presenza di quantità abbastanza piccole di atomi radioattivi compatibili con il metabolismo umano (cioè non tossici) e con T1/2 molto brevi (pochi giorni o anche poche ore).

È chiaro quindi che il problema difficile da risolvere è quello della gestione dei rifiuti radioattivi provenienti dai reattori (sia quelli delle centrali che quelli militari): questi rifiuti devono essere immagazzinati in modo da evitare dispersioni nell'ambiente (aria, acqua, terreno) per tempi anche estremamente lunghi.


ulisse.sissa.it

Sorvolo sul fatto che dell'energia nucleare se ne può fare a meno a differenza delle radiografie e delle TAC poichè per la prima esistono innumerevoli soluzioni alternative.

Tuttavia, sebbene sia convinto che le centrali nucleari di ultima generazione siano ampiamente sicure, rimangono irrisolti diversi problemi:

- l'uranio è una risorsa rara che andrebbe usata in modo più intelligente (vedi radiografie e ricerca)
- lo smaltimento è impossibile
- lo stoccaggio deve durare decine di migliaia di anni
- sia la costruzione di centrali che la scelta dei siti di stoccaggio deve essere attentamente pianificata e, sia in italia che nel resto del mondo, la gente non sembra essere così convinta della bontà del nucleare

Insomma: la gente si divide in chi non vuol sentire parlare di nucleare e chi lo vorrebbe in casa d'altri.
(un po' come gli inceneritori)

Citazione:
on essendo oncologo mi risulta difficile valutare la bibliografia correlata, ma se hai tempo ti consiglio di dare un'occhiata alle opinioni di Bernard L. Cohen, che proprio in virtù di questo discorso sul dimezzamento, si offrì pubblicamente di mangiare del plutonio se Ralph Nader (che sostiene che 450 grammi di plutonio potrebbero far ammalare di cancro 8 miliardi di persone) avesse ingerito la stessa quantità di caffeina. Purtroppo le reti televisive e lo stesso Nader si sono rifiutati.


Bernard L. Cohen è liberissimo di ingoiarsi tutto il plutonio che vuole purchè vada a tirare le cuoia nel deserto o comunque lontano da casa mia.
Non so poi che dimostrazione scientifica sia affermare che mezzo chilo di caffeina pura sia mrtale..

Citazione:
Ma qui mi dimostri l'inefficienza della PA, il fatto che lo Stato se ne fotta bella mente dei cittadini e dei loro giardini, non che non sia possibile stoccare le scorie.


Però attualmente è questo lo scenario.

Citazione:
In Giappone ci mettono 54 mesi.


Certo.. e questi sono i risultati:

Marzo 1981 – Tsuruga (Giappone). 280 persone vengono contaminate a causa di una fuga di residui radioattivi nella centrale di Tsuruga, in Giappone. Un mese dopo le autorità comunicano che 45 operai sono stati esposti a radioattività nel corso delle operazioni per la riparazione della centrale

Febbraio 1991 – Mihama (Giappone). La centrale riversa in mare 20 tonnellate di acqua altamente radioattiva

8 dicembre 1995 – Monju (Giappone). Due tonnellate di sodio liquido e altro materiale radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare prototipo di Monju nella prefettura di Fukui a causa di un malfunzionamento al sistema di raffreddamento. L’impianto è costituito da un reattore autofertilizzante a neutroni veloci FBR

Marzo 1997 – Tokaimura (Giappone). Un incendio e un’esplosione nel reattore nucleare nell'impianto di ritrattamento nucleare di Tokaimura contamina almeno 35 operai.

30 settembre 1999 - Tokaimura (Giappone) (scala Ines 4). Un incidente in una fabbrica di combustibile nucleare attiva una reazione a catena incontrollata. Viene accertato che si tratta di un errore umano: due operai hanno trattato materiali radioattivi in contenitori non idonei. Tre persone muoiono all'istante, mentre altre 439, di cui 119 in modo grave, vengono esposte alle radiazioni. Vengono ricoverati in 600 ed evacuati 320mila abitanti della zona.

8 ottobre 1999 - Rokkasho (Giappone). Una piccola quantità di materiale radioattivo fuoriesce da un deposito di scorie a Rokkasho, nella prefettura giapponese di Aomori. Le radiazioni provengono da due fusti arrivati dalla centrale nucleare di Ekushima.

27 gennaio 2000 – Giappone. Un incidente a una installazione per il riprocessamento dell’uranio in Giappone provoca livelli di radiazione 15 volte superiori alla norma in un raggio di circa 1,2 miglia.

9 agosto 2004 – Mihama (Giappone). Nel reattore numero 3 nell’impianto di Mihama, 350 chilometri a ovest di Tokyo, una falla provoca la fuoriuscita di vapore ad alta pressione che raggiunge i 270 gradi provoca quattro morti tra gli operai. Altri sette lavoratori vengono ricoverati in fin di vita.

Maggio 2006 – Mihama (Giappone). Ennesimo incidente con fuga di 400 litri di acqua radioattiva nella ex centrale nucleare di Mihama.

16 luglio 2007 – Kashiwazaki (Giappone). La centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo che fornisce elettricità a 20 milioni di abitanti, viene chiusa in seguito ai danneggiamenti provocati dal terremoto. L’Agenzia di controllo delle attività nucleari giapponesi ammette una serie di fughe radioattive dall’impianto, ma precisa che si tratta di iodio fuoriuscito dal una valvola di scarico. Il direttore generale dell’AIEA, Mohammed El Baradei, dice che il sisma: "è stato più forte di quello per cui la centrale era stata progettata".

link


Citazione:
E "noi italiani" non scherziamo, perchè attualmente l'ENEL gestisce 5 reattori nucleari di tipo VVER 400 per un totale di 2 034 MW netti in Slovacchia, sta contribuendo per il 12,5% alla costruzione dell'EPR da 1 650 MW lordi nella centrale francese di Flamanville in Normandia e, assieme a EDF, gestisce 6 centrali nucleari in Francia (incluso il futuro reattore di Flamanville). Ansaldo Nucleare, divisione di Ansaldo Energia che fa capo a Finmeccanica, ha concluso il 1° novembre 2007 la costruzione, attraverso una joint-venture con la società canadese AECL, del secondo reattore della centrale rumena di Cernavoda (oltre a collaborare all'ammodernamento di alcune centrali in Armenia, Ucraina, Cina e Francia).


I tempi decennali di cui parlavo erano evidentemente "tempi politici", non tecnici.

Dal momento che in Italia scoppia, a torto o a ragione, un finimondo anche per scavare una galleria ferroviaria mi immagino se si decidesse di costruire centrali nucleari e siti di stoccaggio. Ma dove li fai in pratica???

Citazione:
A me non risulta Black. Questa è una stima del 2004:


Ma se dalla tabella togli il cosiddetto "emission trade" (non si capisce allora perchè non ci siano i costi di stoccaggio per la centrale nucleare!) e tieni conto dei prezzi dei due combustibili (il carbone è rimasto pressochè invariato, l'uranio è in crescita esponenziale poichè in esaurimento) converrai che la vecchia centrale a carbone non è male. Economicamente. Ambientalmente fa schifo, ovvio.

Citazione:
Negli States nessuno è mai morto per il nucleare, mentre decine di migliaia di persone sono morte a causa della crescente dipendenza dal carbone ["The health hazards of not going nuclear" - Petr Beckmann]


Did John Wayne die of cancer caused by a radioactive movie set?

a parte questo..

Aprile 1973 – Isole Hawaii (USA). Fuga radioattiva nel sottomarino statunitense Guardfish alle Hawaii. Cinque marinai dell’equipaggio vengono contaminati dalle radiazioni.

28 marzo 1979 - Three Mile Island (Harrisburgh, Usa) (scala Ines 5). Il surriscaldamento di un reattore, a seguito della rottura di una pompa nell’impianto di raffreddamento, provoca la parziale fusione del nucleo rilasciando nell'atmosfera gas radioattivi pari a 15mila terabequerel (TBq). Vengono evacuate 3.500 persone.

7 agosto 1979 – Tennessee (USA). La fuoriuscita di uranio arricchito da una installazione nucleare segreta provoca la contaminazione di oltre 1.000 persone. Vengono registrati nella popolazione valori di radioattività fino a cinque volte superiori alla norma.

Agosto 1979 – Erwin (USA). Oltre 1.000 persone vengono contaminate a seguito di una fuga radioattiva in un centro di ricerca nucleare, fino ad allora rimasto segreto, a Erwin, negli Stati Uniti.

6 gennaio 1986 – Oklahoma (USA). Un operaio muore e altri 100 restano contaminati a seguito di un incidente che si sviluppa in una centrale atomica in Oklahoma, negli Stati Uniti.


In conclusione: ne vale la pena?
Inviato il: 11/4/2008 18:04
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: quello che non ci dicono
#8
Mi sento vacillare
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Citazione:
Al contrario non vedo mai dei conti sui veleni prodotti per costruire i pannelli solari o sui dati relativi al loro smaltimento.

al contrario non vedo i conti sui veleni prodotti dalle miniere di uranite (polveri), dallo stoccaggio di rifiuti altamente radioattivi (troppo comodo regalarli agli zulù), dalle guerre per l'accaparramento della materia prima, dalle varie terapie connesse all'aumento dei tumori.. eccetera eccetera eccetera.. solo tenendo questi costi indiretti fuori dalla tabellina spocchiosa il nucleare risulta essere efficiente.

allargando per un attimo la visuale, ci sarebbe da ragionare sul concetto dogmatico di CENTRALE, sul perchè non si prenda in considerazione l'opzione della microgenerazione diffusa (un concetto tra l'altro che per sua natura dovrebbe essere amato da tutti gli anarco-individualisti..)
Citazione:
solo la medicina nucleare produce ben 500 tonnellate di scorie radioattive all'anno (e quasi altrettante ne produce la ricerca scientifica e l'industria).

le scorie nucleari derivate da medicina e ricerca sono costituite da isotopi radioattivi (relativamente) a breve decadimento, sono in quantità esigue rispetto ad ipotetici rifiuti nucleari di fissione e soprattutto, fra le due tipologie di scorie, v'è un enorme abisso etico (e il non vederlo o il far finta di non vederlo è grave).
Citazione:
Io proporrei di levare finanziamenti e ricerca alle fonti energetiche, lasciando che sia la concorrenza (economica e di idee) e il libero mercato a dettare la "migliore" (

ovvero: poniamo la solita favoletta del mercato che risolve i problemi, poi operiamo in cartello espropriando i terreni ricchi di uranite agli zulù, ammorbiamogli l'aria della savana di particelle alfa con le micropolveri da estrazione, regaliamo loro capanne fatte da scorie ad alto tempo di dimezzamento.. tutte soluzioni ben + economiche dei vari ADS startrekkiani..
Citazione:
Ralph Nader (che sostiene che 450 grammi di plutonio potrebbero far ammalare di cancro 8 miliardi di persone)

plutonio e uranio emettono particelle alfa ovvero atomi di elio 2+.. sono facilmente schermabili ma se inalate provocano cancro. Famoso è il caso dell'uranio impoverito, principale costituente dei proiettili anticarro i quali per attrito sulla corazza producono finissime particelle radianti che vanno direttamente nei polmoni e provocano quel bendidio di sindrome dei balcani..
Citazione:
i lavoratori irradiati avevano tassi di mortalità inferiori del 24% e le morti per cancro erano inferiori del 25% rispetto ai non esposti.

ora le radiazioni prolungano la vita ad individui sani.
Da quando la nuclear lobby opera in stile scientology ?
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Inviato il: 11/4/2008 21:51
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  •  edo
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Re: quello che non ci dicono
#9
Sono certo di non sapere
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Chi pensa che in italietta si vogliano davvero costruire centrali nucleari alzi la mano. E' più probabile (ed auspicabile) che si voglia mettere in moto un ciclo vizioso in cui far sparire cifre colossali.
Molto interessanti le informazioni finora postate, che guarderò con maggiore attenzione.
Una domanda: vi risulta che - davvero - qualche centrale nucleare sia stata completamente demolita ed al suo posto ci sia un bel prato in fiore?
Inviato il: 12/4/2008 0:57
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  •  Lestaat
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Re: quello che non ci dicono
#10
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
allargando per un attimo la visuale, ci sarebbe da ragionare sul concetto dogmatico di CENTRALE, sul perchè non si prenda in considerazione l'opzione della microgenerazione diffusa(un concetto tra l'altro che per sua natura dovrebbe essere amato da tutti gli anarco-individualisti..)

Citazione:

ovvero: poniamo la solita favoletta del mercato che risolve i problemi, poi operiamo in cartello espropriando i terreni ricchi di uranite agli zulù, ammorbiamogli l'aria della savana di particelle alfa con le micropolveri da estrazione, regaliamo loro capanne fatte da scorie ad alto tempo di dimezzamento.. tutte soluzioni ben + economiche dei vari ADS startrekkiani..


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Inviato il: 12/4/2008 1:32
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  •  padegre
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Re: quello che non ci dicono
#11
Mi sento vacillare
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Scaroni, amministratore delegato dell’ENI, dichiara: “l’ENI scommette sulla unica energia che può risolvere i problemi dell’umanità, il solare”
Barry Commoner, scienziato americano fondatore del movimento ambientalista: “dobbiamo ripensare il nostro modo di produrre beni di consumo, dobbiamo eliminare i combustibili fossili rimpiazzandoli al 100% con l’energia solare (fonte Corriere della Sera 12 aprile).

Fino a pochi minuti fa, chi parlava di centralità del “solare” veniva variamente sbeffeggiato come ingenuo, illuso, che non sa far di conto, velleitario, catastrofista, ignorante e via dicendo. Mentre gli scienziati, che sono i soli titolari a dare lumi su questa materia, il premio Nobel Rubbia in testa, ci avevano già informato che un quadrato desertico di 200 km per 200 km, per esempio in Libia o Tunisia, attrezzato con il solare termodinamico a specchi, è in grado di produrre elettricità in corrente continua per soddisfare tutti i consumi mondiali, con inquinamento zero, senza pericoli, né siti di stoccaggio di scorie pericolose, con costi competitivi, enormemente vantaggioso se si calcolassero giustamente tutti i costi ambientali e sanitari dell’energia prodotta con combustibili fossili.
Il solo problema è decidere di farlo!

E vi è una riflessione molto seria da fare, visto che abbiamo già nel mondo povero rivolte di affamati per l’aumento del prezzo di pane e riso.
Uno dei principali motivi di questi aumenti è la scelta di produrre biocarburanti, e quindi le terre a disposizione per produrre grano e riso sono diminuite. Con la scelta di ricorrere subito e massicciamente al solare con produzione di energia elettrica per autotrazione, i biocarburanti diventerebbero inutili, e queste terre potrebbero tornare a produrre cibo.
Grandi impianti desertici e micrognerazione fotovoltaica diffusa orizzontalmente sul territorio sono la vera, praticabile subito, risposta alle multinazionali petrolifere e ai beceri nuclearisti.
La scelta solare farebbe anche finire la pacchia per i guerrafondai, in specie quelli del Pentagono, perché il residuo petrolio resterebbe sotto terra e le guerre in Medio Oriente un ricordo del passato.
Paolo De Gregorio
12 aprile 2008
Inviato il: 13/4/2008 12:15
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Re: quello che non ci dicono
#12
Dubito ormai di tutto
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È chiaro quindi che il problema difficile da risolvere è quello della gestione dei rifiuti radioattivi provenienti dai reattori (sia quelli delle centrali che quelli militari): questi rifiuti devono essere immagazzinati in modo da evitare dispersioni nell'ambiente (aria, acqua, terreno) per tempi anche estremamente lunghi.

Continuo a non capire.
In Italia abbiamo 58000 m³ di scorie radioattive (fonte: Audizione al parlamento del pres. della Sogin) e l'Italia intendeva spedire una buona parte di questi rifiuti radioattivi negli USA [*]. Si tratta di circa 36000 m³, pari a 20000 tonnellate (sinceramente poi non so come sia andata a finire).

Come si fa a dire che il problema da risolvere è quello dei rifiuti da reattore quando in realtà qui ci sono 58000 m³ di riufiti da stoccare? Ripeto il mio post iniziale: la soluzione per la sistemazione delle scorie radioattive in Italia deve essere trovata indipendentemente dal fatto che il nostro Paese possieda o meno centrali eletronucleari attive visto che solo la medicina nucleare produce ben 500 tonnellate di scorie radioattive all'anno (e quasi altrettante ne produce la ricerca scientifica e l'industria). Cosa importa se sia diverso dal punto di vista etico?! Sono 13000 km di tragitto via mare!


Insomma: la gente si divide in chi non vuol sentire parlare di nucleare e chi lo vorrebbe in casa d'altri.(un po' come gli inceneritori)

In realtà si divide tra chi vuole impedire il nucleare per legge e chi non lo vuole impedire per legge (e nel mio caso è disposto anche a tenerselo di fianco a casa).
La questione è che è sbagliato vietare per legge qualsiasi fonte energetica.
Ognuna dovrebbe poter liberamente competere sul mercato (e senza incentivi e senza divieti).
L'eolico costa troppo?
Allora il mercato lo taglierà fuori.
Il nucleare ha troppo impatto ambientale?
In tal caso il costo del decommisioning lo renderà sconveniente.
Il solare non produce abbastanza energia e/o in maniera abbastanza continuativa?
Allora nessuna società elettrica si affiderà a tale fonte energetica.
Ma vietare per legge una fonte energetica è sempre sbagliato.
Così come è stato sbagliato vietare in Italia il nucleare.

Bernard L. Cohen è liberissimo di ingoiarsi tutto il plutonio che vuole purchè vada a tirare le cuoia nel deserto o comunque lontano da casa mia.
Non so poi che dimostrazione scientifica sia affermare che mezzo chilo di caffeina pura sia mrtale..


Il discorso di Cohen è riferito al fatto che il plutonio ha tempi di dimezzamento talmente tanto lunghi (24.000 anni) che ci assicura che la sua radioattività non sia tossica per l'uomo.

Ma se dalla tabella togli il cosiddetto "emission trade" (non si capisce allora perchè non ci siano i costi di stoccaggio per la centrale nucleare!) e tieni conto dei prezzi dei due combustibili (il carbone è rimasto pressochè invariato, l'uranio è in crescita esponenziale poichè in esaurimento) converrai che la vecchia centrale a carbone non è male. Economicamente. Ambientalmente fa schifo, ovvio.

Ci sono i costi di stoccaggio (lo studio intero è qui: *wec-italia).
Comunque, se non vanno bene quei dati posto anche questi, in cui come per il precedente i costi comprendono le spese per la gestione delle scorie radioattive (fonte: *).

La composizione del costo del KWh:


Il confronto del costo del KWh:


I tempi decennali di cui parlavo erano evidentemente "tempi politici", non tecnici.

Dal momento che in Italia scoppia, a torto o a ragione, un finimondo anche per scavare una galleria ferroviaria mi immagino se si decidesse di costruire centrali nucleari e siti di stoccaggio. Ma dove li fai in pratica???


Non lo so dove li fai black. Questo l'avevo scritto in un vecchio topic):

"La dovuta premessa quando si parla di nucleare in Italia è che lo si fa esclusivamente per confrontarsi o per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma non di certo per valutare assieme un'ipotesi che potrebbe diventare realtà negli anni futuri (quindi gli antinuclearisti possono pure stare tranquilli ). Facendola breve, la sinistra ha una componente verde e radicale che mai permetterà la costruzione di queste strutture. La destra, che a parole pare favorevole, durante l'ultimo mandato ha fatto anche spegnere il reattore Galilei del CISAM di San Piero a Grado in quanto Bush gliel'ha chiesto, come ce l'avevano chiesto tutti i presidenti statunitensi dagli anni '60 ad oggi solo che nessun presidente del Consiglio italiano precedente si era mai sognato, ovviamente, di obbedire alla richiesta di Washington (questo dovrebbe far riflettere sulle reali intenzioni che sono dietro il referendum del 1987). Si aggiunga che il vecchio governo ha fatto pure marcia indietro di fronte ai manifestanti di Scanzano Jonico preferendo invece la "geniale" (e costosa) soluzione di mandare le scorie radioattive nell'impianto di Sellafield in Gran Bretagna, scorie che ci ritorneranno riprocessate tra 20 anni (non ci si poteva aspettare molto d'altronde da Matteoli, l'idiota che crede ancora al miraggio della "civiltà all'idrogeno" di rifkiniana memoria)."

Spero di aver reso l'idea che da un punto di vista pratico sono tanto scettico quanto te. Al contrario non condivido assolutamente che sia proibito per legge e molte delle argomentazioni che vengono portate a favore di questo divieto. L'Italia ante Peccei ha gestito sul proprio territorio 3 centrali per 26 anni e una quarta per 9 anni, dopo l'esplosione di Chernobyl (un RBMK che non sarebbe mai stato costruito in Europa) sono stati tutti chiusi e lo stesso è avvenuto per il reattore Galilei. Io ho il serio dubbio che dietro ci siano motivazioni geopolitiche piuttosto che ambientali/energetiche.


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allargando per un attimo la visuale, ci sarebbe da ragionare sul concetto dogmatico di CENTRALE, sul perchè non si prenda in considerazione l'opzione della microgenerazione diffusa (un concetto tra l'altro che per sua natura dovrebbe essere amato da tutti gli anarco-individualisti..)

E difatti...


le scorie nucleari derivate da medicina e ricerca sono costituite da isotopi radioattivi (relativamente) a breve decadimento, sono in quantità esigue rispetto ad ipotetici rifiuti nucleari di fissione e soprattutto, fra le due tipologie di scorie, v'è un enorme abisso etico (e il non vederlo o il far finta di non vederlo è grave).

Ipotetici rifiuti? Esigue? Abisso etico?
Mi sono perso, stiamo parlando di metafisica?

ovvero: poniamo la solita favoletta del mercato che risolve i problemi, poi operiamo in cartello espropriando i terreni ricchi di uranite agli zulù, ammorbiamogli l'aria della savana di particelle alfa con le micropolveri da estrazione, regaliamo loro capanne fatte da scorie ad alto tempo di dimezzamento.. tutte soluzioni ben + economiche dei vari ADS startrekkiani..

L'esproprio, un pilastro del libero mercato.

ora le radiazioni prolungano la vita ad individui sani.
Da quando la nuclear lobby opera in stile scientology ?


No, premesso che gran parte del personale della marina militare è per molto tempo schermato, grazie all'acqua, dalle radiazioni in atmosfera, si tratta di ormesi (belleonline.com).

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Chi pensa che in italietta si vogliano davvero costruire centrali nucleari alzi la mano. E' più probabile (ed auspicabile) che si voglia mettere in moto un ciclo vizioso in cui far sparire cifre colossali.

Intanto, mentre in Italia si fanno dotte disquisizioni sui massimi sistemi, in Normandia sta procedendo la costruzione di una centrale elettronucleare di terza generazione da 1650 megawatt. L'inizio dei lavori avvenne nel 2006 e il completamento è previsto per il 2012. Il costo previsto è di 3.300 milioni di euro, di cui 450 versati dall'ENEL come quota di partecipazione. Per questa centrale si prevede una diminuzione del 15% della produzione di scorie a lungo tempo di decadimento, e se ne prevede una vita operativa di circa 60 anni. Questi dati sono riportati dalla trasmissione "Buongiorno Europa" del 16 febbraio 2008, su Rai 3. Poi la mia opinione è poco più su.


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Fino a pochi minuti fa, chi parlava di centralità del “solare” veniva variamente sbeffeggiato come ingenuo, illuso, che non sa far di conto, velleitario, catastrofista, ignorante e via dicendo. Mentre gli scienziati, che sono i soli titolari a dare lumi su questa materia, il premio Nobel Rubbia in testa, ci avevano già informato che un quadrato desertico di 200 km per 200 km, per esempio in Libia o Tunisia, attrezzato con il solare termodinamico a specchi, è in grado di produrre elettricità in corrente continua per soddisfare tutti i consumi mondiali,

Questa è follia. In termini assoluti la produzione di energia elettrica dal solare nel 2005 in questi paesi è stata (dati IEA):

Germania 1282 (fotovoltaico) + 0 (termico) = 1.282 GWh
USA 16 (fotovoltaico) + 596 (termico) = 612 GWh
Spagna 78 (fotovoltaico) + 0 (termico) =78 GWh
Italia 31 (fotovoltaico) + 0 (termico) = 31 GWh
Svizzera 19 (fotovoltaico) + 0 (termico) = 19 GWh
Cina 0 (fotovoltaico) + 0 (termico) = 0 GWh


Stiamo parlando di briciole.
Si aggiunga che in Italia, è da 14 anni che la situazione non solo è invariata, ma anzi la % di rinnovabili è in calo [Fonte: *wec].





Se poi si vuole una "previsione" a lungo termine (basata sulla "tendenza" ma pur sempre e solo una previsione e come tale priva di certezza) secondo l'International Energy Outlook 2007 della Energy Information Administration «The renewable share of total world energy use increases from 7 percent in 2004 to 8 percent in 2030» e «Electricity generation from nuclear power is projected to increase from 2,619 billion kilowatthours in 2004 to 2,972 billion kilowatthours in 2015 and 3,619 billion kilowatthours in 2030».
Quindi se si vuole passare esclusivamente alle rinnovabili le cose sono due: o iniziamo a girare col fucile a ammazzare un po' di gente, oppure ci abituiamo a vivere nei boschi nutrendoci di bacche.
Io sono per un mix energetico, nucleare compreso.
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Inviato il: 13/4/2008 16:23
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  •  padegre
      padegre
Re: quello che non ci dicono
#13
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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Se pure i petrolieri si affidano al sole, qualcosa vorrà pur dire?
Il presidente dell’API, Aldo Brachetti Peretti, ha deciso di installare, nella sua tenuta di 200 ettari nelle Marche, una centrale fotovoltaica da 10 Megawatt.
25 ettari saranno riservati alla nuova centrale, 50 milioni di euro di investimento, 2009 il termine per completare la centrale,15.000 famiglie,tra Tolentino e Pollenza usufruiranno di questa energia.
Cerchiamo di trarre qualche verità da questi fatti, visto che circolano ancora molti Frankestein e dottor Stranamore che si sentono orfani del nucleare e negano l’evidenza ormai conclamata che è il sole il nostro futuro energetico.
Anzitutto il petroliere Brachetti Peretti non è un benefattore e sa benissimo che oggi è un affare investire in energia alternativa, visto che il costo del petrolio può solo aumentare. La sua compagnia ha intenzione, entro il 2012, di investire in questo settore 2miliardi di euro.
I tempi di installazione di questa tecnologia sono brevi, meno di due anni, viene accolta festosamente dalle popolazioni, e non vi è alcun problema per diffondere questi impianti, SUBITO, in tutta Italia.
Certo la politica potrebbe aiutare molto, se solo avesse un piano energetico incentrato sul solare, ma destra e sinistra in questa campagna elettorale hanno parlato di tutto senza affrontare il tema più importante di tutti, l’emergenza ambiente, la riconversione energetica, il sistema di riciclare i rifiuti, dimostrando la propria inadeguatezza e incapacità di pensare al futuro.
Inviato il: 14/4/2008 14:37
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