Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
  Il suicidio dignitoso

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<1234567>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#121
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Calvero

Citazione:
Quindi la Vita non può avere e non può essere un valore, poiché essa rimarrà sempre una valutazione personale. Quindi non ci possono essere giudizi di merito che indaghino la bontà di un gesto, poiché tu non puoi che avere soltanto dei GUSTI di ogni cosa a te esterna.


Io continuo a sostenere che stai pericolosamente accavallando percezioni soggettive e valori individuali con l’oggettività della Vita.


Citazione:
Il fatto che la Vita dia questa possibilità, dice soltanto (e non può dire altro) che ti dà la possibilità di inventarti i tuoi valori.


Fosse anche SOLO per questo, non ritieni che SIA un valore in sé? A me si.

Ma mi fermo qui, perché mi ripeterei.

”Premesso che oggi più che mai a 20 anni già non si sa più cosa fare (leggi "cosa essere") della propria esistenza...”


Citazione:
E questa tua premessa è necessaria per quale altra successiva affermazione ?
Mi sembra una frase buttata li ...


Non lo era: cercavo di porre l'attenzione su quanto la vita di un novantacinquenne sia stata molto più “dignitosa” di quella di molta parte di “gioventù” attuale.
L’ipotetica successiva affermazione è un parto della tua mente.


Citazione:
Questa è poesia


In verità sarei orientata a chiederti di dimostrare se è la vita o è la morte a non avere limiti.
Ma lascio cadere la domanda.

Solo un’ultima precisazione: sbagli quando scrivi

Citazione:
Mi spiace Florizel, ma non capisci.


Il problema (tuo) NON è che io NON capisco. E’ che non sono d’accordo con te.

Capire, capisco perfettamente quali siano le tue considerazioni e probabilmente anche da cosa scaturiscano.
E “sbagli” nel senso che imputare all’altro/a di non capire rischia di sembrare un espediente atto a dare forza alle proprie tesi, poiché è palese il fatto che siamo discordi, non che uno dei due non abbia capito.


Citazione:
Non vorrei mai che alle prime defaillance ( si scrive cosi?) della memoria, diciamo verso i 74-76 anni, gli uomini cominciassero dignitosamente a suicidarsi.


Mi pare che tu stesso attribuisca a questa possibilità un senso positivo.
Ma anche al suicidio come “scelta”, senza dover ricorrere alla motivazione della contingente perdita di lucidità. Che si perde solo se la si ha.
Ed indubbiamente, non si può dire che Monicelli non ne fosse munito.

Mi fermo qui, tutto ciò che avevo da dire in merito al topic l’ho detto.

Buona continuazione.

Un abbraccio ad Edmondo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/8/2011 14:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  mangog
      mangog
Re: Il suicidio dignitoso
#122
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 5/1/2007
Da
Messaggi: 2857
Offline
Citazione:

florizel ha scritto:

Citazione:
E questa tua premessa è necessaria per quale altra successiva affermazione ?
Mi sembra una frase buttata li ...


Non lo era: cercavo di porre l'attenzione su quanto la vita di un novantacinquenne sia stata molto più “dignitosa” di quella di molta parte di “gioventù” attuale.
L’ipotetica successiva affermazione è un parto della tua mente.





Stai scherzando ? Esiste vita umana più dignitosa di un'altra e più meritevole di essere vissuta e da cosa deriva questa dignità ? E chi farebbe questa scaletta personalissima delle vite dignitose da essere vissute ? Il gran consiglio degli intellettuali da salotto che citano Kant per mandare i maggiordomi a prendere le mele al supermercato ?
Almeno il buon Visconti mandava il maggiordomo a prendere le mele senza tanti giri di parole. Ora al posto di Visconti ci troviamo un Eco scoppiazzatore di libri altrui...
Inviato il: 22/8/2011 15:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#123
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:



Io continuo a sostenere che stai pericolosamente accavallando percezioni soggettive e valori individuali con l’oggettività della Vita.


e come potrei?..
.. ne ho spiegato la precisa distinzione.
- l'oggettività della Vita in quanto fenomeno.
- i valori individuali come volontà a dargli determinati significati.
- E' semplice.

Sei tu che insisti ad accavallarli. Le percezioni sono soltanto soggettive e l'oggettività della Vita non ha valore, se non quello che le tue percezioni desiderano dargli.

===> la grande diatriba è nella mancanza di umiltà a non voler riconoscere profondamente che DARE non è trovare.

Citazione:

Fosse anche SOLO per questo, non ritieni che SIA un valore in sé? A me si.


A me dice che è un bellissimo valore. Il problema è il retaggio in cui siamo ingannati. IO stesso dico - a me dà - .. ma è uno sbaglio, un vizio, un abitudine, una forma mentis, perché in realtà .. sono io che .

Poi, altra cosa, io rispetto profondamente chi non la pensa così, cioè colui che non dà questo, per me, bellissimo valore. Io ne riconosco l'illusione. La vanità risiede proprio nel poter credere che abbia valore in sé, poiché lo si pretende senza poterlo minimamente dimostrare.

Citazione:
Ma mi fermo qui, perché mi ripeterei.


.. è l'unica cosa su cui possiamo concordare
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 15:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#124
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


In verità sarei orientata a chiederti di dimostrare se è la vita o è la morte a non avere limiti.
Ma lascio cadere la domanda.



E io la raccolgo.

Non esistono i limiti. Oppure ci sono tutti. Infatti è poesia. La stessa citazione che hai portato lo dice. Si tratta di scegliere in cosa credere. Si tratta di volontà.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 15:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#125
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Derogo per un attimo il buon proposito di non postare più in questo forum, c'è qualcosa che ancora tocca precisare.


mangog

Citazione:
Esiste vita umana più dignitosa di un'altra e più meritevole di essere vissuta e da cosa deriva questa dignità ? E chi farebbe questa scaletta personalissima delle vite dignitose da essere vissute ?


A quanto pare l'hai decretato tu stesso, facendo il paragone circa la differenza tra il senso di dignità di un Monicelli e quello di un Aristotele.

Ma lasciamo correre...


"la grande diatriba è nella mancanza di umiltà a non voler riconoscere profondamente che DARE non è trovare."

La grande diatriba è nel conflitto tra la dimensione "avere" e la dimensione "essere".
Forse è per questo che tu continui a dire "la vita non ha un valore in sè", mentre io sono propensa a sostenere che la vita E' un valore in sè.

C'è molta differenza.

"Dare" un valore è soggettivo, ed in questo senso non lo si può "trovare" se non NELLA propria vita, e circa la propria vita.
Ma per farlo, bisogna che la vita SIA.

Stop, passo e chiudo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/8/2011 15:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  mangog
      mangog
Re: Il suicidio dignitoso
#126
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 5/1/2007
Da
Messaggi: 2857
Offline
Citazione:

florizel ha scritto:
Derogo per un attimo il buon proposito di non postare più in questo forum, c'è qualcosa che ancora tocca precisare.


mangog

Esiste vita umana più dignitosa di un'altra e più meritevole di essere vissuta e da cosa deriva questa dignità ? E chi farebbe questa scaletta personalissima delle vite dignitose da essere vissute ?

A quanto pare l'hai decretato tu stesso, facendo il paragone circa la differenza tra il senso di dignità di un Monicelli e quello di un Aristotele.

Ma lasciamo correre...


Stiamo parlando di vita, intesa come valore che non si paragonare come meritevole o meno rispetto un'altra, non delle opere di cui uno è artefice nella propria vita ( che si possono paragonare, anche alla carlona, l'una con l'altra )
E' chiarissimo che Aristotele ha influenzato il pensiero di tutti ( non esagero almeno in Europa ) per migliaia di anni. E la sua metafisica è sempre attualissima.
Inviato il: 22/8/2011 15:49
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#127
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:



Ma lasciamo correre...


.. ma anche no. Tipico di Mangog di ergersi a controbattere cercando riscontri intellettualoidi che lo legittimino, e poi viene anche a dire di non fare salotto sulla vita delle persone


Citazione:

La grande diatriba è nel conflitto tra la dimensione "avere" e la dimensione "essere".


Guarda che se deroghi l'uscita dal Topic, non c'è nulla di male.

Io dico che stai svicolando. Calvero porta dati di fatto. Proviamo tutti, se ci si riesce, a contestare che la Vita sia oggettivamente un fenomeno e che i valori sono dati dalla soggettività umana e a livello personale .. e poi vediamo dov'è il conflitto.

Avere o Essere, cosa? ti sei persa Flo

Non è qui la diatriba. Lascia che te lo dica. Già la "dimensione" è un valore di una data percezione che si è scelto di applicare. Le cose sono molto ma molto più semplici. Ho fatto un preciso discorso e l'ho dimostrato proprio e anche attraverso le tue affermazioni.

L'unico valore (è pura logica questa) che la Vita può avere in sé, è quello di dare la possibilità a ognuno di inventarsi valori su di essa. Inventarsi non è rivelare, né scoprire, né trovare. Ciò significa mentire e mentirsi addosso. Che questo poi sia corroborante alla sopravvivenza, ma anche alla poesia della Vita, non è cosa che metto in discussione, poiché non può essere messa in discussione. Ma è un illusione. E' chiaro che si leva la Terra da sotto i piedi ed è per questo che ho pazienza, può essere doloroso. Ed è su questo infatti che hanno fatto leva i sentimenti religiosi e la politica, alleviare questo dolore e nasconderne l'essenza. Che la Vita NON ha valore in sé. L'unico valore è poter lasciare che si menta su di essa. E può essere piacevole. A me piace, ad esempio. Infatti l'Arte è la sublimazione della menzogna, poiché crea attraverso l'unica verità oggettiva, la Volontà. In quanto l'Arte, come espressione, insieme alla Musica, è un mezzo onesto per dire cosa siamo in realtà. LA doppia negazione diviene affermazione. Infatti la fantasia è la negazione della realtà che potrebbe rendere più vivibile la vita, in quanto finzione riconosciuta onestamente nella sua potenza. Infatti i bambini nella loro innocenza vedono il mondo per quello che in realtà è ... cioè ESPERIMENTO. Infatti il GIOCO dei bambini è l'unica reale e divina magia. Poiché, il GIOCO dei bambini, dissacra e riformula ogni illusione. Infatti la Potenza dei bambini e nella loro incoscienza, poiché non danno valori, poiché da innocenti sanno che NON esistono. Esiste il loro sentimento e il loro istinto di preservazione, esiste l'amore che è quell'energia vivificante che se dogmatizzata e ri-disegnata nei valori, diventa merda. Cioè diventa Dio, diventa Legge, diventa apprensione, diventa giusto & sbagliato, diventa bene & male, diventa fanatismo, diventa religione e nella sua apoteosi diventa l'ipocrisia delle ipocrisie: il cristianesimo.

Citazione:


C'è molta differenza.


Così sarebbe. Ma te la stai scrivendo e cantando da sola. Nessuna disamina Florizel. Il mio argomentare è figlio di vedere come stanno le cose. Il tuo è di una speranza.

Citazione:

"Dare" un valore è soggettivo, ed in questo senso non lo si può "trovare" se non NELLA propria vita, e circa la propria vita.
Ma per farlo, bisogna che la vita SIA.


E certo che sì. E puntualmente diventi sorda. Ma non lo ammetti. La domanda è se bisogna oppure no. Perché la Vita bisogna che SIA? ... te lo dico io perché. Perché hai deciso di dargli un determinato valore .. e a qualcuno, può non interessare. E' una tua illusione che la Vita SIA. Così come è un illusione che non possa essere. State parlando la stessa lingua. Non hai ragionato seriamente sull'imposizione della nascita, poiché proprio per qualcuno può accadere che la vita è STATA, ha compreso come quel - che doveva essere (cioè il tuo SIA) è stato. La risposta c'è ... il suicidio può essere cosa dignitosa. Esperimento finito.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 16:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Al2012
      Al2012
Re: Il suicidio dignitoso
#128
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
Messaggi: 2158
Offline
@ Edmondo

Citazione:
Grazie, mi ero scordato quanto condividevo quel pensiero.

<< E’ assurdo credere che il dolore costante che ci affligge tutti sia da attribuire solamente al caso, al contrario.
L’infelicità è la norma non l’eccezione. >>


e a me sembrava ovvio che questo "male di vivere" comunque è qualcosa che, chi più chi meno sentiamo tutti, non appunto "solo un disperato".


Come prima osservazione mi viene da chiederti, ma esiste solo il “male di vivere” ?
Cosa c’è dietro questa affermazione ?
L’impressione mia che il “male di vivere” sia una definizione che si può permettere chi in realtà non vive veramente di stenti o in miseria, e, inoltre, che sia una condizione derivata da una struttura sociale, da una cultura che da valori e significati artefatti alla esistenza, e, di conseguenza, una incapacità individuale nel cercarne altri che possano mettere in risalto anche il “il bene di vivere” .

Non cedo che l’infelicità sia la norma, quello che mi pare sia “la norma” è l’ingiustizia creata dal modello della società umana.

L’essere infelice, per una persona fisicamente nella norma, è un fattore esistenziale, ovvero il rapporto che l’individuo sociale (essere umano) è in grado di esplicare all’interno della comunità in cui vive e soprattutto con se stesso.

L’essere infelice, in questo caso esistenziale, è sinonimo di essere insoddisfatto di se stesso.

Dire “il dolore costante che ci affligge tutti” è una presa di posizione, una valutazione errata che è generalizzata da uno stato d’essere “egoico”.
E’ un volere congelare una situazione temporale trasformandola in una costante che si ripete nel tempo, senza alcuna variazione, generalizzandola all’intera umanità.

L’essere felice o infelice è prerogativa degli esseri autocoscienti, per come la vedo io, è un passo avanti in quella che io definisco evoluzione della coscienza individuale che è parte di una coscienza collettiva.

Essere autocoscienti non è una scelta o una colpa o una disgrazia è parte di una evoluzione che è espressione di una dinamicità che è racchiusa all’interno della vita nel suo insieme.

Citazione:
E il Cambiamento, non per forza deve portare qualcosa, ma basta che "mi svegli" da questo stato di coscienza se così si può chiamare..


Non capisco a che tipo di “Cambiamento” ti riferisci e che tipo di risveglio può portare questo cambiamento?

Il togliersi la vita, perché è di questo che stiamo parlando, non equivale a cambiare stile di vita, a cambiare lavoro, a cambiare il modo di vivere …. È annullare la propria individualità, non vedo altro cambiamento in questo !!

Lo stato di autocoscienza E’ perché tu e noi siamo coscienti di essere coscienti, e lo siamo di nascita, non è espressione di una nostra volontà.
Il poter esprimere una volontà (più o meno condizionata) è una caratteristica propria dell’essere autocosciente, senza questa caratteristica è impossibile esprime qualsiasi tipo di volontà.
Senza autocoscienza non esiste volontà.

Il togliersi la vita è un Cambiamento che inevitabilmente “porta qualcosa” mi sembra evidente.

Citazione:
Per me è chiaro che sia così ma mi interessa capire perché per altri no.


Per poterti spiegare perché per me non è così o altro, dovrei prima riuscire a capire cosa intendi quando affermi che il suicidarsi sia un “risveglio” da uno stato di presunta coscienza ?

Se l’hai già fatto in altri interventi dimmi in quali, se non l’hai ancora fatto e ti interessa sapere l’opinione degli altri in merito devi chiarire questo punto, che a me non pare chiaro …

Per esempio: se non credi nell’aldilà non mi è chiaro di che tipo di risveglio tu posso fare riferimento …
Per “risvegliarsi” da uno stato di presunta coscienza, come mi pare tu stia dicendo, occorre ipotizzare che ciò avvenga in un altro stato di coscienza, non ti pare ?

Vita-Creato-Creatore sono definizioni che la nostra razionalità utilizza per poter definire “qualcosa” che, attualmente, va oltre la stessa razionalità.
Per questo, secondo me, sono Soggettive nella loro razionalizzazione e nel nostro rapportarci con esse.
Per quanto riguarda il mio punto di vista (soggettivo) queste tre definizioni coincidono e considero il bisogno di separarle una necessità della nostra razionalità.
Un gradino evolutivo che si può superare solo attraverso una maggiore consapevolezza, che non è frutto di una sola conoscenza celebrale, ma è un “Capire” con il “cervello” e con il “cuore”.

La Vita è un insieme di soggettività la cui sommatoria è l’Oggettività della vita stessa.
In altre parole l’Oggettività della Vita si manifesta in innumerevoli forme Soggettive, che hanno della vita stessa una visione soggettiva proporzionale al grado di consapevolezza che le singole coscienze hanno raggiunto in un percorso evolutivo che non è casuale.

Anche il suicidarsi non è casuale, ma, come ha fatto notare “Benitoche” (nel suo intervento (n°80) citando un passo scritto da Massimo Scaligero), può esserci una causa “Karmica” non superata che si ripresenta in altra vita ….
Questo ovviamente nella ipotesi della reincarnazione, ipotesi che io personalmente non escludo.

Ti ricordo che mi piacerebbe che tu approfondisca che cosa intendi con : “ , ma basta che "mi svegli" da questo stato di coscienza se così si può chiamare.”

Sempre se ne hai voglia, ovviamente ….
_________________
“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 22/8/2011 16:04
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il suicidio dignitoso
#129
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
Citazione:
Se qualcuno riuscirà a spiegare che la Vita ha un valore in sé, sarebbe solo che ora.


Semmai e' troppo facile sostenerlo, ed e' impossibile da sostenere il contrario senza uno sforzo di fantasia individuale (che qualcuno potrebbe addirittura descrivere come certezza, ma sono certezze che non potranno mai ambire ad essere verosimili per chi non faccia lo stesso sforzo).

I fatti spiegano il tutto:
Se la Vita e' esistenza (indipendemente se tutto dipende da una natura artificiosa, o illusionaria, piuttosto che fittizia o esclusivamente soggettiva) la sua negazione (la Morte) e' del tutto estranea a codesta esistenza (... : chi vive ignora totalmente la natura della morte).
Non "esiste" essere vivente che abbia esperienze in entrambi le situazioni (ora fioccheranno i link con tanto di descrizione di fantasmi e propi cari che ci aspettano alla soglia e altre storie del genere... non sono fornito di abbastanza fantasia da poter prendere per buone queste descrizioni... sara' un mio limite, ma forse lo e' credervi! ...).


Tutto il resto e' frutto di speculazioni o, appunto, fantasie personali a mio avviso.
Puntualizzo: non avendo concrete teorie esperibili tutto cio' detto al riguardo e' teorizzabile per quanto mi riguarda. Personalmente, non reputo plausibili moltissime di quelle teorizzazioni (e non parlo solo di religioni, anche se il grosso gravita' intorno a quelle "verita'") per cui per esclusione alla fine non sostengo la fine della propria Vita come scelta perche' fattualmente preziosa.


Diverso ancora per altri motivi dalla fine della vita degli altri come scelta ...

**********************

Ciao Edmondo...

SC procede alla grande... (oltre (MOLTO) oltre le mie aspettative ...)
Se vi iscrivete fatevi riconoscere!!!! ciao

**********************

mc
Inviato il: 22/8/2011 17:06
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#130
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:



Non cedo che l’infelicità sia la norma, quello che mi pare sia “la norma” è l’ingiustizia creata dal modello della società umana.


Questa per me è ancora una conseguenza. Alla radice vi è un altra cosa.
E' che l'uomo si è illuso che possa esistere la giustizia e, da questo parametro illusorio posto in qualche antro della nostra coscienza, discendono speranze e frustrazioni che, in maniera esponenziale, spostano il baricentro delle nostre scelte consone e le tramutano in "non-consone". L'uomo non è capace di accettare che la Vita sia ingiusta (nel senso che la Vita non persegue alcuna giustizia. Non ha fini in questo senso). E' l'uomo che la pretende. Quel modello creato a cui ti riferisci è partorito dall'idea che la Vita debba essere giusta.


Citazione:

L’essere infelice, in questo caso esistenziale, è sinonimo di essere insoddisfatto di se stesso.


Questo è vero e manca un altro dato. L'essere infelici potrebbe anche comprendere che la felicità non è ciò che credevi, o che non esiste, se non come esiste la rabbia, per parlare di un altro sentimento: cioè di una conseguenza di una valutazione a qualcosa di esteriore e non solo in noi stessi. Un amico mio un giorno bevve un frullato fresco e buono, si rinsavì e provo una sensazione di felicità profonda.


Citazione:

L’essere felice o infelice è prerogativa degli esseri autocoscienti, per come la vedo io, è un passo avanti in quella che io definisco evoluzione della coscienza individuale che è parte di una coscienza collettiva.


.. ed è sempre la coscienza collettiva, figlia di quella individuale. Per come la vedo io. Non viceversa. Il frutto non è il seme. E nessuno deve qualcosa agli altri. Ho detto - deve - e non che non possa.

Citazione:

Essere autocoscienti non è una scelta o una colpa o una disgrazia è parte di una evoluzione che è espressione di una dinamicità che è racchiusa all’interno della vita nel suo insieme.


E' preservazione della specie. Più l'essere senziente è dotato di capacità intellettive, più abbisogna di vie di fuga. Più si ha capacità di disamina e di consapevolezza e più ci si avvicina al nulla. Per questo è bella l'ignoranza.

Citazione:

Il togliersi la vita, perché è di questo che stiamo parlando, non equivale a cambiare stile di vita, a cambiare lavoro, a cambiare il modo di vivere …. È annullare la propria individualità, non vedo altro cambiamento in questo !!


Verissimo. E devi aggiungere un fattore:
- scoprire se è cosa sbagliata


Citazione:

Vita-Creato-Creatore sono definizioni che la nostra razionalità utilizza per poter definire “qualcosa” che, attualmente, va oltre la stessa razionalità.


Domanda per capire:
Quello che và oltre la nostra razionalità cosa mai potrebbe essere?

Citazione:

Un gradino evolutivo che si può superare solo attraverso una maggiore consapevolezza, che non è frutto di una sola conoscenza celebrale, ma è un “Capire” con il “cervello” e con il “cuore”.


Domanda nr 2, per capire:
Cos'è per te il cuore?

Citazione:

La Vita è un insieme di soggettività la cui sommatoria è l’Oggettività della vita stessa.


La Vita è anche un insieme di soggettività la cui sommatoria è il risultato le cui conseguenze sono l'insieme di quelle soggettività. Hai ingrandito solamente un dato di fatto, ma non c'è quella "trasformazione" IN oggettività che hai inteso. Quello che tu hai detto potrebbe essere detto così:
- è un dato oggettivo che Calvero abbia una sua soggettività, così come milioni di soggettività esistono oggettivamente. MA nulla di tutto ciò mi pare possa oggettivare la Vita, in che senso? Stai semplicemente dicendo che la razza umana esiste e fa parte di un fenomeno.

Citazione:

In altre parole l’Oggettività della Vita si manifesta in innumerevoli forme Soggettive, che hanno della vita stessa una visione soggettiva proporzionale al grado di consapevolezza che le singole coscienze hanno raggiunto in un percorso evolutivo che non è casuale.


Stai facendo un bel casino secondo me. Intanto il dire che non sia casuale non significa che legittimi una volontà, qualsiasi essa sia, a monte. Potrebbe essere un semplice rapporto di causa ed effetto, non ti pare?

Citazione:

Anche il suicidarsi non è casuale, ma, come ha fatto notare “Benitoche” (nel suo intervento (n°80) citando un passo scritto da Massimo Scaligero), può esserci una causa “Karmica” non superata che si ripresenta in altra vita ….
Questo ovviamente nella ipotesi della reincarnazione, ipotesi che io personalmente non escludo.


Perché no.. può essere.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 17:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#131
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Calvero

Citazione:
Guarda che se deroghi l'uscita dal Topic, non c'è nulla di male.


Non per mancare alla parola di non postare più, è perchè ho altro da fare qui in casa, per il momento.


Citazione:
Già la "dimensione" è un valore di una data percezione che si è scelto di applicare. Le cose sono molto ma molto più semplici.


Aspettiamo che arrivi la rivelazione che NON esistono dimensioni alcune.
Poi siamo definitivamente a posto. Nichilismo allo stato puro.

Citazione:
Il mio argomentare è figlio di vedere come stanno le cose.


Come? Attraverso le TUE percezioni dell'interezza di tutto ciò che viene definito VITA?
Compresa la morte?

Hai la verità in tasca, Calve'? DIO ha telefonato anche a te?

Quindi, non avevo torto quando asserivo che TU stai estendendo le TUE percezioni della vita alle percezioni di TUTTI.
Cos'è che ti dà questa opportunità? Il valore della vita IN SE'.
Molto logico, ma preferisci non vederlo.


Citazione:
Il tuo è di una speranza.


NO. Il mio è il punto di vista di chi, data l'incommensurabilità della vita, dei suoi meccanismi, delle sue dinamiche, delle sue espressioni, DEVE necessariamente lasciare aperta ogni ipotesi.
Non chiudere, semplicisticamente.

Il potere che attribuisci alle religioni, tra l'altro, è unicamente quello di aver carpito il fatto che l'individuo, spingendosi oltre il "dovuto" nella ricerca dei tantissimi "perchè" e "chi siamo" e "che minchia ci facciamo qui", avrebbe riscontrato l'inutilità del potere stesso di fronte alla scoperta della propria personale grandezza NELLA vita.


Citazione:
La domanda è se bisogna oppure no. Perché la Vita bisogna che SIA?


E' qui il nodo cruciale: qui NESSUNO sta affermando che chi decide di uccidersi DEVE vivere per forza. Nessuno.
Si sta affermando, semplicemente, che i valori è possibile esprimerli SOLO vivendo.
Da morto, non esprimi nulla se non la percezione di te nel ricordo altrui.

E' diverso dal "giudicare" se un suicidio possa o meno essere dignitoso. Certo che si.
Ma sono le motivazioni date in vita ad esserlo. Non il suicidio in sè.


Citazione:
Non hai ragionato seriamente sull'imposizione della nascita, poiché proprio per qualcuno può accadere che la vita è STATA


Io parto da presupposti radicalmente diversi da questo.
Sia circa la non-casualità della vita, sia circa la percezione del tempo.

Ma va bene così.

Lascio che sia tu a suonartela e a cantartela.

Intanto straquoto la "pratica" osservazione di Al2012


Citazione:
Il togliersi la vita, perché è di questo che stiamo parlando, non equivale a cambiare stile di vita, a cambiare lavoro, a cambiare il modo di vivere …. È annullare la propria individualità, non vedo altro cambiamento in questo !!



"queste tre definizioni coincidono e considero il bisogno di separarle una necessità della nostra razionalità."

O della nostra incapacità di accettare di venirne coivolti e toccati.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/8/2011 17:36
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#132
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


I fatti spiegano il tutto:
Se la Vita e' esistenza (indipendemente se tutto dipende da una natura artificiosa, o illusionaria, piuttosto che fittizia o esclusivamente soggettiva) la sua negazione (la Morte) e' del tutto estranea a codesta esistenza (... : chi vive ignora totalmente la natura della morte).



Vero.

Citazione:
perche' fattualmente preziosa.


Andavi bene finché non hai aggiunto quel - preziosa -.
L'aggettivo è questione di valore, cioè di gusti.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 17:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#133
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:



Aspettiamo che arrivi la rivelazione che NON esistono dimensioni alcune.
Poi siamo definitivamente a posto. Nichilismo allo stato puro.


Io non ho detto che non esiste qualcosa, ho detto che gli si danno significati che non hanno in sé.

Citazione:

Come? Attraverso le TUE percezioni dell'interezza di tutto ciò che viene definito VITA?
Compresa la morte?


Florizel, ti parlo di dati di fatto. Riesci a contestarlo oppure no? io l'ho anche dimostrato. La percezione è soggettiva. Punto. Tutto quello che io valuto e tu valuti esce da te. Vuoi dire che non è vero?

Citazione:

Hai la verità in tasca, Calve'? DIO ha telefonato anche a te?


Se per "verità in tasca", parli se l'acqua è bagnata, che Berlusconi si fa i lifting e che Mazzucco ha aperto questo Sito, allora sì, ho la verità in tasca. Quelli che esplicito come dati di fatto sono punti incontrovertibili dell'esistenza.

Sei tu che decidi i valori della Vita, sì o no? rispondi

La Vita è un fenomeno, sì o no?

Citazione:

Quindi, non avevo torto quando asserivo che TU stai estendendo le TUE percezioni della vita alle percezioni di TUTTI.


OK allora adesso incazzati (se hai voglia e tempo), ma stai mentendo. E di brutto anche.

IO NON ESTENDO PERCEZIONI.... o non capisci? E posso sostenerlo serenamente. A questo punto opto anche per la malafede come seconda possibilità.

LA VITA tu la giudichi in base a cosa? alle mie percezioni o in base alle tue? rispondi.

NON lo fa ogni essere umano sulla Terra? sì o no?

Citazione:

Cos'è che ti dà questa opportunità? Il valore della vita IN SE'.
Molto logico, ma preferisci non vederlo.


ILLOGICO TOTALMENTE.

Il fatto che mi venga data un opportunità per mentire, quale di queste menzogne può giungere a una qualsiasi verità sul significato della Vita in sé?

Sentiamo: - quali valori non sono i tuoi e quali avresti scoperto e non dato? dove e quando, sentiamo sono curioso.

Sentiamo nr. 2: - quali dei tuoi valori puoi dire di non aver creato tu e non sarebbero un parto della tua psiche? sentiamo.


Citazione:

NO. Il mio è il punto di vista di chi, data l'incommensurabilità della vita, dei suoi meccanismi, delle sue dinamiche, delle sue espressioni, DEVE necessariamente lasciare aperta ogni ipotesi.
Non chiudere, semplicisticamente.


No, questo è un sofisma e un gioco dialettico. Di semplicisticamente nel senso dispregiativo e puerile in cui lo intendi, non c'è nulla. Ma c'è qualcosa di semplicisticamente genuino, naturale, sano e onesto.

Tu continui a parlare di quello che la Vita POTREBBE avere come valore in sé. E' una tua speranza. Tu stessa lo stai ammettendo. Lo dici riferendoti a lasciare aperte le ipotesi. Ma i dati di fatto parlano diversamente.

Sei tu con le tue elucubrazioni che decidi cosa la Vita sia per te.
Sono io con le mie elucubrazioni che decido cosa sia la Vita per me.

Sì o no?

Questo rientra in quelle percezioni che, sia per Calvero e sia per Florizel, non possono estendersi oltre .. ma rimanere in loro.

Sì o no?

Il dato oggettivo a cui sei sorda (per orgoglio? per vanità? per malafede? per presunzione? per un sentimento religioso personale?) è che tutto ciò dimostra - ed è quello che NON è una mia opinione e non può essere una mia opinione - che la Vita può essere valutata solo soggettivamente e che quindi ogni valore è il parto della psiche degli individui.

Sì o no?

Ogni valore qui espresso in questo Topic, OGNI valore, è una supposizione. Anche ogni MIO valore è una supposizione Questo lo so benissimo... quindi io non estendo un bel cazzo di niente.

IO prendo ATTO logicamente, invece, dei fatti, domanda:

- sono i << valori DATI >> che parlano della Vita e, gli stessi, sono il parto della propria psiche?

Sì o no?

Non si tratta di avere la verità in tasca. Si tratta di una verità sotto il naso di tutti.

Si tratta di prendere atto che tu NON hai nulla per dire che la Vita abbia valore in sé. PUOI soltanto parlare di valutazioni personali e che essendo che ognuno non può fare altro, è matematicamente certo che i valori della Vita sono TUTTI valori DATI e non trovati. Ed è anche per questo che ognuno ha i suoi e, io aggiungo, è per questo che vanno rispettati (- quei valori) e lasciare che ognuno si crei i suoi. Ma una cosa è rispettare che ognuno si crei i suoi e li possa perseguire e una cosa è asserire che la VITA ne abbia in sé; avrebbe la stessa validità di affermare che DIO esiste.

Citazione:

Il potere che attribuisci alle religioni, tra l'altro, è unicamente quello di aver carpito il fatto che l'individuo, spingendosi oltre il "dovuto" nella ricerca dei tantissimi "perchè" e "chi siamo" e "che minchia ci facciamo qui", avrebbe riscontrato l'inutilità del potere stesso di fronte alla scoperta della propria personale grandezza NELLA vita.


Questo si aggiunge anche alla dimostrazione che la Vita è un fenomeno valutato vanitosamente dai più. Le religioni ne hanno amplificato la percezione distorta, attraverso il loro Potere. Hanno approfittato già di un auto-inganno. Il terreno era già fertile. La prova che aggiungo è questa.. che lo spirito religioso ha approfittato dell'arroganza umana e non che l'abbia creata. La colpa è e sarà sempre la nostra.


Citazione:

Si sta affermando, semplicemente, che i valori è possibile esprimerli SOLO vivendo.
Da morto, non esprimi nulla se non la percezione di te nel ricordo altrui.


Dimentichi che può esserci un percorso che si è deciso di chiudere. Cos'è che non ti va giù di questa cosa? Un individuo ha espresso quel che riteneva opportuno. Quindi perché non li avrebbe espressi?

POI. Ti sbagli.
Tornando al Samurai, lui esprime a sé stesso cosa desidera.
Se lui si uccide esprime un valore e sublima i valori in cui crede.
Quindi non è vero che non esprimi nulla.

La percezione nel ricordo altrui è quella che rimane anche dopo che la Morte che ha deciso per te, quindi? ..
allora sarebbe questione di tempo?
è una questione quantitativa e non qualitativa?
e chi l'ha deciso?

quello che tu esprimi fino alla morte naturale, qualcuno non potrebbe esprimerlo a 30 anni e in piena salute?

dopo, sempre e comunque

.. cenere alla cenere ... (ma guarda un po)

Citazione:

E' diverso dal "giudicare" se un suicidio possa o meno essere dignitoso. Certo che si.
Ma sono le motivazioni date in vita ad esserlo. Non il suicidio in sè.


VERO, se ci fai la grazia di permettere che le motivazioni sono anche quelle intime. "IO" se permetti non devo DARE un cazzo di niente a nessuno.

Citazione:


Io parto da presupposti radicalmente diversi da questo.


NO, tu fuggi da dei presupposti che sono comuni a tutti. Quanto il sentire con le orecchie, quanto il camminare che dipende dalle gambe. Sopra ho spiegato con dovizia perché.

Citazione:

Ma va bene così.

Lascio che sia tu a suonartela e a cantartela.


Sei tu a suonartela e a cantartela Florizel.
Al limite è inutile dibatterne, e su questo potrei essere d'accordo.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 18:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pispax
      Pispax
Re: Il suicidio dignitoso
#134
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/3/2009
Da
Messaggi: 4685
Offline
Calvero


Citazione:
Certo. Ogni cosa è diversa da un altra cosa. Altrimenti non esisterebbero delle cose e poi delle altre cose ancora. Ora, chiarito questo. Qualcosa che comprovi che un suicidio non possa essere dignitoso, la diciamo?


Secondo me tutti i suicidi sono dignitosi.
Non vorrei essere frainteso. Non fosse altro che per rispettare l'enorme dolore che ha portato a questa scelta.

Il problema è che la stragrande maggioranza dei suicidi sono anche parecchio sciocchi.
Le due cose non sono per niente in contraddizione.

Tutto qui.
Inviato il: 22/8/2011 19:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#135
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


Secondo me tutti i suicidi sono dignitosi.
Non vorrei essere frainteso. Non fosse altro che per rispettare l'enorme dolore che ha portato a questa scelta.

Il problema è che la stragrande maggioranza dei suicidi sono anche parecchio sciocchi.

Tutto qui.


Io credo nella meraviglia della Vita. Meravigliosa quindi. Lo intendo nella "formula" dello stupore. A me quello che mi stupisce mi insegna. Uno potrebbe dire, beh, Calvero, allora potresti stupirti anche di una terza bomba nucleare sul Giappone! Macché, quelle cose mi fanno girare le palle alla velocità della luce e, nel contempo, mi confermano sempre, che la Vita non ha Valore in sé...

.... la magia che adoro, è proprio nell'uomo quando impone i suoi valori. Quando lui è, poiché CREA.



Questa bambina, figlia di amici, è in braccio a me. Una favola. E' una favola perché io apprezzo questo valore. Finché mi ritengo all'altezza.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 19:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  incredulo
      incredulo
Re: Il suicidio dignitoso
#136
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
Messaggi: 4061
Offline
Citazione:

Si tratta di prendere atto che tu NON hai nulla per dire che la Vita abbia valore in sé.

Mi sembra che su questo punto si siano sprecati fiumi di inchiostro.

Nella nostra VITA di uomini, esistono varie fasi di VITA.

I bambini sono attraversati dalla stessa energia "la VITA".

Gli adolescenti sono attraversati dalla stessa energia "la VITA"

I ventenni uguale, i trentenni uguale, i quarantenni uguale, i cinquantenni uguale e così via fino alla MORTE.

Ogni età ha le sue caratteristiche e le sue problematiche che ognuno di noi SUBISCE, volente o nolente.

Poi ognuno di noi, in base alle proprie CONVINZIONI interpreta quelle caratteristiche in un modo o in un altro ma non può fare a meno di VIVERLE.

Ecco perchè la VITA è superiore all'individuo, OGGETTIVAMENTE superiore.

Noi la vita NON la determiniamo, la INTERPRETIAMO una bella differenza.


Sulla questione del dolore, evidenziata in molti interventi, si sono costruite religioni, il buddismo ha individuato gli 8 dolori comuni a tutti gli uomini, il cristianesimo si fonda sul dolore del SACRIFICIO, il "corpo di dolore" è una NOSTRA POTENTE COSTRUZIONE.

Quando arriviamo a situazioni come quella di Leopardi o Schopenauer la nostra VISIONE della vita è interamente dominata dal DOLORE.

A quel punto diventa difficile continuare a vivere.

Per farlo bisogna rendersi conto che quello di cui siamo convinti non è realtà ma una nostra COSTRUZIONE MENTALE.

Un saluto
_________________
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 22/8/2011 20:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#137
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Calvero

Citazione:
Io non ho detto che non esiste qualcosa, ho detto che gli si danno significati che non hanno in sé.


Strano. Finora hai speso una trentina di commenti per dire che quel qualcosa NON esiste SE NON nei valori che le attribuiamo.


Citazione:
La percezione è soggettiva. Punto. Tutto quello che io valuto e tu valuti esce da te. Vuoi dire che non è vero?


Veramente lo sto sostenendo anch’io, in merito alla percezione.
Al contrario, tu stai affermando che AL DI FUORI della percezione NON esiste niente.


Citazione:
LA VITA tu la giudichi in base a cosa? alle mie percezioni o in base alle tue?


Alle mie, ovvio. Ma senza la vita non potrei nemmeno averle, quelle percezioni.
E’ davvero difficile da capire, Calvero?

Citazione:
OK allora adesso incazzati


Assolutamente no, ci mancherebbe altro che questa discussione mi facesse incazzare; semmai sorrido.
E rido, di certi intellettualismi che si arrovellano su se stessi, come in questo caso.
E come nel caso di una “fenomenologia” che non si interroga su come le cose SONO, ma su come vengono “rappresentate” e “percepite”.

Questa è la BASE su cui ogni “indeterminismo” estremo intrappola l’individuo UMANO allo stesso modo di un estremo “determinismo”.

Tutti “ismi” di cui le nostre fragili Vite possono fare a meno senza per questo essere “merda”.


Citazione:
Di semplicisticamente nel senso dispregiativo e puerile in cui lo intendi, non c'è nulla. Ma c'è qualcosa di semplicisticamente genuino, naturale, sano e onesto.


Attenzione: qui te la canti e te la suoni da solo: io non ho parlato in termini dispregiativi, tutt’altro.
Ho argomentato sul motivo per cui “chiudere” è semplicistico.


Citazione:
Il dato oggettivo a cui sei sorda (per orgoglio? per vanità? per malafede? per presunzione? per un sentimento religioso personale?) è che tutto ciò dimostra - ed è quello che NON è una mia opinione e non può essere una mia opinione - che la Vita può essere valutata solo soggettivamente e che quindi ogni valore è il parto della psiche degli individui.



Cazzarola, sei de coccio. L’ho scritto decine di volte che la Vita è soggetta alla valutazione di ognuno.
E che per conseguenza ognuno è libero di suicidarsi o no.
Il problema è capire se questo serve o non serve.

CERTO che può essere valutata SOLO soggettivamente.
Ma questo NON implica che essa NON sia, anche SENZA le tue valutazioni. O senza la presenza di colui che si uccide.

Fai la prova.

Ma come cazzo fai a non capire?
Malafede?
Arroganza?
Presunzione?

EGO DILATATO all’ennesima potenza?


Citazione:
tu NON hai nulla per dire che la Vita abbia valore in sé.


“Abbia”. Appunto.
Io dico “SIA” un valore in sé.
Il problema è sempre quello.
Avere o essere, diceva il saggio.


Citazione:
se ci fai la grazia di permettere che le motivazioni sono anche quelle intime. "IO" se permetti non devo DARE un cazzo di niente a nessuno.


Eccerto, bellino. TU non devi spiegazioni a nessuno, ma qui NESSUNO ti sta imponendo niente.
Mi sono definitivamente convinta del fatto che la tua è una vera e propria FOBIA.


Citazione:
Citazione:
Sei tu a suonartela e a cantartela


Si, Calvero, è sicuramente come dici.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/8/2011 20:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#138
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


Strano. Finora hai speso una trentina di commenti per dire che quel qualcosa NON esiste SE NON nei valori che le attribuiamo.


Ma sei impazzita??
Io invece mi incazzo.
Mi stai prendendo per il culo?
Ti stai divertendo?

Le cose esistono. Materialmente e/o come fenomeni più o meno complessi.
Non esistono, invece, valori in sé. Esistono solo i valori attribuitigli.
Queste sono le mie posizioni.


Citazione:


Veramente lo sto sostenendo anch’io, in merito alla percezione.
Al contrario, tu stai affermando che AL DI FUORI della percezione NON esiste niente.



Non bestemmio solo per non essere cacciato.
Io ho detto che al di fuori della percezione non ci sono valori oggettivi. Ho detto V A L O R I oggettivi. E non che non esiste niente al di fuori della percezione!

Citazione:

Alle mie, ovvio. Ma senza la vita non potrei nemmeno averle, quelle percezioni.
E’ davvero difficile da capire, Calvero?


Quindi? te l'ho già detto, porco di quel ***! Ma sei Florizel o qualcuno ti ha rubato la password?

Certo che non potremmo averle senza Vita. E allora?
... la vita è quel fenomeno che permette le percezioni, ma che NON dice nulla di un suo valore al di là di esse.

Citazione:


E rido, di certi intellettualismi che si arrovellano su se stessi, come in questo caso.
E come nel caso di una “fenomenologia” che non si interroga su come le cose SONO, ma su come vengono “rappresentate” e “percepite”.


Quali intellettualismi? Tu, al di là di te stessa non puoi avere valori. I valori sono solo personali. La fenomenologia non c'entra, e stai giocando un altra carta per svicolare. Ora è chiaro che stai facendo i dispetti.

Io non mi domando come le cose sono o sarebbero, ma affermo il dato di fatto incontrovertibile che il loro significato è dato dall'uomo. Un tramonto non è romantico. E' romantico per te o per me, ma in sé è soltanto un tramonto. E io non metto in discussione l'esistenza del tramonto, del Sole, dell'Oceano e dell'orizzonte del cielo e dei suoi cazzo di colori. Dico che in sé non ha un significato. E non ce l'ha! Adesso dimmi che bisogna avere la verità in tasca per potere asserire questa banalità. La finisci di prendere per il culo!?


Citazione:

Attenzione: qui te la canti e te la suoni da solo: io non ho parlato in termini dispregiativi, tutt’altro.
Ho argomentato sul motivo per cui “chiudere” è semplicistico.


Ok, allora è anche semplicistico vivere. Visto che il valore potrebbe essere veramente nullo per qualcuno.

Citazione:

Cazzarola, sei de coccio. L’ho scritto decine di volte che la Vita è soggetta alla valutazione di ognuno.


LA vita è soltanto soggetta alle valutazioni, se si parla di significati o valori. Non ci sono alternative. Ne conosci qualcun'altra? sono tutto orecchi.

La Vita è fenomeno e, nel contempo, è valutabile. La valutazione non HA (dato di fatto) altre alternative.. è soltanto una questione soggettiva. Quindi i valori iniziano e finiscono col tuo credergli e non credergli. MA non riguardano la Vita in sé.

Citazione:

E che per conseguenza ognuno è libero di suicidarsi o no.


Fin qua ci siamo. Mancherebbe anche che uno non fosse libero di farlo.

Citazione:

Il problema è capire se questo serve o non serve.


Per capirlo bisogna sapere cosa è utile o cosa non è utile all'individuo che si pone in questa scelta. L'utilità ha solo due strade 1) la sopravvivenza della specie 2) se è utile in base ai valori che l'individuo si è dato, ha dato, crede o più non crede.


Citazione:

CERTO che può essere valutata SOLO soggettivamente.
Ma questo NON implica che essa NON sia, anche SENZA le tue valutazioni. O senza la presenza di colui che si uccide.


E chi ha mai detto che NON SIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!??????
Ho detto che non ha valore in sé!


Citazione:

“Abbia”. Appunto.
Io dico “SIA” un valore in sé.
Il problema è sempre quello.
Avere o essere, diceva il saggio.


Anche --- essere o non essere ---- diceva un l'altro saggio.

Comunque ho sbagliato a scrivere. Quindi ribadisco il punto fermo.

la VITA è

e basta

lo sostengo con tutta la forza

e non ha valore in sé
e non è valore in sé

è ...... e basta

Il valore è un parto della psiche umana.

E non hai risposto alle domande cruciali.

Conosci un valore che la Vita ti ha dato o ha mostrato oggettivamente, un valore in sé che essendo tale è inevitabilmente e inequivocabilmente "Legge" per tutti ? .. ... ricorda bene: un valore in sé, è incontrovertibile e inequivocabile...

... attendo una risposta.

L'unica cosa che la VITA "dà", è la possibilità di attribuirgli valore, quindi di mentirci addosso e di raccontarci le favole che più preferiamo, fossero anche racconti dell'orrore. Poiché, addirittura, neanche dà effettivamente quella possibilità, ma siamo sempre e solo noi a poterla esprimere; a inventare ciò che NON è oggettivo. Qui la fenomenologia e gli intellettualismi c'entrano nulla. Qui ci c'è da una parte la Vita e dall'altra gli uomini che la colorano moralmente.

Citazione:


Eccerto, bellino. TU non devi spiegazioni a nessuno, ma qui NESSUNO ti sta imponendo niente.



IL DARE non è riferito alle spiegazioni. Era riferito alla Vita e ad una ipotetica pretesa che la stessa potesse avere sugli individui. Ma mi ascolti? E anche le motivazioni INTIME (è chiaro che stai sentendo ciò che vuoi sentire) non erano le mie, ma degli individui che non devono esternare nulla alla Vita, in quanto non obbligati. Quindi il - "eccerto, bellino" - spero ti sia chiaro, non attacca alla mia riflessione. ERA ed è chiaro che stiamo parlando di questioni di principio.

Citazione:

Mi sono definitivamente convinta del fatto che la tua è una vera e propria FOBIA.


Ho dimostrato che ti sbagli.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 22:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#139
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


Nella nostra VITA di uomini, esistono varie fasi di VITA.

I bambini sono attraversati dalla stessa energia "la VITA".

Gli adolescenti sono attraversati dalla stessa energia "la VITA"

I ventenni uguale, i trentenni uguale, i quarantenni uguale, i cinquantenni uguale e così via fino alla MORTE.


Non ti sembra di recitare un po un omelia, Incredulo?

L'energia è "la Vita"? ... se te ne esci con una cosa del genere dovresti dare qualche riflessione che aiuti a comprendere cosa vuoi dire. E' facile risolvere DALLE conclusioni. Non è così che si dibatte. Ti faccio un esempio.

Io ho parlato post fa, con Astro7 e gli ho scritto all'incirca:

- e a me lo vieni a dire? che sento anche l'anima che mi chiama quando vuole uscire dal corpo.. -

Bene, a lei ho risposto così perché la sua domanda legittimava questa riflessione. MA non stavo spiegando la mia tesi, anzi, nessuna tesi.

Tu te ne esci che la Vita è energia, ok, ma se permetti ... posso pensarla come te, ma non stai dicendo una fava.

E ciò cosa ci dice del valore che essa dovrebbe avere in sé, al punto tale da rendere legittimamente giudicabile a prescindere il suicidarsi?

Citazione:

Ogni età ha le sue caratteristiche e le sue problematiche che ognuno di noi SUBISCE, volente o nolente.

Poi ognuno di noi, in base alle proprie CONVINZIONI interpreta quelle caratteristiche in un modo o in un altro ma non può fare a meno di VIVERLE.


Vero, anche se non credo al discorso delle età come le intendi. Io credo a un solo spartiacque (ma non è un dato di fatto, è un opinione): la fine dell'infanzia. Il resto è un continuum.

Citazione:

Ecco perchè la VITA è superiore all'individuo, OGGETTIVAMENTE superiore.


Errore. Anche elementare direi.
La Vita non è superiore: si impone in un atto, volente o nolente, dispotico.
Il tuo superiore è un termine disonesto, poiché annette ad esso un valore per cui l'uomo (e si torna ancora nel retaggio bugiardo) in qualche modo debba "genuflettersi" ad essa, alla Vita. MA neanche di striscio. Hai impresso a questa riflessione la tua gerarchia. Non fare il furbo, amico. No grazie. Riguarda solo te, e chi la pensa come te.

Citazione:

Noi la vita NON la determiniamo, la INTERPRETIAMO una bella differenza.


Se mi suicido, la determino eccome. Intanto.

Bravo invece quando dici che anche la INTERPRETIAMO. Ma sicuramente non siamo d'accordo sui perché. In quanto si ritorna al - mentirsi addosso - che, lo rammento, ritengo sacrosanto ... finché ciò non vorrebbe divenire e rivelare valori in sé, nelle cose, negli uomini, nei fenomeni.

Citazione:

Sulla questione del dolore, evidenziata in molti interventi, si sono costruite religioni, il buddismo ha individuato gli 8 dolori comuni a tutti gli uomini, il cristianesimo si fonda sul dolore del SACRIFICIO, il "corpo di dolore" è una NOSTRA POTENTE COSTRUZIONE.


Non solo su quello. Principalmente, soprattutto per il cristianesimo, sulla MENZOGNA.

Citazione:

Quando arriviamo a situazioni come quella di Leopardi o Schopenauer la nostra VISIONE della vita è interamente dominata dal DOLORE.


Una scelta.

Citazione:

A quel punto diventa difficile continuare a vivere.


... o facile morire. Che poi, per l'ennesima volta, cosa che comunque ti tocca e in maniera oggettivamente degradante e squallida. Chissà perché in questo minestrone si saltano quasi sempre certi ingredienti ...

Citazione:

Per farlo bisogna rendersi conto che quello di cui siamo convinti non è realtà ma una nostra COSTRUZIONE MENTALE.


Non so cosa intendi precisamente. Anche perché non è precisamente comprensibile. Ma potrei essere totalmente d'accordo.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/8/2011 23:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#140
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Calvero

Citazione:
Mi stai prendendo per il culo?
Ti stai divertendo?

Le cose esistono. Materialmente e/o come fenomeni più o meno complessi.
Non esistono, invece, valori in sé. Esistono solo i valori attribuitigli.
Queste sono le mie posizioni.


Ma sul fatto che non esistono valori in sé, siamo d’accordo.
Ma leggi dov’è l’errore che fai, riporto da un post precedente:


Citazione:
La questione, TUTTA la - questione Vita - qui intesa nei valori è univocamente, incontrovertibilmente, matematicamente SOGGETTIVA.


Bravo. Il punto è che tu attribuisci una sostanza alla vita solo in base ai valori soggettivi (e meno male che l’hai fatta finita con la tiritera della “volontà” come valore assoluto) .
Ed è vero che lo sono, soggettivi.

Io sto affermando dall’inizio che la Vita E’ anche senza i valori che noi le attribuiamo.

Ancora tu, qualche decina di post fa, in risposta ad Al2012 che diceva:

”La vita NON è “illusione”. L’ “illusione” è il concetto o pensiero "vita" che ognuno di noi fa propri”

Citazione:
Scusa AL, chi sei e chi siamo per dire che non è un illusione??



Come già detto, se non si è nessuno per dire che la vita NON sia illusione, non si è nessuno per dire che lo sia.
Perciò dicevo che, quanto minimo, bisognerebbe lasciare l’ipotesi aperta.
Il resto è sicumera.

Dire che la vita ABBIA un valore è un’affermazione che non può prescindere dalla soggettività di chi stabilisce QUALI siano tali valori.
Dire che la vita SIA un valore in sé perché consente ad ognuno di introdurre i suoi valori, è diverso.
Prende in considerazione l’OGGETTIVITA’ della Vita che la prima osservazione invece rende subalterna alla specificità dei valori, che sono (giustamente) diversi per ognuno.

Capito ora?
Speriamo.

Citazione:
Ora è chiaro che stai facendo i dispetti.


Calvero, ma tu stai bene, con la testa? Non ti ci sarai rintanato pericolosamente?
Hai ancora contatto con la realtà?
Attenzione, stai cominciando a pisciare fuori dal vaso.

Citazione:
Ho dimostrato che ti sbagli.


Come no.
Anche Gucumatz "dimostrò" che i cerchi nel grano son fatti tutti dai buontemponi.

_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/8/2011 23:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  effeviemme
      effeviemme
Re: Il suicidio dignitoso
#141
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/6/2006
Da
Messaggi: 698
Offline
@ Calvero e Flo'

a me "pare" di capire i ragionamenti dell'uno e dell'altra con una certa facilità.
non mi so esprimere bene quanto voi, ma IMHO, uno dei due si esprime con misure a pollici e l'altro si esprime com misure in centimetri, esprimendo i concetti.
servirebbe una ... conversione e, scommetto che il totale sarebbe molto somigliante.
chiedo scusa se non sarò tanto pronto a subire i rispettivi cazziatoni, ma sono un po' pendolare in questi giorni.
con affetto ad ambedue
(e un saluto a Edmondo)
_________________
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
Inviato il: 23/8/2011 0:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#142
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:




La questione, TUTTA la - questione Vita - qui intesa nei valori è univocamente, incontrovertibilmente, matematicamente SOGGETTIVA.

Bravo. Il punto è che tu attribuisci una sostanza alla vita solo in base ai valori soggettivi (e meno male che l’hai fatta finita con la tiritera della “volontà” come valore assoluto) .


Ho scritto - QUI INTESA NEI VALORI - e NON, che non esisterebbe.

Io attribuisco volontà alla mia esistenza, non sostanza alla Vita. -edit- del paragrafo La volontà come valore assoluto, la intendo come unica e inappellabile poiché non la applichi a nulla di esterno; l'unica che non può essere illusoria poiché anche la tua volontà è l'unica "cosa" oggettiva, quella che possiede Florizel ai miei occhi non può essere un illusione. Quindi - valore assoluto - poiché unico come solo la volontà è accettabile senza moralizzazioni.

Citazione:
Scusa AL, chi sei e chi siamo per dire che non è un illusione??


Ma questo era staccato dal contesto. Anche ora potrei dire -- e se noi fossimo in un sogno? o chi può dire realmente dove siamo? e se questo universo fosse dentro un altro universo? ... e via all'infinito... ma non andava a inficiare la logica di quelli che sono i dati di fatto che abbiamo sottomano adesso, era un osservazione a parte sulla riflessione di AL .. lui l'ha tirata fuori e io c'ho messo un commento di passaggio.

Comunque domani sorge il Sole ...

Citazione:

Come già detto, se non si è nessuno per dire che la vita NON sia illusione, non si è nessuno per dire che lo sia.
Perciò dicevo che, quanto minimo, bisognerebbe lasciare l’ipotesi aperta.
Il resto è sicumera.


Miiiiiiiiiiiiiiiiiiinkia ... ci credo che non se ne usciva più. Allora sarebbe inutile parlare. Potremmo anche essere nel sogno di una Balena che nuota in una vasca da bagno in questo momento. E io che ne so? .. ma Cristo, se per tutto il resto del dibattito mi vedi fermo su delle posizioni come quelle costantemente battute, come hai potuto confondere tutto con quell'osservazione? Abbiamo parlato anche di Sionismo, cristo, come potevo essere dentro a un discorso metafisico di quei livelli?

Comunque per me NO, la Vita non è illusione in questo senso. Il fatto che ripeto spesso che la realtà per me non è quella comunemente accettata, è riferito a discorsi che richiederebbero Topic interi a parte e che sottolineo soltanto in luce del fatto che per me nulla è impossibile, ma tutto è logico

... e questa realtà, fosse anche Olografica, gioca su questi cardini di percezione

Citazione:

Dire che la vita ABBIA un valore è un’affermazione che non può prescindere dalla soggettività di chi stabilisce QUALI siano tali valori.
Dire che la vita SIA un valore in sé perché consente ad ognuno di introdurre i suoi valori, è diverso.


Certo che è diverso. Infatti ho specificato cosa ne consegue. E cioè che l'introduzione dei valori è un mentirsi addosso che non condanno solo quando non si vuole illudersi che questo mentirsi addosso sia un fattore oggettivo.

Citazione:

Capito ora?
Speriamo.


... ridico la stessa cosa, e non per fare battute, sia chiaro

Citazione:


Calvero, ma tu stai bene, con la testa? Non ti ci sarai rintanato pericolosamente?
Hai ancora contatto con la realtà?
Attenzione, stai cominciando a pisciare fuori dal vaso.


mah non ho capito ... non posso pensarlo anche io che pisci fuori dal vaso? ... vabbé che sei donna e lo centri meglio, ma non essere così vanitosa
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 23/8/2011 0:23
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#143
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:

effeviemme ha scritto:
@ Calvero e Flo'

a me "pare" di capire i ragionamenti dell'uno e dell'altra con una certa facilità.
non mi so esprimere bene quanto voi, ma IMHO, uno dei due si esprime con misure a pollici e l'altro si esprime com misure in centimetri, esprimendo i concetti.
servirebbe una ... conversione e, scommetto che il totale sarebbe molto somigliante.
chiedo scusa se non sarò tanto pronto a subire i rispettivi cazziatoni, ma sono un po' pendolare in questi giorni.
con affetto ad ambedue
(e un saluto a Edmondo)


Ciao FVM .. ma di cosa ti preoccupi ?? sia io che Florizel siamo adulti e vaccinati. Solo che io ho ragione e lei no

Guarda non per rovinare la tua buona volontà di cercar di comprendere dov'è l'inghippo, ma il punto era (o è ===> ancora non l'ho capito) che proprio perché stiamo dalla stessa parte della trincea che può essere importante comprendere che i motivi per cui uno ci sta dentro, potrebbero non essere condivisi o rispettati. E questo sarebbe un dispiacere. Oddio io spero non risultasse questa cosa. Ma se non si lotta anche con le persone che si stimano (se una tematica chiama a questo "dovere"), allora non avrebbe senso lottare.

Di una cosa sono fermamente certo, che a quattrocchi non si sarebbero confuse le cose. Il Forum non è cosa facile. Come Florizel d'altronde

Un altro limite è quello del pensiero. Il pensiero (inteso come filosofia) è un paradosso per la felicità nell'esistenza. L'uomo che fa il suo, si guadagna serenamente la pagnotta e si piega la schiena sui campi, torna a casa sta con gli amici e vive i suoi amori .... non avrebbe tempo per queste stronzate.

Questi dovrebbero essere ragionamenti di passaggio, come potrebbero capitare davanti a una tavola imbandita, appunto tra amici. Il problema è che in un Forum, all'inizio la cosa potrebbe anche essere fresca e dilettevole (anche se con argomenti pesanti) ma poi può succedere che il capire e il non capirsi ti obbliga a non la sciare la presa .. perché "Tu" ci tieni e anche se non la fai per orgoglio o malizia, si diviene inevitabilmente tediosi e rompi-balle. La pazienza è purtroppo per i poveretti che magari hanno voglia di leggere e si ritrovano delusi da queste diatribe ...

... per questo mi spiace e dico loro: désolé... Alla vostra
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 23/8/2011 2:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  incredulo
      incredulo
Re: Il suicidio dignitoso
#144
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
Messaggi: 4061
Offline
Ciao Calvero

Non ti sembra di recitare un po un omelia, Incredulo?

La messa e' finita andate in pace

Tu te ne esci che la Vita è energia, ok, ma se permetti ... posso pensarla come te, ma non stai dicendo una fava.

Non sto dicendo che la vita e' energia ma che la vita E' superiore a noi OGGETTIVAMENTE, non e' una MIA visione.

Noi NON POSSIAMO DOMINARE la VITA.

Questa convinzione errata e' la causa principale del nostro DOLORE, quella convinzione che ci porta a fare di tutto per emergere, per rimanere eternamente giovani rifiutando le normali conseguenze del decadimento FISICO, quella convinzione che NOI siamo SUPERIORI.

Il dolore del vivere deriva dalla distonia tra la nostra convinzione e la REALTA'

Facciamo di tutto per non arrenderci a questa semplice VERITA' e la VOLONTA' e' una potente ancora a questa convinzione.

Questo sto dicendo Calvero.

La Vita non è superiore: si impone in un atto, volente o nolente, dispotico. Il tuo superiore è un termine disonesto, poiché annette ad esso un valore per cui l'uomo (e si torna ancora nel retaggio bugiardo) in qualche modo debba "genuflettersi" ad essa, alla Vita. MA neanche di striscio. Hai impresso a questa riflessione la tua gerarchia. Non fare il furbo, amico. No grazie. Riguarda solo te, e chi la pensa come te.

Non si tratta di "genuflettersi" nel significato negativo del termine ma di "armonizzarsi" al suo divenire.

Sei attaccato, come noi tutti, al nostro "misero" IO.

"Io non mi faccio piegare IO" e' il sentimento piu'comune e piu' "falso" tra quelli esistenti.

Se mi suicido, la determino eccome. Intanto



Col suicidio affermi ancora una volta:"VITA assurda e ingrata NON mi avrai MAI"

Un saluto
_________________
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 23/8/2011 8:11
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il suicidio dignitoso
#145
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
Ok... capisco cosa intendi.
Preferisci ESSENZIALE a "preziosa"?

Lo intendevo in quel senso. Unica.
La morte non e' una opzione e' un mistero. E' concettualmente solo una negazione indeterminabile della propria esistenza. Null'altro. Non e' un po' poco per auspicarne uno scambio con la propria vita anche se quest'ultima e' veramente di merda?
Guarda che non e' come pescare un cartellino degli "imprevisti" a Monopoli...
E' la fine di tutto!

(... mi dirai "e tu che ne sai?" ... niente, ma sono un tipo pragmatico e non mi piaciono le evoluzioni peggiorative, figuriamoci gli annientamenti!!).

Quello che non mi piace del tuo discorso e' che non trovo la morte in quasi nessun caso come una alternativa, ma soprattutto mai come una alternativa VANTAGGIOSA. Per cui mai nelle condizioni di essere la scelta migliore sul tavolo della propria esistenza (anche perche' e' come dar fuoco a quel tavolo sperando che il fuoco non bruci poi cosi' tanto...).


Mc
Inviato il: 23/8/2011 11:04
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#146
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Calveruccio


Citazione:
come potevo essere dentro a un discorso metafisico di quei livelli?


Diciamo con sincerità, ed ammetti con serenità, che ci cadi dentro molto spesso (e volentieri).


Citazione:
Solo che io ho ragione e lei no


Ma davvero ti basta affermare che avresti ragione per sentirti soddisfatto del modo che hai avuto di procedere in questo forum?
Dopo tutti i discorsi sulle “soggettività”, non capisco come possa essere questo ad interessarti.
Quello che dovrebbe interessare tutti, e molto, è che chi segue una discussione non cada nella trappola del “questo è VERO perché quello lì ha detto di avere ragione", o perché si mostra tanto convinto di se stesso che DEVE averne per forza.

Dovrebbe essere primario il fatto che venga fornito un ventaglio quanto più ampio possibile di punti di vista che CONSENTANO a chi legge di TRARRE delle sue considerazioni PERSONALI.
Di ragionare e di “sentire” attraverso mille altre strade e molti altri percorsi.

Qui non è una competizione, è una ricerca continua e costante. Come NELLA Vita, appunto.
E ci si augura venga fatta sempre partendo dal presupposto di comunicare PER arricchire le soggettive capacità di “comprendere” di ognuno.

E di far si che le porte si aprano, non che vengano chiuse.

Intanto, quoto l’ultimo intervento di incredulo, che mi sembra offra ottimi spunti.

E con questa, rinnovo davvero i saluti. Mi ero connessa per raccogliere dei PM, e non ho resistito...

A rileggervi presto. Soprattutto Edmondo.

Baci e abbracci.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 23/8/2011 12:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#147
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


Diciamo con sincerità, ed ammetti con serenità, che ci cadi dentro molto spesso (e volentieri).


Volentieri sì, ci cado - no. Io certe cose le Vivo. E alla grande. La magia esiste


Citazione:


Ma davvero ti basta affermare che avresti ragione per sentirti soddisfatto del modo che hai avuto di procedere in questo forum?


Miiiinkia .. ma certo che no, ma non l'hai vista la faccina? stavo scherzando con FVM per distendere il suo animo

Citazione:

Dopo tutti i discorsi sulle “soggettività”, non capisco come possa essere questo ad interessarti.
Quello che dovrebbe interessare tutti, e molto, è che chi segue una discussione non cada nella trappola del “questo è VERO perché quello lì ha detto di avere ragione", o perché si mostra tanto convinto di se stesso che DEVE averne per forza.


Quindi questo discorso non vale (tiè) scherzavo con FVM

Citazione:


E di far si che le porte si aprano, non che vengano chiuse.



Non ho quotato le parti in cui ti riferivi alla ragione/torto, poiché scherzavo.
Poi.

Far sì che le porte si aprano è un discorso che non si può non approvare. Pare evidente. Dibattere sulle posizioni comunque non mi deve mettere nelle condizioni di preoccuparmi di questa cosa. Deve essere già insito nell'intimo di una persona che per lui discutere sia esprimere quel che vuole esprimere e ambire a un contraddittorio onesto.

Citazione:

Intanto, quoto l’ultimo intervento di incredulo, che mi sembra offra ottimi spunti.


Io no, però gli spunti li ha offerti e ora vado a rompergli le balle.

Citazione:

.... Soprattutto Edmondo.


Edmondo Edmondo non fare il marpione con Florizel
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 23/8/2011 12:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Edmondo
      Edmondo
Re: Il suicidio dignitoso
#148
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 27/8/2010
Da Un garage
Messaggi: 149
Offline
ok ma voi scrivete troppo :) ho passato due ore per leggere, e ce ne vorrano altre 4 per rispondere, purtroppo non ho neanche il tempo per esprimermi al 100% comunque ci provo.

Intanto mi sembra di essere d'accordo con fvm quando dice che Calvero e Florizel stanno solo su "lunghezze d'onda differenti". Anche io trovo molte delle vostre "massime" vere. Il problema grande è che secondo me bisogna fare chiarezza su più cose:
1 intanto di "vite" io ne dichiarerei almeno due :
-la Vita che c'è e ci sarà (che continua) con o senza di noi (chiamatela natura, mondo, dio, gli altri o quello che vi pare) che non è
-la vita di ognuno di noi. (ma va? :) )

la cosa che mi fa riflettere è che diciamo mille anni fa, sebbene i motivi per "suicidarsi" fossero differenti, comunque possiamo essere d'accordo che derivino dai valori "dettati" "inculcati" dall'epoca" (come oggi poi..).

Dicevo, la cosa che mi fa riflettere è che per quanto la vita (numero 1) sia comunque cambiata, evoluta, migliorata o peggiorata, i valori (più o meno) restano, guarda un pò sempre gli stessi... e già qui si apre un "altro mondo" secondo me.
Poi bisognerebbe differenziare i valori "inculcati" da quelli "compresi"..

@Calvero

Scusa se provo a riassumere in poche righe le miriadi di cose che hai detto, ma "devo" farlo :)
Se non sbaglio tu dici che poiché i valori sono tutti "personali" ed hanno quindi "pesi" differenti, non si può dire che esistano "valori oggettivi". O sbaglio?


poi.. parliamo di vite, visto che la Mia vita è solo mia, nessun altro (all'infuori di me) può essere giudice e "giudicato". E su questo io credo di essere d'accordo. certo anche qui bisogna avere qualche "base" visto che se un discorso così lo fa un bambino ad esempio c'è qualcosa che "non torna"... (per quanto possa avere ragione).


Il problema delle "età" che riporta Incredulo per me non esiste, per me non esiste un'età, esiste il tempo si, ma l'età è qualcosa di "esterno" inculcato ormai da troppo tempo, e anzi sarebbe bene uscirne da queste "categorie". Mi viene in mente quel filmato animato sull'educazione delle scuole di oggi, di quanto sia sbagliato e retrogrado.... (ma si va OT).

Comunque io cerco di ragionare, fuori dal tempo, e spesso si "per assurdo" estremizzando le varie ipotesi che vengono fuori, allora quando sento (mi pare mangog, ma non vorrei sbagliarmi) parlare di "suicidio" come scelta VILE, io non riesco ad essere d'accordo, cioè posso esserlo in grandi linee, ma proprio perché ci sono talmente tanti fattori a noi sconosciuti (di praticamente ogni suicidio, visto che nessuno o pochi conoscono veramente a fondo una persona e il suo percorso (per non parlare dei propri valori etc), quanto meno mi riservo il giudizio.. Poi sempre per assurdo torno un po' indietro nel tempo, prendiamo che ne so gli schiavi.. ora non venitemi a dire che "un qualche schiavo" non si sia suicidato per dignità, io questo non lo posso accettare, magari inconsapevolmente, magari non sapevano neanche cosa fosse la dignità, eppure prima o poi, "la senti". Certo, c'è disperazione, non vedi futuro, e tante altre "belle" cose, ma quando SAI che è così e SAI che non cambierà o non sarai te a cambiare le cose....non capisco perché "ostinarsi a vivere"..

Volevo rispondere infine ad Al2012..


dunque:
1
Come prima osservazione mi viene da chiederti, ma esiste solo il “male di vivere” ?
Cosa c’è dietro questa affermazione ?
L’impressione mia che il “male di vivere” sia una definizione che si può permettere chi in realtà non vive veramente di stenti o in miseria, e, inoltre, che sia una condizione derivata da una struttura sociale, da una cultura che da valori e significati artefatti alla esistenza, e, di conseguenza, una incapacità individuale nel cercarne altri che possano mettere in risalto anche il “il bene di vivere”.

-Sono d'accordo sul tipo di persona che si permette queste "riflessioni", diciamo che sono "io".. per come la vedo io, forse proprio quì c'è un punto importante.. Dunque te fai la distinzione fra -colui che pensa al suicidio, ed è veramente "disperato"- e -colui che pensa al suicidio, perchè anche se non disperato, "insoddisfatto della propria vita" (o qualcosa del genere giusto?).
Per me ha una certa importanza invece che anche le persone che non hanno un "motivo", comunque "sentono" questo male di vivere, io naturalmente parlo solo per me, per le esperienze che ho vissuto e faccio un semplice calcolo matematico:
di tutto il tempo "vissuto" sono state più le cose piacevoli o le cose spiacevoli? (queste cose poi devi capire se sono state piacevoli e spiacevoli per colpa tua, o perchè "la vita, di questo periodo se vuoi agiungerlo" impone "che sia andata così"... Spero abbiate capito quello che intendo.

(Dire “il dolore costante che ci affligge tutti” è una presa di posizione, una valutazione errata che è generalizzata da uno stato d’essere “egoico”.)

-certo, ma devi spiegarmi perché è errata.. per me ovviamente non lo è..

tu dici:

E’ un volere congelare una situazione temporale trasformandola in una costante che si ripete nel tempo, senza alcuna variazione, generalizzandola all’intera umanità.

-secondo me è uno stato d'animo, non una condizione temporale, è li la differenza.

infine:
Per esempio: se non credi nell’aldilà non mi è chiaro di che tipo di risveglio tu posso fare riferimento …
Per “risvegliarsi” da uno stato di presunta coscienza, come mi pare tu stia dicendo, occorre ipotizzare che ciò avvenga in un altro stato di coscienza, non ti pare ?

scusa forse mi sono perso, ma non è un "risveglio" per me, io non so cosa ci sia dopo la morte e per ora non voglio neppure saperlo, credo che qualcosa c'è perché o mi sono convinto o sono stato convinto, sto ancora cercando di capirlo.. comunque non è cosa ci aspetta dopo il discorso per me era chiaro, semmai era "perchè si desidera qualcosa (che nessuno conosce per certo) a tal punto, da rinunciare "alla vita"...


ps scusate se non ho risposto a tutti, appena posso stasera continuo, in caso.. un saluto
Ed.
_________________
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. Friedrich Nietzsche
Inviato il: 23/8/2011 12:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#149
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:

Non sto dicendo che la vita e' energia ma che la vita E' superiore a noi OGGETTIVAMENTE, non e' una MIA visione.


Sei sicuro?

... un affermazione del genere implica che bisogna sapere cosa sia la Vita. E io affermo che tu NON lo sai. Io nemmeno. Sappiamo il deducibile. E di questo si argomenta. Non andare fuori o diventa omelia. Non ci sono toni scanzonati o maliziosi nelle mie domande sappilo, quindi ti domando:

- cos'è la Vita? è il mondo? è l'Universo? è la Natura? è - i fenomeni che la compongono? è - il fatto che qualcosa esiste prima di qualcos'altro o qualcun'altro? o che qualcuno esisterà dopo qualcun'altro? o la consapevolezza che altre cose vivono quando anche tu non vivrai? .... l'insieme di tutto ciò in relazione al tempo? o anche non in relazione al tempo? (vai avanti tu se hai voglia, non cambierà nulla) ...

.. ma lascia che osservi una cosa. Una Stella stessa è destinata a estinguersi, il Sole anche non sarà eterno, gli alberi muoiono come gli animali, la natura si consuma e rinasce: comunque ogni fenomeno vitale in sé muore, la tua piantina di pomodori ...

... il tuo gatto muore, il sasso si sgretola nel fiume e un nonno centenario da qualche parte si spegne magari con un sorriso dolcissimo, magari con un rantolo strozzato e con una strisciata di merda nelle mutande ... - è questo ciò che tu chiami o ti riferivi nel cosiddetto - divenire* -? e certo che lo è.

---==)*(==---
* Saltando cafonamente quanto il concetto di DIVENIRE abbisognerebbe di mille post per approfondirlo, trovo che sarebbe sensato parlare anche di ciò che è IMMANENTE (e altri mille post necessiterebbero) .. poiché è in questo confronto che si può focalizzare la questione. Una precisazione che andava fatta e lasciamola "qui" nel cassetto. Potrebbe tornare utile.
---==)*(==---


Tornando al divenire, hai fatto il furbo (ma sto imparando a conoscerti) quando ci hai messo "armonizzare". Una reale armonia non deve essere imposta, altrimenti armonia non è... Ti sei mai domandato quanto una piantina di pomodoro o un pianeta che collassa in un Buco Nero non lasci niente di quel che pensava o deduceva poco prima o in quel momento? Vale anche per il sasso che si sgretola nel fiume o per l'animale che non filosofeggia sulla sua dipartita quando è intorno al fuoco o a rosicchiarsi la coscia di un pollo che ha appena uccciso. In un branco (di animali) il debole arricchirà per primo il gradino della catena alimentare che gli è sopra. E' la vita. Ok, soffrirà quando lo sventreranno, ma nulla di personale. Per l'uomo No. L'uomo ha libero arbitrio. L'uomo costruisce civiltà e, volente o nolente, è anche un fenomeno culturale. Non so se ci rendiamo conto di cosa significhi. Ed è la Vita stessa che pone questi termini.

Il tuo "armonizzare" è una presunzione e anche maliziosa, poiché impone il tuo modello di armonia che armonia non è.

La Vita non è solo il - tuo - divenire. In verità come uomo, sei Tu individuo che ti Poni ... e tu non sei un sasso, una piantina di pomodoro o una Stella che implode che non pronuncia un BE, né un mah ... e se pronuncia qualcosa sono soltanto i suoni della causalità, che siano essi un esplosione, siano essi il rumore del sasso che rotola, siano essi lo sguardo distaccato privo di compassione del Leone mentre il sangue rumoreggia sgorgando dalla carotide della gazzella ...

... e, detto ciò, un altra "cosa" si osserva.
Che per questo divenire ... comunque è una questione di Tempo, ergo siamo tutti uguali di Principio. Tutti e tutto, nessuno escluso. Poi .. già - poi .. Poi l'uomo ha la benedetta capacità di soffrire e tutti si riempiono la bocca di questo soffrire, se la riempiono da idioti, e nessuno si è mai chiesto quanto la sofferenza (non fisica) sia l'unico segnale a comprovare che NON esistono Valori in sé ... poiché il dolore è quel meccanismo di difesa che vuole riportarci ad equilibrare il mondo di valori soggettivi che la psiche (conscio, subconscio, io, super io, ES) formula costantemente in tempo reale, senza sosta, anche mentre dormiamo. E quando ci si avvicina al senso delle cose che la psicologia può indagare, allora non si soffre più (come prima cioè). Non si soffre più (nel senso che si individua la sofferenza come meccanismo) e si puoi arrivare al Punto Zero. Da questo punto Zero la Libertà è realmente libertà. In quanto il nulla si esplica nella sua mirabile Potenza di non-valore. Ogni cosa è .. e basta.

Ma, per fortuna, non serve arrivare allo zero per comprendere cose molto più semplici. Quindi arriviamo al punto che è assai vicino...

Citazione:

Noi NON POSSIAMO DOMINARE la VITA.


OOHHH Noooh ...oh "Incredulo Arrogante" .. (recitato alla Shakespeare) tu puoi ogni cosa invece, e io più di te, poiché io riconosco i costrutti che tu chiami armonia. Scusa ma mi fai ridere co' sta' storia dell'armonia. Ogni cosa che è solo Natura NON ha dominio su un altra, poiché non può averlo. Quindi è la Vita che può essere dominata. Da parte sua esistono soltanto le imposizioni. Infatti è imposto di nascere ed è imposto di morire. Il dominio impone una volontà ad essere esercitato e la Vita non ha volontà sull'uomo e l'uomo, invece, può .. guarda un po. Già la bomba atomica è dominio. Ti piaccia oppure no. La Vita stessa NON domina ma «persegue», persegue, PER-SEGUE, P E R S E G U E, persegue il suo unico e implicito scopo naturale, poiché non esiste come tu la intendi ... la Natura stessa non domina neanche in un alluvione, poiché non ha intenti .. ma si deve equilibrare in quella famosa armonia di cui parlavi: i disastri e la sua immane Potenza sono solo conseguenze. NON volontà.


.. la tua armonia invece, intesa per l'uomo, permettimi, nun c'azzecca na fava (non l'armonia, la tua armonia): fuori sincrono, debole, arricciata come un verme poiché deve offrire minor superficie d'appoggio possibile sul terreno, per diminuire la possibilità di essere calpestato.

Questo di primo passaggio.

Di secondo: - è una bugia la tua. E ti spiego perché. Perché io posso scegliere. Nella Vita quello che è possibile è un diritto naturale. Mettiti/mettetevi l'animo in pace. Che poi questo - Diritto - è o meno condivisibile in guisa dei valori (sempre e matematicamente circoscritti nella sfera del soggettivo) creati dalla psiche degli uomini, è altro (anzi, altrissimo) discorso. E naturalmente possiamo discuterne quando vogliamo, sono tutto orecchi e, probabilmente, avrei molto da condividere con altri.

Citazione:

Questa convinzione errata e' la causa principale del nostro DOLORE, quella convinzione che ci porta a fare di tutto per emergere, per rimanere eternamente giovani rifiutando le normali conseguenze del decadimento FISICO, quella convinzione che NOI siamo SUPERIORI.


Questa è una tua convinzione. Si capisce dal fatto che sei costretto a enfatizzare i termini per portarli all'altezza del tuo fastidio; della tua non accettazione e che vuoi nascondere. Tu dici quello che ora riporto qui sotto tra virgolette e, a fianco, riporto come in realtà stanno le cose:

"fare di tutto" ===> non mi riguarda, sono, senza offesa, affari tuoi o di chi ha voglia a fare di tutto;

"per emergere" ===> non mi riguarda, io mi esprimo come mi pare e piace, il termine è esprimersi, il "segreto" è ESPRIMERSI, Incredulo - ovunque esso conduca, questa è umiltà;

"per rimanere" ===> non mi riguarda, io SONO, sono come mi pare e piace a me: non rimango, non vado, e non torno da nessuna parte;

"eternamente giovani" ====> non mi riguarda, e qui c'è tutta la faziosità del tuo pensiero. Domandina: sei forse tu che hai deciso che la psiche non abbia creato un meccanismo di difesa e nel contempo di sopravvivenza per darti vigore quando devi procreare e difendere il "NIDO" ? POI: essere in sé, coscienti, autosufficienti, sani, non riguarda l'eternità: riguarda il tuo potenziale;

"rifiutando le normali conseguenze del decadimento FISICO": normali?? già l'ipotesi dell'Esogenesi ridimensionerebbe il tuo normali. Poi, rifiutare. Certo, se voglio rifiuto. Quindi? dov'è l'accezione negativa? te lo dico io dov'è è nei valori. E si torna sempre lì, all'arroganza. Il rifiuto è cosa benedetta. Così è benedetto il , così è benedetto il No. Mettiti l'animo in pace Incredulo. Non l'hai decisa tu questa benedizione, né Calvero. E' il diritto alla Vita, non l'obbligo alla Vita. Se la Vita fosse trascendentale (NON lo è ... la partita si gioca, al limite, tra Immanenza e Divenire) .. dicevo, se vi fosse un fenomeno di trascendenza tra Realtà e IO, la Psiche non avrebbe permesso che si elaborassero equazioni tali da poter indurre l'uomo al suicidio. Questa è una prova. Un dato di fatto. E' permesso = è giusto. Il resto sono valori (e ancora una volta si torna lì). Per cui non puoi che fare "silenzio", devi accettarti nella tua potenza. La debolezza è un invenzione. Non esiste. Esiste solo la forza e la volontà. Infatti la "natura" ha "scelto" che questo arbitrio non sia concesso ai pomodori, agli alberi o agli animali (se non per forza maggiore, e non c'è bisogno di approfondire a cosa ci riferiamo).

Tu lo tieni per te, ma c'è un Dio in mezzo alle tue deduzioni (che non sono osservazioni) ...

... perché soltanto DIO può lasciare sì che certi discorsi da naturali si elevino a Idiozia;

"quella convinzione che noi siamo superiori"; La superiorità non esiste. Ma non esultare. Neanche la Vita lo è, superiore, ma anche oggettivamente superiore. E non sei riuscito minimamente a dimostrarlo se non in un gioco di specchi, pensando di elevare il DIVENIRE in una formula che 1) hai deciso che sia verità e 2) dandogli un corpo unico che non ha, essendo il pensiero stesso degli uomini: "cosa" immanente ad essa. Il pensiero e l'abirtrio è un altra prova che il tuo Divenire (che esiste in parte) .. lo hai elevato in un sofisma che dà per scontato che ===> mischiare sia trovare. Naaaaaaa... non ci siamo Quello che sappiano, in maniera inconfutabile, è che l'arbitrio è un dato di fatto A-morale, A-etico, A-ideologico ed è parte a stante dal divenire.

Sei "TU" che devi avere l'umiltà di riconoscere che l'uomo è superiore, se proprio si vogliono usare concetti che puzzano di DIO, poiché è "super" dotato. Fattene una ragione.

Esiste la Volontà e, come il termine di mc, è essenziale allo svolgimento della formazione, della crescita, della reale libera realizzazione. Ed è appunto libera. Non ha schiavi, non ha Déi. E tutti non possono che chinare il capo di fronte alla volontà.

Citazione:

Il dolore del vivere deriva dalla distonia tra la nostra convinzione e la REALTA'


.. e qui ci siamo, ma il perché te l'ho spiegato io, ti sei zappato i piedi.


Citazione:

Sei attaccato, come noi tutti, al nostro "misero" IO.


mmhhh .. ancora puzza di Dio, ma basta, eh Cristo Santo (Gesù, mi senti? mi fai una cortesia? tu che hai la scala ... vai a prendere sopra le nuvolette quella massa informe a cui hanno dato nome Dio ..e mostrala una volta per tutte.. eccheccazzo, basta coi giochetti .. chi doveva capire ha capito,no? certo che anche tu sei de coccio.. - cosa dici? - ah sì, scusa, lo so, gli Ebrei, mannaggia ... che vuoi farci, le scale le vogliono tenersele segrete porta pazienza, tu che ce l'hai)

Io non sono attaccato a nulla. E, per cortesia, prima che ti mando a fanculo, leva quel patetico «misero», fosse anche tra mille virgolette al cubo. L'IO è.

Miserevole è la tua affermazione di cosa sarebbe misero.

E se tutti fossimo anche parte di una coscienza infinita, il mio compito ora è di essere. Nella sua magnifica volontà. L'IO non puzza, non è "misero" e profuma dei colori magnifici che compongono tutti gli arcobaleni del mondo. In culo a Dio, alla Vita, a Budda, al Dalai Lama e a ogni cosa che non vuole essere stupendamente sua non ho tempo per queste bambinate e pseudo misticismi evoluti in pseudo-razionalità new age, Incredulo


Citazione:

"Io non mi faccio piegare IO" e' il sentimento piu'comune e piu' "falso" tra quelli esistenti.


Cosa mi fai poesia, Incredulo? pensa a quello che stai elaborando e che è talmente falso che sto dimostrando che si sbaglia proprio perché esiste, altro che falso

Citazione:

Col suicidio affermi ancora una volta:"VITA assurda e ingrata NON mi avrai MAI"


E vai di esasperazioni. Attacca i Flap e plana. LA Vita è assurda quanto meravigliosa, grottesca quanto dolce, preoccupante quanto goliardica. Non è MAI ingrata (in questo senso), è quello che è ... ed è .. questione di gusti e di Volontà.

... "Non mi avrai mai!", io lo dico al Lavoro.

Io dico che faccio quello che mi pare - anche alla Vita meravigliosa, perché io MI HO ... se tu sei di qualcun'altro o qualcos'altro ... condoglianze e [rullo di tamburi] .. non mi riguarda
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 23/8/2011 15:24
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Al2012
      Al2012
Re: Il suicidio dignitoso
#150
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
Messaggi: 2158
Offline
@ Edmondo

Citazione:
Dunque te fai la distinzione fra -colui che pensa al suicidio, ed è veramente "disperato"- e -colui che pensa al suicidio, perchè anche se non disperato, "insoddisfatto della propria vita" (o qualcosa del genere giusto?).


Non è proprio così, ma la cosa è marginale …. E comunque è in linea con il mio pensiero …

Citazione:
Per me ha una certa importanza invece che anche le persone che non hanno un "motivo", comunque "sentono" questo male di vivere, io naturalmente parlo solo per me, per le esperienze che ho vissuto e faccio un semplice calcolo matematico:
di tutto il tempo "vissuto" sono state più le cose piacevoli o le cose spiacevoli?


Tu fai una analisi del passato per valutare se sono state più le cose piacevoli e le cose spiacevoli e questo, secondo me, non è il fulcro del “mal di vivere”, perché non credo che sia una questione di quantità, ma di qualità.
Difatti prosegui:
Citazione:
(queste cose poi devi capire se sono state piacevoli e spiacevoli per colpa tua, o perchè "la vita, di questo periodo se vuoi agiungerlo" impone "che sia andata così"... Spero abbiate capito quello che intendo.


In questa frase viene in evidenza, sempre dal mio punto di vista, quel “per colpa tua” , quindi un senso di colpa, la seconda possibilità non ti coinvolge direttamente ed è fatalistica "che sia andata così" quindi non ti senti caricato direttamente di una responsabilità, però mi sembra che questa sia una aggiunta e quindi, come è ovvio che sia, resta il centro sul “senso di colpa” (una bestiaccia, che conosco).

Noto un’altra cosa in questa frase..:
anche se hai citato momenti piacevoli, nel senso della frase questi momenti spariscono è restano solo quelli spiacevoli ( “per colpa tua” - "che sia andata così" )

Scusami se ti faccio notare queste cose, che restano comunque mie impressioni e quindi posso sbagliare, scusa anche il mio maldestro tentativo di analisi, ma lo faccio spesso con me stesso.

L’impressione (parziale) che ho e che tu tendi a mettere l’accetto sui fatti negativi, che è quello che ho cercato di mettere in risalto nei miei interventi rivolti a te.
Mi ripeto, sempre per quel poco che posso capire, con tutti i miei limiti e difetti.

Non so quanti anni hai, io ne ho 59, e se guardo il mio passato lo vedo costellato di errori, non che il presente sia esente, ma son fatto così …. che ci vuoi fare.
Se potessi tornare indietro farei altre scelte, ma non avrei comunque la certezza che quelle che rifarei sarebbero migliori.
Quindi che fare ?
Fan culo !!!! gli errori o le colpe e i sensi di colpa allegati, sono un essere umano con le sue debolezze, meglio esaltare le cose che mi hanno dato soddisfazione poche o tante che siano ….
Sarà un frase fatta, ma comunque vera, è dagli errori che si può trarre maggior insegnamento, per questo occorre una analisi (autoanalisi) cercando di non fissare la mente sull’effetto, ma cercando di capire il perché dell’ errore …

Citazione:
(Dire “il dolore costante che ci affligge tutti” è una presa di posizione, una valutazione errata che è generalizzata da uno stato d’essere “egoico”.)

-certo, ma devi spiegarmi perché è errata.. per me ovviamente non lo è.. .


L’errore è nella “Fissa” ( ai miei tempi si diceva così, avere una fissa = vedere solo quel particolare, ampliandolo, amplificandolo e generalizzandolo, non vedere altro che quello, perdendo la visione d’insieme).
Il dolore non è costante, un dolore fisico può essere costante e non dipendere dalla tua volontà, ma in questo caso stiamo parlando di un dolore (o senso di colpa) esistenziale e qui entra in gioco la tua MENTE ed il controllo che tu, se vuoi, puoi esercitare su di essa.

E’ la tua mente che crea la “Fissa” e con questa può condizionarti, se tu ti fai controllare da essa.
La mente è un mezzo molto potente ….
(In merito a questo ti consiglio la visione di questo documento
Lo Sfidante (integrale 3 ore e mezza di film che volendo si può trovare suddiviso in spezzoni)
http://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU)


Quindi l’errore è considerare il dolore (sofferenza esistenziale) una costante, che è tale solo se tu “fissi” la tua mente su questo, …. e non affligge tutti (questa è generalizzazione che amplifica l’effetto negativo)… e vero ci sono attimi negativi in cui siamo passati tutti, ma sono solo attimi, momenti di una esistenza che è bella perché è variegata.

Citazione:
tu dici:

E’ un volere congelare una situazione temporale trasformandola in una costante che si ripete nel tempo, senza alcuna variazione, generalizzandola all’intera umanità.

-secondo me è uno stato d'animo, non una condizione temporale, è li la differenza.


Qui mi sono espresso male, il senso era congelare (“fissa” ora sai cosa significa per me) uno stato d’animo, che come tale è temporaneo, in un qualcosa che dura più del dovuto, in una costante, in uno stato d’animo (negativo) mentalmente costante, volutamente costante ….

Citazione:
infine:
Per esempio: se non credi nell’aldilà non mi è chiaro di che tipo di risveglio tu posso fare riferimento …
Per “risvegliarsi” da uno stato di presunta coscienza, come mi pare tu stia dicendo, occorre ipotizzare che ciò avvenga in un altro stato di coscienza, non ti pare ?

scusa forse mi sono perso, ma non è un "risveglio" per me, io non so cosa ci sia dopo la morte e per ora non voglio neppure saperlo, credo che qualcosa c'è perché o mi sono convinto o sono stato convinto, sto ancora cercando di capirlo..


Questa mia domanda era scaturita da questa frase:

Citazione:
E il Cambiamento, non per forza deve portare qualcosa, ma basta che "mi svegli" da questo stato di coscienza se così si può chiamare..


Neanch’io, ovviamente so cosa c’è dopo la vita, la cosa mi incuriosisce e faccio riflessioni e ipotesi, ma ovviamente non cerco la morte, perché comunque arriva e quindi mi prendo il mio tempo ….
Io penso che sia importante comprender cosa sia la Vita.

Non credo che vita sia solo una questione materiale, come non credo che la Coscienza sia un epifenomeno del cervello, ultimamente ho seguito molto il “filone” Coscienza e Spirito, io potrei definirmi un materialista che rivede le sue posizioni, anche se realmente materialista non sono mai stato, forse era una reazione alla chiesa cattolica e alle religioni in generali, …

Citazione:
comunque non è cosa ci aspetta dopo il discorso per me era chiaro, semmai era "perchè si desidera qualcosa (che nessuno conosce per certo) a tal punto, da rinunciare "alla vita"...


Questa frase è spiazzante, nel senso che proietta un luce differente e quindi resto spiazzato rispetto a prima.

Ma cosa desideri ??…. Capire che cos’è la Vita o che cos’è la Morte ??
Che fretta c’è … ora essendo vivo devi, a mio avviso, fare il possibile per comprendere questo stato, questo essere in vita, e questo è una certezza, quando sarai morto, se c’è possibilità di comprendere cercherai di comprenderlo, non vedo perché rinunciare volontariamente alla vita perché desideri qualcosa che non è certezza neanche per te.

Nella ipotesi della reincarnazione il suicidio ti riporta ad affrontare nuovamente un nuovo suicidio con tutto il suo travaglio, finchè non hai compreso il perché del tuo gesto, … ti tocca rifare gli esami perché non hai compreso la lezione…

Nella ipotesi del Dio barbuto …. Son cazzi !!!
Da quelle parti i suicidi non sono ben visti … non ti meriti neanche un messa !!

Nell’ipotesi materialistica hai buttato via la possibilità di essere utile agli altri …

In tutti i casi provochi dolore a tutte le persone che ti sono vicine ….

Ne vale la pena, anticipare volutamente i tempi ?!!

Scusa la mia invadenza, spero tanto che tu esca da questa “Fissa” e possa dedicare la tua attenzione ed energia nel comprendere la Vita e la sua Magia…

Con affetto ….
_________________
“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 23/8/2011 18:12
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<1234567>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA