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   Storia, Arte & Cultura
  [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.

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  •  Notturno
      Notturno
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#61
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
Da
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Citazione:

redna ha scritto:
Citazione:
La questione è: di quale nulla osta ho bisogno per NON leggere? Un articolo di Mattogno è stato postato sul thread "Io mi rendo conto...". Purtroppo l'ho letto. Postatene pure altri se volete, ma non obbligatemi a digerire ancora una sequenza di frasi sconnesse il cui unico contenuto è riassumibile in "io spacco il culo in quattro a tutti quanti".


tu non sei obbligato a leggere ma ognuno può scrivere ciò che vuole.

Finchè qualcuno può scrivere che spacca il culo ecc. ecc. c'è ancora libertà di espressione e si può leggere o non leggere.


Non ti arrabbierai, vero?, se ti faccio notare che in un'altra discussione stai sostenendo il contrario?

Citazione:

Citazione:
Così come agli ebrei si può (forse) rimproverare l'uso della Shoah per ottenere benefici politici, così anche ai negazionisti si possono (forse) attribuire scopi meno nobili del semplice amore per la conoscenza (tipo propaganda nazista, ecc...).

e li mettiamo entrambi sullo stesso piano tipo ebrei e palestinesi?
per cortesia, per cortesia...
e arrivare a dire che i revisionisti -negazionisti sostengono delle cose per propaganda nazista veramente ce ne vuole.
Cercate di contenervi un mementino!


evvabbeh....... dopo questa arguta e dotta considerazione, mi ritengo appagato.
_________________
Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 10/2/2009 17:53
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  •  redna
      redna
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#62
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Notturno
non so che cosa leggi e che cosa interpreti.
Ho sempre e assolutamente asserito che non bisogna mettere sullo stesso piano ebrei e palestinesi.
Prova a rileggere e non parlare di arrabbiarsi o meno.



Citazione:
evvabbeh....... dopo questa arguta e dotta considerazione, mi ritengo appagato.

io non so quando sei appagato/a...e non ho scritto nulla per appagare qualcuno.
I revisionisti o negazionisti fanno propaganda nazista? bene allora tenetevi la storiella della shoh così come ve la raccontano e ritenetevi appagati da loro.

Casomai vi lamentaste che siete stati presi per anni per il culo pensate che l'avete fatto perchè così non-si-faceva-propaganda-nazista!
Cuntent!!!!
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/2/2009 18:01
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  •  so_tutto
      so_tutto
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#63
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/1/2009
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Citazione:
tu non sei obbligato a leggere ma ognuno può scrivere ciò che vuole.


Concordo in pieno. Infatti tu sei la prova vivente che si può scrivere qualunque cosa.

Citazione:
Finchè qualcuno può scrivere che spacca il culo ecc. ecc. c'è ancora libertà di espressione e si può leggere o non leggere.


E in nome di quale libertà d'espressione è proibito criticare quel che si legge o non si legge?

Citazione:
e arrivare a dire che i revisionisti -negazionisti sostengono delle cose per propaganda nazista veramente ce ne vuole.
Cercate di contenervi un mementino!


Ma quanto sono cattivo ad avanzare certi sospetti! Sarebbe quasi come dire che Bruno Vespa fa trasmissioni filo-governative. Poveri poveri storici revisionisti...
Inviato il: 10/2/2009 18:36
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#64
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 4/12/2006
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da wikipedia

Metodologia stilistico-logica del negazionismo secondo Valentina Pisanty

Valentina Pisanty, durante una conferenza i cui atti sono stati raccolti da Marcello Flores, ha offerto un'analisi sulla metodologia stilistica dei negazionisti al fine di capire quella che è la struttura logica o paralogica sottesa agli scritti degli stessi, per capire se vi sia un'ossatura argomentativa costante in tali testi, e se (ed eventualmente come) tale ossatura si discosti sensibilmente dal metodo interpretativo comunemente impiegato dagli storici di professione.
L'autrice ritiene che Robert Faurisson sia la figura di transizione tra la fase propagandistica del fenomeno negazionista ed il tentativo di conquistare una certa rispettabilità scientifica. Faurisson, insieme ad alcuni suoi allievi, fra cui spiccano Henry Roques e Carlo Mattogno, tenterebbe di legittimare il negazionismo attraverso l'utilizzo di strategie retoriche “oggettivanti”. Lo scopo dei revisionisti “ricercatori” sarebbe quello di dare l'impressione, del tutto illusoria, che sia in corso un serio dibattito storiografico tra la “storiografia ufficiale” da un lato e la “storiografia revisionista” dall'altro.
Le strategie usate dai negazionisti, a detta della Pisanty, sono semplici, ma efficaci.
In primo luogo essi operano una drastica selezione sul materiale documentario di partenza. Essi procedono con un metodo “negativo”, tentano cioè di smontare le testimonianze ed i documentari che attestano l'esistenza dello sterminio, ma non portano una testimonianza o documentazione a garanzia della loro tesi. Come dire che non possono dimostrare in modo “positivo” e quindi costruttivo, la loro teoria, dunque cercano di avvalorarla mettendo in crisi la teoria opposta.
Procedono poi con una ulteriore selezione, eliminando tutto quel materiale che non torna utile alla loro teoria. Essi, in pratica, si rendono ciechi e sordi davanti alle testimonianza dei Sonderkommandos o dei Sanitater, fanno finta di ignorare le dichiarazioni trascritte dei discorsi in cui Hitler e gli altri grandi capi della gerarchia nazista dichiaravano a chiare lettere, senza possibilità di incomprensioni, la pulizia etnica in corso, come il famigerato congresso di Posen del 1943 o la Conferenza di Wannsee, di cui negano l'autenticità.
Quello che i negazionisti propongono sarebbe dunque una decostruzione, una dissezione degli studi storiografici, quali il Poliakov, l'Hilberg ecc., e delle testimonianze dirette, per trovarvi, talvolta in modo veramente forzato, delle contraddizioni e per porre l'accento su eventuali errori o imprecisioni (reali o inesistenti). Essi, in fin dei conti, si “discostano dall'oggetto della discussione per attaccarsi a ciò che l'avversario ha detto” .
La Pisanty cita, a tale proposito, l'argumentum ad personam descritto da Arthur Schopenhauer nel suo saggio Sull'arte di ottenere ragione: “Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che in quella sede si ha partita persa) al contendere e si attacchi in qualche modo la sua persona”.
I negazionisti sceglierebbero, fra le varie testimonianze ufficiali, quelle dei bersagli simbolici, come Anna Frank, esprimendo dubbi sull'autenticità degli scritti o sulla comprensione del testo, come nel caso di Rudolf Höß, o insinuando che la testimonianza è inventata o forzata o che sia un falso, come in molti casi relativi alle deposizioni lasciate dai gerarchi nazisti al processo di Norimberga.
I negazionisti, insomma, secondo l'autrice metterebbero in dubbio la veridicità di alcune testimonianze simbolicamente importanti, per arrivare a sostenere che tutte siano state fraintese, più o meno volutamente, nel loro vero significato. Appigliandosi ai minimi errori commessi dai testimoni (sia da parte dei superstiti, sia da quella delle SS), i negazionisti saltano precipitosamente alla conclusione che, se il testimone si è sbagliato su un dettaglio, nulla garantisce che egli non sia sia sbagliato anche sul resto (è la logica del "Falsus in uno, falsus in omnibus").
All'occorrenza, tali autori non esiterebbero a fabbricare fonti inesistenti, come il presunto computo della Croce Rossa Internazionale, per cui le vittime della ferocia nazista non sarebbero state più di trentamila. La Pisanty sottolinea come la Croce Rossa Internazionale si sia preoccupata di smentire immediatamente tale informazione, infondata e del tutto falsa.

(IRONIC MODE ON)
Serve un camerata per far tacere questa cagna sionista...
(IRONIC MODE OFF)
Inviato il: 10/2/2009 19:03
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#65
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Iscritto il: 4/12/2006
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http://www.nizkor.org/faqs/leuchter/leuchter-faq-22.html

The Leuchter Report:
Leuchter's "credibility," or rather, his lack of same.
Claims Under Oath at Zündel Trial, and the reality of his perjury;
Leuchter's admission that he is not an engineer.
Lack of credibility among American prison administrators

The most current plaintext version of Part One and Part Two of this FAQ is available via ftp. Leuchter's claims during his Zündel testimony, and the reality of his perjury, Leuchter's admission that he is not an engineer (in American court), court order to quit publishing "reports" which claim engineering expertise.. (For an extensive examination of Leuchter's reception as an "expert witness" in a Canadian court, get pub/people/l/lipstadt.deborah/lipstadt.005. For the Washington Post article discussing the Leuchter Consent Decree, in which he admitted that he was not an engineer, and agreed to stop disseminating 'reports' which identified him as such, get pub/people/l/leuchter.fred/washington-post.0691.)

In his article of January 11, (Spotlight, "Major Historical Fact Uncovered," January 11, 1993), Foner discusses the Canadian trial of Ernst Zündel, and tells us...

Zündel went looking for an expert on executions, particularly gassings. He found Leuchter, who specializes in the design and fabrication of execution hardware used in prisons throughout the United States. (Foner, 3)

Although Leuchter is touted by Neo-Nazi publications and Holocaust deniers as an "expert," Mr. Leuchter's own testimony at the Zündel trial made it clear that he was neither an expert nor a credible witness.

The following is taken from Leuchter's testimony at the Zündel trial (Douglas Christie, Zündel's attorney is the questioner) - following the testimony are verbatim quotes from two American prison officials, which were obtained after Leuchter's testimony at the trial. We believe you will have no difficulty in determining the value of Mr. Leuchter's credentials after considering both:

Q: And what is your relationship with the operation of those facilities [i.e. gas chambers] in those two States [California and North Carolina]?

A: We consulted with both States, California primarily on a heart monitoring system to replace the older type mechanical diagraph stethoscope that's presently in use. We will be shipping to them shortly and installing a new heart monitor for both chairs in their gas chamber.

Q: You are consulted by the State, I understand?

A: Yes, Juan Vasquez.

Q: I see. And in North Carolina?

A: North Carolina. My discussions and work was with one Nathan Reise, and he had some work done by their maintenance personnel on their gas chamber two years ago, and they had a problem with the gasket on a door leaking. At which point, we discussed it with him and recommended remedial procedures to change the gas chamber.

Q: And he consults you in regard to those matters?

A: He does.

What do those two facilities have to say about the matter? First, the warden at San Quentin (California) responds:

"I can inform you, however, that San Quentin has not contracted with Fred A. Leuchter, Jr. for the installation of a heart monitoring system or for any other work." Signed: DANIEL B. Vasquez, Warden (California)

Next, we offer the comments from North Carolina prison officials:

"I discussed your request with Mr. Nathan A. RICE, Former Warden, and he stated that he vaguely recalled a telephone conversation between him and a gentleman professing to be an expert on execution chambers. Mr. Rice further states that the gentleman called him for the purpose of selling a lethal injection machine...

Also, our records do not support that Mr. Leuchter performed either consulting or any service...I can attest that the planning and work was performed by the Department of Correction Engineering Section and our institution maintenance department." Signed: Gary T. Dixon, Warden (North Carolina)

We discover, then, that neither California nor North Carolina have consulted with Leuchter regarding their gas chambers. Leuchter was incapable of even getting the names of the wardens right, and clearly lying about his "professional" relationships with them.

The only other state with which Leuchter has alleged consulted regarding gas chambers is Missouri. Yet, even thought Leuchter has allegedly "designed" a gas chamber for the state, we have to take his word for it since that gas chamber was never built nor installed and, in fact, Missouri does not have an operational gas chamber to this day even though Leuchter had allegedly designed one for them over 4 years ago. We would like to hear from anyone who has contacted authorities in the State of Missouri regarding this matter.

An article in the Washington Post sheds additional light upon Leuchter's legal problems, and his status as an engineer:

BOSTON, June 17 - Fred A. Leuchter Jr., a self-styled expert in the machinery of death who parlayed his reputation as a builder of killing equipment into a second career as a proponent of "Holocaust revisionism," has admitted that he is not an engineer.

Made in a consent decree filed with a Massachusetts court last week, his admission should deal a blow to the movement holding that the Nazi extermination of 6 million Jews and others during World War II was a hoax or an exaggeration, according to experts in the field.

Leuchter, 48, of suburban Malden, was to face trial later this month on charges of practicing engineering without a license, a violation of Massachusetts law. But on June 11, he signed a consent agreement with the board that licenses engineers.

In it, Leuchter acknowledged that, "I am not and have never been registered as a professional engineer" and that he nevertheless had represented himself as an engineer in dealings with various states that use the death penalty and to which he supplied equipment or advice.

The agreement also requires Leuchter to stop disseminating reports in which he purports to be an engineer, most significantly a document known as the "Leuchter Report."

That report, widely circulated by revisionists, asserts that gas chambers at Nazi concentration camps in Auschwitz, Birkenau and Majdanek could not have been used for mass killings because they were not big enough nor well ventilated or sealed. The assertion is based largely on chemical analysis of materials scraped surreptitiously from walls of those chambers by Leuchter during a visit to Poland in February 1988.

Sally Greenberg, an attorney with the Anti-Defamation League of B'nai B'rith in Boston, which was instrumental in bringing Leuchter to the attention of Massachusetts authorities, welcomed the settlement.

"It's a blow to Holocaust revisionism because he has been the guru of the revisionists," she said. "Now, he has as much as admitted that he is not qualified as an engineer to comment on the 'myth' of the Holocaust. It's essentially an admission that he's the charlatan and phony that we always knew he was." ("Holocaust Revisionist Admits He Is Not Engineer." The Washington Post. Get pub/people/l/leuchter.fred/washington-post.0691 for the complete text.)

Leuchter's "credibility," or rather, his lack of same, among American prison administrators

On July 20,1990, Alabama Assistant Attorney General Ed Carnes sent a memo to all capital-punishment states questioning Leuchter's credentials and credibility. Carnes stated that not only were Leuchter's views on the gas-chamber process 'unorthodox' but that he was running a shakedown scheme. If a state refused to use his services, Leuchter would testify at the last minute on behalf of the inmate, claiming that the state's gas chamber might malfunction. <Memorandum from Ed Carnes, Alabama Assistant Attorney General, to all Capital Punishment States July 20,1990; Shapiro 'Truth Prevails' pp. 17 and 21; Newsweek, Oct. 22, 1990, p. 64; Swampscott Journal, Nov. 1, 1990.> According to Carnes, Leuchter made 'money on both sides of the fence.' <Associated Press, October 24, 1990>. Describing Leuchter's behavior in Virginia, Florida, and Alabama, Carnes observed that in less than thirty days Leuchter had testified in three states that their electric-chair technology was too old and unreliable to be used. In Florida and Virginia the federal courts had rejected Leuchter's testimony as unreliable. In Florida the court had found that Leuchter had 'misquoted the statements' contained in an important affidavit and had 'inaccurately surmised' a crucial premise of his conclusion <Carnes, Op.Cit., 2>. In Virginia, Leuchter provided a death-row inmate's attorney with an affidavit claiming the electric chair would fail. The Virginia court decided the credibility of Leuchter's affidavit was limited because Leuchter was "the refused contractor who bid to replace the electrodes in the Virginia chair <Shapiro, "Truth Prevails, 22>." (Lipstadt, 170)
Inviato il: 10/2/2009 19:53
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  •  Skabrego
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#66
Ho qualche dubbio
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Così solo per gusto, questa lettera a Blondet di Rotondi...

http://francorotondi.blogspot.com/2006/12/lettera-maurizio-blondet.html

Lettera a Maurizio Blondet

Questa è la lettera che ho scritto a Maurizio Blondet in risposta a un suo articolo del 23.11.2005 circa l'arresto del negazionista inglese David Irving
Non è stata mai pubblicata né ha ricevuto risposta perciò ve la propongo, anche perchè la conferenza di Teheran sull'Olocausto ha riaperto in questi giorni la questione del negazionismo.

Gentile Direttore,
spero e sono certo che pubblicherà sul Suo sito questa lettera.
Sono stato tra quelli che ha pubblicamente disapprovato l’arresto di Irving così come quello di altri negazionisti; coinvolgere in tali questioni polizia e magistratura non è giusto né utile; ritengo che un reato di opinione, anche se riprovevole, non debba assolutamente essere punito con la carcerazione.
Ciò premesso, dopo aver letto, purtroppo solo di recente, il Suo articolo del 23.11.2005 “Giro di vite perché proprio adesso” mi è sembrato giusto esprimerLe, seppur con notevole ritardo, qualche doverosa puntualizzazione.
Zündel, anche se certamente meno noto di Irving, è persona che gode di grossa popolarità non solo negli ambienti del cosiddetto “negazionismo” ma più in generale nell’entourage del neonazismo internazionale.
Costui, che Lei benevolmente definisce “artista grafico” non è, tanto per iniziare, l’autore del libercolo negazionista “Did six millions really die”, scritto invece da tale Richard E. Harwood pseudonimo del razzista inglese Richard Verral, libercolo che Lei evidentemente, a differenza mia e per Sua fortuna, non avrà mai letto …dorma pure sonni tranquillo non si è perso niente di serio.
Zündel è invece artefice solo di qualche grottesco opuscoletto i cui titoli si commentano da soli ("The Hitler we loved and why” , “UFO’s: Nazi Secret Weapons”…) e a suo tempo si limitò esclusivamente a diffondere, grazie alle sue indiscutibili capacità propagandistiche, il suddetto scritto di Harwood-Verral, assurto alla dignità di testo sacro del “revisionismo olocaustico” tanto da essere stampato in milioni di copie.
Non è perciò storico né, che mi risulti, artista ma è sicuramente un neonazista dichiarato, infaticabile propagandista, gestore di un sito con loghi che evocano i simboli delle SS; circola attorniato da patetici guardaspalle travestiti da SS e si propone al pubblico in varie folcloristiche messe in scene, servendosi di travestimenti buffoneschi, quali indossare la tuta degli ebrei dei campi di concentramento o quella di minatore con il numero del telefono sul berretto, senza esitare a proporsi come una sorta di neo-Salvatore con tanto di croce in spalla.
Effettivamente un processo e un arresto per un fenomeno da baraccone di tal fatta lo trovo certamente inopportuno…
Quanto agli “esperti” di cui parla quello che ha fatto più scalpore è stato sicuramente l’"ingegner” Fred Leuchter (autore dell’omonimo e famigerato “Rapporto” tuttora pietra miliare nel “revisionismo scientifico”) che si firmava “ingegnere capo”, senza essersi mai laureato in ingegneria, e che si presentava in veste di “ esperto specializzato in progettazione e fabbricazione di tecnologie per esecuzioni capitali”, millantando collaborazioni di lavoro con vari penitenziari americani, dimostratesi inventate di sana pianta.
Parlando della deposizione del sedicente ingegnere, Zündel pontificherà «Era il 4 di aprile del 1988 esattamente nel giorno del compleanno di Adolf Hitler. Fred Leuchter, inconsapevole del bel regalo di compleanno che stava per fare al Führer, entrò a testimoniare nel Tribunale di Toronto tra lo sbigottimento generale (…). Era chiaro a tutti i presenti che si stava costruendo la Storia!».
Leuchter invece, meno pomposamente ma altrettanto grottescamente ebbe a definire la sua “spedizione” ad Auschwitz , in cui aveva inconsapevolmente coinvolto la povera moglie, come la sua “Luna di Miele”.
Che in Germania e in Austria, non per fortuna nel nostro paese, esistano leggi che impongano l’arresto per situazioni del genere è inaccettabile; paragonare però il rozzo neonazista canadese a Galileo, come ha fatto Robert Faurisson, professore universitario reale e non sedicente, mi pare francamente una gran pagliacciata!
Per inciso l’esperto Leuchter, inizialmente proposto come la punta di diamante del “revisionismo scientifico” e osannato sia da Faurisson che da Irving che gli avevano dedicato entusiastiche prefazioni, è ormai stato scaricato da gran parte dei negazionisti, Irving compreso, dopo che Jean Claude Pressac ne aveva distrutto definitivamente il “Rapporto”.
La storia del chimico tedesco, che per essere precisi si chiama Rudolf e non Rudolph, non è proprio la stessa se non altro perchè German Rudolf è effettivamente un chimico. “Visitò” Birkenau, non tanto penso per amore della ricerca storica, quanto perché, come ci dice egli stesso, ingaggiato dall’ex generale nazista Otto Ernst Remer, più volte condannato per incitamento all’odio razziale. Che non abbia trovato “tracce di Zyklon B” non è vero e del resto non sarebbe stato possibile perché anche i negazionisti sanno che Auschwitz era zeppo di barattoli di Zyklon: solo che questi dicono che serviva solo ad uccidere i pidocchi e non ebrei, zingari, testimoni di Geova e omosessuali, rinnegando ogni testimonianza di carnefici e vittime e interpretando a modo loro e strumentalmente ogni documento.
Rudolf, come Leuchter ma con maggiore padronanza tecnica, ha sostenuto sostanzialmente l’inesistenza delle camere a gas omicide ad Auschwitz basandosi sul riscontro di basse (attenzione non inesistenti!) concentrazioni di cianuri nei campioni estratti dal Krematorium II rispetto a quelle più elevate ritrovate nelle camere di disinfestazione. Ma su questo punto le stesse critiche fatte da Pressac per il “Leuchter Reort” possono essere estese anche al “Rudolf Report”, criticato peraltro anche da altri, altrettanto importanti, autori, Richard Green in primis. Non mi dilungo sulla storia dei diari di Anna Frank ma voglio solo ricordare che l’uomo che arrestò la ragazzina ebrea non è un personaggio virtuale o romanzesco perché nel 1963 fu trovato e arrestato a Vienna : si chiamava Karl Josef Silberbauer ed è morto nel 1972. E per farsi un’idea dello spessore morale di Felderer, autore di “Il diario di Anna Frank: una frode” basta leggere un disgustoso passo del suo libro che così commenta le esperienze sentimentali della sfortunata adolescente ammazzata per il solo fatto di essere ebrea “Il mondo non aveva ancora sperimentato l'attuale epoca del porno; e il Diario, diffuso atutti i livelli sociali, diede sicuramente un duro colpo ai costumi sessuali della nostra società, aprendo la strada all'attuale decadenza morale e ponendo le basi di quella vasta industria moderna, in cui a ciarlatani d'ogni tìpo è permesso esporre e vendere, in tutta libertà, la loro sordida mercanzia”.
I Rapporti della Croce Rossa di cui Lei parla mi risulta siano una bufala. Parlavano di sole 300.000 vittime del nazionalsocialismo e fecero la loro comparsa nel ‘55 in un articolo comparso sul giornale “Die Anklage”; la Croce Rossa smentì la veridicità di tali dati in quello stesso anno e 10 anni dopo in una lettera indirizzata all’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco, tanto che persino il negazionismo più raffinato evita ormai di farne menzione.
Quello che è certo è che, nonostante le acrobazie statistiche e pseudostoriche, nessun negazionista è riuscito a spiegarci che fine hanno fatto i milioni di ebrei deportati, non immatricolati e scomparsi da sempre nel nulla.
Non penso che occuparsi della presunta inesistenza delle camere a gas possa essere definita storia ma stia pur tranquillo che in Italia, se decidesse di farlo, nessuno Le farebbe niente, io dico fortunatamente: c’è chi sul suolo patrio pubblica un articolo negazionista al minuto senza alcun problema e su Internet le tesi negazioniste si trovano come il baccalà al mercato del pesce.

Cordiali saluti
Francesco Rotondi
Inviato il: 10/2/2009 19:55
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      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#67
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/9/2008
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so_tutto
Citazione:
Trascuri il fatto che uno potrebbe aver semplicemente studiato quel tanto che basta per liquidare la questione.

Si starebbe chiedendo precisamente di dare prova di tale profonda erudizione. Se non è troppo sforzo, è chiaro.

Citazione:
Studiare approfonditamente certa roba, pubblicata da editori che si chiamano "Le rune" o "La sentinella d'Italia", e in cui la propaganda filo-nazista non è abilmente nascosta da uno strato di erudizione storica, ma direi invece il contrario, è una condanna peggiore della galera. Questo sì che è un attentato alla libertà d'opinione.

Il valore di un libro non si giudica dunque dal suo contenuto ma da chi sia il suo editore. Neanche l’ombra di un pregiudizio. Molto bene.

Citazione:
E per favore, basta con questo vittimismo. Cosa si vuole, il monumento alla memoria per le vittime dell'antinegazionismo?

Revisionismo, non negazionismo. E il monumento non credo l’abbia richiesto nessuno. Non essere perseguiti penalmente e incarcerati per le proprie opinioni, invece, credo che sarebbe abbastanza gradito un po’ a chiunque.

Citazione:
Ma parliamo di qualcosa di concreto: supponiamo che le camere a gas fossero solo usate per sterminare i pidocchi. Bene. E' lecito chiedersi, in tal caso, che fine abbiano fatto i "selezionati", oppure non gliene frega niente a nessuno?

Non ci crederai, ma i revisionisti, tra le altre cose, parlano anche di questo. Con qualche riferimento documentale, tra l’altro. Cosa diranno? Se non li si legge, non lo si saprà mai. Nella qual cosa non c’è niente di male, sia chiaro. Fino a che non si pretenda di esprimere giudizi in proposito, però; altrimenti si precipita un po’ nel grottesco, ne convieni?

Citazione:
La questione è: di quale nulla osta ho bisogno per NON leggere?

Nessuno. In Ita(g)lia è una filosofia culturale(?) assolutamente vincente ormai da diverso tempo. Vai tranquillo.

Citazione:
Un articolo di Mattogno è stato postato sul thread "Io mi rendo conto...". Purtroppo l'ho letto. Postatene pure altri se volete, ma non obbligatemi a digerire ancora una sequenza di frasi sconnesse il cui unico contenuto è riassumibile in "io spacco il culo in quattro a tutti quanti".

Che si sia forse rotto i coglioni di vedere liquidate come “fesserie”, da ogni primo sprovveduto che passa e spesso senza la minima argomentazione pertinente a supporto, le cose che scrive? Mmm. Potrebbe essere.



Notturno
Citazione:
Un cenno a chi vuole che si sia sempre letto "tutto" prima di scrivere o i esprimere un'opinione.

E' fisicamente impossibile. Ed è evidente per chiunque.

Ognuno di noi si presenta con il proprio bagaglio culturale.

Lo scopo del forum è proprio quello di trovare spunti e stimoli per approfondire.

Ma non è che debba vigere il divieto di opinione "se non hai letto questo, o quello, o quell'altro, o (peggio) TUTTO".

Giusto. Assolutamente. E non è certo quello che sto chiedendo io. Però, Notturno, se qualcuno dicesse che tu scrivi solo cazzate, immagino che avanzeresti legittimamente la richiesta che costui motivi la sua affermazione nel merito. E se a questo punto questo tizio ti rispondesse di non avere mai letto quello che hai scritto, se tu lo mandassi a cagare per direttissima dubito che chicchessia - incluso tu stesso - ti darebbe torto.

Ora, da quello che mi è capitato di leggere, Mattogno non fa certo mancare i riferimenti documentali a sostegno delle sue affermazioni.
Sono sostegni validi?
Sinceramente, di mio io non sono in grado di valutarlo granché, né in termini di attendibilità né di congruenza (non più di quando, per dire, a sostegno di una certa teoria sulla IV dinastia egizia viene citata documentazione geroglifica dell’epoca): non sono uno specialista dell’argomento.
L’impressione che ho, comunque, è che uno sforzo serio di ricerca dietro le sue opere ci sia indubbiamente (tanto per dire, c’è un suo scritterello di solo una trentina di pagine in cui le note sono la bellezza di 156, molte delle quali riferite ad altri testi e documenti).
E siccome, di contro, ho la nettissima sensazione che chi in questa discussione lo liquida in quattro e quattr’otto come ciarlatano non sia poi questa vetta della storiografia (almeno a giudicare dall’assoluta mancanza di argomenti di merito, che non vengono esibiti agli astanti neanche a pagamento), se permetti - nella convinzione di stare partecipando ad un confronto serio - mi sembra opportuno sollevare la questione (se invece l’obiettivo del thread è semplicemente far fare esercizio alle dita, allora come non detto).

Citazione:
Il problema della strumentalizzazione di un evento storico è qualcosa che affligge (forse) entrambe gli schieramenti.

Così come agli ebrei si può (forse) rimproverare l'uso della Shoah per ottenere benefici politici, così anche ai negazionisti si possono (forse) attribuire scopi meno nobili del semplice amore per la conoscenza (tipo propaganda nazista, ecc...).

Io consiglierei di sgomberare il campo dalle motivazioni "nascoste" e di affrontare i fatti.

Questa è una considerazione sensata, ma (e siamo nel regno dell’elementare anzi del lapalissiano) l’utilizzo strumentale che si può fare di una tesi culturale non inficia minimamente la sua correttezza, se ce l’ha. Le due cose sono fattori assolutamente distinti, e chi nella discussione non sta cogliendo tale distinzione non dimostra - chiedo scusa - una intelligenza molto profonda (formula eufemistica di cortesia ). Assodato (spero) ciò, nel seguito del thread mi aspetto, in caso di ulteriori giudizi negativi sulle opere degli storici revisionisti, di avere anche le relative adeguate e pertinenti motivazioni di tali giudizi. In caso contrario, permarrà l’assoluta irrilevanza dei giudizi stessi.



Skabrego
Per quanto riguarda la Pisanty, in risposta al suo libro “L'irritante questione delle camere a gas. Logica del negazionismo” Carlo Mattogno ha prodotto un testo di 127 pagine che si può leggere (sempre se non è troppo disturbo...) qui. Se abbia confutato adeguatamente le tesi della Pisanty (che comunque, giova ricordarlo, non è una storica) ognuno può deciderlo in piena autonomia intellettuale. A me è sembrato abbastanza puntuale ed esauriente, ma non si sa mai.

P.S. Da qualche parte dice pure qualcosa in merito a Francesco Rotondi. Buona lettura ai volonterosi.
Inviato il: 10/2/2009 20:47
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  •  ahmbar
      ahmbar
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#68
Dubito ormai di tutto
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Aggiungo un link a quanto scritto da Ribelle per chi volesse leggere le risposte a Rotondi date da Mattogno senza doversi leggere tutto
qui
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Per chi desidera informarsi sulla piu' grande menzogna dell'era moderna
FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 10/2/2009 23:53
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#69
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Ciao Ribelle

Quando qualche giorno fa, Sitchinite su "Io mi rendo conto..." mi ha chiesto di argomentare e dare qualche prova dell'esistenza delle camere a gas, io, nel mio dilettantismo, ho riportato un po' di cose.

Ho fatto una sintesi sbrigativa, ho letto alla veloce il pdf sulle bocchette di immissione su aaargh! per vedere cosa era stato detto.
C'è da dire che questi allegri negazionisti...ops! revisionisti, adesso va di moda dire così! mi ricordano terribilmente Attivissimo: ti seppelliscono di numeri, quando, a loro dire, bastano semplici incongruenze per dimostrare che la Shoah sia una "favoletta".
Non scannatemi, ma mi sembra un gioco vecchiotto.
Contando che la stragrande maggioranza delle persone si avvicina alle tesi revisioniste (attenzione, non parlo degli storici negarevisionisti) con al massimo qualche ricordo di "Se questo è un uomo" (non scannatemi bis, ma lo considero uno dei peggiori libri sull'olocausto), è facile stordire il profano.
"Guarda quanti numeri! Quante note! Sa di sicuro il fatto suo!"

Comunque, quello che ho scritto è rimasto lì, nessuno si è preso la briga di dirmi "stai sbagliando qui, qui e qui", tranne Baciccio che mi ha detto "leggiti Mattogno"...

Io vi chiedo di fare il lavoro che ho fatto io, sennò vi dicevo "leggetevi delle cose che mi danno ragione" e si continuava a spararsi addosso su questioni di principio.
Sarei davvero felice se qualcuno, che ha letto il mattone di mattogno, potesse dirmi dove sbaglio.
Inviato il: 11/2/2009 0:08
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  •  so_tutto
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#70
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Citazione:
Revisionismo, non negazionismo. E il monumento non credo l’abbia richiesto nessuno. Non essere perseguiti penalmente e incarcerati per le proprie opinioni, invece, credo che sarebbe abbastanza gradito un po’ a chiunque.


Credo di aver già chiarito di essere d'accordo. Ma non di questo parlavo, anche perché non mi risulta che Mattogno abbia avuto i guai di Irving (se dovesse accadere, avrà la mia riluttante solidarietà). Parlo di "la mia macchina per il moto perpetuo funziona ma le multinazionali mi impediscono di brevettarla".

Citazione:
Non ci crederai, ma i revisionisti, tra le altre cose, parlano anche di questo. Con qualche riferimento documentale, tra l’altro. Cosa diranno? Se non li si legge, non lo si saprà mai. Nella qual cosa non c’è niente di male, sia chiaro. Fino a che non si pretenda di esprimere giudizi in proposito, però; altrimenti si precipita un po’ nel grottesco, ne convieni?


Bene. Come Redazione ama dire, in questo sito non sta bene "mandare a leggere". Quindi gradirei una risposta alla mia domanda, se ne sei a conoscenza.

Citazione:
Il valore di un libro non si giudica dunque dal suo contenuto ma da chi sia il suo editore. Neanche l’ombra di un pregiudizio. Molto bene.


Penso che i pregiudizi oggi siano vittime di troppi pregiudizi.
Inviato il: 11/2/2009 0:52
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  •  Ribelle
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#71
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Citazione:
Ho fatto una sintesi sbrigativa, ho letto alla veloce il pdf sulle bocchette di immissione su aaargh! per vedere cosa era stato detto.
C'è da dire che questi allegri negazionisti...ops! revisionisti, adesso va di moda dire così! mi ricordano terribilmente Attivissimo: ti seppelliscono di numeri, quando, a loro dire, bastano semplici incongruenze per dimostrare che la Shoah sia una "favoletta".
Non scannatemi, ma mi sembra un gioco vecchiotto.
Contando che la stragrande maggioranza delle persone si avvicina alle tesi revisioniste (attenzione, non parlo degli storici negarevisionisti) con al massimo qualche ricordo di "Se questo è un uomo" (non scannatemi bis, ma lo considero uno dei peggiori libri sull'olocausto), è facile stordire il profano.
"Guarda quanti numeri! Quante note! Sa di sicuro il fatto suo!"

Skabrego, nel pieno rispetto delle tue impressioni (comunque legittime, benché ovviamente del tutto ininfluenti sul piano della critica puntuale), è evidentemente il caso di ricordare che la storiografia è materia assai specialistica e puntigliosa, in cui la disamina del maggior numero possibile di documenti d’archivio costituisce la base ordinaria del lavoro dello storico professionista che intenda inquadrare affidabilmente un dato periodo storico. Dunque, criticare degli storici perché forniscono una massa rilevante di riferimenti documentali - che per i profani saranno, inevitabilmente, nient’altro che un groviglio di dati sostanzialmente incomprensibili ed indigesti – bè, criticarli per questo, dicevo, mi sembra un po’ una stupidaggine, visto che dovrebbe essere, al contrario, un indice di scrupolosità e dunque un motivo di apprezzamento.

Certo che se pregiudizialmente si è attribuita loro una patente di sicura malafede, allora la cosa è invece perfettamente comprensibile.
Ma, ancora una volta, emerge con chiarezza l’assoluta irrilevanza intellettuale di un giudizio espresso su basi del genere.

Per il resto, cioè le risposte ai tuoi post, temo di no. Come già detto in precedenza, la materia è evidentemente ampia, specialistica e supera le mie competenze. Dubito che potrei risponderti adeguatamente (men che meno in un post...) se non citando pari pari vaste parti dei testi che ho letto. Allora, tanto vale che tu attinga direttamente agli originali. Al limite, posso cercare di fornirti riferimenti abbastanza circoscritti. Ma poi, se davvero ti interessa il tema, dovrai fare uno sforzo personale di approfondimento. Io posso solo ribadirti che in molti casi ciò che ho letto mi è parso equilibrato ed argomentato solidamente, tutt’altro che dettato da oscuri fanatismi. Vedi tu.

Stessa cosa vale per te, so_tutto. Mi spiace, ma se ne vuoi sapere di più dovrai rimboccarti le palpebre e darti un po’ da fare.

A me basta che si sia chiarito il valore di certi giudizi dispensati alla cieca. Per questo sono intervenuto nella discussione.

Inviato il: 11/2/2009 2:33
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#72
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Convengo che si precipita un po' nel grottesco, quando prima si critica un atteggiamento pregiudiziale e poi si fugge non appena viene posta una domanda nel merito.
Inviato il: 11/2/2009 2:38
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  •  Ribelle
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#73
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Citazione:
Convengo che si precipita un po' nel grottesco, quando prima si critica un atteggiamento pregiudiziale e poi si fugge non appena viene posta una domanda nel merito.

Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?
Inviato il: 11/2/2009 7:59
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#74
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Concordo in pieno. Infatti tu sei la prova vivente che si può scrivere qualunque cosa.

concordo in pieno che stai facendo l'ennesima figura meschina del resto con pregiudizio nei miei confronti (come da 'ennesima' prassi...)


Citazione:
Ma quanto sono cattivo ad avanzare certi sospetti! Sarebbe quasi come dire che Bruno Vespa fa trasmissioni filo-governative. Poveri poveri storici revisionisti...

in quanto a paragoni sei un fenomeno!!!


Citazione:
Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?

vedo che qualcuno non ci va tanto per il sottile ...eh....so_tutto!!!
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 11/2/2009 9:01
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  •  Ribelle
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#75
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In attesa del chiarimento richiesto, riporto una breve critica rivolta da Mattogno al rapporto Leuchter.

Al di la del suo contenuto (che come al solito è piuttosto ostico per la sua - doverosa - puntigliosità), essa dimostra che il fronte revisionista non è un unicum liquidabile complessivamente attraverso la contestazione di una qualunque delle tesi che uno qualunque dei suoi esponenti propone, ma è piuttosto un contesto eterogeneo di studiosi - ognuno con il suo personale approccio alla questione olocaustica e con le proprie originali conclusioni in merito - che di fondo condivide semplicemente il disaccordo con la versione proposta (imposta?) dalla storiografia ufficiale.

Ma - ripeto e sottolineo - tale disaccordo comune è raggiunto per vie differenti ed originali, specifiche per ogni diverso studioso, e non esclude la critica reciproca tra di loro. Come indizio di onestà intellettuale non mi sembra irrilevante.

Ed ora, il testo di Mattogno:
Citazione:
5. A TITOLO DI ESEMPIO: UNA OBIEZIONE SCIENTIFICA AL RAPPORTO LEUCHTER.
Leuchter ha messo in evidenza i pericoli dell'impiego di acido cianidrico nei crematori di Auschwitz-Birkenau con questa argomentazione:
"Non solo il gas (98) non è immediato, ma esiste sempre un rischio di esplosione. La miscela gassosa totale è generalmente al di sotto del limite inferiore di esplosività della miscela gas-aria di 0,32% (poiché la miscela normalmente non dovrebbe superare le 3.200 ppm) (99), ma la concentrazione del gas nel generatore (o, nel caso dello Zyklon B, nel supporto inerte) è molto più grande e puòanche essere del 90-99% in volume. Questo è quasi acido cianidrico puro e [213] in questa condizione (100) può esistere in certi momenti in sacche nella camera" (101).

Jean-Claude Pressac obietta:

"I limiti di infiammabilità nell'aria per l'HCN sono dal 5,6% (minimo) al 40% (massimo) in volume. Ciòsignifica che al contatto con una fiamma c'è esplosione se la concentrazione di acido cianidrico con l'aria è compresa tra 67,2 g/m3 e 480 g/m3. Al di sotto di 67,2 g/m3 non c'è alcun rischio; al di sopra di 480 g/m3 neppure, perché non resta abbastanza ossigeno per provocare una infiammazione (102). Le SS utilizzavano dosi di 5g/m3 per disinfestare e di 12 g/m3 per uccidere, dosi largamente al di sotto del limite di 67,2 g/m3. I loro crematori e le loro camere a gas non potevano perciò esplodere" (103).

Ma questo è appunto ciò che ha detto Leuchter. Resta da vedere se queste eventuali sacche di miscela esplosiva avrebbero rappresentato un reale pericolo.

A questo argomento si possono opporre almeno quattro obiezioni:

1) I massimi specialisti tedeschi della disinfestazione con acido cianidrico hanno sempre escluso nell'uso pratico il pericolo di esplosione. Ad esempio, Gerhard Peters, una delle massime autorità tedesche degli anni Trenta e Quaranta in questo campo, scrive al riguardo in un manuale tecnico.
"Infatti, dal fatto che una miscela gas-aria sia esplosiva, non si deve dedurre senz'altro che il suo impiego comporti in ogni caso rischi di esplosione. Non appena la concentrazione necessaria è notevolmente al di sotto del limite inferiore di esplosività, non si parla più di un rischio di esplosione, come risulta nel caso dell'acido cianidrico" (104).
[214] Egli rileva che l'acido cianidrico era usato a scopo di disinfestazione in concentrazioni di 10-20 g/m3 e conclude:
"Il limite inferiore di esplosività dell'acido cianidrico è già sufficientemente alto per escludere qualunque pericolo di esplosione nei lavori pratici di gasazione" (105).

2) Se l'impiego di un gas comportava un rischio di esplosione, il gas veniva usato ugualmente. Alcuni gas, come il T-Gas, venivano impiegati normalmente a scopo di disinfestazione in concentrazioni prossime al limite inferiore di esplosività, altri, come il solfuro di carbonio (Schwefelkohlenstoff) in concentrazioni addirittura superiori (50-100 g/m3; il limite inferiore di esplosività è di 34 g/m3) (106). In questi casi il rischio di esplosione esisteva concretamente, ma le gasazioni venivano eseguite ugualmente. C'erano infatti delle norme di sicurezza molto rigorose che, nella prassi delle gasazioni, consentivano di scongiurare qualunque rischio di esplosione. Nel caso del T-Gas, ad esempio, queste norme si articolavano in 19 punti (107). Per l'acido cianidrico non esisteva nessuna normativa di sicurezza di questo tipo.

3) Il progetto di una "camera a gas semplice" (einfache Gaskammer) prevedeva la presenza di una stufa elettrica all'interno del locale (108). Nelle camere a gas a Zyklon B degli impianti di disinfestazione BW5a e 5b di Birkenau erano installate tre stufe a carbone, che sono ancora visibili nella camera a gas del BW5b.

4) Durante una gasazione, le stufe potevano essere accese senza rischio di esplosione. Un altro esperto di acido cianidrico, R.Queisner, scrive testualmente sulla base di esperimenti pratici eseguiti presso la Scuola per disinfettori delle Waffen-SS di Oranienburg:
"Quando ci sono temperature esterne fredde, è meglio [215] lasciare bruciare le stufe durante la gasazione (die ÷fen während der Vergasung brennen zu lassen) e accollarsi le perdite di acido cianidrico causate da una parziale aspirazione del gas nel camino, oppure si devono far spegnere le stufe per chiuderle ermeticamente e rinunciare cosi all'alta temperatura del locale durante la gasazione? Dalle nostre osservazioni risulta che è meglio lasciar bruciare le stufe, purché non ci sia vento" (109).

Questo è appunto un esempio di argomentazione scientifica che si può opporre al rapporto Leuchter, ma perfino in questo caso relativamente semplice né Pressac né i suoi emuli sono stati capaci di andare al di là di una superficialità dilettantistica.

Una critica scientifica del rapporto Leuchter attende ancora di essere scritta.
Inviato il: 11/2/2009 10:06
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  •  so_tutto
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#76
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Citazione:
concordo in pieno che stai facendo l'ennesima figura meschina del resto con pregiudizio nei miei confronti (come da 'ennesima' prassi...)


Povera. Istituiremo un giorno della memoria anche per te.

Citazione:
vedo che qualcuno non ci va tanto per il sottile ...eh....so_tutto!!!


Vedo che hai finalmente trovato la tua vocazione. Quella di cheerleader. Brava. Adesso fà parlare noi adulti, però (pat, pat).

Ribelle:
Citazione:
Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?


Ti ho già spiegato che non stai rispettando lo spirito che anima questo forum? Se hai delle perplessità a riguardo, chiedi a Mazzucco.
Inviato il: 11/2/2009 11:44
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#77
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Ribelle non puoi dirmi nemmeno le incongruenze base?!?
Le differenze di metodo e di sostanza tra Mattogno e gli altri revisionisti?
Insomma, qui si parla di favolette...capisco le meraviglie delle precisione, anche se ricordo che si possono scrivere fiumi di parole senza dire nulla, ma possibile che queste smaccati, dilettantistici, come li chiama Mr.Mattogno, errori non si possano nemmeno riassumere per punti?
Inviato il: 11/2/2009 12:17
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#78
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Povera. Istituiremo un giorno della memoria anche per te.

Povero te.
Fai sempre più figure meschine!
e non ti stanchi nemmeno....e non capisci nemmeno quali sono le cose serie dalle stupidate!



Citazione:
Vedo che hai finalmente trovato la tua vocazione. Quella di cheerleader. Brava. Adesso fà parlare noi adulti, però (pat, pat).

adulti? piccoli debunker in erba...
La tua vocazione non sai ancora dove si trova ma ad etichettare gli altri sei sempre pronto.

E ti prendi anche i pesci in faccia a non smetterla.
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Inviato il: 11/2/2009 12:32
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#79
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Citazione:
E ti prendi anche i pesci in faccia a non smetterla.


Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.
Parlando di pesci, mi pareva di sentire un certo fetore. Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.
Inviato il: 11/2/2009 13:53
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#80
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.


questo lo hai fatto da solo. Non c'era bisogno che lo facessi io...

Il regolamento esiste per tutti.


Citazione:
Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.

ti ho forse chiesto di darmi un premio? e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!
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Inviato il: 11/2/2009 14:04
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#81
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.


questo lo hai fatto da solo. Non c'era bisogno che lo facessi io...

Il regolamento esiste per tutti.


Citazione:
Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.

ti ho forse chiesto di darmi un premio? e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!
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Inviato il: 11/2/2009 14:04
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#82
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Citazione:
e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!


Qui si sta cercando di parlare dell'Olocausto, nonostante lo strepito delle cheerleaders a bordocampo. Se hai un'opinione da esprimere in merito sei la benvenuta.

Ad esempio, tu lo hai letto Mattogno? Magari lo sai cosa rispondono i "revisionisti" alla domanda che ho fatto prima, dato che Ribelle non intende darmi soddisfazione.
Inviato il: 11/2/2009 16:12
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#83
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Citazione:
Ribelle non puoi dirmi nemmeno le incongruenze base?!?
……
Insomma, qui si parla di favolette... capisco le meraviglie delle precisione, anche se ricordo che si possono scrivere fiumi di parole senza dire nulla, ma possibile che queste smaccati, dilettantistici, come li chiama Mr.Mattogno, errori non si possano nemmeno riassumere per punti?

Accidenti! Mi si deve essere attivata la tastiera cirillica senza che me ne accorgessi. Scusate. Adesso ripristino quella italiana e provo a ri-spiegarmi.

La tesi di Mattogno è che la storiografia olocaustica ufficiale è sostanzialmente infondata, in quanto priva di riscontri concreti a livello sia documentale sia tecnico/scientifico; i quali livelli, storiograficamente parlando, egli ritiene che siano (e in questo non è il solo) i livelli fondamentali di cui le eventuali testimonianze possono costituire solamente un elemento di arricchimento ma non un’alternativa valida, e comunque, in caso di contraddizione tra i dati documentali e i riscontri scientifici da una parte e le testimonianze dall'altra, sono queste ultime a dovere essere scartate. Ciò investe, come è facile intuire, un numero di questioni piuttosto corposo.

Comunque, per sintetizzare, sulla base di quanto esposto le incongruenze base sono... tutte (o quasi). Questo ti è di aiuto?

Insomma, stiamo parlando di due posizioni contrapposte a tal punto che non hanno margini di composizione. Non è un problema di dettagli minori tipo la marca dei forni crematori o la forma dei contenitori dello Zyclon-B.

Ci siamo? Ok.

Assumiamo allora a questo punto - anche tu, per cortesia, so_tutto (bel nick, a proposito; molto calzante) - il concetto che esporre le conclusioni specifiche cui è arrivato Mattogno senza prendere contemporaneamente conoscenza della sterminata base documentale da cui esse scaturiscono lascia il tempo che trova. E quand’anche non fosse un’assurdità il porsi tale obiettivo nell’ambito di un forum, sussiste il problema supplementare che non pare proprio che qualcuno qui abbia la competenza per valutare tale documentazione (se però mi sbaglio, alzi pure la mano chi invece ritiene di esserne all’altezza).

Detto brutalmente: dato il livello non professionale di preparazione dei partecipanti (il mio per primo) e la complessità ed ampiezza del tema, dubito che da questo confronto possano scaturire tesi fondamentali e risolutive attorno alla questione “Olocausto si / Olocausto no”. Questo per quanto riguarda il merito.

Per quanto riguarda il metodo con cui si sta affrontando la discussione, invece, qualcosa di buono si può senz’altro fare, ed infatti è in questa direzione che dall’inizio mi sto prodigando (bontà mia ). Come? Cercando di spogliare il dibattito della sua componente pregiudiziale, innanzitutto. Perché, personalmente, ritengo che sia una componente del tutto inutile e fuori luogo, oltre che, proiettata su scala sociale, foriera di effetti di rara e concreta barbarie.

Anzi, a tale proposito, dirò che sono proprio le personcine che scrivono cose come “Penso che i pregiudizi oggi siano vittime di troppi pregiudizi.” - ovviamente assolvendo i propri, di pregiudizi - che con la loro mentalità costituiscono un pericolo assai più concreto e certo di chi sviluppa ed espone tesi culturali controcorrente. Quelle che sono (o dovrebbero essere) a confronto sono solo due posizioni storiografiche, ognuna con i suoi argomenti a sostegno, e i buoni e i cattivi c’entrano poco, anzi non c’entrano proprio niente. (Magistratura e censori vari permettendo, è ovvio.)

Citazione:
Le differenze di metodo e di sostanza tra Mattogno e gli altri revisionisti?

(Dopo la parte che precede, quanto segue è per pura cortesia.)
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas.
Felderer credo sia stato l’unico ad occuparsi del Diario di Anna Frank (sul quale in rete c’è anche uno studio critico, ma anonimo).
Mattogno mi pare che affronti l’argomento con l’ottica più ampia e nel modo più rigoroso circa la ricerca documentale e scientifica.
Ecc. ecc.

Ma non fare cieco affidamento su queste due noterelle stile “Bignami”: potrebbero benissimo anche essere inesatte. Di mestiere non faccio il biografo degli autori revisionisti.
Inviato il: 11/2/2009 17:33
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#84
Ho qualche dubbio
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Non ha molto senso continuare questa discussione, ma vorrei solo notare una cosa:

Citazione:
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas..... Mattogno mi pare che affronti l’argomento con l’ottica più ampia e nel modo più rigoroso circa la ricerca documentale e scientifica.


Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno.
Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.
Inviato il: 11/2/2009 19:45
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  •  redna
      redna
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#85
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Qui si sta cercando di parlare dell'Olocausto, nonostante lo strepito delle cheerleaders a bordocampo. Se hai un'opinione da esprimere in merito sei la benvenuta.


grazie ma ho già dato sul tema.Ovviamente non te ne sei accorto!
Non è il solo 3d sul tema...se hai fatto caso.
Lo strepito lo fai tu, e non te ne accorgi nemmeno.


Citazione:
Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno. Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.


l'inesistenza delle camere a gas tout-court ?
Infatti sia Faurisson che Mattogno hanno tempo da perdere.
Anzi si arrabbiano se so_tutto li chiama negazionisti come se non avessero nulla da fare.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 11/2/2009 20:09
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#86
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so_tutto (ma non capisco niente )
Citazione:
Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno.
Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.

Solo due osservazioni:

1) Se questo tuo intervento esprime compiutamente la profondità del tuo approccio intellettuale alle cose che leggi, ritiro immediatamente il suggerimento di esaminare ulteriormente la materia. Continua pure a non leggere niente che tanto non fa differenza.

2) Chiama pure i revisionisti come meglio ti aggrada: da “negazionisti” a “cipperimerlo”, va bene tutto. Dopo questo tuo ultimo intervento ti riconosco una franchigia espressiva illimitata. E ti riconosco anche una ragione illimitata, va bene? Anche sul fatto che continuare questa discussione non ha nessun senso. Con te, perlomeno.

Salute!
Inviato il: 11/2/2009 20:57
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  •  so_tutto
      so_tutto
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#87
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Vedi che si arrabbiano?

Comunque Ribelle (alle sinapsi ) non si preoccupi.
Quando avrà voglia di impostare un'altra discussione imponendo a tutti le sue regole, non mi troverà fra i piedi. Certo, sarebbe più educato comportarsi così a casa propria...
Inviato il: 11/2/2009 21:11
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#88
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Citazione:
Vedi che si arrabbiano?

Solo un po’, ma col Padreterno. Tu non c’entri. Ormai hai l’immunità.

Citazione:
Comunque Ribelle (alle sinapsi ) non si preoccupi.
Non mi preoccupo. Mi affrango – sei un esemplare diffuso - ma non mi preoccupo.

Citazione:
Quando avrà voglia di impostare un'altra discussione imponendo a tutti le sue regole, non mi troverà fra i piedi. Certo, sarebbe più educato comportarsi così a casa propria...

Ma no. Non devi mica seguire necessariamente le mie indicazioni. Puoi tranquillamente continuare a pontificare sul nulla ad libitum. Uno più, uno meno...
Inviato il: 11/2/2009 22:49
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  •  ElwoodBlue
      ElwoodBlue
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#89
Mi sento vacillare
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Ribelle, perdona ma non riporto tutte le citazioni

Citazione:
Già. Censura ora e sempre, dunque. È molto meglio. Che ce ne frega della verità? Non è che serva a granché, in fondo.

E comunque, magari studiare approfonditamente ciò che scrivono gli storici revisionisti sarebbe utile proprio a distinguere la “lettura critica” dalla “propaganda”. Ma chi pretende di parlare di qualcosa senza averla studiata, non può fare altro che “propaganda”: propaganda dei propri pregiudizi.

Citazione:
Neanche l’ombra di un pregiudizio

Citazione:
Cercando di spogliare il dibattito della sua componente pregiudiziale, innanzitutto.

Ecc ecc..
Pare che la parola "pregiudizio" vada alla grande di questi tempi.

PREGIUDIZIO: opinione fondata su convinzioni personali che non si basano sulla conoscenza diretta di fatti, persone o cose


C'è chi ha pregiudizi contro, e c'è chi ha pregiudizi pro.
Andiamo a fare la barba al barbiere.

Citazione:
Per il resto, cioè le risposte ai tuoi post, temo di no. Come già detto in precedenza, la materia è evidentemente ampia, specialistica e supera le mie competenze. Dubito che potrei risponderti adeguatamente (men che meno in un post...) se non citando pari pari vaste parti dei testi che ho letto. Allora, tanto vale che tu attinga direttamente agli originali.

Ma te leggi solo Mattogno, giudicandolo evidentemente bastevole alle tue esigenze, o leggi senza pregiudizi anche le critiche storiche e metodologiche che gli vengono mosse da una moltitudine di altri storici?
Tutti dobbiamo combattere i pregiudizi, giusto? Per iniziare a parlare senza pregiudizi, prova a farti una giratina qui



Citazione:
Al di la del suo contenuto (che come al solito è piuttosto ostico per la sua - doverosa - puntigliosità), essa dimostra che il fronte revisionista non è un unicum liquidabile complessivamente attraverso la contestazione di una qualunque delle tesi che uno qualunque dei suoi esponenti propone, ma è piuttosto un contesto eterogeneo di studiosi - ognuno con il suo personale approccio alla questione olocaustica e con le proprie originali conclusioni in merito - che di fondo condivide semplicemente il disaccordo con la versione proposta (imposta?) dalla storiografia ufficiale.

Eh no, caro mio.
Pur avendo cura di seguire ognuno la propria strada tutti questi un elemento comune ce l'hanno: sono tutti PERLOPIU' neonazisti, praticanti o simpatizzanti. E questo vizietto spesso lo praticano anche al di là delle tesi negazioniste. (*)
Di Mattogno e dei suoi simpatici editori ha già detto so_tutto (tralasciando le Edizioni AR di Franco Freda) ma di Faurisson e delle sue pubblicazioni su "Defense de l'Occident" mi sembra non se ne sia ancora parlato; Zundel, esponente di primo piano del "White Supremacist Movement" ha subito numerose condanne per incitamento all'odio razziale (prima dell'ultima avvenuta in Germania per una serie di motivi simili, ivi compreso - ma non solo - il negazionismo dell'Olocausto); Irving fu condannato in Austria a tre anni di reclusione per "aver glorificato ed essersi identificato con il partito nazista tedesco".
Fra parentesi proprio Irving ha subito una condanna pecuniaria per aver falsificato e distorto artatamente le fonti storiche ( lui aveva citato per diffamazione una storica che lo aveva detto, e ha ampiamente perso la causa.)
(*) (editato il 12/02)

Ecco, dopo aver visto il tuo pregiudizio ora parliamo del mio pregiudizio: se un branco di, come dirlo, probabili neonazisti decide di improvvisarsi storici e si mette a dire che quei buontemponi di nazisti in definitiva non hanno fatto tutto il male di cui vengono accusati, bene, come dicono a Roma, io "non me li inculo di pezza".
La loro voce, le loro tesi: FUFFA.
E non si perde del tempo a studiare la fuffa.
Anche se (del tutto casualmente) in qualche punto possono averci indovinato, il fatto che stiano conducendo una ricerca a fini ideologici e non a fini imparziali rende implausibile ogni loro conclusione. Fuffa.

Questo non esclude che se storiografi più seri - oltreché più neutri - in futuro decidano di affrontare il problema avanzando dei dubbi io non possa seguire con interesse il loro lavoro.



Citazione:
Questa è una considerazione sensata, ma (e siamo nel regno dell’elementare anzi del lapalissiano) l’utilizzo strumentale che si può fare di una tesi culturale non inficia minimamente la sua correttezza, se ce l’ha. Le due cose sono fattori assolutamente distinti, e chi nella discussione non sta cogliendo tale distinzione non dimostra - chiedo scusa - una intelligenza molto profonda

Vero.
Ma siccome tutte queste 'tesi' nascono come pretesto propagandistico in questo caso la tesi culturale è funzionale all'utilizzo strumentale, quindi tutte queste belle parole sono lapalissianamente inutili.


Citazione:
Giusto. Vuoi mettere la comodità di confutarlo senza averlo studiato?

No guarda, non ci siamo capiti: non lo confuto nemmeno.
Oltre a quanto detto prima, vuoi sapere perché? Ecco il perché.


Citazione:
Ed ora, il testo di Mattogno:

Grazie per averne riportato un brano, che mi sembra proprio esemplare, in modo tale che chiunque legga in futuro questo post possa rendersi conto del perché proprio non ce la faccio a leggere Mattogno. E' più forte di me.

Parlando delle cose più importanti:.

* Parte dal confutare alcune premesse e non si capisce proprio dove stia la confutazione e dove voglia andare a parare confutando il confutabile. In alcuni casi obietta e in altri, pur apparendo obiettante, obietta ben poco. Si limita a citare valanghe di dati e testi originali e percentuali e nomi per dimostrare quanto è preparato (ottimo strumento per impressionare i gonzi: anche in discussioni su altri argomenti se ne sono visti dei begli esempi ); ma per esempio decide di ignorare il fatto che Leucher parla di concentrazioni esplosive solo in casi particolari.

* Affronta l'argomento solo dal punto di vista che interessa a lui: per esempio la prima domanda che uno potrebbe farsi è quale sia il potere detonante e/o infiammabile di tale gas.
Infatti verrebbe da chiedersi perché le SS dovrebbero preoccuparsi di salvaguardare da un'esplosione o da una fiammata delle persone che da lì a pochi secondi moriranno comunque.
Gasate.
O forse il motivo è proprio questo: non sprecare il gas.

* Per arrivare a una conclusione inserisce la conclusione nelle premesse, che è un trucchettino che ormai non fanno più nemmeno i ragazzi ("Nelle camere a gas a Zyklon B degli impianti di disinfestazione BW5a e 5b di Birkenau..")

* E' inutilmente pignolo: è l'unico storico che abbia mai letto che infarcisce il testo di particolari assolutamente ridondanti, che spiegano il niente, e tralascia di spiegare cose che magari servirebbero.

* Last but not least: è PESANTE.
Pare che Mattogno si sia ispirato al proprio cognome per avere una misura di leggerezza nello scritto.
Per leggere quella mezza paginetta ci ho messo 20 minuti, e ho dovuto ricominciare 20 volte.
Se naufragassi su un'isoletta deserta con solo due libri, uno di Mattogno e uno di Irving, userei Mattogno per accendere il fuoco e terrei quello di David Irving per leggere.
A parità di disgusto almeno Irving scrive bene.



Citazione:
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas.


di nuovo, da wiki:
Citazione:
"Nel 1990 fu rimosso dall'insegnamento e privato della pensione a causa delle sue tesi negazioniste. Egli ha inoltre subìto anche altri processi per avere negato i crimini contro l'umanità, ricevendo in alcuni delle assoluzioni ed in altri delle condanne a pene pecuniarie (oltre a tre mesi in libertà vigilata, il 3 ottobre 2006).

Robert Faurisson è stato anche fatto oggetto di aggressioni fisiche. Nella più grave (1989) ha riportato la frattura della mascella[10]. In Italia, a Teramo, dove il 18 maggio 2007 era stato invitato a tenere una conferenza presso la locale Università, durante una dimostrazione di protesta per la sua presenza, è stato strattonato ad opera di alcuni manifestanti"


Poveretto, è nato nel periodo sbagliato.
Se fosse stato uno di quegli ebrei ospiti dei club mediterranée gestiti dai nazisti la sua sorte sarebbe stata sicuramente migliore.
Inviato il: 12/2/2009 4:31
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#90
Ho qualche dubbio
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ElwoodBlue
Citazione:
Pare che la parola "pregiudizio" vada alla grande di questi tempi.

PREGIUDIZIO: opinione fondata su convinzioni personali che non si basano sulla conoscenza diretta di fatti, persone o cose

C'è chi ha pregiudizi contro, e c'è chi ha pregiudizi pro.

La definizione la teniamo: vedrai che tornerà utile presto.

Citazione:
Andiamo a fare la barba al barbiere.

È che per fare la barba al barbiere ci vorrebbe un rasoio di prima qualità e qualcuno che sappia maneggiarlo con perizia... i barbieri sono clienti difficili, vedrai.

Citazione:
Ma te leggi solo Mattogno, giudicandolo evidentemente bastevole alle tue esigenze, o leggi senza pregiudizi anche le critiche storiche e metodologiche che gli vengono mosse da una moltitudine di altri storici?

Mattogno è piuttosto completo e scrupoloso (anche se ha la sgradevole abitudine di rispondere puntualmente alle critiche che gli vengono mosse; in genere sembra districarsene abbastanza bene ).

Citazione:
Tutti dobbiamo combattere i pregiudizi, giusto?

Stai dicendo a me o è un momento di autocoscienza?

Citazione:
Per iniziare a parlare senza pregiudizi, prova a farti una giratina qui

Oh! La Pisanty non basta più?


E veniamo al clou.
Citazione:
Eh no, caro mio.
Pur avendo cura di seguire ognuno la propria strada tutti questi un elemento comune ce l'hanno: sono tutti neonazisti, praticanti o simpatizzanti. E questo vizietto spesso lo praticano anche al di là delle tesi negazioniste.

Questa è una stronzata.
Si è sentito bene o devo ripetere? Ripetiamo, che a volte aiuta.
Questa è una stronzata.
Ti do tempo di ritirarla entro il prossimo post per evitare una magra figura. Ti auguro di saper riconoscere un buon consiglio, quando te lo danno.

Siccome molto di quello che segue discende da questa stronzata (si è sentito bene “stronzata”? Si? Bene.) per il momento mi fermo qui. Aspetto il tuo post di rettifica.
Inviato il: 12/2/2009 9:17
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