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  Il diluvio

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  •  sitchinite
      sitchinite
Il diluvio
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
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Uno dei ‘misteri mitologici’ più controversi a livello globale è il racconto di un diluvio che spazzò via la civiltà, al quale però l’ uomo sopravvisse per volere dello stesso dio che aveva mandato questa ‘punizione’. In alcuni racconti il diluvio è un evento locale, in altri un evento a livello planetario; in alcuni racconti si afferma addirittura che gli dei stessi (o il dio stesso) aiutarono l’ uomo a ricreare la civiltà dopo il diluvio. Quasi tutti i racconti però sono basati su alcuni concetti chiave:

· Il diluvio ha una funzione ‘punitiva’;
· Un uomo e una donna benedetti da un dio o dagli dei riescono a salvarsi;
· Questa coppia ‘benedetta’ si salva grazie ad una imbarcazione costruita
secondo indicazioni divine;
· Il diluvio segna la fine di una era o di un percorso storico e al diluvio segue una nuova fase evolutiva.

Nei suoi libri Zecharia Sitchin affronta l’ argomento del diluvio più e più volte, alcune volte in modo marginale, in altre, come del libro “L’ Altra Genesi”, in modo molto approfondito. La sua teoria in merito è che il diluvio fu un evento catastrofico dovuto allo sciogliersi dei ghiacci del polo sud, facilitato dal passaggio di Nibiru in prossimità della terra che con la sua spinta gravitazionale diede il ‘colpo di grazia’ al già compromesso equilibrio climatico del pianeta. Tutto ciò avvenne secondo Sitchin a cavallo del 11/10.000 a.C. cioè alla fine della ultima era glaciale; il crescere del livello marino, l’ insorgere di bufere e uragani, lo scioglimento del ghiaccio che riversò acqua dolce sul mare, causarono un mutamento climatico che, oltre a questi fenomeni già citati, portò una serie di piogge abbondanti e durature che sono rimaste nella memoria storica collettiva di tutti i popoli della Terra.

1. Il diluvio nella Bibbia
Il racconto del diluvio universale presente nella Bibbia presenta degli elementi estremamente controversi. Si ha l’ impressione, leggendolo, che il racconto sia incompleto o quantomeno confusionario. Come se fosse un riassunto poco coerente di una storia più complessa.
Il particolare che più di ogni altro ha colpito e lasciato perplessi gli esegeti e studiosi (non necessariamente cristiani) è l’ improvvisa decisione di Dio, dopo aver dichiarato la volontà di eliminare il genere umano, di salvare 8 persone: Noè, la moglie, e i suoi 3 figli con le rispettive mogli.
Se l’ umanità era corrotta, e Noè era garanzia di rettitudine, così non lo era però per la moglie, per i 3 figli e le 3 nuore di Noè (come vedremo tra poco). Eppure Dio permette che queste persone siano i nuovi ‘capostipiti’ di
tutta l’ umanità.
Altresì non si capisce come, dopo il diluvio, alla seconda generazione si sarebbe ripopolato il mondo.
I matrimoni e le generazioni sarebbero avvenuti tra consanguinei, una eventualità che, se nel IV e III millennio a.C. era ben testimoniata in ambito
reale e sacerdotale, il culto di Dio aborriva e condannava salvo in casi eccezionali.
Un altro particolare è la cronologia del diluvio… in alcuni passi (Genesi 7:17) si dice che il diluvio imperversò per 40 giorni e 40 notti, in altri versi “il diluvio spazzò la terra per 150 giorni” (Genesi 7:24), come se il racconto biblico fosse un condensato di almeno 2 versioni. Inoltre, se si dà ragione alla frase riguardante i 150 giorni, c’ è un altro punto da chiarire: in Genesi 8:4 si afferma che “Alla fine dei 150 giorni le acque si erano ritirate, e nel 17° giorno del 7° mese l’ Arca si posò sul monte Ararat”. Ma 150 giorni sono 5 mesi, non 7 mesi. Nonostante questo Noè rimane ancora nell’ Arca, perché in Genesi 8:5 si afferma che “le acque continuarono a ritirarsi fino al 10° mese, e il primo giorno del 10° mese le cime delle montagne divennero visibili”.
Accenniamo ora a un particolare che ritroveremo anche in altri miti del diluvio nelle varie culture, e che funge da ‘punto di contatto tra le varie versioni’. E’ quello degli uccelli mandati fuori dall’ Arca per capire se le acque si fossero ritirate.
Noè nel racconto biblico manda prima un corvo che torna indietro. Dopo sette giorni manda una colomba che ritorna indietro. Così la stessa colomba dopo altri sette giorni, e dopo la terza settimana torna con un ramoscello di ulivo in bocca, il chè è per Noè segno che le acque si stavano ritirando. Dopo altri sette giorni egli manda di nuovo la colomba che non fa ritorno.
Dopo che Noè ‘sbarca’ sull’ Ararat e offre un sacrificio a base di carne a
Dio, questo stabilisce un patto con Noè, dichiarando che non distruggerà più l’ umanità, né le piogge diventeranno mai più un diluvio che distrugga ogni forma di vita. Mise nel cielo un arcobaleno dicendo che “questo è il simbolo del mio patto con te”. Noè successivamente pianta una vigna, produce del vino col quale si ubriaca e giace nudo addormentato. Suo figlio Cam entrando nella tenda del padre lo vede nudo e chiama i suoi due fratelli i quali però, per non vedere le nudità del padre (sarebbe stato un peccato gravissimo), entrano camminando a ritroso e coprono il padre con un indumento. Quando Noè si sveglia e scopre che Cam lo ha visto nudo lo maledice (Genesi 9:25):

“Maledetto sia Cam!
L’ ultimo degli schiavi
Sarà lui per i suoi fratelli."


Dunque che Dio è che reputa Cam degno di rimanere in vita se compie poi un atto così disonorevole e manca a una legge divina? O che Dio è che salva Noè che maledice il suo stesso figlio?
Le discendenze dai 3 figli di Noè ci vengono specificate in Genesi 10:

I figli di Sem: Elam, Asshur, Arphaxad, Lud e Aram
I figli di Jafet: Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Meshech e Tiras
I figli di Cam: Cush, Mizraim, Put e Canaan

Sono tutte discendenze maschili, niente viene detto della parte femminile quindi resta il mistero su come l’ umanità si ripopolò. Indubbiamente sono contemplate anche sorelle non nominate dalle quali, tramite matrimoni misti consanguinei, questi 16 nipoti maschi di Noè generarono.

2. Il diluvio in Mesopotamia
Quando alla fine del XIX secolo importanti scavi in mesopotamia portarono alla luce la vastissima biblioteca di Assurbanipal a Ninive, la comunità archeologica e la comunità religiosa vennero scosse dalla scoperta di alcune tavole che riportavano parole completamente diverse dall’ assiro che era in corso di studio. Esistevano intere tavolette che fungevano da dizionario con un' altra lingua che veniva attribuita alla grande civiltà di Akkad. Esistevano intere tavolette ricopiate nella lingua originale accadica, che contenevano riferimenti a una lingua precedente, la ‘lingua degli dei di Sumer’. Una tavola
dello stesso Assurbanipal dichiarava:

“Il dio degli scribi mi ha concesso in dono
la conoscenza della sua arte.
Sono stato iniziato ai segreti della scrittura.
So anche leggere le complicate tavole nella lingua di Sumer.
Comprendo le enigmatiche parole scritte nella pietra
sin dai giorni prima del diluvio.”


Queste frasi enigmatiche suggerirono a studiosi come H. Rawlinson e J. Oppert che esisteva una civiltà precedente a quella accadica, e che questa civiltà avesse una lingua propria, tracce della quale si trovavano nelle tavolette dissepolte a Ninive. Sumer fu identificata nella piana centro meridionale della Mesopotamia, la Shin’ar di cui si parla nella Bibbia in Genesi 11:2 “muovendosi verso est trovarono una piana a Shin’ar e vi si stabilirono”.

Tra le migliaia e migliaia di tavolette se ne trovarono alcune che, sin dalle prime letture, si rivelarono particolarmente interessanti per capire qualcosa di queste antiche civiltà. Vi si raccontava la storia di un re, Gilgamesh, che ritenendosi di origine semidivina, ingaggiò un viaggio lunghissimo e faticosissimo per raggiungere la terra degli dei, il Tilmun, dove avrebbe chiesto al dio del sole Shamash di aiutarlo ad accedere al cielo.
Nella seconda parte del viaggio, essendo fallito questo obiettivo, Gilgamesh va alla ricerca di Ziusudra, un eroe che era sopravvissuto al diluvio che aveva distrutto l’ umanità e al quale il dio Enlil aveva concesso la vita eterna.
Era il secondo riferimento che si trovava a un ‘diluvio’. Come interpretare questi riferimenti?
Non solo: successivamente in altri scavi vennero trovate altre versioni della stessa storia, anche se più frammentarie, scritte in lingua sumerica, nelle quali i nomi cambiavano leggermente. Al posto di Shamash compariva Utu, e al posto di Ziusudra compariva Utnapistim. Ciò permise di stabilire che effettivamente la storia di Gilgamesh era un poema molto antico che ogni popolo si tramandava di generazione in generazione ma rimanendo sempre fedeli, a parte le traduzioni dei nomi, alla storia originale.
Tutti questi particolari aiutarono gli studiosi a capire che molti racconti del libro della Genesi in realtà non sono che echi di racconti assiri, babilonesi, e ancora prima accadici e sumeri.
Una volta trovata la chiave di lettura fu facile identificare altri passaggi della Genesi nelle tavole mesopotamiche. Ma quale era il racconto del diluvio secondo i sumeri?
Quando Gilgamesh riesce finalmente a trovarsi di fronte Ziusudra, egli gli racconta: “vieni Gilgamesh, un segreto io ti svelerò… un segreto degli dei”.

La vicenda del diluvio ha inizio a Shuruppak. In un non precisato periodo (Ziusudra non dà nessun riferimento temporale) vi si trovarono riuniti tutti ‘i vecchi dei’. Il fatto che tutti questi ‘vecchi dei’ fossero riuniti in un unico posto indica secondo Sitchin che l’ evento si verificò in un arco temporale in cui Nibiru si trovava vicino alla terra. Particolarmente indicativa in questo senso è la presenza anche di Anu, dio supremo del pantheon sumero ma che risiedeva nei cieli e solo raramente faceva la sua comparsa a Sumer.

In quei giorni il mondo pullulava, la gente si moltiplicava,
il mondo mugghiava come toro selvaggio e il grande dio
venne destato dal clamore. Enlil udì il clamore e disse:
“Lo strepitio dell’ umanità non è più tollerabile
e il sonno non è più possibile”. Così gli dei
si accordarono per sterminare l’ umanità.
Lo fece Enlil ma Ea, per il suo giuramento,
mi avvertì in sogno del tremendo piano.


Secondo la versione mesopotamica che è stata inserita nel racconto di Gilgamesh quindi, il diluvio sembra un atto volontariamente causato da un dio iracondo, Enlil. Questa del racconto di Gilgamesh è una versione che riassume molto l’ inizio della storia, quella della decisione di Enlil. Nel poema ‘Atra Hasis e il diluvio invece’, ci si ferma di più su questa fase iniziale raccontando che all’ inizio Enlil pretendeva che fosse Ea a porre fine al genere umano, ma questi si rifiutò.

“questo non è mio potere, non è una azione per me...
è una azione per te, Enlil, e tuo figlio Ninurta.
Se vuoi un diluvio dì a Ninurta di aprire le porte del cielo”


Quando Ea per far si che Ziusudra si salvasse gli dà le indicazioni per costruire una barca, usa queste parole:
“Che la sua altezza sia uguale alla sua larghezza,
che il suo ponte abbia un tetto come la volta che
ricopre l’ abisso; conduci quindi nella nave
il seme di tutte le creature viventi”


Il termine utilizzato nel poema per descrivere la barca è Ma.Gur.Gur che significa ‘che può rotolare e capovolgersi’. Dalla descrizione più che una barca o nave sembra si tratti di una specie di ‘sottomarino’ o ‘sommergibile’. La frase ‘il seme di tutte le creature viventi’ ha destato non poco imbarazzo tra i sumerologi perché è una di quelle espressioni di chiara traduzione ma con un significato che, nel contesto dell’ epoca, è assolutamente fuori luogo. Se è lecito pensare a un vero e proprio seme per le piante e i frutti, come si dovrebbe interpretare questa espressione nel caso di animali e uomini?
Più avanti nel testo Ziusudra ricorda che:

Poi sorsero gli dei dell’ abisso: Nergal divelse le dighe delle
Acque dell’ Absu, Ninurta abbattè gli argini e i sette giudici,
gli Anunnaki, innalzarono le loro torce, illuminando la terra
con le loro livide fiamme.


L’ espressione ‘acque dell Absu’ è un riferimento geografico. Indica che le acque si riversaroo da Sud. L’ Absu era la regione di dominio di Nergal e sua moglie Ereshkigal, e precedentemente sotto dominio di Enki.
Corrispondeva grossomodo al sudafrica fino alla Tanzania.
Una conferma di questo riferimento si trova qualche riga più avanti nel testo:

I venti soffiarono per sei giorni e sei notti,
fiumana buffera e piena sopraffecero il mondo.
All’ alba del settimo giorno la tempesta del sud
diminuì, divenne calmo il mare.


Dal racconto si legge che:

‘la nave sul monte Nisir si arenò,
lì rimase incagliata la nave’

Il monte Nisir, che ricorre in alcune tavolette di re Assurbanipal in cui egli scrive di aver trovato la nave di Ziusudra, attualmente viene generalmente identificato con il Pir Magrun, ed è localizzato al confine tra il Kurdistan iraqeno e la Turchia dell’ est, l’ antica Anatolia. Approssimativamente nel tratto in cui è collocato l’ Ararat della bibbia (data la non definitiva identificazione di entrambe le montagne ci si può permettere una certa tolleranza). Ziusudra allora manda fuori dalla nave una colomba che torna indietro non trovando dove poggiarsi. Libera poi una rondine, ma anche lei torna indietro. E’ poi la volta del corvo che, trovando le acque diminuite e la
vegetazione libera, mangia, effettua dei giri intorno alla nave, e poi vola via.
Val la pena notare come sia nel mito mesopotamico che in quello biblico sono menzionati il corvo e la colomba.
C’ è un punto del racconto la cui traduzione viene resa in due modi differenti a seconda dell’ interprete.
Il passaggio sumero è:

gish má.gur.gur a.gal.la tu.ul.bul.bul.a.ta
utu im.ma.ra.è an.ki.a u.gá.gá

Che viene tradotto in due modi diversi:
“aprì una finestra della grande nave (ma.gur.gur) e si prostrò davanti a Utu (il dio del sole)”

oppure, in una versione meno ‘devozionale’:
“aprì una finestra della nave (ma.gur.gur) e vedendo il sole (utu) cadde in ginocchio e pianse”.

Nelle righe conclusive della storia, Ziusudra racconta che, una volta che gli dei furono ridiscesi sulla terra e trovarono Ziusudra vivo, Ishtar festeggiò
e richiamò gli dei dicendo:

“Che tutti gli dei si riuniscano intorno al sacrificio.
Tutti fuorchè Enlil. Lui non si accosterà a questa offerta
perché senza riflettere ha portato il diluvio”.


[...]

4. Il diluvio in Oceania
A Tahiti viene ancora raccontata una leggenda secondo la quale l’ isola fu anticamente sommersa dal mare, nell' isola sopravvissero solamente un uomo e una donna e gli animali che essi salvarono; il disastro iniziò con grandi piogge e una tempesta furiosa che fini per travolgere l'intera isola. Per salvarsi assieme agli animali i due esseri umani si rifugiarono sul monte più alto PITOHITI.
Finalmente dopo 10 notti cessò di piovere e il mare calò, così la vita, grazie alla coppia, tornò a fiorire nell' isola. Dal testo si può leggere:

Venne un forte vento di settentrione, con piogge e piene,
e con una tempesta esiziale e turbini. Grandi alberi furono sradicati,
con massi di ogni genere e trasportati in aria. Soltanto una coppia
fu risparmiata, un uomo con sua moglie.
[…]
Tutta la terra di Tahiti e Tai-arapu fu allagata dal mare
e dalle acque dolci. Il monte Orena rimase sommerso;
solo il monte Pito-hiti si mantenne sopra il livello delle acque.
Sopra Tahiti piccola (Mo'orea) pareva mare aperto:
Nessuna montagna emergeva dalle onde.
[…]
Allora dissero: "L' ira di Ta'aroa, l' unico fondamento del mondo,
è placata! Il mare è calmo, si è abbassato e il tempo è asciutto,
ma noi rimaniamo tra cielo e terra.


Questi tre passaggi del racconto Tahitiano contengono elementi che devono far pensare: innanzitutto nel primo estratto si dice che la tempesta proveniva da settentrione, esattamente come nel mito di Gilgamesh. Questo fatto è molto importante a causa della posizione geografica dell’ arcipelago della Polinesia Francese in cui si trovano le isole tahitiane. Situato a 6000 km a est dell’ Australia, è uno dei punti più a sud di tutto il globo. Una tempesta che provenga da Sud dell’ Oceania può venire solo da uno specifico luogo geografico: il polo sud, esattamente come sostenuto da Sitchin.

Il secondo passaggio del brano fa riferimento al riversarsi di “acque dolci”, un chiaro riferimento a ghiaccio disciolto, un altro punto a favore della teoria del diluvio come sciogliemnto dei ghiacci del polo sud.
Nel terzo estratto del brano troviamo, come nei miti visti in precedenza, la figura di un dio iracondo: Ta’aroa. La mitologia tahitiana non si può descrivere come esattamente politeista. Nei testi rinvenutici e nelle leggende raccontate, solo Ta’aroa figura come ‘grande dio eterno’ mentre le altre figure risultano come degli dei creati ‘su commissione’ di Ta’aroa dagli ‘artisti della creazione’. Questi avevano dei cesti ripieni di To’i, una sorta di materiale non identificabile. Da questo materiale crearono 4 personaggi: Tane, Ru, Hina, Maui.
Dopo che Tane creò il cielo con le stelle, Ta’aora creò sette livelli nel mondo e nell’ ultimo, il più basso, creò l’ uomo.
Nella sua accezione di ‘dio creatore’ Ta’aroa ricorda molto la figura di Enki nella sua connotazione di ‘Nudimmud’, ossia ‘abile creatore’, che Sitchin identifica in quel dio successivamente adorato dagli egizi come Ptah, il ‘creatore delle cose’.

---------

Qui ho riassunto un pò un mio articolo , ma mi é parso opportuno parlare anche del mito tahitiano, sconosciuto ai più. In genere si parla solo della Bibbia e dell' epopea di Gilgamesh, ma il mito del Diluvio é presente in quasi tutte le culture.
Inviato il: 20/10/2008 0:57
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  •  ahmbar
      ahmbar
Re: Il diluvio
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/3/2007
Da Milano
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Una cosa ricorrente in tutti questi miti del diluvio e successivi eventi sono i numeri che li accompagnano, cambiano i protagonisti, le storie, ma i numeri no
De Santillana, nel suo " Il mulino di Amleto", asseriva che quelli che erano i numeri della precessione degli equinozi, riportati sempre uguali per ...avvertirci?

L'ho appena riordinato, ed e' un testo molto difficile, appena riletto ne riportero' qualche estratto riguardante questi numeri precessionali, che sono solo una parte del suo lavoro teso a dimostrare quando profonda fosse la conoscenza dell'uomo e del cosmo dei nostri antenati pre-diluvio
_________________
Per chi desidera informarsi sulla piu' grande menzogna dell'era moderna
FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 20/10/2008 9:54
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  •  redna
      redna
Re: Il diluvio
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
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Citazione:
Dopo che Noè ‘sbarca’ sull’ Ararat e offre un sacrificio a base di carne



è da precisare che il luogo in cui si è arenata l'arca non è certo.
Il nome del luogo divenne ararat solo perchè il traduttore greco trovò scritto, circa il luogo in cui l'arca si fermò, RRT.
Ovviamente si suo fra queste lettere mise l'alfa e così il luogo divenne ararat.
Ma tenendo presente le consonanti (l'interea bibbia è scritta con consonanti..) il luogo potrebbe essere anche diverso per esempio urartu che era una città mesopotamica.
Il fatto che l'arca si sia arenata sull'ararat NON è un fatto consolidato sono solo dicerie che sono state tramandate col tempo e poi diventate verità inoppugnabili (con il solito sistema ....)
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 20/10/2008 10:08
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Il diluvio
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao a tutti,

ringrazio SITCHINITE per il suo sforzo di gettare una luce su di un evento storico avvolto in un'oscurità forse impenetrabile.
Colgo perciò l'occasione di esprimere la mia opinione in merito.
L'evento storico a cui si riferisce facilmente il racconto biblico é quello della fine del Pleistocene; la Storia non ufficiale pone in quel periodo la fine di Atlantide.
A mio avviso quella antica civiltà era in possesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche paragonabili a quelle odierne e per certi aspetti assai superiori.
Questo sarebbe dimostrato dal fatto che molte civiltà costruivano edifici sopra resti di edifici costruiti (per loro stessa ammissione, in alcuni casi) da una precedente civiltà più progredita.
In particolare ricordo le pietre ciclopiche che sono poste alla base di edifici Inca e Maya e che loro non avevano posato, ma anche i grossi dubbi emersi di recente a proposito della Sfinge e delle Piramidi.
Tutte notizie comparse a "Voyager" su Rai 2.
Però ritengo che esse si siano sviluppate nella direzione di un potenziamento enorme dei poteri psichici degli esseri umani, e non della costruzione di macchine.
Questo però non impedisce che esse abbiano influito pesantemente sull'ambiente circostante, esattamente come influiamo noi con la nostra tecnologia, anche se eventualmente con modalità differenti.
In particolare ritengo che gli atlantidei abbiano provocato essi stessi gli sconvolgimenti ambientali e climatici che li hanno poi annientati.
Quando noi affermiamo che la natura si vendica del male che le facciamo stiamo parlando in senso simbolico, anche se da un certo punto di vista si tratta di fatti ben reali.
Anche loro, quando parlavano di "punizione divina" si esprimevano simbolicamente.
Ricordo però che le "punizioni divine" sono sempre meno gravi delle conseguenze di un atto sconsiderato lasciate senza controllo.
Per esempio se uno qualunque degli organi regolatori americani (che in questo caso svolgerebbe la funzione di un "dio") avesse provveduto con la necessaria severità avremmo avuto parecchi manager a piangere le loro miserie e la profonda ingiustizia che li avrebbe colpiti, ma la situazione non sarebbe evoluta fino a questo punto. E sono convinto che gli americani si pentiranno amaramente di non essere intervenuti per tempo.
In ogni caso, per ritornare all'argomento in questione, dobbiamo tenere presente che le arche di cui si parla sono simboliche, quantunque non vedo perché non pensare che intere civiltà si siano salvate passando in mare intere esistenze (i "popoli del Mare").
Anche gli animali di cui si parla sono simbolici, e sono molto più vicini ai segni dello zodiaco che agli animali in carne e ossa. In sostanza si tratterebbe di scienze e di conoscenze tradizionali, ed é abbastanza ovvio che non tutti gli "animali" siano sopravvissuti al diluvio.
Numerosi dei egizi avevano la testa di animale; mica penserete che si tratti di xenotrapianti!
Peraltro molti animali giganti esistevano sulla Terra in epoca preistorica, e si sono estinti alla fine del Pleistocene, come i bradipi giganti. E molti sostengono che i giganti di cui parlano varie tradizioni, Genesi inclusa, non fossero soltanto "simbolici", ma giganti ben reali, alti anche 4 metri.
Perché non ne sarebbe rimaso neanche un resto? Qualcuno mormora che i resti ci sarebbero benissimo, ma quando li scoprono li distruggono! Questo perché essi non sarebbero conformi ad una certa visione della Storia che vorrebbero imporre agli uomini oggi.
In sostanza l'Arca di Noé sarebbe un simbolo prima che una costruzione reale. Oltre tutto il mito tahitiano riporta una frase curiosa, pronunciata da uno dei due sopravvissuti:
Citazione:
Il mare è calmo, si è abbassato e il tempo è asciutto, ma noi rimaniamo tra Cielo e Terra

Ho messo io in maiuscolo le due parole perché ritengo che i luoghi in cui si sarebbero nascosti gli uomini che sono sopravvissuti a quegli eventi non fossero affatto "corporei", cioé sulla "Terra", ma "sospesi tra Cielo e Terra", cioé nel "mondo intermedio" (tra Cielo e Terra) di cui oggi nessuno crede all'esistenza.
Un ultimo appunto: ci sarebbe parecchio da dire sul fatto che le specie giganti siano scomparse, come pure sul fenomeno della pietrificazione degli alberi, che gli scienziati spiegano in maniera decisamente poco convincente. Io sono convinto che in certi momenti le stesse leggi della fisica subiscano delle modifiche imprevedibili. Perciò composti chimici che "prima" avrebbero potuto essere liquidi "dopo" avrebbero potuto diventare "solidi", per esempio.
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 20/10/2008 12:38
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Il diluvio
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
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Personalmente dissento del tutto da una lettura simbolica di questo mito, ci tengo a specificarlo.
Credo anzi che sia pura cronaca di un fatto realmente avvenuto.
Inviato il: 20/10/2008 14:17
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il diluvio
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/7/2006
Da
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Sitchin omette forse di dire che non serve un pianeta fantasma, ma che l'eustatismo passato è stato causato dalle glaciazioni. In particolare ci interessa ovviamente l'ultima. Non c'entra solo lo scioglimento del ghiaccio a sud, ma anche quello formatosi a nord.
Il mare è risalito di svariati metri. Non tanti ovviamente da fare della terra una "Waterworld"!!!
Per quanto riguarda il diluvio, mi pare che due geologi abbiano trovato una certa corrispondenza fra mar mediterraneo e mar nero. Le acque dell'uno si sarebbero riversate nell'altro per una certa conformazione geologica della zona del bosforo e dintorni, causando probabilmente circa 7000 anni fa un allagamento esteso.
Non so fino a che punto ci siano conferme più che esatte, ma almeno non siamo nel campo dei soliti misteri millantati a destra e a manca.
Inviato il: 20/10/2008 14:28
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Il diluvio
#7
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/12/2007
Da Qui
Messaggi: 450
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Ciao Clorofilla,

hai per caso del materiale riguardo a questi geologi...la questione mar nero/ mediterraneo mi interessa molto. Grazie.
_________________
La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 20/10/2008 14:44
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Il diluvio
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
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Citazione:

Clorofilla ha scritto:
Per quanto riguarda il diluvio, mi pare che due geologi abbiano trovato una certa corrispondenza fra mar mediterraneo e mar nero. Le acque dell'uno si sarebbero riversate nell'altro per una certa conformazione geologica della zona del bosforo e dintorni, causando probabilmente circa 7000 anni fa un allagamento esteso.
Non so fino a che punto ci siano conferme più che esatte, ma almeno non siamo nel campo dei soliti misteri millantati a destra e a manca.



se per quello son stati individuati 3 fenomeni del genere:
Uno datato a circa il 2300 a.C. (ipotizzato corrispondente alla 'tragedia' di Thera)
uno datato intorno al 8000 a.C. / 10500 a.C. (datazione incerta perchè lo strato era 'smottato')
uno datato intorno al 5500 a.C. (l' ultimo trovato, nel 1999, quello a cui fai riferimento, nella zona di Kish)

I geologi li considerano fenomeni locali della mesopotamia che non spiegano l' insorgenza del mito in regioni come l' oceania, le ande, la bretagna etc...
Alcuni (mi metto tra quelli) sostengono che il diluvio 'Universale' di cui si parla nella epopea di Gilgamesh sia quello del 8000 a.C./10500 perchè lo strato fangoso é stato trovato in prossimità di Shuruppak.
Se davvero fosse questo confermerebbe le varie datazioni date finora sia da Sitchin che da altri autori 'alternativi'.
E sarebbe un bello smacco per l' establishment.
Inviato il: 20/10/2008 17:06
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Il diluvio
#9
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
Da
Messaggi: 2108
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Ciao a tutti:

* SITCHINITE

Citazione:
Personalmente dissento del tutto da una lettura simbolica di questo mito, ci tengo a specificarlo.


Ma scherzi? Penserai mica che la Genesi sia una collezione di ritagli di giornale?

Citazione:
Credo anzi che sia pura cronaca di un fatto realmente avvenuto.


Idem come sopra. Nessuno nega che sia avvenuto qualcosa; però se ti ostini a pensare che si tratti solo di una gigantesca allluvione non arriverai mai a capire quello che é veramente successo; inoltre farai il gioco dell'establishment che tanto disprezzi.
L'idea, oltretutto, che Noè sia un singolo essere umano che da solo abbia costruito una gigantesca IMBARCAZIONE, l'abbia riempita di TUTTE le specie animali e vegetali CORPOREI, con tutto il necessario per nutrirli, é semplicemente assurda. Ripensaci.
A proposito, Jahvé che era, secondo te: Giugliacci? Ché gli ha detto che la Terra sarebbe stata ricoperta dall'acqua!

Purtroppo, se dovessi arrivare a capire la verità, dubito fortemente che tu potrai mai scriverci un libro. Ti prenderebbero tutti per pazzo...
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Inviato il: 20/10/2008 19:03
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Re: Il diluvio
#10
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Citazione:

Davide71 ha scritto:

Idem come sopra. Nessuno nega che sia avvenuto qualcosa; però se ti ostini a pensare che si tratti solo di una gigantesca allluvione non arriverai mai a capire quello che é veramente successo; inoltre farai il gioco dell'establishment che tanto disprezzi.
L'idea, oltretutto, che Noè sia un singolo essere umano che da solo abbia costruito una gigantesca IMBARCAZIONE, l'abbia riempita di TUTTE le specie animali e vegetali CORPOREI, con tutto il necessario per nutrirli, é semplicemente assurda. Ripensaci.
A proposito, Jahvé che era, secondo te: Giugliacci? Ché gli ha detto che la Terra sarebbe stata ricoperta dall'acqua!

Purtroppo, se dovessi arrivare a capire la verità, dubito fortemente che tu potrai mai scriverci un libro. Ti prenderebbero tutti per pazzo...


Non ti preoccupare mi prendono già per pazzo :) ma non sono da solo, siamo tanti a credere che le storie della bibbia e degli altri testi ancora precedenti siano cronache di cose effettivamente successe.
IO e tanti altri crediamo fermamente che quella barca fosse una vera imbarcazione, e che ciò che Noè o chi per lui ci mise dentro erano semi e campioni di ogni forma vegetale, una scorta di animali che dovevano servire a lui e alla famiglia per sopravvivere, e poi un vasto campionario di DNA di tutte le forme animali, che successivamente gli stessi 'dei' potessero utilizzare per effetuare una clonazione di quegli animali.
IO e tanti altri crediamo che noi stessi siamo il frutto prima di una fertilizzazione in vitro (se vuoi ti incollo i versi in cui se ne descrivono i passaggi) e poi di una manipolazione genetica.
E Jahve per ME e per tanti altri non era nè Giuliacci nè uno 'spirito' ma un essere in carne ed ossa discendente di una stirpe venuta da un altro pianeta.

Io ti ho esposto la mia teoria, ora mi piacerebbe che tu mi spiegassi la tua:
il diluvio come simbolo? Noè come simbolo? Arche simboliche? Animali simbolici?
Simboli di cosa?
E perchè se tutte ste cose sono simboli, si scende così nei dettagli nei racconti?
E' facile dire 'é una allegoria - é un simbolo', ma bisogna anche dire 'di cosa' lo sono.
Inviato il: 20/10/2008 19:46
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Re: Il diluvio
#11
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A proposito, Jahvé che era, secondo te: Giugliacci? Ché gli ha detto che la Terra sarebbe stata ricoperta dall'acqua!

Se oggi Jahvé ti avverte quando c'è una bomba nel tuo hotel, allora ti può anche avvertire quando piove... costa uguale...
Inviato il: 20/10/2008 20:37
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Re: Il diluvio
#12
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Sitchinite, in attesa di Davide ti espongo i miei pensieri

Il diluvio come fatto reale
Noe e vari racconti similari come mito per trasmettere alcune conoscenze numeriche legate alla precessione degli equinozi

L'ipotesi e' che i superstiti di una evoluta precedente Civiltà abbiano voluto narrare il disastro che aveva distrutto la loro parte di mondo ad altri uomini poco evoluti e che loro, i sopravvissuti, aiutavano ad evolvere.
Poiché avevano a che fare con “primitivi”, hanno utilizzato il sistema delle storie fantastiche, facili da tramandare verbalmente, inserendo in queste, numeri precessionali. Hanno, cioè, inventato delle favole per veicolare questi dati del fenomeno astronomico.


La ricorrenza casuale di questi numeri in tutto il mondo e' pari a 0, l'unica spiegazione che rimane e' che i nostri ante-ante-antenati erano sicuri che, prima o poi, la nuova Civiltà sarebbe arrivata alla precessione ed avrebbe riconsiderata la sua storia.
Il "messaggio" potrebbe essere solo per indicare "Ehi! Noi eravamo qui!" e quanto profonda fosse la loro conoscenza, forse (e qui faccio un gesto tipicamente maschile) per avvertirci che quanto successo loro (il diluvio) non fosse un evento casuale, ma ciclico


Questa e' la tesi offertaci ne " Il mulino di Amleto"da De Santillana, che ha corroborato questa sua ricerca con un considerevole numero di prove empiriche, frutto di misurazioni e studi, reperite in quasi 50 anni di lavoro

Per te, che sei appassionato di queste ricerche, e' un testo da consultare come una Bibbia (ops! )

P.S.
Bibbia che, per inciso, anche io credo frutto di una raccolta di fatti reali tramandati nei vari miti sumerici e non, riadattata, riscritta , riadattata, ritradotta per adattarsi meglio, riscritta ancora fino ad essere la vera parola di Dio, originale, intonsa ed intoccabile
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Inviato il: 20/10/2008 23:09
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Re: Il diluvio
#13
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Citazione:

ahmbar ha scritto:
Sitchinite, in attesa di Davide ti espongo i miei pensieri

L'ipotesi e' che i superstiti di una evoluta precedente Civiltà abbiano voluto narrare il disastro che aveva distrutto la loro parte di mondo ad altri uomini poco evoluti e che loro, i sopravvissuti, aiutavano ad evolvere.
Poiché avevano a che fare con “primitivi”, hanno utilizzato il sistema delle storie fantastiche, facili da tramandare verbalmente, inserendo in queste, numeri precessionali. Hanno, cioè, inventato delle favole per veicolare questi dati del fenomeno astronomico.


La ricorrenza casuale di questi numeri in tutto il mondo e' pari a 0, l'unica spiegazione che rimane e' che i nostri ante-ante-antenati erano sicuri che, prima o poi, la nuova Civiltà sarebbe arrivata alla precessione ed avrebbe riconsiderata la sua storia.
Il "messaggio" potrebbe essere solo per indicare "Ehi! Noi eravamo qui!" e quanto profonda fosse la loro conoscenza, forse (e qui faccio un gesto tipicamente maschile) per avvertirci che quanto successo loro (il diluvio) non fosse un evento casuale, ma ciclico




Sarà, ma a me sarebbe sembrato più facile lasciare una serie di scritti o di tradizioni che dicessere chiaramente: esiste una cosa che si chiama precessione, funziona così e così, completa un ciclo in tot anni etc.
avrei lasciato una serie di oggetti che testimoniavano il mio passaggio.
Non ci sarebbe stato bisogno di inventare storie così dettagliate, dialoghi, misure di barche etc.

Vedi una cosa é un messaggio relativamente 'chiaro' come quello della sfinge, che semplicemente ti dice 'guarda il mio sguardo verso est che cerca la mia controparte astronomica, E' facile, vai a vedere in quale anno la sfinge é allineata con la costellazione del leone a est e trovi il 10.450 a.C.

Ma creare storie così con personaggi dialoghi etc proprio mi sembra troppo solo per tramandare l' esistenza di qualcuno e dei 'numeri'.

Poi chissà, tutto può essere.
Inviato il: 20/10/2008 23:22
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Re: Il diluvio
#14
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Citazione:
Questa e' la tesi offertaci ne " Il mulino di Amleto"da De Santillana, che ha corroborato questa sua ricerca con un considerevole numero di prove empiriche, frutto di misurazioni e studi, reperite in quasi 50 anni di lavoro Per te, che sei appassionato di queste ricerche, e' un testo da consultare come una Bibbia (ops! )



Il 'mulino di amleto' è un libro fuori commercio difficile da reperire.

Quello che c'è scritto in quel libro deve essere un gra segreto visto che molti ne parlano ma nessuno ha mai messo qualche brano del libro.
E'come parlare di Sitchin, dire che è un autore eccezionale e non mettere mai un brano.
Se Santillana scrive bene ( ma che cosa se non lo sappiamo...!?) anche Sitchin ne scrive. Perchè l'uno sia migliore dell'altro non si capisce proprio.
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Inviato il: 20/10/2008 23:22
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Re: Il diluvio
#15
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Il libro l'ho appena ordinato su ibs, non e' fuori commercio, ed ho scritto piu' sopra che appena l'ho riletto ne citero' alcune parti

Comunque di sunti ne trovi a decine e decine, perche' mai come ora sta diventando attuale
Ma, dato che sono sempre buono , ti indico un link dove l'analisi di Massimo Cardellini te ne illustra i temi Il mulino di Amleto

.....Il fatto che si possano individuare singolari coincidenze in tutte le culture nelle narrazioni riguardanti diluvio universale, eden, età dell’oro passate e di là da venire, il Grande Anno, divinità apportatrici di conoscenze, viene solitamente liquidato come leggenda pura e semplice. Al contrario la tesi centrale del libro, che è in sostanza un’indagine comparativa dei più importanti testi sacri, fiabe, miti e racconti epici di tutte le più importanti culture del nostro pianeta indipendentemente dal grado di civiltà materiale raggiunto dalle culture che li espressero, è che una grande civiltà su scala mondiale abbaia preceduto di molti millenni le prime manifestazioni culturali a noi più note che di conseguenza non sarebbero altro che suoi retaggi.

Di questo quasi infinito materiale de Santillana e la von Dechend hanno selezionato un nucleo tematico narrato attraverso un codice cifrato altamente complesso e che non sarebbe dovuto essere noto ad alcuna cultura prima del II secolo a.C. cosa che non può che essere spiegata appunto che come eredità da parte di una grande cultura protostorica.

L’attribuzione della scoperta della precessione degli equinozi ad Ipparco altro non sarebbe quindi che un’accettazione acritica di quanto trasmessoci dall’antichità greco romana ed alla cui eccessiva valorizzazione ed accettazione De Santillana imputa tutti i limiti da parte dei suoi colleghi accademici[3] incapaci o meglio ancora non volenti scendere al di sotto di questa soglia interpretativa nel voler assegnare le più importanti conquiste intellettuali ad altre culture.

Nella sua vasta indagine de Santillana passa in rassegna tutta la cultura più antica in nostro possesso: Bibbia, Odissea, Kalevala, Rig-Veda, Edda, Popol Vuh, Mahābhārata, il Fedone platonico, quartine di Omar Kayyam, ma soprattutto i miti di popoli etnologici e di civiltà evolute come quella cinese, greca, romana, egiziana, assira, babilonese, incas, atzeca, indocinesi e persino notissime fiabe ci consegnano così il loro segreto custodito gelosamente e tramandato attraverso il tempo in modo integro. Tutte queste opere contengono quelle notazioni astronomiche riferentisi al meccanismo precessionistico sotto forma di narrazioni spesso molto bizzarre narrate nel linguaggio apparentemente irrazionale ed a volte infantile del mito e della fiaba.

Nel lavoro di De Santillana e della von Dechend viene soprattutto riservata una maggior attenzione a quelle narrazioni mitiche o religiose in cui compaiono addirittura i numeri caratterizzanti la precessione degli equinozi [12, 30, 72, 360].....



Sitchinite Citazione:
Sarà, ma a me sarebbe sembrato più facile lasciare una serie di scritti o di tradizioni che dicessere chiaramente: esiste una cosa che si chiama precessione, funziona così e così, completa un ciclo in tot anni etc.

Perdonami se te lo dico, ma hai fatto un commento decisamente ingenuo:

1)Vedi figliolo, esiste una cosa che si chiama precessione
-Che cos'e' papa'?
E' il tempo che impiega la terra a compiere l'intero arco sul proprio asse, dura 26000 anni e...
-Papa', la mamma mi sta chiamando, scusa ma devo andare...

2)Vedi figliolo, c'e' stata una grande battaglia fra il Dio Questo, con le sue 72000 armate, e il Dio Quello, con i suoi 36000 elefanti
Si sono scontrati nella piana di Giza, con le loro 2160 ancelle che erano pronte a concedersi per 12 volte al vincitore...
-Beh!? Va avanti papa', non esiste ancora la chiesa romana



Tu bambino quale storia impareresti?
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Re: Il diluvio
#16
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Citazione:
Nella sua vasta indagine de Santillana passa in rassegna tutta la cultura più antica in nostro possesso: Bibbia, Odissea, Kalevala, Rig-Veda, Edda, Popol Vuh, Mahābhārata, il Fedone platonico, quartine di Omar Kayyam, ma soprattutto i miti di popoli etnologici e di civiltà evolute come quella cinese, greca, romana, egiziana, assira, babilonese, incas, atzeca, indocinesi e persino notissime fiabe ci consegnano così il loro segreto custodito gelosamente e tramandato attraverso il tempo in modo integro. Tutte queste opere contengono quelle notazioni astronomiche riferentisi al meccanismo precessionistico sotto forma di narrazioni spesso molto bizzarre narrate nel linguaggio apparentemente irrazionale ed a volte infantile del mito e della fiaba.



Mi pare che si soffermi sulla precessione degli equinozi e nulla più...


Citazione:
Tu bambino quale storia impareresti?


ad un bambino si potrebbe dire questo, ma a una persona adulta occorre dare altre spiegazioni.


Citazione:
1)Vedi figliolo, esiste una cosa che si chiama precessione -Che cos'e' papa'? E' il tempo che impiega la terra a compiere l'intero arco sul proprio asse, dura 26000 anni e... -Papa', la mamma mi sta chiamando, scusa ma devo andare...

2)Vedi figliolo, c'e' stata una grande battaglia fra il Dio Questo, con le sue 72000 armate, e il Dio Quello, con i suoi 36000 elefanti Si sono scontrati nella piana di Giza, con le loro 2160 ancelle che erano pronte a concedersi per 12 volte al vincitore... -Beh!? Va avanti papa', non esiste ancora la chiesa romana


Caso n.1- la storia della precessione è pallosa, e non credo che riusciremo a capire in questa maniera il perchè del diluvio.

Caso n.2- Potrebbe essere che sulla piana di giza due eserciti si fossero scontrati...Sitchin dice che ci sono state due guerre per le piramidi (ma questo ovviamente, non è da considerare, visto che a priori sono meglio altri autori...). Per il resto è fantasia : le armate, gli elefanti e il tocco piccante delle 2160 ancelle forse ci voleva ma, alla luce di come sono sempre andate le cose, le ancelle non dovevano concedersi per 12 volte perchè il vincitore, come da prassi 'regolarmente' le stuprava.
Sarebbe il caso di dire le cose come si svolgono anche se, allora, il tutto diventa tragico e non più 'piccante'.

Il caso n.2 sembrerebbe rivestire qualche interesse.
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Inviato il: 21/10/2008 8:45
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Re: Il diluvio
#17
Ho qualche dubbio
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redna ha scritto:
Citazione:

Tu bambino quale storia impareresti?

ad un bambino si potrebbe dire questo, ma a una persona adulta occorre dare altre spiegazioni.


Dipende....
sei veramente convinto di poter dare spiegazioni complesse su fenomeni di cui te stesso hai una conoscenza limitata (non te personalmente)?
Inoltre non possedendo neanche gli strumenti per darne prova scientifica?

Prova ad andare in strada, ora, in questo momento, ferma la prima donnina che passa e prova a spiegarle il fenomeno della precessione...vediamo....
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Inviato il: 21/10/2008 9:20
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Re: Il diluvio
#18
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Citazione:
Dipende.... sei veramente convinto di poter dare spiegazioni complesse su fenomeni di cui te stesso hai una conoscenza limitata (non te personalmente)? Inoltre non possedendo neanche gli strumenti per darne prova scientifica? Prova ad andare in strada, ora, in questo momento, ferma la prima donnina che passa e prova a spiegarle il fenomeno della precessione...vediamo....



Se non sbaglio qui si sta parlando del diluvio. Quindi la precessione che cosa c'entra nel contesto di questo evento?

Oltretutto se si va in strada e si parla della precessione ad un primo omino nemmeno quello lo capisce....e non solo la donnina.

PS-i casi n1 e n.2 parlavamo di racconti a dei bambini....
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Inviato il: 21/10/2008 11:48
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  •  Davide71
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Re: Il diluvio
#19
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Ciao a tutti:

rispondo a SITCHINITE:

innanzitutto una premessa: Guénon ha fatto giustamente notare ("Errore dello spiritismo") come, a fronte di una relativa certezza nell'esistenza di pianeti abitati nell'universo, vi sarebbero enormi difficoltà di comunicazione fra forme di vita appartenenti a pianeti diversi.
Egli fa notare come con ogni probabilità gli "alieni" svilupperebbero una forma del corpo diversa, facoltà diverse e una cultura talmente lontana dalla nostra da rendere qualunque comunicazione semplicemente impossibile.
Dirò di più: l'incontro fra due civiltà provenienti da pianeti diversi sarebbe un'evenienza quanto mai temibile, in quanto due culture tanto più sono differenti tanto meno si possono integrare ed uno scontro si risolverebbe facilmente nella completa disintegrazione di una delle due, e di gran parte della popolazione della stessa.
La vicenda dei nativi australiani, Neozelandesi, Americani e molti africani ne fornisce esempi concreti.

Quando gli antichi parlavani di esseri provenienti da altri "mondi", si riferivano facilmente ad esseri provenienti dalle "sfere superiori", cioé da mondi che sono COLLEGATI al nostro; in particolare sarebbero "mondi" sai quali é possibile controllare i "destini" del nostro mondo.
Sono esseri in grado di comprendere perfettamente la nostra cultura e che conoscono bene le conseguenze dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Per loro siamo paragonabili a degli "animali domestici", con buona pace del nostro orgoglio, tanto più che quando i colonialisti andarono in Africa avevano la stessa concezione dei popoli che vi abitavano.

Citazione:

Non ti preoccupare mi prendono già per pazzo :) ma non sono da solo, siamo tanti a credere che le storie della bibbia e degli altri testi ancora precedenti siano cronache di cose effettivamente successe.

Anch'io ritengo che siano fatti reali, ma raccontati in una forma "comprensibile"; per esempio non é affatto detto che Noé sia un singolo essere umano. Potrebbe essere un popolo. Ricorda che, anche oggi, si pensa che Omero non fosse affatto un singolo uomo. Potrei farti altri esempi, ma rischio il rogo...
Citazione:

IO e tanti altri crediamo fermamente che quella barca fosse una vera imbarcazione, e che ciò che Noè o chi per lui ci mise dentro erano semi e campioni di ogni forma vegetale, una scorta di animali che dovevano servire a lui e alla famiglia per sopravvivere, e poi un vasto campionario di DNA di tutte le forme animali, che successivamente gli stessi 'dei' potessero utilizzare per effetuare una clonazione di quegli animali.
IO e tanti altri crediamo che noi stessi siamo il frutto prima di una fertilizzazione in vitro (se vuoi ti incollo i versi in cui se ne descrivono i passaggi) e poi di una manipolazione genetica.

Io invece ritengo che la civiltà atlantidea avesse delle conoscenze scientifiche eccelse ed una tecnologia spaventosa, ma completamente diversa dalla nostra. La Genesi, quando parla di "acque superiori", "acque inferiori" e "superficie delle acque" non si riferisce al mare. L'arca di Noé viaggiava sulla "superficie delle acque" di cui parla la Genesi. Gli atlantidei avevano le conoscenze per farlo.
Citazione:

E Jahve per ME e per tanti altri non era nè Giuliacci nè uno 'spirito' ma un essere in carne ed ossa discendente di una stirpe venuta da un altro pianeta.


La mia idea in proposito te l'ho esposta nella premessa.
Citazione:

Io ti ho esposto la mia teoria, ora mi piacerebbe che tu mi spiegassi la tua:
il diluvio come simbolo? Noè come simbolo? Arche simboliche? Animali simbolici?
Simboli di cosa?

Il diluvio é simbolo di una catastrofe che fu qualcosa di molto più grave di una semplice alluvione; fu qualcosa di molto simile al "Giorno del Giudizio" di cui parlano tutte le tradizioni; sarà forse per questo che nessuno vuole che si indaghi a fondo su quell'evento? Se la gente dovesse credere che fenomeni del genere possano avvenire e siano in realtà già avvenuti, e che vi siano testimonianze storiche e archeologiche in proposito molte persone passerebbero "da uno schieramento all'altro" e a qualcuno darebbe molto fastidio.
Si tratta di eventi che sfidano la capacità dell'immaginazione umana, ed é per questo che essi vengono rappresentati con dei simboli.
Citazione:

E perchè se tutte ste cose sono simboli, si scende così nei dettagli nei racconti?
E' facile dire 'é una allegoria - é un simbolo', ma bisogna anche dire 'di cosa' lo sono.


Hai perfettamente ragione. Sicuramente é molto più facile criticare la tua visione che spiegare bene la dinamica degli eventi a cui si riferisce il Diluvio.
D'altronde si tratterebbe di spiegare come delle foreste abbiano potuto essere pietrificate DI COLPO, o come animali preistorici abbiano potuto rimanere congelati DI COLPO, o altri fenomeni altrettanto incredibili...

Alberi pietrificati

Guarda quelle figure. A te non sembrano alberi segati? Prova a leggere la spiegazione scientifica del fenomeno e chiediti se é una spiegazione sensata!
E pensa che esistono foreste di alberi pietrificati in piedi! Immagina. Essi sarebbero stati sommersi dalla terra, in cui sarebbe penetrata dell'acqua, che avrebbe sostituito atomo per atomo certi elementi con certi altri, e poi la terra si sarebbe tolta lasciandoli perfettamente interi e pietrificati. Penso che chiunque in possesso di elementi basilari di chimica e di fisica possa smontare un'assurdità del genere.
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Inviato il: 21/10/2008 14:28
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Re: Il diluvio
#20
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Redna, ho inventato una storia sui due piedi solo per fare un esempio di come, indipendentemente dalle trame o dai protagonisti, il messaggio sono i numeri che le accompagnano, ed e' estremamente piu' probabile che si impari e ci si tramandi una fiaba o un mito, specie se si parla di battaglie e lotte varie unite ad incesti, che un concetto scientifico

Una popolazione che non puo' avere idea di cosa detti numeri rappresentino tramandera' lo stesso il racconto, perche' e' stato inserito come "spiegazione della nostra origine", e lo insegnera' ai suoi eredi, cosa che e' puntualmente avvenuta ovunque nel mondo

Ora siamo a conoscenza del fatto che quei numeri sempre ricorrenti sono quelli legati alla precessione degli equinozi, e la domanda che ci dobbiamo porre (e che , soprattutto, la Scienza dovrebbe porsi...) e' :come potevano i nostri ante-antenati sapere di questo processo, che richiede approfondite conoscenze che solo ora noi possediamo?
Questa e' l'importanza di aver tramandato la precessione, perche' assume cosi' valore anche il racconto del diluvio che accompagna tutti questi miti , e che distrusse chi possedeva questo sapere
Diventa anche una convalida ad un evento reale, perche' e' impossibile che popolazioni provenienti dal paleolitico conoscessero i movimenti del cosmo


Abbiamo anche dei dati in piu' grazie alle ultime scoperte della scienza ed ai vari ritrovamenti archeologici subacquei, sappiamo che il mare si e' alzato di ca 150mt, che una glaciazione e' effettivamente avvenuta ca 18000 anni fa' per motivi sconosciuti, e che e' terminata, sempre nell'ignoranza della scienza sul perche' questo sia successo, ca 8000 anni fa'
E possiamo quindi unire i puntini grazie ai miti di tutto il mondo per affermare che una civilta' quantomeno pari alla nostra c'era prima di noi e che e' stata distrutta da un cataclisma, perche' non solo di astronomia si parla, ma anche di una profonda conoscenza della psicologia umana, dato il sistema utilizzato per veicolare questo sapere

Ho gia' detto prima quali siano, a mio parere, le possibili spiegazioni per voler trasmettere questo "messaggio", sperando che non sia la 2° ipotesi (e mi ritocco senza ritegno, perdonate la volgarita')
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Re: Il diluvio
#21
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Davide71 Citazione:
per esempio non é affatto detto che Noé sia un singolo essere umano. Potrebbe essere un popolo

Questo credo sia il piu' lampante esempio di come si possa trasformare una evidente simbologia/metafora in fatto reale, come ci e' stato tramandato
Per Noe' ed i suoi familiari tutte le leggi della genetica che oggi conosciamo sono state sospese, e non solo: anziche' produrre discendenti sempre piu' fragili e soggetti a tutte le malattie mentali e fisiche conosciute per i figli da consanguinei, avrebbero generato l'incredibile varieta' di razze che vediamo oggi
Bah!...


Citazione:

Alberi pietrificati
Essi sarebbero stati sommersi dalla terra, in cui sarebbe penetrata dell'acqua, che avrebbe sostituito atomo per atomo certi elementi con certi altri, e poi la terra si sarebbe tolta lasciandoli perfettamente interi e pietrificati. Penso che chiunque in possesso di elementi basilari di chimica e di fisica possa smontare un'assurdità del genere.

Io non sono ne' un chimico ne' un fisico, ma trovo la spiegazione offerta piu' che plausibile:il legno assorbe l'acqua, se questa e' ricca di minerali ed il legno e' "coperto" dalle intemperie, perche' non si dovrebbe verificare proprio quanto avvenuto?
Anche per gli alberi interi vale lo stesso, perche' potrebbero essere stati sommersi da fango od altro, e successivamente "trasformati" lentamente, infatti
Citazione:
D'altronde si tratterebbe di spiegare come delle foreste abbiano potuto essere pietrificate DI COLPO, o come animali preistorici abbiano potuto rimanere congelati DI COLPO
che questo sia avvenuto di colpo e' una tua affermazione valida per gli animali, meno per gli alberi
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Re: Il diluvio
#22
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Redna, ho inventato una storia sui due piedi solo per fare un esempio di come, indipendentemente dalle trame o dai protagonisti, il messaggio sono i numeri che le accompagnano, ed e' estremamente piu' probabile che si impari e ci si tramandi una fiaba o un mito, specie se si parla di battaglie e lotte varie unite ad incesti, che un concetto scientifico


La probabilità che le cose si tramandini attraverso i miti esiste senza dubbio ma rimane il fatto che certi ritrovamenti sono debitamente occultati e dove si legge di qualcos'altro ch mette in imbarazzo l'archeologia ufficiale il tutto viene debitamente occultato e messo 'al sicuro'.
Allora teniamoci pure i miti, in cui si dice e non si dice, teniamoci anche le favole ma per carità le prove certe teniamole ben al sicuro e chi si azzarda a dirlo allora diventa 'un alternativo' ( e qui si può pensare di tutto...)


Citazione:
Una popolazione che non puo' avere idea di cosa detti numeri rappresentino tramandera' lo stesso il racconto, perche' e' stato inserito come "spiegazione della nostra origine", e lo insegnera' ai suoi eredi, cosa che e' puntualmente avvenuta ovunque nel mondo


Le popolazioni antiche non sappiamo nemmeno come erano organizzate, o lo sappiamo pochissimo, mettiamocela via.
La spiegazione della nostra origine nel mondo occidentale è data SOLO da genesi.Infatti le riscrizioni sono tante per fare in modo di adattarla a tutti.
Infatti è il libro maggiormente letto nel mondo.Un motivo ci sarà.
Un dato di fatto è che invece genesi è la creazione paro paro che hanno dato i sumeri circa l'avvento dell'homo sapiens in questo pianeta.
Ovviamente questo è stato occultato.Ovviamente tutti lo sanno, ovviamente nessuno fa nulla per portare a conoscena questo.
Un motivo ci sarà.
Se insegnamo ai nostri eredi delle emerite cavolate, i nostri eredi poi ci prenderanno per pirla, e a ragione.
Io spero che questo avvenga molto presto.


Citazione:
E possiamo quindi unire i puntini grazie ai miti di tutto il mondo per affermare che una civilta' quantomeno pari alla nostra c'era prima di noi e che e' stata distrutta da un cataclisma, perche' non solo di astronomia si parla, ma anche di una profonda conoscenza della psicologia umana, dato il sistema utilizzato per veicolare questo sapere


Prima di noi e del cataclisma (il diluvio) ce n'erano molte altre civiltà che NON si vuole ci siano state. Pertanto si naviga in una ignoranza 'ufficiale'.

Tornando al tema del diluvio, che viene chiamato universale, non credo che si possa tenere in considerazione un autore o un altro.
Nella bibbia c'è la descrizione dell'arca: il fatto è vero.Perchè ci descrivono invece una punizione del genere umano quando invece era solo una catastrofe terrestre? Veicolare va bene, ma almeno veicolare correttamente.
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Inviato il: 21/10/2008 15:14
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Il diluvio
#23
Sono certo di non sapere
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Davide partiamo da due punti di vista completamente opposti, io guardo reperti, scritti, ritrovamenti di pezzi di legno, concomitanze di tempi e riferimenti di testi, tu mi parli di 'simboli' di 'sfere superiori'.
Perdonami ma dopo quasi 20 anni di studio che va dall' esoterismo classico al satanismo alle varie forme di magia, e, negli ultimi 6 anni, materie linguistiche e archeologiche, non credo assolutamente a 'sfere superiori' etc.
E non capisco perchè si debbano cercare spiegazioni simili che non sono comprovabili piuttosto che quelle più pratiche che vengono spontanee leggendo la documentazione che ci é arrivata in millenni in modo letterale.
Sei così sicuro che le culture dell' epoca si esprimessero per simboli?
I miei studi mi portano a pensare il contrario,e cioè che siamo noi uomini, nel corso degli ultimi 2000 anni, ad assegnare significati a certe forme o parole.
Io credo che molta gente tenda a cercare spiegazioni non comprovabili perchè non vuole svelare i misteri, ma solo sognarci sopra.

Mi chiedo se ti rendi conto che il tuo modo di ragionare é lo stesso dell' establishment, che trovando in India un vaso risalente al 2000 a.C. con incise le parole che ora si usano per dire 'razzo' lo descrive come 'simboli di preghiera su un oggetto votivo' (caso reale).
Prima di vedere il 'simbolo' o di 'interpretare', dovremmo leggere e guardare. Considerare prima l' ipotesi fisica, poi quella spirituale. Anche perchè niente negli scritti lasciatici da quelle popolazioni (quelle reali e comprovate, non quelle ipotizzate tipo atlantidei o lemuriani) fa pensare a una loro cultura spirituale.
Inviato il: 21/10/2008 15:33
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  •  sitchinite
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Re: Il diluvio
#24
Sono certo di non sapere
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Citazione:

redna ha scritto:

Perchè ci descrivono invece una punizione del genere umano quando invece era solo una catastrofe terrestre? Veicolare va bene, ma almeno veicolare correttamente.


Questo é uno dei punti forti della teoria sitchiniana.
La 'punizione' sarebbe consistita semplicemente nel non salvare gli umani...
se per quello prima di ciò, nel' Atra Hasis c' é il resoconto di altre 3 'punizioni' inflitte da Enlil e Ninurta ai danni del genere umano, aiutato però da Enki.
Fu solo dopo queste 3 punizoni scampate, che Enlil intima al consiglio degli Anunnaki, e sopratutto a Enki, di 'giurare di non rivelare il disastro'.

E queste son tutte cose scritte nei testi originali, Sitchin aggiunge solo il particolare della calotta antartica.
Inviato il: 21/10/2008 15:37
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  •  redna
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Re: Il diluvio
#25
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E queste son tutte cose scritte nei testi originali, Sitchin aggiunge solo il particolare della calotta antartica.



I testi originali ci sono. Ma non ci sono le persone che vogliono essere messe al corrente che esistono e preferiscono vivere pensando ai libri della bibbia come genesi, scritti e riscritti, e gli altri che non sappiamo ancora chi ne è l'autore.Poi definiscono il tutto 'scritti sacri' e il gioco è fatto, non sapendo che il termine sacro vuole dire proprio riservato.
Erano libri riservati e non per tutti.
E'chiaro che se sono stati divulgati 'a tutti' un motivo c'è.
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Inviato il: 21/10/2008 15:45
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  •  Clorofilla
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Re: Il diluvio
#26
Mi sento vacillare
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Citazione:

sitchinite ha scritto:
Citazione:

Davide71 ha scritto:

Idem come sopra. Nessuno nega che sia avvenuto qualcosa; però se ti ostini a pensare che si tratti solo di una gigantesca allluvione non arriverai mai a capire quello che é veramente successo; inoltre farai il gioco dell'establishment che tanto disprezzi.
L'idea, oltretutto, che Noè sia un singolo essere umano che da solo abbia costruito una gigantesca IMBARCAZIONE, l'abbia riempita di TUTTE le specie animali e vegetali CORPOREI, con tutto il necessario per nutrirli, é semplicemente assurda. Ripensaci.
A proposito, Jahvé che era, secondo te: Giugliacci? Ché gli ha detto che la Terra sarebbe stata ricoperta dall'acqua!

Purtroppo, se dovessi arrivare a capire la verità, dubito fortemente che tu potrai mai scriverci un libro. Ti prenderebbero tutti per pazzo...


Non ti preoccupare mi prendono già per pazzo :) ma non sono da solo, siamo tanti a credere che le storie della bibbia e degli altri testi ancora precedenti siano cronache di cose effettivamente successe.
IO e tanti altri crediamo fermamente che quella barca fosse una vera imbarcazione, e che ciò che Noè o chi per lui ci mise dentro erano semi e campioni di ogni forma vegetale, una scorta di animali che dovevano servire a lui e alla famiglia per sopravvivere, e poi un vasto campionario di DNA di tutte le forme animali, che successivamente gli stessi 'dei' potessero utilizzare per effetuare una clonazione di quegli animali.
IO e tanti altri crediamo che noi stessi siamo il frutto prima di una fertilizzazione in vitro (se vuoi ti incollo i versi in cui se ne descrivono i passaggi) e poi di una manipolazione genetica.
E Jahve per ME e per tanti altri non era nè Giuliacci nè uno 'spirito' ma un essere in carne ed ossa discendente di una stirpe venuta da un altro pianeta.

Io ti ho esposto la mia teoria, ora mi piacerebbe che tu mi spiegassi la tua:
il diluvio come simbolo? Noè come simbolo? Arche simboliche? Animali simbolici?
Simboli di cosa?
E perchè se tutte ste cose sono simboli, si scende così nei dettagli nei racconti?
E' facile dire 'é una allegoria - é un simbolo', ma bisogna anche dire 'di cosa' lo sono.


Chi ha campionato tutte le specie viventi del pianeta????? Non so se rendo l'idea, ma considerando un diluvio planetario avremmo a che fare con migliaia e migliaia di specie da salvare, dai batteri, virus, ad ogni singola forma vegetale, fungina ed animale dalla più microscopica alla più grande.

Ma non solo, pensiamo alla massa d'acqua e di terra smossa. In tutto il pianeta o quasi dovremmo trovare uno strato o strati alluvionali recenti ed abbastanza continui, e probabilmente anche una maggior presenza di reperti, pensando alla totalità di animali e piante morti e sommersi dall'acqua e dalla terra.
Mi viene un pò da sorridere.
Inviato il: 21/10/2008 16:24
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  •  sever
      sever
Re: Il diluvio
#27
Mi sento vacillare
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Ciao a tutti.
E’ davvero consolante leggere gli interventi fatti con serietà, nel rispetto delle idee e convinzioni altrui. E’ chiaro che ognuno ha una visione sua personale ed è proprio per questo, dal dibattito corretto ed educato, che possiamo tutti trarre giovamento e crescita nella conoscenza. Mi associo anch’io nell’elogio a Sitchnite, perché l’argomento è davvero interessante, anche perché avvolto ancora nel mistero, nonostante tutti i racconti e miti che lo riguardano.
Siccome sono racconti che riguardano tutti i popoli della Terra, è giocoforza credere che furono parecchi i Noè che furono salvati, magari uno per ogni popolo e razza. Faccio notare, per inciso, che si salvarono anche dei giganti, come si evince dal fatto che gli Ebrei li trovarono in Palestina. Evidentemente anche tra loro ce ne furono di degni di salvezza, se vogliamo credere all’intervento divino.
Per quanto riguarda la causa o le cause, penso che siano state più di una, in quanto lo scioglimento del ghiaccio al polo sud non avrebbe potuto causare, da solo, l’innalzamento delle acque fino a coprire le cime delle montagne, come concordano parecchi miti. Sono d’accordo con Davide 71 quando accenna agli Atlantidei e alle loro conoscenze scientifiche, pari se non superiori alle nostre attuali. Il loro smodato desiderio di dominio, come gli USA oggi, portarono ad uno scontro spaventoso con i Greci, come attesta Platone. Molto probabilmente furono usate armi spaventose che causarono squilibri immani che causarono, oltre allo sprofondamento di buona parte della Grecia, anche di Atlantide stessa, come dice il racconto di Platone.
Il diluvio vero e proprio fu causato dallo squilibrio sia geologico, con sprofondamenti, e sia da squilibri atmosferici. Quello che sto per dire si può ricavare da un passo della Bibbia. Naturalmente è una mia deduzione, ma può spiegare perché le acque si innalzarono così tanto. In Gn 2, 5 si legge: …Poiché il Signore Iddio non aveva ancora fatto piovere sulla Terra, né esisteva ancora alcun uomo da cui la terra venisse lavorata, ma un vapore saliva dal suolo e ne irrorava tutta la superficie.
Da questo passo apprendiamo che non pioveva come oggi avviene e inoltre che l’atmosfera era impregnata di vapore. Sappiamo che il vapore è acqua allo stato gassoso. Lo squilibrio, apportato dalle armi utilizzate nella guerra, deve aver causato un raffreddamento della temperatura ambientale, causando la condensazione di tutto il vapore in sospensione. Siccome piovve per 40 giorni e 40 notti di seguito è facile immaginare quale fosse lo spessore di questo manto gassoso. E’ facile immaginare anche quanto ridessero di Noè i suoi contemporanei e il loro scetticismo quando affermava che sarebbe piovuto… Quelli la pioggia non l’avevano mai vista…
Anche ammesso che la causa dello squilibrio atmosferico sia stata un’altra, per esempio un asteroide, è certo che tutto il vapore in sospensione deve essersi condensato, visto che è da millenni che l’atmosfera è trasparente e si possono scrutare le stelle, come fece Abramo in 15, 5: Poi lo condusse fuori e gli disse: “Guarda il cielo e conta le stelle, se ti riesce contarle!”.
Concordo con quanto dice Sitchnite sul valore storico, reale dei fatti narrati. Anche i miti traggono origine da fatti realmente accaduti, ma deformati nel corso del tempo e oggi di non facile comprensione. Naturalmente dobbiamo distinguere i fatti storici dagli insegnamenti di natura spirituale. L’unico simbolismo è questo a mio parere: i fatti narrati servono di monito, di avvertimento a noi che li leggiamo, affinché non commettiamo gli stessi errori.
Inviato il: 21/10/2008 18:55
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Il diluvio
#28
Dubito ormai di tutto
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sitchinite ha scritto:

Sei così sicuro che le culture dell' epoca si esprimessero per simboli?


Si.

In particolare, Trismegisto ci insegna che ogni simbolo deve avere almeno 3 diversi significati.
Inviato il: 21/10/2008 19:22
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  •  sitchinite
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Re: Il diluvio
#29
Sono certo di non sapere
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Clorofilla ha scritto:


Chi ha campionato tutte le specie viventi del pianeta????? Non so se rendo l'idea, ma considerando un diluvio planetario avremmo a che fare con migliaia e migliaia di specie da salvare, dai batteri, virus, ad ogni singola forma vegetale, fungina ed animale dalla più microscopica alla più grande.

Ma non solo, pensiamo alla massa d'acqua e di terra smossa. In tutto il pianeta o quasi dovremmo trovare uno strato o strati alluvionali recenti ed abbastanza continui, e probabilmente anche una maggior presenza di reperti, pensando alla totalità di animali e piante morti e sommersi dall'acqua e dalla terra.
Mi viene un pò da sorridere.


Sorridi pure, il sorriso fa sempre bene, ma dopo che smetti di sorridere fai ricerche. Io le ho fatte ed ho scoperto che:

1) I batteri, le spore ed i virus si adattano alle condizioni in cui si trovano, non c' era bisogno di 'campionarli'
2) noi conosciamo la fauna e la flora per quel che sono adesso, millenni fa erano diverse, alcuni esemplari più diversificati, altri meno. Plausibile l' ipotesi che siano stati campionati gli esemplari che abitavano quelle terre, e che poi da li si siano ridiffusi.
3) gli strati alluvionali di cui parli son stati trovati... 3 solo nella piana mesopotamica (di cui uno coincide con il racconto del diluvio per luogo e datazione), con scavi che son scesi fino a 18 metri... 2 strati in inghilterra, nell' antartide son stati fatti carotaggi che mostrano che improvvisamente circa 12mila anni fa (la data stranamente coincide) c' è stato un abbassamento repentino della temperatura. Nel Wyoming son state trovate a circa 3 metri di profondità ossa di balena (vai a vedere nella cartina dove sta il Wyoming). I primi reportage sugli scavi a Giza parlano di 'conchiglie di mare' ritrovate ai piedi della Sfinge sommersi da metri di sabbia.
Sta cosa per esempio é rimasta nel dimenticatoio finchè non l' ha scovata John West. La posizione ufficiale degli egttologi é che non esiste una posizione ufficiale. Lo stesso Mark Lehner (braccio destro di Hawass) di fronte a domanda diretta di Jason Martell non ha risposto.
Inviato il: 21/10/2008 20:29
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  •  sitchinite
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Re: Il diluvio
#30
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
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Descartes ha scritto:
Citazione:

sitchinite ha scritto:

Sei così sicuro che le culture dell' epoca si esprimessero per simboli?


Si.

In particolare, Trismegisto ci insegna che ogni simbolo deve avere almeno 3 diversi significati.


No, te lo insegna una tradizione che attribuisce alcuni testi a Hermes/Thot.
E' molto diverso.
Il simbolismo nell' ermetismo é una parodia creata millenni fa per nascondere alcuni concetti. Ma non è stato certo Hermes a 'scrivere per simboli', son stati coloro che hanno tramandato le sue cnoscenze dalll' Egitto.
Perfino la comunità esoterica ermetica, quella seria però, riconosce che ciò che noi ora sappiamo e attribuiamo a Hermes é da prendere con le pinze, perchè é stato filtrato dai suoi sacerdoti e alterato quando si son trovati a contatto con gli studiosi greci per non far cadere in loro mano tutto il oro corpus di dottrine.
Inviato il: 21/10/2008 20:39
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