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  Civiltà Ebraica

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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Civiltà Ebraica
#151
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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Ritengo infinitamente sbagliato parlare di "civiltà ebraica" o di ebrei. Qualsasi sia l'opinione nel conflitto tra Israele e Palestina, non si può parlare genericamente di ebrei.

A) Lo dici solo per fare una criticca
B) E` una critica idiota
C) E` una critica che fa leva su argomenti facilissimi
D) Ti prego di levarti di torno
E) Il problema di Israele e` che vuole uno stato per soli ebrei. Se no grazie al cazzo, si faceva lo stato unico (pero` la maggioranza in parlamento, in quel caso, se la sarebbero divisa coi palestinesi)
F) In ogni caso il titolo del 3d e` civilita` ebraica, non Israele e gli Israeliani: chi lo ha aperto ha sccelto questo titolo, chi ci discute discute liberamente sotto questo titolo, cosa c'e` di bacato che ti fa dire:

Qui si tratta di Israele? Bene, il soggetto sarà Israele e gli israeliani, coinvolgere la religione è solo una scusa per incolpare più persone del dovuto.
??

Ma sai quanti poveretti come te sono passati a dire sempre queste stesse cose? Perche` non esprimi la tua opinione sul macello appena fatto dagli israeliani a Gaza? Hai paura che i tuoi amichetti vedono che non sei andato abbastanza contro "i complottisti"? Dio che nervoso constatare l'esistenza di gente come te.
Inviato il: 10/6/2009 9:31
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  •  edo
      edo
Re: Civiltà Ebraica
#152
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 10/6/2009 22:32
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: Civiltà Ebraica
#153
Sono certo di non sapere
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Da Padova
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Citazione:
da edo il 10/6/2009 22:32:46
Grazie del link... la notizia mi era sfuggita.
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 10/6/2009 23:40
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  •  PsIcOfEdE
      PsIcOfEdE
Re: Civiltà Ebraica
#154
So tutto
Iscritto il: 8/6/2009
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Citazione:

sick-boy ha scritto:
Ritengo infinitamente sbagliato parlare di "civiltà ebraica" o di ebrei. Qualsasi sia l'opinione nel conflitto tra Israele e Palestina, non si può parlare genericamente di ebrei.

A) Lo dici solo per fare una criticca
B) E` una critica idiota
C) E` una critica che fa leva su argomenti facilissimi
D) Ti prego di levarti di torno
E) Il problema di Israele e` che vuole uno stato per soli ebrei. Se no grazie al cazzo, si faceva lo stato unico (pero` la maggioranza in parlamento, in quel caso, se la sarebbero divisa coi palestinesi)
F) In ogni caso il titolo del 3d e` civilita` ebraica, non Israele e gli Israeliani: chi lo ha aperto ha sccelto questo titolo, chi ci discute discute liberamente sotto questo titolo, cosa c'e` di bacato che ti fa dire:

Qui si tratta di Israele? Bene, il soggetto sarà Israele e gli israeliani, coinvolgere la religione è solo una scusa per incolpare più persone del dovuto.
??

Ma sai quanti poveretti come te sono passati a dire sempre queste stesse cose? Perche` non esprimi la tua opinione sul macello appena fatto dagli israeliani a Gaza? Hai paura che i tuoi amichetti vedono che non sei andato abbastanza contro "i complottisti"? Dio che nervoso constatare l'esistenza di gente come te.

@ edo: ribadisco che parlare di "ebrei" riferendoci agli israeliani non è sbagliato solo perchè non tutti gli israeliani sono ebrei nè tutti gli israeliani sono guerrafondai, bensì perchè gli ebrei sono in tutto il mondo. L'ebraismo è una religione. Anche se uno stato ammettesse come religione unica l'ebraismo, non ci sarebbe nessuna ragione per associare quella religione con lo stato. Le religioni sono libere (almeno quasi tutte, tra cui l'ebraismo), non limitate da confini.
@ sick-boy:
A) Ti svelerò un segreto: se uno non è d'accordo con te, magari ha le sue ragioni, che possono non essere solo il gusto di fare polemica. Impara da edo, su come rispondere civilmente.
B) ...disse il genio.
C) Gli argomenti non devono essere nè facili nè difficili, ma VALIDI. E per me, i miei lo sono.
D) Ah, se me lo chiedi con un "ti prego", non posso resistere.
E) Israele, dal punto di vista religioso, è uno stato libero. Se anche non lo fosse, non vedo perchè associare "ebraismo = israele". Ci sono molti più stati in cui l'islam è la religione obbligatoria, ma ciò non giustifica associare l'islam con questi stati.
F) Se il titolo è "Civiltà ebraica", non ha senso parlare del moderno Stato d'Israele, ad essere pignoli. Cos'è che ti da fastidio, l'esistenza di gente con un minimo di cervello o sapere che tu, quando distribuivano i neuroni, eri in bagno? Se vuoi sapere la mia opinione, eccola: secondo me, sia palestinei che israeliani sbagliano. A volte è un fronte ad iniziare le ostilità, a volte è l'altro, ma ci sono sbagli madornali da entrambe le parti, che costano la vita a innumereboli civili da entrambe le parti. Certo è, che se Israele continua ad essere così rigidamente militarizzato e spietato nelle reazioni e la Palestina continua ad essere governata da terroristi sanguinari, non si andrà da nessuna parte. Entrambe le parti devono imparare a deporre le armi.
Inviato il: 12/6/2009 20:44
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  •  edo
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Re: Civiltà Ebraica
#155
Sono certo di non sapere
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secondo me, sia palestinei che israeliani sbagliano. A volte è un fronte ad iniziare le ostilità, a volte è l'altro, ma ci sono sbagli madornali da entrambe le parti, che costano la vita a innumereboli civili da entrambe le parti. Certo è, che se Israele continua ad essere così rigidamente militarizzato e spietato nelle reazioni e la Palestina continua ad essere governata da terroristi sanguinari, non si andrà da nessuna parte. Entrambe le parti devono imparare a deporre le armi.

A me vengono in mente solo atti, successivi alla dichiarazione Balfour, agìti dai sionisti nella precisa direzione di una strategia della tensione, tale da giustificare reazioni spropositate alle conseguenze delle proprie provocazioni.

Prova a immaginare il tuo vicino di casa che, nel suo delirio, ritiene la casa (tua) una sua disponibilità attribuitagli da una divinità partorita dalla sua fantasia... la possibilità che tu possa ritenerlo con un sorriso: un "matto qualunque", potrebbe cambiarti espressione se, quel matto, fosse tanto abile da far abitare il palazzo, il quartiere e la città da tanti altri matti che, oltre a provacarti ad ogni tuo respiro, in più hanno il potere di gestire l'informazione da dare in pasto a chi abita in città lontane dalla tua.
Alla tua prima reazione d'insofferenza, "i matti" ti massacrano, e fuori dalla città tutti pensano che hanno fatto bene a bastonarti!!!

Ai palestinesi (che poi, secondo me, sono più ebrei della maggior parte degli israeliani), non si chiede di deporre le armi, ma di deporre la vita, se decidono d'intestardirsi a restare sulla loro terra, o meglio: su quel poco che ancora hanno in "uso temporaneo".

Per renderti evidente la manipolazione culturale di cui la nostra "civilissima" società è complice, t'invito a fare una prova: prendi degli articoli che descrivono l'ultima guerra di gaza e leggili invertendo semplicemente (ma rigorosamente) i termini: palestinesi/hamas e affini, con israeliani/ebrei e affini.
Fammi sapere che sensazioni emotive "produrrai"
Inviato il: 13/6/2009 9:58
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  •  dino
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Re: Civiltà Ebraica
#156
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

PsIcOfEdE ha scritto:
Se vuoi sapere la mia opinione, eccola: secondo me, sia palestinei che israeliani sbagliano. A volte è un fronte ad iniziare le ostilità, a volte è l'altro, ma ci sono sbagli madornali da entrambe le parti, che costano la vita a innumereboli civili da entrambe le parti. Certo è, che se Israele continua ad essere così rigidamente militarizzato e spietato nelle reazioni e la Palestina continua ad essere governata da terroristi sanguinari, non si andrà da nessuna parte. Entrambe le parti devono imparare a deporre le armi.



....tu sbagli a fare la somma dei morti.... ci sono i morti palestinesi che sono migliaia.... e quelli israeliani che raggiungono la decina scarsa.... la vera forza israeliana oltre il controllo delle banche e il controllo mediatico con cui riescono a far apparire la pulizia etnica in corso come una demenziale leggittima difesa....

un ebreo americano prima di essere americano è ebreo, anche in italia funziona così, in germania in francia in svizzera sud africa e ovunque...

un cattolico americano è un americano di religione cattolica, così succede ovunque negli altri paesi.... questa devozione alla propria religione ha creato un sistema trasversale all'interno di molti paesi accrescendo un potere illimitato ad un gruppo etnico di numero molto contenuto.... non ho nulla contro gli ebrei in se... non mi piace l'aggiramento ai monopoli che sono riusciti a fare mediante l'associazione religiosa.... e se per caso questo monopolio ce l'avevano i bulgari o i cispadani ora parlavamo di loro... piccole organizzazioni in israele dimostrano un certo rifiuto di questa logica, ma la maggior parte degli ebrei nel mondo sono convinti che la loro superiorità sulle altre etnie è voluta da dio... invece la loro superiorità è data esclusivamente dai pochi uomini di religione ebraica che si sono accaparrati il monopolio di stampare denaro, quindi di appropriarsi facilmente dei più remunerativi business come l'energia, la medicina, oro e diamanti e sopratutto la scienza delle armi che serve a imporre e mantenere tale potere....

si sono inventati il ritorno del popolo di israele nella terra promessa per avere la loro 'santa barbara' a disposizione senza intermediari.... il popolo di israele e tutti gli ebrei sono vittime di questi pochissimi e potentissimi banchieri ed usano lo stato d'israele come arma di convinzione di massa.... i palestinesi sono solo un piccolo ostacolo che vorrebbero spazzare via con le armi 'convenzionali' e non, che sperimentano periodicamente come forma di controllo sulle nascite e mantenimento del numero prestabilito di individui in grado di vivere ammassati in un campo di concentramento chiamato GAZA.... ciaodino


ps. se non capisci queste elementarità è difficile che tu comprenda la realtà FISICA.....
Inviato il: 13/6/2009 10:14
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  •  mangog
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Re: Civiltà Ebraica
#157
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Lapo è diventato ebreo? Ma non aveva solo il padre ebreo?..
Ci mancava anche questa...
Inviato il: 13/6/2009 10:25
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  •  edo
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Re: Civiltà Ebraica
#158
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Intervista a Hajo Meyer, ebreo antisionista
SOPRAVVISSUTO DI AUSCHWITZ: “POSSO IDENTIFICARMI CON I GIOVANI PALESTINESI”
Di Adri Nieuwhof, The Electronic Intifada, Traduzione di Andrea Carancini

2-nieuwhof-meyer.jpg

5 giugno 2009

Hajo Meyer, autore del libro The End of Judaism [La fine del giudaismo], è nato a Bielefeld, in Germania, nel 1924. Nel 1939 fuggì da solo, all’età di 14 anni, in Olanda, per salvarsi dal regime nazista, e non potè andare a scuola. Un anno dopo, quando i tedeschi occuparono l’Olanda, visse in clandestinità con un documento di riconoscimento maldestramente contraffatto. Meyer venne catturato dalla Gestapo nel Marzo del 1944 e deportato ad Auschwitz una settimana dopo. E’ uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz.

Adri Nieuwhof: Cosa vuol dire per presentarsi ai lettori di EI [Electronic Intifada]?

Hajo Meyer: Dovetti abbandonare la scuola secondaria a Bielefeld dopo la Notte dei Cristalli, nel Novembre del 1938. Per un bambino curioso come me e per i suoi genitori fu un’esperienza terribile. Perciò, posso pienamente identificarmi con i giovani palestinesi che vengono intralciati nei loro studi. E non posso identificarmi in alcun modo con i criminali che impediscono ai giovani palestinesi di studiare.

AN: Cosa l’ha spinta a scrivere il suo libro, La fine del giudaismo?

HM: In passato, i media europei hanno scritto molto sui politici di estrema destra come Joerg Haider in Austria e Jean-Marie Le Pen in Francia. Ma quando Ariel Sharon venne eletto [primo ministro] in Israele nel 2001, i media rimasero zitti. Ma negli anni ’80 capii il pensiero profondamente fascista di questi politici. Con il mio libro ho voluto prendere le distanze da tutto ciò. Sono cresciuto nel giudaismo avendo come valore fondamentale l’eguaglianza dei rapporti tra gli esseri umani. Sono venuto a sapere dell’esistenza del giudaismo nazionalista solo quando ho sentito i coloni difendere nelle interviste le loro prepotenze a danno dei palestinesi. Quando un editore mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul mio passato ho deciso di scrivere questo libro, per fare i conti col mio passato. Le persone di un gruppo che disumanizzano le persone che appartengono a un altro gruppo lo fanno o perché l’hanno imparato dai genitori o perché sono stati manipolati dai loro leader politici. Questo in Israele è accaduto per decenni, nel senso che hanno manipolato l’Olocausto per i loro scopi politici. Nel lungo periodo il paese si sta distruggendo, inducendo così i suoi cittadini ebrei a diventare paranoici. Nel 2005, [l’allora primo ministro] Ariel Sharon ha illustrato tutto ciò dicendo alla Knesset che "sappiamo che non possiamo fidarci di nessuno, possiamo fidarci solo di noi stessi". Questa è la definizione più concisa che ci sia di qualcuno che soffre di paranoia clinica. Uno dei crucci più grandi della mia vita è che Israele si definisce con l’inganno uno stato ebraico, mentre in realtà è sionista. Vuole il massimo del territorio con il minor numero possibile di palestinesi. Io ho quattro nonni ebrei. Sono ateo. Condivido il retaggio socio-culturale ebraico e ho imparato l’etica ebraica. Non voglio essere rappresentato da uno stato sionista. Non hanno idea di cosa è stato l’Olocausto. Usano l’Olocausto per instillare la paranoia nei propri figli.

AN: Nel suo libro lei scrive sulle lezioni che ha imparato dal passato. Può spiegare come il suo passato ha influenzato la sua percezione di Israele e della Palestina?

HM: Non sono mai stato un sionista. Dopo la guerra, gli ebrei sionisti hanno sbandierato il miracolo di avere "un paese tutto nostro". Da ateo impenitente, ho pensato che, se questo è un miracolo di Dio, avrei voluto che avesse fatto il più piccolo dei miracoli creando lo stato 15 anni prima. In quel caso i miei genitori non sarebbero morti.

Potrei fare un elenco senza fine delle somiglianze tra la Germania nazista e Israele. Prendersi la terra e le proprietà, negare alle persone la possibilità di ricevere un’istruzione, ridurre la possibilità di guadagnarsi da vivere distruggendo le loro speranze, tutto con lo scopo di cacciare la gente dalla propria terra. E quello che personalmente trovo più spaventoso, più dello sporcarsi le mani uccidendo in prima persona, è il creare le circostanze in cui le persone incominciano a uccidersi a vicenda. Così la distinzione tra le vittime e i carnefici si indebolisce. Seminando zizzania in una situazione dove non c’è unità, aumentando la distanza tra le persone – come Israele sta facendo a Gaza.

AN: Nel suo libro lei scrive del ruolo degli ebrei nel movimento della pace dentro e fuori Israele, e sugli obbiettori di coscienza israeliani. Come valuta il loro contributo?

HM: Naturalmente è positivo che delle componenti della popolazione ebraica di Israele cerchino di vedere i palestinesi come degli esseri umani e come loro eguali. Comunque, mi disturba quanto sia sottile il numero di quelli che protestano e che sono davvero antisionisti. Rimaniamo colpiti da quello che accadde nella Germania di Hitler. Se tu esprimevi solo la minima ombra di critica all’epoca, finivi a Dachau. Gli ebrei in Israele hanno i diritti democratici. Possono protestare nelle strade, ma non lo fanno.

AN: Può commentare la notizia che i ministri israeliani hanno approvato un disegno di legge che proibisce la commemorazione della Nakba, e cioè la spoliazione della Palestina storica? La legge propone una pena fino a tre anni di reclusione.

HM: E’ così razzista, così spaventoso. Non ho parole. E’ un’espressione di quello che già sappiamo. La Zochrot [l’organizzazione per la commemorazione della Nakba] venne fondata per contrastare gli sforzi israeliani di cancellare i segni che ricordano la vita palestinese. Proibire ai palestinesi di commemorare la Nakba…non potrebbero comportarsi in modo più nazista e fascista. Forse aiuterà il mondo a svegliarsi.

AN: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

HM: [ride] Lei sa quanti anni ho? Ho quasi 85 anni. Ho sempre detto cinicamente prendendomi in giro che ho una scelta: o essere sempre stanco perché voglio fare così tante cose, o andare a sedermi aspettando che passi il tempo. Bene, progetto di essere stanco, perché ho ancora così tanto da dire.

Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article10568.shtml

:: Article nr. s9952 sent on 11-jun-2009 14:45 ECT

www.uruknet.info?p=s9952

Link: andreacarancini.blogspot.com/2009/06/intervista-hajo-meyer-ebreo.html

:: The views expressed in this article are the sole responsibility of the author and do not necessarily reflect those of this website.
Inviato il: 13/6/2009 16:03
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
#163
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Interessante articolo di Fabio de Fina dal quale traggo:
"Israele ha nuovamente violato il territorio del Libano. L’esercito libanese ha denunciato la violazione ed ha dispiegato pattuglie nell’area. Nel comunicato dell’armata libanese si legge: «In chiara violazione di un’area del territorio libanese, e in un tentativo di imporre un fatto compiuto sul terreno, il nemico israeliano ha posto un punto d’osservazione militare a ridosso di Kfar Shouba, nonchè un centro militare in posizione dominante sul lago di Baatael, con ciò violando la linea immaginaria che l’UNIFIL ha delineatoo, come linea dietro a cui Israele deve ritrarsi. Dato questo atteggiamento provocatorio, l’armata libanese ha dispiegato pattuglie sul confine», aggiungendo che sta esaminando la situazione «insieme agli ufficiali dell’UNIFIL per risolvere questa situazione urgente».

Ciò viola la risoluzione ONU 1791, adottata nell’agosto 2006 dopo i 33 giorni di attacchi israeliani al Libano. Tale risoluzione impegna Israele a ritirare le sue forze dal villaggio di Ghajar e delle colline di Kfar Shouba. Israele ha commesso la violazione sotto gli occhi dei caschi blu, fra cui numerosi soldati italiani. E’ una notizia che i nostri media non hanno dato. E hanno fatto bene. Non sono antisemiti, loro."
Inviato il: 23/6/2009 23:37
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Re: Civiltà Ebraica
#164
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Re: Civiltà Ebraica
#165
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Il 9 luglio 2004 La Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU ha emesso un parere consultivo, richiesto dall’Assemblea Generale dell’ONU, sulle conseguenze legali della costruzione del muro nei territori palestinesi occupati.

Il parere della Corte è chiarissimo:

“La costruzione del muro da parte di Israele, la Potenza Occupante, nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est e dintorni, e la regolamentazione che ne deriva, è contraria alla legge internazionale; ……

Israele ha l’obbligo di porre termine alle sue violazioni della legge internazionale; ha l’obbligo di cessare immediatamente i lavori di costruzione del muro nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est e dintorni, di demolire immediatamente le strutture situate in queste zone, e in più di abrogare o rendere inefficaci immediatamente tutti gli atti legislativi o regolamentari relativi, in accordo con il paragrafo 151 di questo Parere; …….

Tutti gli Stati hanno l’obbligo di non riconoscere la situazione illegale che deriva dalla costruzione del muro e di non prestare aiuto o assistenza nel mantenere la situazione creata da questa costruzione; tutti gli Stati aderenti alla Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione di Civili in Tempo di Guerra del 12 Agosto 1949 hanno inoltre l’obbligo, rispettando la Carta delle Nazioni Unite e la legge internazionale, di assicurare la conformità da parte di Israele con la legge internazionale umanitaria contenuta in quella Convenzione;”

L’Italia in un documento ufficiale del gennaio 2004 (governo Berlusconi) invitò la Corte a non pronunciarsi sull’argomento, allineandosi alla posizione USA.

E’ stata sottolineata da Domenico Gallo, magistrato, in un articolo del 15 luglio 2004 (http://www.domenicogallo.it/view.asp?id=75), l’importanza del pronunciamento della Corte, che per la prima volta si esprimeva su un problema relativo alla questione israelo-palestinese.

Sono passati 5 anni e Israele ha proseguito nella costruzione del muro senza che gli Stati si siano preoccupati di tenere in un qualche conto il parere della corte, fatto poi proprio dall’Assemblea Generale dell’ONU a larghissima maggioranza.

Dopo un anno, Il 9 luglio 2005, la società civile palestinese si appellava alla società civile mondiale per una campagna di boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni contro Israele, nota come BDS.

Mentre a l'Aquila sarà in corso il G8, si terrà a l'Aia, il 9 luglio, un incontro internazionale con la partecipazione, tra gli altri, di Richard Falk, relatore speciale dell'ONU sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967 e di Omar Barghouti, uno dei promotori della campagna BDS palestinese, http://www.unitedcivilians.nl/nl/campagnes.phtml?p=Campagnes&campagne=19.

Omar Barghouti sarà a Roma il 10 e 1'11 luglio e ISM-Italia si sta impegnando alla organizzazione di una iniziativa simile a quella del 9 luglio all'Aia.

9 luglio 2004: un parere della ICJ che bisogna far rispettare a Israele e agli Stati membri dell'ONU, rispondendo in modo più efficace e più capillare all'appello BDS palestinese del 9 luglio 2005.

BOICOTTARE ISRAELE E I SUOI COMPLICI: UN DOVERE MORALE, UN DOVERE POLITICO.
ISM (International Solidarity Movement) Italia
Inviato il: 26/6/2009 16:20
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Re: Civiltà Ebraica
#166
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#167
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Re: Civiltà Ebraica
#168
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A Gaza il piombo non è più fuso ma continua a piombarci addosso a intervalli regolari.

Dei semplici contadini che come ai tempi del neolitico raccolgono nei campi a mani nude
perchè in una Gaza sotto assedio è difficile persino dotarsi di una falce, se non quella della morte per implicito,
continuano a essere gli obbiettivi principali contro cui i cecchini israeliani combattano la noia della leva obbligatoria,
un ulteriore videoesempio:

dal nostro comunitario blog:

Il post più commentato dell'intera esistenza di questo blog s'intitola:
Gaza: massacro o nani e pummarole?

In questo articolo mi accanivo contro i giornalisti embedded,
cioè con coloro che dalle prime pagine delle più importanti testate mondiali,
o sulle prime emittenti nazionali (riferitemi fra i commenti, Pagliara cosa vi racconta di Gaza?, gli farai contare i punti di sutura sull'anima, prima ancora di quelli sulla pelle, entrambe forgiati made in Israel), non fanno altro che spacciare per reportage i comunicati diramati dai vertici militari per i quali si stracciano le vesti. Senza pudere per la dignità umana.

Giornalisti intruppati come Lorenzo Cremonesi,
il quale sebbene fosse altrove, dalle colonne del Corriere della Sera farfugliava di guerriglieri palestinesi che si facevano scudo di civili sulle ambulanze e gli ospedali.
Così, molto candidamente, a voler giustificare il sistematico bombardamento di obbiettivi civili da parte dell'esercito israeliano.

A queste calunnie, a questi veri proprio oltraggi sulle ossa dei morti ammazzati dai killer israeliani, avevo risposto senza remore facendo narrare l'orrore di ciò che i miei sensi di testimone oculare si erano riempiti fino a scoppiare di lacrime di dolore.

In particolar modo,
fra i vari indiscrimanti crimini di guerra, mi soffermavo sul fatto che erano i soldati di Tel Aviv a utilizzare civili come scudi umani, e non la resistenza palestinesi nell'atto di difendersi.

Ora,
è lecito,
uno può anche non credere al primo Vittorio Arrigoni arrivato e nemmeno a tutte le più rispettabili organizzazioni per i diritti umani,
ma diviene sempre più ardimentoso sposare le tesi dei giornalisti embedded dopo che sono gli stessi soldati israeliani a fare outcoming e confessare i più efferati crimini.

Era successo a Marzo:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/medio-oriente-51/gaza-civili/gaza-civili.html

e più recentemente tramite la denuncia di "breaking the silence", organizzazione di veterani israeliani:
"sparavamo senza pensare ai civili"

Il mio modesto "Gaza Restiamo Umani" si fa ogni giorno di più documento storico che semplice cronaca di un inferno,
continua la nostra tournee:

dal nostro blog comunitario: http://farmingunderfire.blogspot.com/

Il post più commentato dell'intera esistenza di questo blog s'intitola:
Gaza: massacro o nani e pummarole?

In questo articolo mi accanivo contro i giornalisti embedded,
cioè con coloro che dalle prime pagine delle più importanti testate mondiali,
o sulle prime emittenti nazionali (riferitemi fra i commenti, Pagliara cosa vi racconta di Gaza?, gli farai contare i punti di sutura sull'anima, prima ancora di quelli sulla pelle, entrambe forgiati made in Israel), non fanno altro che spacciare per reportage i comunicati diramati dai vertici militari per i quali si stracciano le vesti. Senza pudere per la dignità umana.

Giornalisti intruppati come Lorenzo Cremonesi,
il quale sebbene fosse altrove, dalle colonne del Corriere della Sera farfugliava di guerriglieri palestinesi che si facevano scudo di civili sulle ambulanze e gli ospedali.
Così, molto candidamente, a voler giustificare il sistematico bombardamento di obbiettivi civili da parte dell'esercito israeliano.

A queste calunnie, a questi veri proprio oltraggi sulle ossa dei morti ammazzati dai killer israeliani, avevo risposto senza remore facendo narrare l'orrore di ciò che i miei sensi di testimone oculare si erano riempiti fino a scoppiare di lacrime di dolore.

In particolar modo,
fra i vari indiscrimanti crimini di guerra, mi soffermavo sul fatto che erano i soldati di Tel Aviv a utilizzare civili come scudi umani, e non la resistenza palestinesi nell'atto di difendersi.

Ora,
è lecito,
uno può anche non credere al primo Vittorio Arrigoni arrivato e nemmeno a tutte le più rispettabili organizzazioni per i diritti umani,
ma diviene sempre più ardimentoso sposare le tesi dei giornalisti embedded dopo che sono gli stessi soldati israeliani a fare outcoming e confessare i più efferati crimini.

Era successo a Marzo:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/medio-oriente-51/gaza-civili/gaza-civili.html

e più recentemente tramite la denuncia di "breaking the silence", organizzazione di veterani israeliani:
"sparavamo senza pensare ai civili"

Vittorio Arrigoni
Fonte: http://guerrillaradio.iobloggo.com/
20.07.2009
Inviato il: 21/7/2009 8:55
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Re: Civiltà Ebraica
#169
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Inviato il: 5/8/2009 1:29
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Re: Civiltà Ebraica
#170
Sono certo di non sapere
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Anche se l' ONU parla, il corriere e repubblica tacciono.

Si vede che hanno la bocca occupata a " servire" qualche rappresentate di comunità...
Inviato il: 9/8/2009 19:30
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Re: Civiltà Ebraica
#171
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Ezra Nawi, one of Israel’s most courageous human rights activists

His crime? He tried to stop a military bulldozer from destroying the homes of Palestinian Bedouins in the South Hebron region.

Nawi, a Jewish Israeli of Iraqi descent, is a threat to the settlers and the Israeli government because he has brought international attention to efforts to illegally remove Palestinians from the Hebron region. He will be sentenced August 16th.


www.supportezra.net

www.freeezra.org

video youtube
Inviato il: 11/8/2009 13:07
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Re: Civiltà Ebraica
#172
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Israele
Parla un ex membro delle “unità di assassinio dei bambini”


Oggi un altro ex-membro della “unità di assassinio dei bambini” vuota il sacco. E, di nuovo, vediamo come Israele abbia da tempo messo in campo una politica di uccisione, tortura, incarcerazione e, sentite questa, di uso di tribunali militari per processare bambini al di sotto dei 16 anni. Osservate la depravazione di questa gente:
(...)


(...)
L’organizzazione per i diritti umani Defence for Children International (DCI) ha stilato un rapporto che accusa i militari israeliani di ciò che descrive come maltrattamento e tortura sistematici ed istituzionalizzati dei bambini palestinesi da parte delle autorità israeliane. (...)
Inviato il: 20/8/2009 10:38
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Re: Civiltà Ebraica
#173
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Citazione:
Oggi un altro ex-membro della “unità di assassinio dei bambini” vuota il sacco. E, di nuovo, vediamo come Israele abbia da tempo messo in campo una politica di uccisione, tortura, incarcerazione e, sentite questa, di uso di tribunali militari per processare bambini al di sotto dei 16 anni.


Con che coraggio, poi...

Questa notizia agghicciante ancora mi sconvolge. Quello che davvero mi preoccupa è che queste persone non si pongono limiti...
Inviato il: 20/8/2009 10:58
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Re: Civiltà Ebraica
#174
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Sempre dal sito da cui _gaia_ ha linkato la sua notizia, c'è quest'altro articolo che parla sempre di civiltà ebraica.

L’olocausto segreto degli ebrei sefarditi
Inviato il: 20/8/2009 11:11
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Re: Civiltà Ebraica
#175
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Un interessante video, postato in questo periodo da "informazione corretta":



Paura(finta?), indignazione(finta?) e istigazione all'odio razziale(vera)...
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Inviato il: 21/8/2009 11:23
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Re: Civiltà Ebraica
#176
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Citazione:

shm ha scritto:
Un interessante video, postato in questo periodo da "informazione corretta":

Paura(finta?), indignazione(finta?) e istigazione all'odio razziale(vera)...


Per cortesia, in sostanza, cosa dice?
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Re: Civiltà Ebraica
#177
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Parla Malik ministro britannico e vice segretario di Stato.
Dice che nel giro di 10 anni si sono visti raddoppiare i deputati musulmani ogni dua anni: prima ce n'era uno, poi due, poi quattro...
Auspica che raddopino ancora fino ad otto, sedici ecc...
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Inviato il: 21/8/2009 13:56
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Re: Civiltà Ebraica
#178
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Citazione:

shm ha scritto:
Parla Malik ministro britannico e vice segretario di Stato.
Dice che nel giro di 10 anni si sono visti raddoppiare i deputati musulmani ogni dua anni: prima ce n'era uno, poi due, poi quattro...
Auspica che raddopino ancora fino ad otto, sedici ecc...


..grazie shm
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Inviato il: 21/8/2009 14:19
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Re: Civiltà Ebraica
#179
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Come uno dei principali lanciatori di sassi, Bilal Ghanan era stato ricercato dai militari per un paio d’anni. Insieme ad altri ragazzi lanciatori di sassi si era nascosto sulle montagne intorno alla città Nablus, senza un tetto sopra la testa. Per questi ragazzi essere presi voleva dire tortura e morte – dovevano rimanere sulle montagne a tutti i costi.

Il 13 maggio Bilal ha fatto un’eccezione quando, per qualsivoglia ragione camminava non protetto vicino alla falegnameria. Neanche il suo fratello maggiore Talal sa perché ha corso questo rischio. Forse i ragazzi erano rimasti senza cibo e avevano bisogno di fare rifornimento.

Per il reparto speciale israeliano è andato tutto secondo i piani. I soldati hanno spento le sigarette, hanno messo da parte le loro lattine di Coca-Cola e hanno mirato con calma attraverso la finestra rotta. Quando Bilal era abbastanza vicino hanno dovuto solo premere il grilletto. Il primo colpo l’ha colpito al petto. Secondo gli abitanti del villaggio che sono stati testimoni dell’incidente gli avrebbero successivamente sparato un colpo a ciascuna gamba. Allora due soldati sono corsi fuori dalla falegnameria e hanno sparato a Bilal allo stomaco. Infine l’hanno afferrato per i piedi e l’hanno trascinato su per i venti gradini di pietra della scalinata della falegnameria. Gli abitanti del villaggio dicono che c’erano persone sia dell’ONU che della Red Crescent (Mezzaluna Rossa) nelle vicinanze che hanno sentito i colpi e che sono accorsi in cerca di feriti da soccorrere. Ci sarebbero state delle divergenze su chi avrebbe dovuto prendersi cura della vittima. Le discussioni si sono concluse quando i soldati israeliani hanno caricato Bilal gravemente ferito, su una Jeep portandolo alla periferia del villaggio, dove l’attendeva un elicottero militare. Il ragazzo è stato portato in una destinazione sconosciuta alla sua famiglia. È ritornato cinque giorni dopo, morto e avvolto in un tessuto verde ospedaliero.

Un abitante del villaggio ha riconosciuto il capitano Yahya, che era a capo della colonna militare che ha trasportato Bilal dal centro per le autopsie di Abu Kabir, fuori da Tel Aviv, al suo luogo finale di riposo. “Il capitano Yahya è il peggiore di tutti”, mi ha sussurrato nell’orecchio l’abitante del villaggio. Dopo che Yahya ha scaricato il corpo e ha sostituito il lenzuolo verde con un altro di cotone leggero, i soldati hanno scelto alcuni uomini tra i familiari della vittima per scavare [la fossa] e impastare il cemento.

Insieme ai rumori delle pale si potevano sentire le risate dei soldati che si raccontavano le barzellette mentre aspettavano di tornare a casa. Quando Bilal è stato sepolto gli è stato scoperto il petto. È stato subito chiaro per le poche persone presenti il genere di abuso che aveva subito il ragazzo. Bilal non è certo il primo giovane palestinese ad essere stato sepolto con uno squarcio dall’addome al mento.

Le famiglie in Cisgiordania e a Gaza erano certe di sapere esattamente quello che era successo: “i nostri figli vengono usati come donatori non volontari di organi”, mi hanno detto i parenti di Khaled di Nablus, come ha fatto anche la madre di Raed della città di Jenin e gli zii di Machmod e Nafes di Gaza, che erano tutti scomparsi per un certo numero di giorni, e che sono ritornati di notte, morti, dopo un’autopsia.

Perché tengono le salme fino a cinque giorni prima di lasciarcele seppellire? Che succedeva ai corpi in quel lasso di tempo? Perché fanno le autopsie contro la nostra volontà, quando la causa del decesso è ovvia? Perché restituiscono le salme di notte? Perché viene fatto con le scorte militari? Perché l’area viene isolata durante il funerale? Perché tolgono l’elettricità? Lo zio di Nafe era sconvolto e aveva tante domande.

I parenti dei Palestinesi morti non nutrivano più alcun dubbio sul motivo delle uccisioni, ma il portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che le accuse di furto di organi erano menzogne. Ha detto che tutte le vittime palestinesi vengono sottoposte ad autopsia di routine. Bilal Achmed Ghanem è stato uno dei 133 Palestinesi rimasti uccisi in vario modo quell’anno. Secondo le statistiche palestinesi le cause dei decessi erano: colpito con arma da fuoco per strada, esplosione, gas lacrimogeno, investito intenzionalmente, impiccato in prigione, colpito con arma da fuoco a scuola, ucciso mentre era a casa, eccetera. Le 133 persone avevano da quattro mesi a 88 anni. Solo la metà di queste, 69 vittime, sono state sottoposte all’autopsia. La routine dell’autopsia per i Palestinesi uccisi, di cui parlava il portavoce dell’esercito, non ha riscontri con la realtà nei territori occupati. Gli interrogativi rimangono.

Sappiamo che Israele ha una grande necessità di organi, che c’è un grosso traffico illegale di organi che va avanti da molti anni, che le autorità ne sono al corrente e che i medici con posizioni dirigenziali nelle grandi strutture ospedaliere partecipano [al traffico illegale] insieme ai pubblici funzionari a vari livelli. Sappiamo inoltre che sono scomparsi dei giovani palestinesi, che sono stati riportati dopo cinque giorni, di notte, in assoluta segretezza, e ricuciti dopo aver subito un’incisione dall’addome al mento.



Ma adesso la notizia del traffico di organi umani israeliano si sta diffondendo attraverso i principali media occidentali. Il più grande quotidiano online israeliano, Ynet, ha riportato oggi che “il maggiore quotidiano svedese Aftonbladet affermava in uno dei suoi articoli che i soldati dell’IDF uccidono i Palestinesi per commerciarne gli organi”.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6211
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soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 23/8/2009 12:31
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Re: Civiltà Ebraica
#180
Sono certo di non sapere
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Ma adesso la notizia del traffico di organi umani israeliano si sta diffondendo attraverso i principali media occidentali. Il più grande quotidiano online israeliano, Ynet, ha riportato oggi che “il maggiore quotidiano svedese Aftonbladet affermava in uno dei suoi articoli che i soldati dell’IDF uccidono i Palestinesi per commerciarne gli organi”.

Mi aspetto di leggere la stessa notizia sul "corriere", in un articolo che termini con una frase del tipo "continuano i lanci di pietre dei palestinesi contro i coloni israeliani".
Tanto basterebbe alle povere menti che accolgono le indicazioni del "corriere" per trovare la giustificazione a qualunque crimine, e tanto basta per diventarne complici.
Inviato il: 23/8/2009 12:56
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