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   Scienze Economiche
  Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso

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  •  Sandman
      Sandman
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#811
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ovvero, dal momento che con queste nazionalizzazioni degli Istituti di Credito ed i piani di rilancio dell'economia previsti da Obama molto probabilmente il debito USA crescerà ulteriormente e che quindi vi saranno altre cospicue emissioni di titoli di stato allora l'Italia, specialmente se aumenta il suo debito pubblico, rischia di trovarsi in concorrenza con gli USA per piazzare la propria carta straccia. Dal momento che gli USA sono considerati più solvibili dell'Italia allora il rischio è di non trovare compratori per i nostri bot.


e in questo caso ci sarà il default del nostro Pese?
Inviato il: 4/12/2008 13:00
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#812
Dubito ormai di tutto
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4 dicembre 2008 - 22.20
Crisi: Chrysler, sì a fusione con GM come condizione aiuti

NEW YORK, 4 dic (AWP/ats/ansa) Chrysler sarebbe disposta ad accettare una fusione con General Motors come condizione per ricevere gli aiuti in grado di salavare l'industria automobilistica. Lo ha detto l'amministratore delegato di Chrysler, Bob Nardelli, rispondendo a una domanda del senatore Bob Bennett, secondo il quale una fusione potrebbe avere senso.

"Sarei il primo a perdere il posto ma lo farei per salvare l'industria", ha precisato Nardelli. L'ad di GM, Rick Wagoner, si è detto "disponibile" a prendere in considerazione l'ipotesi se il sindacato UAW sarebbe d'accordo.

Ma proprio l'UAW, nel corso dell'audizione, ha precisato che le sinergie da una possibile fusione "sarebbero discutibili" e che un'alleanza sarebbe la strada migliore per Chrysler.

Una fusione significherebbe - secondo Nardelli - risparmi per 10 miliardi di dollari l'anno. Wagoner ha invece osservato che si tradurrebbe in molti posti di lavoro persi.

fonte: link

Inviato il: 5/12/2008 1:30
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#813
Dubito ormai di tutto
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Visto che parlavamo di rischio bancarotta, ecco la tabella con i rischi dei default delle varie nazioni misurati usando come parametro i prezzi dei Credit Default Swap (che possono essere visti come scommesse sul loro fallimento):


fonte: link

Interessante notare come il rischio per l'Italia secondo gli speculatori è salito da 20.3 a 179.5 dall'inizio dell'anno (più di quello Spagnolo che è salito da più o meno lo stesso valore, 18.2, a soli 115), mentre quello USA è passato da 8 a 60.
Inviato il: 5/12/2008 6:58
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#814
Mi sento vacillare
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dunque "solo 0,75%"...scommessa persa. Gli son tremati i polsi a quelli dell'eurotower....forse in vista di altri tagli a gennaio e febbraio.
_________________
La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 5/12/2008 10:42
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  •  cloud
      cloud
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#815
Ho qualche dubbio
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direi ke è una notizia positiva , troppe bancherotte ci dovranno essere prima che tocchi a noi,o sbaglio ?
Inviato il: 5/12/2008 14:05
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#816
Mi sento vacillare
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Leggere l'ultima riga:

GERMANIA: BUNDESBANK PREVEDE CALO 0,8% PIL NEL 2009

La Bundesbank prevede una contrazione dello 0,8% del pil della Germania nel 2009. Finora la Buba si era limitata a dire che la Germania sarebbe entrata in recessione l'anno prossimo, senza pero' fornire alcuna cifra. Le stime diffuse oggi dalla banca centrale sono in linea con le previsioni dell'Ocse. Secondo la Buba nel 2010 l'economia tedesca riprendera' a crescere e registrera' un aumento del pil dell'1,2%. Il governo tedesco invece ufficialmente prevede per il 2009 una crescita dello 0,2%, anche se il ministro delle Finanze, Peer Steinbrueck ha gia' detto di aspettarsi una contrazione dello 0,1%. Oggi il capo economista di Deutsche Bank, Norbert Walter, ha previsto una contrazione del 4% del pil tedesco nel 2009.

EDIT:
Usa, perdita record di posti di lavoro a novembre

Il dato di 553mila impieghi perduti rappresenta un picco negativo da oltre trent'anni. La disoccupazione sale al 6,7%, massimo dal 1993

In novembre negli Stati Uniti sono stati persi 533mila posti di lavoro, la peggior performance dal dicembre 1974. Gli analisti si aspettavano una perdita più contenuta, pari a 325mila impieghi. Nel mese il tasso di disoccupazione si è invece assestato al 6,7% contro il 6,5% di ottobre. In questo caso si tratta del massimo dall'ottobre del 1993.

I dati resi noti dal dipartimento del Lavoro americano confermano come la crisi in atto sia ormai di gravità simile quanto meno a quella del 1981-1982 e avallano le attese di chi prevede un nuovo drastico taglio del costo del denaro nella prossima riunione da parte della Fed. Secondo glieconomisti, il tasso di disoccupazione è destinato a salire almeno fino all'8% prima che si registri un miglioramento della congiuntura. Nell'arco degli ultimi 3 mesi, l'economia Usa ha perso oltre 1,2 milioni di posti di lavoro e il totale sale a oltre 1,7 milioni per i primi undici mesi del 2008. L'entità della perdita di posti di lavoro accusata in novembre lascia inoltre prevedere una pesante riduzione della crescita nel quarto trimestre: gli analisti si aspettano una riduzione del Pil compresa tra il 4 e il 5 per cento.

A livello di settori, in novembre il settore manifatturiero ha perso 85mila impieghi con un meno 13mila per l'industria dell'auto. Le costruzioni hanno ridotto i ranghi di 82.000 unità mentre il settore retail ha diminuito gli addetti di 91.000 unità. Male anche il turismo che ha perso 76mila posti di lavoro. In calo, di 78mila impieghi anche il lavoro interinale. In controtendenza nel mese solo i settori della sanità e dell'istruzione (+52mila complessivamente) con un contributo positivo in arrivo anche dal governo (+7mila assunzioni). I salari orari infine sono cresciuti nel mese dello 0,4% a 18,30 dollari.

L'euro è balzato sopra 1,27 dollari dopo il dato sulla disoccupazione americana. A New York il prezzo del petrolio Wti scende sotto 43 dollari, mentre a Londra il. Brent è sceso sotto la soglia di 41 dollari al barile Per il greggio si tratta dei livelli più bassi da inizio gennaio 2005.


....sempre rimanendo nell'ambito delle statistiche ufficiali....
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Inviato il: 5/12/2008 14:51
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  •  AutminRic
      AutminRic
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#817
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 3/11/2005
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tabella con i rischi dei default delle varie nazioni
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Ma la cosa più interessante non è forse che sono cresciutii TUTTI?
Inviato il: 5/12/2008 19:16
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  •  Fabyan
      Fabyan
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#818
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Sedicenti economisti giurano su un tasso al 1,5% entro pochi mesi, forse anche 2 o 3...
Con la scusa di dare respiro al mercato secondo me si va a finire su "altro giro altra corsa"...
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Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... E pubblica il falso. (Mark Twain)
Inviato il: 5/12/2008 21:36
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#819
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Mi sono fatto un giretto dalle parti di Hal Turner Show..... speriamo siano tutte fantasie.
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Inviato il: 5/12/2008 22:49
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  •  cloud
      cloud
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#820
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Mi sono fatto un giretto dalle parti di Hal Turner Show..... speriamo siano tutte fantasie.

quali articoli hai letto ?
Inviato il: 6/12/2008 14:04
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  •  redna
      redna
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#821
Sono certo di non sapere
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quello che ci lascia leggere Blondet su effedieffe:


Lo spettro Argentina

Maurizio Blondet 05 dicembre 2008

La parola proibita, finalmente, l’ha detta il ministro Sacconi: «Peggio della recessione, è il rischio bancarotta dello Stato». E poi: «non possiamo permetterci nemmeno lontanamente che vada deserta un’asta di titoli di Stato: non ci sarebbe liquidità per pagare pensioni e stipendi, sarebbe come l’Argentina».

Tremonti ha detto quasi la stessa cosa, alla opposizione (la più cretina del pianeta) che gli rimproverava l’insufficienza delle spese eccezionali per il «rilancio». Mica possiamo «fare i fenomeni», con il debito pubblico che abbiamo.

«Il nostro debito sarà in competizione con le emissioni crescenti fatte da altri Paesi a sostegno della ricapitalizzazione delle banche».

(in home)
Il nostro futuro è appeso ad una decisione, o ad un incidente, da cui dipenderà il prossimo assetto sociale: siamo in bilico tra inflazione e deflazione ed è difficile anticipare verso quale situazione propenderemo. Ma è certo che l’Europa avanza nella tempesta colpita da paralisi. Non può inflazionare, e rischia la deflazione. Con Stati di diritto e banche senza mezzi, il peso è dato dalle portaerei.

insomma: o decisione o incidente, a quanto pare!

edit
http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.2789388081


Citazione:
Il premier, dopo aver ricordato i recenti provvedimenti del Governo per fronteggiare la crisi economica, sostiene che "ora tutto dipende dal comportamento di ciascuno di noi, dalla scelta tra due strade: fare propria la canzone del catastrofismo che la sinistra canta ogni giorno, oppure essere positivi e pragmatici e, nei limiti del possibile, conservare lo stile di vita precedente anche nei consumi. In questo modo si eviterà che l'industria debba ridurre la produzione e si veda costretta a mettere in cassa integrazione i dipendenti con un effetto depressivo ulteriore che rischierebbe di instaurare un circolo vizioso, quello sì preoccupante".

Berlusconi ricorda poi che "i Bot e i Cct sono oggi tra le migliori forme di investimento nel mondo, le più sicure e gartantite"; sottolinea che "la nostra manifattura eccede nelle cosiddette 'quattro A'", vale a dire "abbigliamento-moda, arredo-casa, automazione-meccanica-plastica, alimentari-vini", dati "su cui i catastrofisti della sinistra dovrebbero meditare prima di parlare".


_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 6/12/2008 14:26
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  •  tibberio
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#822
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Crisi: Paesi Sicla per moneta unica
Riuniti in Honduras cinque presidenti del Centroamerica
(ANSA) - SAN PEDRO SULA (HONDURAS), 6 DIC - I presidenti dei Paesi dell'America Centrale si sono detti d'accordo per l'adozione di una moneta unica. Al vertice del Sicla, cui hanno partecipato Guatemala, Nicaragua, Salvador e Panama, si e' discusso della crisi dell'economia mondiale. L'intesa rappresenta uno degli elementi del 'Piano di misure urgenti' elencate in una dichiarazione adottata nel corso del summit per 'attutire l'impatto della crisi sulla regione'.

@Cloud: un po' tutti
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Inviato il: 6/12/2008 18:04
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#823
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aranno vere quelle foto degli amero???
Inviato il: 6/12/2008 18:53
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#824
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mah, le foto sono vere....i pezzi di carta sembrano fatti con il photoshop......

Chi sa qualcosa di piu' su quanto segue? da effedieffe:

Red alert: gold backwardation!!!

December 2, 2008, was a landmark in the saga of the collapsing international monetary system, yet it did not deserve to be reported in the press: gold went to backwardation for the first time ever in history. The facts are as follows: on December 2nd, at the Comex in New York, December gold futures (last delivery: December 31) were quoted at 1.98% discount to spot, while February gold futures (last delivery: February 27, 2009) were quoted at 0.14% discount to spot. (All percentages annualized.) The condition got worse on December 3rd, when the corresponding figures were 2% and 0.29%. This means that the gold basis has turned negative, and the condition of backwardation persisted for at least 48 hours. I am writing this in the wee hours of December 4th, when trading of gold futures has not yet started in New York.

According to the December 3rd Comex delivery report, there are 11,759 notices to take delivery. This represents 1.1759 million ounces of gold, while the Comex-approved warehouses hold 2.9 million ounces. Thus 40% of the total amount will have to be delivered by December 31st. Since not all the gold in the warehouses is available for delivery, Comex supply of gold falls far short of the demand at present rates. Futures markets in gold are breaking down. Paper gold is progressively being discredited.

Already there was a slight backwardation in gold at the expiry of a previous active contract month, but it never spilled over to the next active contract month, as it does now: backwardation in the December contract is spilling over to the February contract which at last reading was 0.36%. Silver is also in backwardation, with the discount on silver futures being about twice that on gold futures.

As those who attended my seminar on the gold basis in Canberra last month know, the gold basis is a pristine, incorruptible measure of trust, or the lack of it in case it turns negative, in paper money. Of course, it is too early to say whether gold has gone to permanent backwardation, or whether the condition will rectify itself (it probably will). Be that as it may, it does not matter. The fact that it has happened is the coup de grâce for the regime of irredeemable currency. It will bleed to death, maybe rather slowly, even if no other hits, blows, or shocks are dealt to the system. Very few people realize what is going on and, of course, official sources and the news media won’t be helpful to them to explain the significance of all this. I am trying to be helpful to the discriminating reader.

Gold going to permanent backwardation means that gold is no longer for sale at any price, whether it is quoted in dollars, yens, euros, or Swiss francs. The situation is exactly the same as it has been for years: gold is not for sale at any price quoted in Zimbabwe currency, however high the quote is. To put it differently, all offers to sell gold are being withdrawn, whether it concerns newly mined gold, scrap gold, bullion gold or coined gold. I dubbed this event that has cast its long shadow forward for many a year, the last contango in Washington ― contango being the name for the condition opposite to backwardation (namely, that of a positive basis), and Washington being the city where the Paper-mill of the Potomac, the Federal Reserve Board, is located. This is a tongue-in-cheek way of saying that the jig in Washington is up. The music has stopped on the players of ‘musical chairs’. Those who have no gold in hand are out of luck. They won’t get it now through the regular channels. If they want it, they will have to go to the black market.

I founded Gold Standard University Live (GSUL) two years ago and dedicated it to research of monetary issues that are pointedly ignored by universities, government think-tanks, and the financial press, centered around the question of long-term viability of the regime of irredeemable currency. Historical experiments with that type of currency were many but all of them, without exception, have ended in ignominious failure accompanied with great economic pain, unless the experiment was called off in good time and the authorities returned to monetary rectitude, that is, to a metallic monetary standard. It is also worth pointing out that the present experiment is unique in that all countries of the world indulge in it. Not one country is on a metallic monetary standard, under which the Treasury and the Central Bank are subject to the same contract law as ordinary citizens. They cannot issue irredeemable promises to pay and keep them in monetary circulation through a conspiracy known as check-kiting. Not one country will be spared from the fire and brimstone that once rained on the cities of Sodom and Gomorrah as a punishment of God for immoral behavior.

In all previous episodes there were some countries around that did not listen to the siren song and stayed on the gold standard. They could give a helping hand to the deviant ones, thus limiting economic pain. Today there are no such countries. If you want to be saved, you must be prepared to save yourself.
You cannot understand the process whereby a fiat money system self-destructs without understanding the gold and silver basis. The Quantity Theory of Money does not provide an explanation, because deflation may well precede hyperinflation, as it appears to be the case right now.

For these reasons I placed the study of the gold and silver basis on the top of the list of research topics for GSUL. These can serve as an early warning system that will signal the beginning of the end. The end is approaching with the inevitability of the climax in a Greek tragedy, as the heroes and heroines are drawn to their own destruction. The present reactionary experiment with paper money is entering its death-throes. GSUL has had five sessions and could have established itself as an important, and even the only, source of information about this cataclysmic event: the confrontation of the Titanic (representing the international monetary system) with the iceberg (representing gold and its vanishing basis) as the latter is emerging from the fog too late to avoid collision.

Unfortunately, this was not meant to be: GSUL has to terminate its operations due to a decision made by Mr. Eric Sprott, of Sprott Asset Management, to terminate sponsoring GSUL, saying that “results do not justify the expense.”

I sincerely regret that our activities did not live up to the expectations of Mr. Sprott, but I am very proud of the fact that our research is still the only source of information on the vanishing gold basis and its corollary, the seizing up of the paper money system that threatens the world, as it does, with a Great Depression eclipsing that of the 1930’s.

Let me summarize the salient points of discussion during the last two sessions of GSUL for the benefit of those who wanted to attend but couldn’t. The gold basis is the difference between the futures and the cash price of gold. More precisely it is the price of the nearby active futures contract in the gold futures market minus the cash price of physical gold in the spot market. Historically it has been positive ever since gold futures trading started at the Winnipeg Commodity Exchange in 1972 (except for some rare hiccups at the triple-witching hour. Such deviations have been called ‘logistical’ in nature, having to do with the simultaneous expiry of gold futures and the put and call option contracts on them. In all these instances the anomaly of a negative basis resolved itself in a matter of a few hours.)

In the commodity futures markets the terminus technicus for a positive basis is contango; that for a negative one, backwardation. Contango implies the existence of a healthy supply of the commodity in the warehouses available for immediate delivery, while backwardation implies shortages and conjures up the scraping of the bottom of the barrel. The basis is limited on the upside by the carrying charges; but there is no limit on the downside as it can fall to any negative value (meaning that the cash price may exceed the futures price by any amount, however large).

Contango whereby the futures price of gold is quoted at a premium to the spot price is the normal condition for the gold market, and for a very good reason, too. The supply of monetary gold in the world is very large relatively speaking. Babbling about the ‘scarcity of gold’ reflects the opinion of uninformed or badly informed people. In terms of the ratio of stocks to flows the supply of gold is far and away greater than that of any commodity. Silver is second only to gold. It is this fact that makes the two of them the only monetary metals. The impact on the gold price of a discovery of an extremely rich gold field, or the coming on stream of an extremely rich gold mine, is minimal ― in view of the large existing stocks. Paradoxically, what makes gold valuable is not its scarcity but its relative abundance, which evokes that superb confidence in the steadiness of the value of gold that will not be decreased by a banner production year, nor can it be increased by withdrawing gold coins from circulation. For this reason there is no better fly-wheel regulator for the value of currency than gold. The same goes, albeit to a lesser degree, for silver.

Here is the fundamental difference between the monetary metal, gold, and other commodities. Backwardation will pull in stocks from the moon as it were, if need be. The cure for the backwardation of any commodity is more backwardation. For gold, there is no cure. Backwardation in gold is always and everywhere a monetary phenomenon: it is a reminder of the incurable pathology of paper money. It dramatizes the decay of the regime of irredeemable currency. It can only get worse. As confidence in the value of fiat money is a fragile thing, it will not get better. It depicts the paper dollar as Humpty Dumpty who sat on a wall and had a great fall and, now, “all the king’s horses and all the king’s men could not put Humpty Dumpty together again.” To paraphrase a proverb, give paper currency a bad name, you might as well scrap it.

Once entrenched, backwardation in gold means that the cancer of the dollar has reached its terminal stages. The progressively evaporating trust in the value of the irredeemable dollar can no longer be stopped.

Negative basis (backwardation) means that people controlling the supply of monetary gold cannot be persuaded to part with it, regardless of the bait. These people are no speculators. They are neither Scrooges nor Shylocks. They are highly capable businessmen with a conservative frame of mind. They are determined to preserve their capital come hell or high water, for saner times, so they can re-deploy it under a saner government and a saner monetary system. Their instrument is the ownership of monetary gold. They blithely ignore the siren song promising risk-free profits. Indeed, they could sell their physical gold in the spot market and buy it back at a discount in the futures market for delivery in 30 days. In any other commodity, traders controlling supply would jump at the opportunity. The lure of risk-free profits would be irresistible. Not so in the case of gold. Owners refuse to be coaxed out of their gold holdings, however large the bait may be. Why?

Well, they don’t believe that the physical gold will be there and available for delivery in 30 days’ time. They don’t want to be stuck with paper gold, which is useless for their purposes of capital preservation.

December 2 is a landmark, because before that date the monetary system could have been saved by opening the U.S. Mint to gold. Now, given the fact of gold backwardation, it is too late. The last chance to avoid disaster has been missed. The proverbial last straw has broken the back of the camel.

I have often been told that the U.S. Mint is already open to gold, witness the Eagle and Buffalo gold coins. But these issues were neither unlimited, nor were they coined free of seigniorage. They were sold at a premium over bullion content. They were a red herring, dropped to make people believe that gold coins can always be obtained from the U.S. Mint, and from other government mints of the world. However, as the experience of the past two or three months shows, one mint after another stopped taking orders for gold coins and suspended their gold operations. The reason is that the flow of gold to the mints has become erratic. It may dry up altogether. This shows that the foreboding has been evoked by the looming gold backwardation, way ahead of the event. Now the truth is out: you can no longer coax gold out of hiding with paper profits.

If the governments of the great trading nations had really wanted to save the world from a catastrophic collapse of world trade, then they should have opened their mints to gold. Now gold backwardation has caught up with us and shut down the free flow of gold in the system. This will have catastrophic consequences. Few people realize that the shutting down of the gold trade, which is what is happening, means the shutting down of world trade. This is a financial earthquake measuring ten on the Greenspan scale, with epicenter at the Comex in New York, where the Twin Towers of the World Trade Center once stood. It is no exaggeration to say that this event will trigger a tsunami wiping out the prosperity of the world.

by Antal E. Fekete, Gold Standard University Live

Source > financialsense.com | dec 05
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#825
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

tibberio ha scritto:
mah, le foto sono vere....i pezzi di carta sembrano fatti con il photoshop......


Occhio che i venditori di oro su internet stanno approfittando della crisi per fare affari, mandando in giro informazioni sull'imminente crollo del dollaro (e si attaccano anche alle notizie sull'Amero gonfiandole con dati falsi o monete false per far credere che da un momento all'altro ci sarà la svendita ed il deprezzamento del dollaro per il passaggio alla nuova moneta). In realtà sull'Amero non ci sono notizie certe, e il dollaro essendoci la deflazione aumenterà di valore, mentre l'oro crollerà. Loro lo sanno e per questo vogliono venderlo di corsa prima che la gente mangi la foglia, ed hanno una schiera di blogger al loro servizio (che paradossalmente stanno realmente facendo aumentare il prezzo dell'oro spacciandolo come un bene rifugio e aumentandone la domanda).

Citazione:

Chi sa qualcosa di piu' su quanto segue? da effedieffe:

Red alert: gold backwardation!!!


Questa backwardation è definita come:

Market situation in which futures prices are progressively lower in the distant delivery months. For instance, if the gold quotation for February is $160.00 per ounce and that for June is $155.00 per ounce, the backwardation for four months against January is $5.00 per ounce.
www.treasuries.com/glossary.php

Se ho capito bene significa in sostanza che le previsioni sono per un calo di prezzo dell'oro, il che è perfettamente coerente con il fatto che siamo in deflazione.
Inviato il: 6/12/2008 20:05
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#826
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Ciao Descartes,

l'articolo e' scritto maluccio ma si capisce esattamente l'opposto e, cioe' che sta per avvenire il decollo dell'oro.....
Aspettiamo e osserviamo.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#827
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Il Financial Times dice che i tempi per un governo mondiale sono arrivati....


FINANCIAL TIMES - And now for a world government
By Gideon Rachman
Published: December 8 2008 19:13 | Last updated: December 8 2008 19:13

I have never believed that there is a secret United Nations plot to take over the US. I have never seen black helicopters hovering in the sky above Montana. But, for the first time in my life, I think the formation of some sort of world government is plausible.

A “world government” would involve much more than co-operation between nations. It would be an entity with state-like characteristics, backed by a body of laws. The European Union has already set up a continental government for 27 countries, which could be a model. The EU has a supreme court, a currency, thousands of pages of law, a large civil service and the ability to deploy military force.

So could the European model go global? There are three reasons for thinking that it might.

First, it is increasingly clear that the most difficult issues facing national governments are international in nature: there is global warming, a global financial crisis and a “global war on terror”.

Second, it could be done. The transport and communications revolutions have shrunk the world so that, as Geoffrey Blainey, an eminent Australian historian, has written: “For the first time in human history, world government of some sort is now possible.” Mr Blainey foresees an attempt to form a world government at some point in the next two centuries, which is an unusually long time horizon for the average newspaper column.

But – the third point – a change in the political atmosphere suggests that “global governance” could come much sooner than that. The financial crisis and climate change are pushing national governments towards global solutions, even in countries such as China and the US that are traditionally fierce guardians of national sovereignty.

Barack Obama, America’s president-in-waiting, does not share the Bush administration’s disdain for international agreements and treaties. In his book, The Audacity of Hope, he argued that: “When the world’s sole superpower willingly restrains its power and abides by internationally agreed-upon standards of conduct, it sends a message that these are rules worth following.” The importance that Mr Obama attaches to the UN is shown by the fact that he has appointed Susan Rice, one of his closest aides, as America’s ambassador to the UN, and given her a seat in the cabinet.

A taste of the ideas doing the rounds in Obama circles is offered by a recent report from the Managing Global Insecurity project, whose small US advisory group includes John Podesta, the man heading Mr Obama’s transition team and Strobe Talbott, the president of the Brookings Institution, from which Ms Rice has just emerged.

The MGI report argues for the creation of a UN high commissioner for counter-terrorist activity, a legally binding climate-change agreement negotiated under the auspices of the UN and the creation of a 50,000-strong UN peacekeeping force. Once countries had pledged troops to this reserve army, the UN would have first call upon them.

These are the kind of ideas that get people reaching for their rifles in America’s talk-radio heartland. Aware of the political sensitivity of its ideas, the MGI report opts for soothing language. It emphasises the need for American leadership and uses the term, “responsible sovereignty” – when calling for international co-operation – rather than the more radical-sounding phrase favoured in Europe, “shared sovereignty”. It also talks about “global governance” rather than world government.

But some European thinkers think that they recognise what is going on. Jacques Attali, an adviser to President Nicolas Sarkozy of France, argues that: “Global governance is just a euphemism for global government.” As far as he is concerned, some form of global government cannot come too soon. Mr Attali believes that the “core of the international financial crisis is that we have global financial markets and no global rule of law”.

So, it seems, everything is in place. For the first time since homo sapiens began to doodle on cave walls, there is an argument, an opportunity and a means to make serious steps towards a world government.

But let us not get carried away. While it seems feasible that some sort of world government might emerge over the next century, any push for “global governance” in the here and now will be a painful, slow process.

There are good and bad reasons for this. The bad reason is a lack of will and determination on the part of national, political leaders who – while they might like to talk about “a planet in peril” – are ultimately still much more focused on their next election, at home.

But this “problem” also hints at a more welcome reason why making progress on global governance will be slow sledding. Even in the EU – the heartland of law-based international government – the idea remains unpopular. The EU has suffered a series of humiliating defeats in referendums, when plans for “ever closer union” have been referred to the voters. In general, the Union has progressed fastest when far-reaching deals have been agreed by technocrats and politicians – and then pushed through without direct reference to the voters. International governance tends to be effective, only when it is anti-democratic.

The world’s most pressing political problems may indeed be international in nature, but the average citizen’s political identity remains stubbornly local. Until somebody cracks this problem, that plan for world government may have to stay locked away in a safe at the UN.

fonte: FT.com

Notare quando dice che le tre crisi che rendono necessario un governo mondiale sono: the global warming, a global financial crisis and a “global war on terror”... guarda caso tre crisi create a tavolino.
Inviato il: 9/12/2008 8:18
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#828
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Davvero interessante, Descartes.

A proposito di Jacques Attali, consigliere di Sarkozi e sostenitore della necessità di una "global governance", vi ricordate chi è costui?

Jacques Attali membro del circolo Bildelberg e del B'nai B'rith International, nel suo libro intitolato paradossalmente «L'avenir de la vie» (L'avvenire della vita), afferma:
“quando si sorpassano i 60-65 anni, l'uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società […]. L'eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future […]. Il diritto [o il dovere? nda] al suicidio, diretto o indiretto, è perciò un valore assoluto in questo tipo di società. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa”.


Dal topic sul Nuovo Umanesimo.

Non è divertente ritrovare gli stessi personaggi, ed osservare come ogni tassello vada al suo posto?

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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#829
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Non è divertente ritrovare gli stessi personaggi, ed osservare come ogni tassello vada al suo posto?

Somma...
Inviato il: 9/12/2008 17:18
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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Che gente.
"Non ho mai creduto al plot per il world government, ma il world government è possibile."

Come dire: "Non credo all'uomo nero, ma l'ho visto".

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Don Juan Matus
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#831
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Santaruina ha scritto:
Davvero interessante, Descartes.

A proposito di Jacques Attali, consigliere di Sarkozi e sostenitore della necessità di una "global governance", vi ricordate chi è costui?

Jacques Attali membro del circolo Bildelberg e del B'nai B'rith International, nel suo libro intitolato paradossalmente «L'avenir de la vie» (L'avvenire della vita), afferma:
“quando si sorpassano i 60-65 anni, l'uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società […]. L'eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future […]. Il diritto [o il dovere? nda] al suicidio, diretto o indiretto, è perciò un valore assoluto in questo tipo di società. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa”.


Dal topic sul Nuovo Umanesimo.

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Attali e' veramente una personcina a modo...


"International governance tends to be effective, only when it is anti-democratic." ....si, ma, e' giusto un dettaglio....che volete che sia mai!

Poi, tranquilli...che ci pensano loro a noi...

Una super-rete europea finanziata dalla Ue
Da questa parte dell'oceano, intanto, si è tornati a parlare di Magnet, acronimo di "My personal Adaptive Global Net", il progetto finanziato anche dall'Unione europea (con 10 milioni di euro) nato per far dialogare fra loro tutti i tipi di dispositivi elettronici utilizzati da ogni singolo utente e da amici, colleghi e familiari.. Il principio alla base di questa super rete è quello di rendere tecnicamente più facile, flessibile, personalizzabile ed economica la relazione digitale fra le persone che si conoscono. Per farlo occorre mettere in comunicazione tutti i dispositivi elettronici - computer portatili, lettori Mp3, palmari, telefonini - che ormai fanno parte del vivere quotidiano di milioni e milioni di individui
e anche strumenti di nuova generazione come chip indossabili che monitorano battito cardiaco e temperatura corporea o sensori che controllano a distanza fornelli, Tv o automobili. Questo insieme di oggetti che fanno riferimento a persone fisiche saranno gestiti, negli intenti di chi ha pensato Magnet (un consorzio di 35 aziende, università e centri di ricerca di 16 diversi Paesi) da un'unica rete. Globale.
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Inviato il: 9/12/2008 18:04
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#832
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volevo farvi una domanda a proposito di quest'ultimo intervento (non avevo mai fatto caso a questo progetto magnet) .
non è che queste idee sui microchip ( es : quelle di zeitgeist, quelle di america : dalla libertà al fascismo) , siano state pensate proprio da questo progetto??

nel senso : in questi video dicono che ci potranno eliminare quando vogliono con questi microchip, oppure togliere tutti i soldi ecc....
non è che queste idee sono state inculcate cavalcando il fatto che molti come me non sanno niente di un progetto come il magnet?
Inviato il: 9/12/2008 18:44
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#833
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l' ex consigliere di Mitterrand Jacques Attali spiega l' equivoco e nega di essere mai stato fautore dell' eutanasia

------------------------- PUBBLICATO ----------------------------- FALSI SCOOP L' ex consigliere di Mitterrand spiega l' equivoco e nega di essere mai stato fautore dell' eutanasia TITOLO: Jacques Attali: "Lunga vita ai vecchietti d' Europa" - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - E' PARIGI vero o no, signor Attali, che lei auspica l' "eutanasia sociale" per i vecchi? Lo scrittore, ex consigliere di Mitterrand nonche' ex direttore della Banca per i Paesi dell' Est, emette un sospiro e dice: "E' falso che io abbia sostenuto una tesi del genere. Pensi che in Francia, per quella vecchia storia, vinsi addirittura dei processi". Una vecchia storia? Processi? "Bah, i fatti risalgono al 1978. Ma perche' li riporta a galla?". Dobbiamo una spiegazione all' autore di opere come Verbatim, bestseller sull' "intimita' " politica e diplomatica dell' Eliseo, e 1492, altro campione di vendite sull' anno della scoperta dell' America. Per alcuni giorni lo abbiamo inseguito con fax e telefonate. Jacques Attali era in viaggio. Ma ne valeva la pena. Fa notizia che un prestigioso intellettuale di sinistra sostenga che siccome i vecchi generalmente costano troppo alla societa' , in qualche modo debbono essere eliminati. Ecco il nostro racconto, anzi il "giallo giornalistico": il 26 settembre sulla prima pagina dell' "Indipendente" c' e' questo titolo: "I vecchi, meglio suicidarli". L' articolo, di Marcello Veneziani, mette sotto accusa Jacques Attali. Scrive: "... e' anche adombrato il dovere per un anziano di suicidarsi e comunque l' impegno da parte della societa' a suicidarlo". Secondo Marcello Veneziani, questo accesso di pazzia del socialista Jacques Attali s' irradia da uno scritto . "La me' dicine en accusation" . apparso nell' opera "L' Avenir de la vie", il tutto pubblicato "di recente" dall' editore francese Seghers. Telefoniamo a Seghers. Rispondono: "Non ci risulta un libro con questo titolo". Ci rivolgiamo, allora, a Marcello Veneziani, il direttore del settimanale romano "L' Italia". Il professore e' molto cortese, ma anche vagamente preoccupato. Dice: "Ho letto la notizia sull' agenzia "Corrispondenza romana", notiziario settimanale degli associati al Centro culturale Lepanto". Centro culturale Lepanto? "Esatto", fa il professore. Il testo dell' agenzia "Corrispondenza romana", datato 8 settembre 1993, dice: "Socialismo: Attali propone l' eliminazione degli anziani nella futura Europa unita". Secondo l' agenzia romana, Seghers ha pubblicato lo scritto di Attali nel 1993. Seghers fruga di nuovo nei suoi scaffali e nei suoi archivi e insiste: mai pubblicato un Attali negli ultimi anni. Jacques Attali ci ha ascoltato pazientemente. "Vuole la verita' ?", chiede. Certo, rispondiamo. "Dunque, nel 1978 pubblicai, presso l' editore Grasset, un libro intitolato "L' ordre cannibale", uscito anche in Italia. Una riflessione sulla storia della medicina. Un anno dopo, un medico di nome Salomon intervisto' una mezza dozzina di premi Nobel della medicina e incluse anche me che non sono medico. Tutti dovevamo rispondere alle stesse domande sull' eutanasia. Pro o contro. Io risposi: nella societa' capitalistica . stia attento . si arrivera' certamente a dire che la gente costa troppo cara quando supera una certa eta' ed e' possibile che si auspichi l' eutanasia. Naturalmente, io spiegavo d' essere contrario". Tutto diverso, come date e come contenuto, delle informazioni fornite dall' agenzia del Centro culturale Lepanto di cui s' e' servito, a occhi chiusi, il collaboratore dell' "Indipendente" di Milano. Dice Attali: "Aspetti, non e' finita. Nel 1981 o nel 1982, un' organizzazione di destra si comporto' come il giornale italiano. Cancello' le mie parole "in una societa' capitalistica" e mi attribui' l' intento di sopprimere praticamente tutti i vecchi di Francia. Erano i primi tempi di Mitterrand al potere. Furono distribuiti milioni di manifestini, anche nelle case di riposo. Mi si dipingeva come un carnefice degli anziani. Un manifestino diceva: "Per ordine di Attali, lei e' pregato di presentarsi, all' ora X del giorno Y, al forno crematorio". "Mi decisi a sporgere una querela per diffamazione e la vinsi, arrivando addirittura in Cassazione. I diffamatori furono severamente condannati".


preso dal sito del corriere della sera
Inviato il: 9/12/2008 19:08
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#834
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Santaruina ha scritto:
Davvero interessante, Descartes.

A proposito di Jacques Attali, consigliere di Sarkozi e sostenitore della necessità di una "global governance", vi ricordate chi è costui?

Jacques Attali membro del circolo Bildelberg e del B'nai B'rith International, nel suo libro intitolato paradossalmente «L'avenir de la vie» (L'avvenire della vita), afferma:
“quando si sorpassano i 60-65 anni, l'uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società […]. L'eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future […]. Il diritto [o il dovere? nda] al suicidio, diretto o indiretto, è perciò un valore assoluto in questo tipo di società. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa”.


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L'omino di merda, classe 1943, ha appena compiuto i 65 anni: attendiamo fiduciosi un gesto coerente (mica che le buone idee vadano sempre applicate solo ad altri, vero?)

Comunque eccezionale la sua pagina di wikipedia, qualche leccaculo ha inserito questa nota:
Citazione:

Aneddoti

Jacques Attali è unanimemente considerato un mostro di erudizione. La sua cultura sterminata verte su tutti gli argomenti, compresa la musica classica (Attali è perfino direttore d'orchestra!).


io sotto ci metterei anche l'osservazione sull'eutanasia, così sì che verrà unanimamente considerato un mostro di erudizione.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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Sertes ha scritto:

L'omino di merda, classe 1943, ha appena compiuto i 65 anni: attendiamo fiduciosi un gesto coerente (mica che le buone idee vadano sempre applicate solo ad altri, vero?)


Gli facciamo una visitina a casa ?
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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avete letto quello ke ho scritto sui microdhip e l articolo ke ho trlovato su attali?
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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Citazione:

cloud ha scritto:
avete letto quello ke ho scritto sui microdhip e l articolo ke ho trlovato su attali?


Certo, ma una smentita del Corriere della Serva quanto vale?

Come se noi italiani non fossimo abituati ad anziani mentecatti che prima sparano proclami e poi accortisi della mostruosità detta, ritrattano.
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#839
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In effetti quel "sono stato frainteso" ricorda qualcosa..

Comunque sia, il curriculum di Attali è già di per sè alquanto indicativo, ed anche le sue dichiarazioni sono del tutto coerenti con il pensiero di fondo e con l'ideologia dell'elite.

A partire da Malthus passando da Huxley e dal Club di Roma l'imperativo è sempre stato lo stesso.
Poi magari fa brutto quando qualcuno lo espone chiaramente come Attali, ma non è che i seguaci di Pannella e di Peccei e del WWF dicano qualcosa di diverso, dopotutto.
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La Fed fa concorrenza al Tesoro
Arrivano i bond di Bernanke
di Vittorio Carlini

La banca centrale Usa potrebbe emettere debito proprio. Masciandaro: «Giusta mossa ma servono nuove regole» Hamaui: «L'acquirente dovrà decidere tra la cedola dei Treasury quella delle nuove obbligazioni e il deposit rate»

Dopo i Fed fund arrivano i Fed bond. O almeno potrebbero arrivare. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui la Banca centrale americana sta valutando la possibilità di emettere proprie obbligazioni. Si tratterebbe di un passaggio non da poco, seppur non una novità in senso assoluto.

In generale le banche centrali, negli ultimi anni, sono state le "regine" della politica monetaria: da un lato, hanno sfruttato l'arma del costo del denaro, alzando e abbassando i tassi d'interesse; dall'altro, hanno emesso (o rastrellato) moneta sui mercati, aumentando (o diminuendo) così la stessa massa monetaria in circolazione. Adesso però, per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, i governatori centrali diversificano, pensano più in «grande», a soluzioni alternative. Pensano, per l'appunto, a emettere debito proprio.

La Federal reserve va a "debito"

Allo stato attuale non è chiaro se, e come, la Fed potrà emettere obbligazioni. La legge americana esplicitamente le vieta di «produrre carta che non sia moneta». E quindi? Non è fanta-politica pensare ad un intervento legislativo ad hoc: tanto è vero che, sempre secondo il Wall Street Journal, funzionari della Federal Reserve avrebbero già sondato gli umori di molti esponenti del Congresso. Al di là, comunque, delle questioni giuridiche sono invece chiari i motivi che spingono Ben Bernanke a trovare altre forme di finanziamento. Il bilancio dell'istituto centrale è passato da circa 900 miliardi di dollari ai 2mila miliardi dell'agosto scorso: una conseguenza dei forti impegni sul fronte del credit-crunch e del salvataggio di molte banche ormai al collasso. Uno sforzo che, non solo ha aumentato gli impegni della Federal reserve, ma giocoforza ne ha anche peggiorato la qualità dei suoi asset in bilancio. «Gli attivi della Fed - spiega Donato Masciandaro, direttore dipartimento di economia della Bocconi - sono certamente cresciuti ma, evidentemente, anche i rischi ad essi connessi sono aumentati. Di qui la necessità di diversificare il passivo del conto economico: fino ad ora la banca centrale poteva iscrivere come poste di bilancio solo "emissioni a brevissimo", cioè la moneta; adesso vuole puntare al settore delle obbligazioni. Per diversificare, appunto». Una strategia condivisibile? «Una mossa che non coglie di sorpresa - risponde Rony Hamaui, docente di mercati monetari internazionali alla Cattolica - Bernanke aveva già detto che sarebbe andato al di là dei meccanismi tradizionali». «In una situazione eccezionale come l'attuale è una mossa accettabile - fa da eco Masciandaro - Si tratta di un ulteriore segnale di come gli istituti centrali stiano affrontando la crisi con metodi non convenzionali». Anche perché, a fronte dei sempre maggiori vincoli di bilancio del Tesoro impegnato con centinaia di miliardi di dollari nel sostegno all'economia, la Fed cerca maggiore indipendenza, maggiore flessibilità finanziaria. Uno "smarcamento" che, tuttavia, ha il retrogusto del laisser faire. Di quella deregulation che, proprio nel sistema bancario, è stata additata tra le principali cause dei recenti distastri finanziari.

Nuove regole e concorrenza.

«In effetti - afferma Masciandaro - non si vede ancora la soluzione di continuità con il passato. Le misure sono condivisibili ma c'è bisogno di nuove regole che impediscano il ripetersi degli errori. Questi meccanismi, però, ancora non ci sono». Di più: esiste un problema di coordinamento: «I bond della Fed - dice Marvin Goodfriend, economista alla Tepper School of business dell'università Carnegie Mellon - saranno cugini di primo grado dei Treasury bill. Faranno concorrenza al debito federale sugli stessi mercati». Si verificherà che: «il potenziale acquirente, probabilmente una banca privata - spiega Hamaui -, si troverà di fronte a tre opzioni. La prima, comprare i titoli di stato americano; la seconda, depositare i suoi soldi presso la Fed, incassando il deposit rate; la terza, sottoscrivere i bond di quest'ultima che avranno, di fatto, una valenza pubblica». Con il ché i saggi d'interesse legati a ciascuna di queste situazioni "entreranno" in concorrenza. Bisognerà, quindi, vedere quale cedola offrirà il Fed bond. Se sarà più conveniente o meno dei normali treasury. E, soprattutto, capire se queste nuove emissioni rientreranno (o no) nel perimetro del debito federale. Insomma, Bernanke va in cacccia di nuova liquidità...lui che, nel passato, ha più volte detto che se necessario «avrebbe buttato pacchi di moneta dagli elicotteri». Ora, si tratterebbe solo di cambiare la moneta con un po' di obbligazioni.
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