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   Salute & Ambiente
  I fondamenti della medicina omeopatica.

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  •  Davide71
      Davide71
I fondamenti della medicina omeopatica.
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
Da
Messaggi: 2108
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Introduzione: le considerazioni seguenti sono frutto di riflessioni a seguito di un fatto grave che mi ha coinvolto. Il tono di queste riflessioni può apparire offensivo per qualcuno, e me ne scuso in anticipo. In realtà vorrei delle risposte chiare (non sono un esperto) come penso di esserlo stato io.
Ringrazio anticipatamente per ogni contributo.

L’assurdità della medicina omeopatica.

La contestazione della medicina omeopatica viene portata avanti dai fautori della medicina ufficiale sulla base di considerazioni di natura chimica riassumibili nella impossibilità che un principio attivo possa svolgere efficacemente la sua azione se diluito nelle proporzioni infinitesimali tipiche della preparazione dei medicinali omeopatici.
Tuttavia questa critica implica l’assunzione di un punto di vista meccanicista che tutti i fautori della medicina omeopatica contestano a priori, per cui non sarà mai possibile convincere un loro assertore con un ragionamento del genere.
Ricordo infatti per chi non lo sapesse che secondo quest’ultimo l’efficacia del rimedio omeopatico deriva appunto dal processo di diluizione, effettuato in una maniera particolare definita ‘succussione’: consiste in una serie di scuotimenti a cui è sottoposto il contenitore del composto diluito.
Le spiegazioni che vengono date dell’efficacia di questo metodo sono varie, e ciò non depone molto a loro favore:
1)la succussione consente al diluente di ‘ricordare’ (è il termine correntemente utilizzato) la ‘traccia psichica’ del diluito.
2) la succussione crea uno stato di agitazione molecolare nel composto, che avrebbe proprietà terapeutiche.
Il composto così ottenuto può essere a sua volta diluito, con lo stesso procedimento, e questa operazione (diluizione per successione) può essere ripetuta anche molte volte, senza ridurre l’efficacia terapeutica del prodotto, anzi persino aumentandola.
Intendiamoci: è pur vero che una pentola d’acqua con un pezzo di pollo al suo interno assume il gusto del pollo dopo lunga bollitura, quand’anche il pezzo di pollo fosse infine tolto; questo fenomeno viene ampiamente utilizzato dalla natura e dall’ingegno umano molto prima che gli scienziati moderni gli dessero il nome di osmosi.
Tuttavia gli antichi come i moderni sapevano che una maggiore diluizione comportava una riduzione dell’efficacia del composto ottenuto (in questo caso brodo di pollo…), e questo fenomeno ampiamente assodato viene dagli omeopati completamente ignorato. L’esempio del brodo di pollo non è fuori luogo: se gli omeopati fossero in grado di moltiplicare l’efficacia del brodo di pollo tramite la diluizione essi avrebbero trovato il sistema di sfamare l’umanità intera con un solo pezzo di pollo!
In matematica, se un teorema conduce ad una conclusione assurda, il teorema viene rigettato. Io spero che funzioni così anche in medicina.
Mi si permetta inoltre di porre un’altra questione.
Supponiamo che una azienda farmaceutica omeopatica non effettui affatto le operazioni sopra descritte: per esempio invece di effettuare tre operazioni di diluizione al 10 per cento ne faccia una sola all’uno per mille: come potrebbe essere scoperta? In nessuna pubblicazione omeopatica ho letto della possibilità di inviare un medicinale omeopatico ad un laboratorio di analisi il quale sia in grado di accertare che tale medicinale sia stato preparato seguendo la procedura descritta che, ripeto, è essenziale per garantire la sua efficacia.
Io non chiedo che questo laboratorio sia un laboratorio chimico, perché evidentemente l’efficacia del medicinale omeopatico non è verificabile chimicamente, ma chiedo che comunque sia un laboratorio dove le proprietà di tale rimedio possano essere certificate.
Un laboratorio del genere esiste? Le sue procedure sono note?
In sostanza le loro affermazioni non si basano su di alcunché di scientifico né prendono come riferimento un qualche fenomeno esperibile (ancorché privo di spiegazione scientifica), ma vengono accettate con una facilità quasi sospetta dai loro (molti) fautori; ma su questo punto ritorneremo.

Un’altra considerazione che normalmente viene presentata a sostegno della fallacia del metodo omeopatico è l’assenza di prove sperimentali definitive. Normalmente la risposta a questa obiezione passa attraverso la presentazione di prove sperimentali da essi considerate serie.
Questo spinge un profano come me a pensare che non ci sia grande accordo nello stabilire quando un esperimento nel campo della medicina sia da considerare ‘serio’ e ‘definitivo’ e quanto in realtà nell’interpretare i dati di un esperimento entrino molte considerazioni estranee alla ricerca scientifica. Questo è un tema scottante che non mi dispiacerebbe venisse affrontato.
La terza grossa fonte di discussione è fra coloro che asseriscono di aver ricevuto dei danni dalla medicina ufficiale e di avere tratto beneficio dai medicinali omeopatici e coloro che sostengono che ciò è dovuto all’effetto placebo.
Poiché quest’ultimo presenta degli aspetti misteriosi,stupefacenti (per non dire miracolistici) non può essere utilizzato per dimostrare alcunché. Sarebbe come dire che gli elfi non esistono perché in realtà sono marziani…
In compenso si può fornire un elenco di persone che non hanno tratto giovamento da tali rimedi…
Tuttavia se vogliamo sostenere, come io credo, l’assoluta inefficacia del metodo omeopatico dobbiamo innanzitutto prendere atto delle critiche che la medicina alternativa pone alla medicina ufficiale, e renderci conto che molte persone seguono la prima non perché soddisfatti dalle premesse teoriche della stessa, ma perché convinti delle critiche giustissime alla seconda.
Viviamo infatti in un’epoca in cui i filosofi sono molto bravi nel criticare le vecchie teorie, ma non lo sono altrettanto a proporne di più valide.
Per quanto riguarda l’omeopatia, esaminiamo le più importanti:

essi ritengono che la medicina ufficiale combatta i sintomi della malattia e non la malattia stessa: nella misura in cui ciò succede la critica è giustissima.
Recentemente ho sentito alla televisione un medico affermare di non eccedere, durante l’influenza, con i farmaci antinfluenzali, perché così facendo si prolunga la malattia. Questo succede perché i sintomi sono associati alla reazione alla malattia, più che alla malattia stessa. Abbattendoli si limita la capacità dell’organismo di combattere il male di cui è afflitto. Questa considerazione non trova molto spazio nelle pubblicità dei farmaci, per le solite meschine considerazioni che le muovono, ma sarebbe interessante sapere quanto costa alla collettività l’abuso di farmaci…
Quello dell’influenza è solo un esempio, potremmo parlare delle pillole per dimagrire, dormire, non deprimersi, rinvigorire i muscoli, abbellire la pelle, e quant’altro; tutti palliativi che nascondono un disagio profondo, piuttosto che affrontarlo, e contro il quale è giusto porsi un problema di coscienza.
Tuttavia non vi è nulla nelle premesse teoriche su cui si basa la medicina ufficiale che impedisca di affrontare questa questione, e se ciò non viene fatto è perché si è venuto a creare un’alleanza perversa tra industria farmaceutica e consumatori.
I primi si riempiono le tasche, i secondi ‘risolvono’ i loro problemi senza sforzo.
Però gli omeopati non sono affatto al riparo da questo pericolo, ma per spiegare il perché occorre leggere le considerazioni che seguono.
Essi ritengono che l’omeopatia si basi su di un principio che la medicina ufficiale non prende assolutamente in considerazione: quello per il quale ‘il simile cura il simile’; definiscono pertanto la medicina ufficiale ‘allopatica’.
Ricordo che secondo l’omeopatia se una sostanza provoca un determinato sintomo in una persona, in piccole quantità lo cura. Gli omeopati ritengono che la medicina ufficiale ignori del tutto questo principio, e che si ostini a combattere il sintomo con il suo opposto; da ciò deriva il termine ‘allopatica’ (il prefisso ‘allo’ indica ‘contrario’).
Tutta la medicina alternativa contesta alla medicina ufficiale una certa ristrettezza di vedute e a questo proposito il movimento ‘new age’ ha costretto la classe medica ad ampliare i propri orizzonti, e ciò è indubbiamente un bene.
Tuttavia questa critica è decisamente sbagliata: la medicina ufficiale utilizza sovente il principio omeopatico, senza tuttavia farne un principio universale.
Alcuni rimedi, come per esempio mettere un uomo febbricitante sotto le coperte (al caldo), somministrare dei purganti in certi casi di avvelenamento, rispondono allo stesso principio.
Tuttavia la sua più spettacolare applicazione è costituita dai vaccini, che hanno costituito uno dei più grossi successi della medicina ufficiale. A questo punto si potrebbe persino accusare la medicina omeopatica di una certa ristrettezza di vedute, perché non considera la possibilità di applicare il ‘principio allopatico’ per curare i malati…
Non solo, ma il principio omeopatico dà una grande importanza ai sintomi piuttosto che alla malattia, per cui agli assertori dell’omeopatia possono essere mosse le stesse critiche di ‘eccessiva attenzione ai sintomi’ che vengono rivolte ai medici.
Essi ritengono che la medicina ufficiale non prende assolutamente in considerazione il fatto che le persone sono diverse le une dalle altre.
Anche questa è una critica che la medicina alternativa muove alla medicina ufficiale e, nella misura in cui ciò avviene, è sicuramente giustificata. Tutte le varie forme di medicina alternativa normalmente suddividono le persone in varie categorie (gli antichi parlavano di 4 temperamenti…) e adattano la propria cura alla persona che hanno di fronte. Anch’io ritengo che una certa capacità di penetrazione psicologica da parte del medico sia auspicabile se non necessaria, e che la somministrazione di una cura debba tenere conto di molti altri fattori, oltrechè la malattia di cui uno è affetto. Tuttavia questo problema è molto meno grave di quello che loro fanno intendere.
Questo perché una persona si ammala di quelle malattie che sono richiamate dalla sua stessa natura.
Insomma la cirrosi epatica verrà molto più facilmente ad un alcolizzato, e sarà ben difficile che il diabete possa colpire un uomo senza disordini alimentari. Difficilmente un’atleta sarà obeso, e gli esempi possono continuare all’infinito. Questioni come l’alta pressione o la bassa pressione sono chiaramente legati alle caratteristiche psicologiche del soggetto, al punto che il termine ‘iperteso’ e ‘ipoteso’ sono diventati due categorie psicologiche. Io sono convinto che un medico serio sa valutare se il soggetto diabetico che ha di fronte lo è diventato per abuso di farmaci o per abusi alimentari, e saprà comportarsi di conseguenza. E sicuramente tratterà in maniera differente un maschio adulto, un bambino, una donna incinta, un anziano e via discorrendo.
Si può sempre obiettare che esistono purtroppo dei medici poco seri; però è altrettanto vero che anche la categoria dei medici alternativi annovera degli individui perlomeno sospetti…
A mio parere la medicina è un’arte molto difficile, e le stesse università, secondo me, sfornano troppi medici perché tutti siano validi. Dato che nella medicina ufficiale esiste una certa selezione e un lungo apprendistato, e dato che neanche questo garantisce al cento per cento di trovarsi di fronte un buon medico, figuratevi cosa ne penso personalmente delle altre categorie di medici…
Essi ritengono che i farmaci della medicina ufficiale siano velenosi, mentre i rimedi omeopatici sono del tutto sicuri.
Hanno perfettamente ragione; qualunque cosa abbia un effetto sull’organismo, se preso in dosi massicce (che in alcuni casi sono comunque molto piccole) diviene un veleno. Sono solo le cose che non hanno alcun effetto sull’organismo che non sono velenose neanche in dosi massicce…
E questo è proprio il caso dei rimedi omeopatici!
Tuttavia ho a volte l’impressione che i farmaci moderni siano esageratamente efficaci, al punto da essere mal tollerati dall’organismo. Quelle che sto facendo adesso sono considerazioni da ‘consumatore’ e non da competente, ma mi chiedo se la lunga lista di effetti collaterali che costituisce una buona parte del foglietto illustrativo potrebbe essere ridotta se si utilizzassero principi attivi meno potenti…
Queste considerazioni riflettono chiaramente le mie convinzioni in merito all’efficacia della medicina omeopatica; il procedimento da me adottato è stato semplicemente quello di ritorcere le loro critiche contro di loro, adottando dei ragionamenti che secondo me sono alla portata di tutti. Non mi dispiacerebbe che con ragionamenti altrettanto semplici loro riuscissero a spiegare il perché i rimedi omeopatici funzionano anche se privi di principi attivi.
Io sostengo che la medicina omeopatica, assieme ad altri suoi derivati moderni, abbia un infondatezza teorica di fondo che è molto più grave delle lacune della medicina ufficiale.
Ci tengo a precisare che le mie riserve nei suoi confronti non si estendono a tutte le vie che prende il vasto labirinto della medicina alternativa, che non conosco, ma si riferiscono esclusivamente all’efficacia dei rimedi omeopatici.
A questo punto dobbiamo ritornare alle ragioni per le quali molte persone traggono giovamento dalla medicina omeopatica dopo aver subito danni da quella ufficiale.
Per farlo m’immagino la seguente storiella.
Una signora va dal medico con un forte mal di testa. Il medico, che non sa assolutamente nulla delle cause che possono averlo provocato, le prescrive un forte antidolorifico. Il caso vuole che essa non lo tolleri, e oltre al mal di testa soffre di forti nausee. Un’amica le propone di farsi visitare dal suo omeopata (uomo in perfetta buona fede e desideroso di fare del bene), il quale le dice un sacco di cose giustissime sulla pericolosità dei farmaci, sui rischi di uno stile di vita sbagliato, e via discorrendo. Infine le prescrive un rimedio del tutto innocuo (ma per lui efficacissimo), e dopo qualche giorno il mal di testa le è passato. Chi dei due è un cattivo medico?
E’ assurdo dire che queste persone approfittano della credulità della gente, perché molte delle cose che dicono sono giuste e per le altre sono in buona fede. E’ troppo facile pensare che oggi la gente pretende di curarsi da sola, quando poi non sa di chi fidarsi. E’ molto comodo parlare di ‘una nuova moda’ spuntata dal nulla quando in realtà questa è una reazione ad un’incapacità, da parte della medicina ufficiale di svolgere il proprio mestiere.
Secondo me la medicina moderna dorme sugli allori di alcuni spettacolari successi (gli antibiotici, i vaccini, le operazioni chirurgiche sotto anestesia in ambiente asettico, ma non solo) e sulla preparazione professionale dei medici, formidabile; tuttavia non è stata in grado di affrontare una precisa esigenza della società moderna. Mi riferisco alle cosiddette malattie del benessere, cioè quelle derivanti dall’inquinamento, da uno stile di vita disordinato, dalla grande disponibilità di beni potenzialmente dannosi. In questo settore la medicina alternativa, che pesca nel vasto repertorio delle tradizioni antiche, segna dei punti; essa fornisce non solo pillole, ma una nuova filosofia di vita, per la quale la gente è disposta a fare dei sacrifici in cambio di una prospettiva di buona salute.
Può darsi però che l’opposizione che si è venuta a creare tra le due forme di medicina sia soltanto apparente: la cosiddetta medicina alternativa è una forma di filosofia ‘epicurea’ che ha lo scopo di rendere l’uomo cosciente delle esigenze del suo corpo e di vivere in armonia con esso, mentre la medicina ufficiale interviene nelle situazioni di crisi.
Se ho ragione diventa molto importante, per la medicina alternativa, fornire una spiegazione esauriente delle proprie tecniche, perché esse si basano essenzialmente sul funzionamento del corpo umano. Non è altresì importante che una persona sia addentro ai misteri della medicina, poiché ( e lo auguro a tutti) la malattia non è un fenomeno frequente.
Per fare un paragone ritengo necessario imparare a guidare bene una macchina, per non guastarla e per non incorrere in incidenti (e per non far male a nessuno…), e sapere quali sono le operazioni di manutenzione necessarie per mantenerla in efficienza,anche se non si è capaci ad eseguirle. Non è altrettanto necessario imparare a ripararla.
Io non sono un medico né ho competenze profonde in materia; conosco solo a grandi linee la medicina omeopatica per cui mi si accuserà facilmente di non sapere di cosa sto parlando. Ma io so che nessuna scienza si può basare su dei principi assurdi, ed è proprio questa assurdità che contesto all’omeopatia.
Davide
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 27/7/2006 15:02
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  •  climber
      climber
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 18/7/2006
Da Vicenza
Messaggi: 146
Offline
Concordo in pieno con quanto detto da Davide71.


Tre ulteriori considerazioni

1)Da quando è nata l’omeopatia sono stati fatti notevoli progressi,ad esempio in chimica.Ora si sa che,superate certe diluizioni,nella soluzione non esisterà più neppure una molecola di “principio attivo” (vedi numero di Avogadro).
2) Gli omeopati affermano che i loro rimedi funzionano poiché l’acqua ha memoria delle sostanze “curative” con cui è venuta in contatto.Ma perché ha memoria solo delle sostanze che sono considerate in qualche modo utili,e non ad esempio delle sostanze che compongono i contenitori in cui i rimedi vengono preparati,o delle sostanze in essa diluite prima della distillazione?
3) La memoria dell’acqua…mi ricorda qualcosa di paranormale,che ben poco ha a che fare con la scienza.L’acqua è composta da 2 molecole di idrogeno e una di ossigeno,lo sanno tutti.Che questi 3 atomi possano ricordare le proprietà benefiche delle sostanze con cui vengono in contatto,beh,mi sembra alquanto assurdo.Atomi e molecole hanno proprietà chimico-fisiche misurabili e non c’è spazio per fenomeni magici inspiegabili e indimostrabili…

Una cosa che trovo disdicevole è il fatto che l’omeopatia sia praticata da medici.E’ una pratica priva di basi scientifiche,eppure alcuni medici sono disposti a esercitarla dietro lauti compensi.Che non ci siano dietro solo motivi economici?
Esperienza personale:mi serve qualcosa per una lieve congiuntivite allergica,chiedo consiglio alla farmacista.Mi propone un collirio contenente un blando farmaco antiallergico,e un altro omeopatico.Bene,fatto il confronto prezzo-quantità,il prodotto omeopatico costa quasi il doppio del prodotto contenente una dose stabilita e misurabile di principio attivo efficace.Cos’è che ne fa lievitare così il costo?La fatica fatta per la preparazione e gli scuotimenti?L’acqua distillata?Le diluizioni enormi?
Sono sempre più propensa a pensare che l’omeopatia sia una mera operazione commerciale,una fonte di guadagno non trascurabile per le ditte che producono i rimedi e che,non dovendo fare ricerca e test per dimostrare la validità dei loro prodotti,hanno un margine di guadagno molto elevato…

Climber
Inviato il: 27/7/2006 16:51
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
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Sull'omeopatia,personalmente ho avuto riscontri negativi perchè non Yang,mentre sia mia madre che mio padre ne hanno trovato giovamento e sono guariti da gastrite,colite spastica e pressione arteriosa alta.
Ci sono degli accorgimenti per avere efficacia,non devi essere fumatore,devi lavarti i denti con determinati dentifrici,idem con i saponi ed eliminare degli alimenti. La vista è lunga e complessa vengono richiesti dati informativi apparentemente "strani" quali la preferenza di colori,odori,suoni,gusti ed altro ancora,perchè la vera omeopatia si basa sul Yng e Yang,femminile e maschile,
non è quella che qualsiasi medico di oggi applica superficialmente,e soprattutto se le percentuali di diluizione non sono ben ponderate possono dare effetti collaterali nocivi alla salute. Sui bambini la sua efficacia è maggiore.
E' un argomento da approfondire ,anche perchè l'omeopatia con cura tutte le malattie. Badate io parlo di esperienze avute circa 25 anni fà,quando di veri medici omeopatici ce ne erano pochissimi e non erano improvvisati.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 27/7/2006 23:19
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  •  Davide71
      Davide71
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
Da
Messaggi: 2108
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Ciao climber, ho questa sensazione anch'io, ma sono anche sicuro che molti medici omeopati sono in perfetta buona fede (i farmacisti non so...).
Sul tema della memoria dell'acqua è uscito un articolo recentissimo su Tuttoscienze, che affermava che sono stati fatti degli studi sulla memoria dell'acqua.
Sulla base di tali studi sembrerebbe che qualcosa di vero c'è. Sembra che il ghiaccio tenda ad assumere la forma degli "inquinanti" che contiene. Ma in tal caso i rimedi omeopatici dovrebbero essere accuratamente surgelati!
Ciao, Fiammifero, rispondo anche a te.
I medici omeopatici non prescrivono quasi mai solo medicine omeopatiche, ma anche diete e altre modifiche salutari al proprio regime di vita, come una radicale diminuzione dell'assunzione di farmaci. Questo basta da solo a risolvere in maniera insospettata una valanga di problemi.
Nel mio primo intervento attacco solo l'efficacia dei rimedi omeopatici, almeno quando non di basa sull'efficacia del principio attivo in essi contentuto.
Lo Yin e lo Yang sono temi cari alla medicina estremo orientale e non vedo cosa c'entrino con l'omeopatia. Il fatto che essa non possa curare persone Yang mi lascia estremamente perplesso.
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 28/7/2006 9:50
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  •  brasm
      brasm
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#5
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/6/2006
Da
Messaggi: 42
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Io ho avuto delle esperienze con omeopati, personalmente non ho mai tratto giovamento anzi ho rtatto fastidio nello scoprire che le medicine omeopatiche costano molto più delle altre (il che mi insospettisce!!). Tuttavia ritengo che i successi della medicina omeopatica siano divuti al fatto che c'è una grossa componente psicologica. Mi spiego, è difficile che uno che ha una malattia incurabile vada da un omeopata, mentre è più facile che ci vada una parsona con problemi gartrici, di pressione, allergici che nel 90% dei casi sono psicosomatici, cioè il sintomo che si prova è una reazione a un disagio psicologico più o meno forte.

Il medico omeopatico riesce a guarire questi pazieneti per un smplice motivo, fa una visita lunghissima , ti ascolta, ti fa capire che gli interessa davvero la tua salute e questo in parte può farti sentire "protetto" e farti superare i problemi che ti creano i simntomi, il tutto viene amplificato dal gesto rassicurante, il medicinale omeopatico infatti va assunto spessissimo, io ricordo che mi avevano prescritto una cosa come 70 gocce 4 volte al giorno e le 70 gocce provenivano da 4/5 medicinali diversi. Se tu credi che ti facciano bene, il fatto di dover, per tante voltre al giorno, ripetere gli stessi gesti ti fa ricordare la rassicurazione che ti ha dato la visita omeopatica (che ripeto è molto lunga e approfondita, molto meno distaccata di quella di un medico normale) così recuperi tutte le sensazioni di benessere e "guarisci".



Inviato il: 28/7/2006 10:24
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  •  Vinnie
      Vinnie
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#6
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 17/3/2006
Da Aberdeen - Scozia
Messaggi: 71
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Ciao Davide,
che post! concordo piu' o meno su tutto. Ma mi interessa molto il punto in cui dici

Citazione:
Un’altra considerazione che normalmente viene presentata a sostegno della fallacia del metodo omeopatico è l’assenza di prove sperimentali definitive. Normalmente la risposta a questa obiezione passa attraverso la presentazione di prove sperimentali da essi considerate serie.


La soggettivita' con la quale si pescano le prove e' talvolta sconcertante. Alcuni pensano che 1 paper faccia certezza, come se una rondine facesse primavera. Purtroppo la ricerca di prove e' spesso parziale, di parte e tende ad ignorare le critiche spesso fondate.
Inoltre, si potranno anche trovare papers che dicano che c'e' un differenza significativa tra il gruppo controllo e il gruppo omeopatico ma come si fa a dimostrare che la differenza e' dovuta al fattore "omeopatia" quando nulla di rintracciabile e' presente nel medicamento? (diluizioni infinitesimali)

Citazione:
Essi ritengono che la medicina ufficiale non prende assolutamente in considerazione il fatto che le persone sono diverse le une dalle altre.


Non saprei a riguardo, di sicuro la critica viene mossa ma non so se a ragione. Di fatto la medicina ufficiale non ci considera tutti uguali, anzi. Sono purtroppo la terapia e il farmaco ad essere standardizzati e il medico li utilizza e li prescrive tenendo a mente le differenze individuali dovute a stato fisiologico, eta', stato di salute generale etc etc
Inviato il: 23/8/2006 14:47
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  •  ELFLACO
      ELFLACO
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/10/2005
Da
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“Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”
Inviato il: 23/8/2006 19:38
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
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Per fare chiarezza sull'omeopatia inventata da Hahnemann,mi permetto di segnalare questo articolo di base .
Oggi all'omeopatia viene affiancata anche la fitoterapia,l'agopuntura,e la vecchia medicina cinese che rientra nella filosofia del yin e yang E' molto più complessa ed articolata,i miei familiari ne hanno tratto giovamento su di me non ha avuto effetto perchè onestamente non me la sono sentita di rinunciare alle mie pessime abitudini del fumo e del caffè.
Naturalmente una frattura composita deve essere operata,un tumore asportato,una ferita suturata ma per il resto trova ampie applicazioni.
Ricordatevi comunque che il vero omeopata è prima di tutto un medico che ha preso una specializzazione,quindi non è uno sciamano o un ciarlatano tipo i guaritori televisivi
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 23/8/2006 23:48
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  •  Davide71
      Davide71
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#9
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
Da
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Grazie per l'imbeccata. In genere non metto in dubbio la buona fede degli omeopati, ma tu sai meglio di me che si può anche avere fede in qualcosa che non esiste assolutamente, e anche trarne dei benefici...
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 24/8/2006 13:05
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  •  singercool
      singercool
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#10
So tutto
Iscritto il: 18/11/2006
Da
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Citazione:

Ricordatevi comunque che il vero omeopata è prima di tutto un medico che ha preso una specializzazione,quindi non è uno sciamano o un ciarlatano tipo i guaritori televisivi


E' proprio questa la cosa assurda...che un medico cosciente dell'inesistenza di alcuna efficacia clinica e scientifica della medicina omeopatica...si trasformi in una Vanna Marchi...per sola pecunia...

Ho vissuto a pensione con una signora non troppo anziana, "vittima" delle baggianate della medicina omeopatica. Al tempo studiavo ancora medicina e nonostante le discussioni argomentate che intrapendevo con la signora, era praticamente impossibile convincerla sulla perdita di tempo, soldi e salute alle quali andava in contro.
Non mi soffermo sulle patologia che si supponeva avrebbe dovuto curare con la omeopatia...ma asma...enfisema...atopie..ulcere ecc...si sono solo cronicizzate o hanno peggiorato..
Motivo per il quale lei perseverasse? Uno solo, il suo medico promuoveva queste cure come rimedi simili a miracoli inspiegabili.
Insomma, effetto placebo d'accordo...a volte può funzionare...ma a questo punto il medico (quel tipo di medico) diventa veramente uno sciamano!
Inviato il: 18/11/2006 12:51
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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/5/2006
Da
Messaggi: 1551
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Bellissimo articolo, Davide, anche se non lo condivido. Fossero tutti civili ed intelligenti come te, i critici!
Non ho esperienza diretta di omeopatia: ma conosco medici omeopati che hanno in cura figli di primari, e professori ospedalieri che sconsigliano l'uso delle medicine ("Le uniche utili?" mi hanno detto "Sono antibiotici, cardiotonici ed anestetici. Il resto è inutile o velenoso.").
Quando si leggono le ultime scoperte della fisica quantistica (interessante anche la medicina quanistica, a proposito), si capisce che cose come "la memoria dell'acqua", seppur di definizione fantasiosa, cominciano ad essere scientificamente assai plausibili.
Ovvio, quel che scoprono i fisici della materia ci mette un po' di lustri a diventare scontato in medicina, che è forse la più concreta delle scienze. Ma io non sottovaluterei la possibilità che gli omeopati spieghino a modo loro qualcosa che esiste, ma ancora non è ben definito scientificamente.

Quando leggo cose tipo "non può funzionare perché c'è poco principio attivo" mi suona spiegazione un po' terra terra, tipo "non si può andare nelle Indie perché la Terra è piatta e si casca di sotto"!!! Ho la sensazione che presto questa visione sarà superata dalla scienza stessa.

Non so se mi sono capita...
_________________
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 18/11/2006 15:08
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  •  Davide71
      Davide71
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#12
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Ti sei spiegata benissimo. Il mio post introduttivo metteva in luce le contraddizioni interne della medicina omeopatica, e non mi risulta che esse siano state risolte. Anch'io, peraltro, sostengo che l'uso delle medicine vada limitato ai casi di stretta necessità.
Ma, in effetti, se una medicina é veramente tale deve diventare un veleno se presa al di fuori del caso specifico per cui é prescritta. Gli omeopati (non tutti in realtà) sostengono che la medicina omeopatica é in ogni caso priva di effetti collaterali. Allora significa che é innocua!
Per quanto riguarda la memoria dell'acqua ho letto di recente un articolo di Tuttoscienze che accreditava tale teoria, ma limitandola al caso del ghiaccio. Sosteneva infatti che i cristalli di ghiaccio avevano la capacità di imitare la forma di una sostanza immessa nell'acqua da cui erano formati.
Questa teoria é credibile, anche se andrebbe avvalorata da altri esperimenti, nel senso che la mente può accettare che il ghiaccio conservi delle "forme". Nel caso dell'acqua liquida il discorso é differente...non c'é proprio logica in tutto ciò.
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Inviato il: 18/11/2006 19:26
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  •  Pausania
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#13
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Forse noi a volte ci dimentichiamo che la maggior parte delle malattie di solito passa da sola...

Abbiamo cominciato ad assumere medicine, che sono pericolose e che intervengono sul fisico. Prendere una medicina per il mal di testa invece di dormire regolarmente? Perché?

Invece di lasciare le medicine al ruolo che loro compete, tendiamo a farne un uso "magico", prendo la pastiglia, il male passa in un momento.

Omeopatia: non interviene (per gli ovvi motivi, altrimenti mangerei pesce ogni volta che bevo un bicchier d'acqua) sul fisico, lascia che la malattia compia il suo corso, però "rassicura", da l'idea di fare qualcosa e di farsi del bene.

Tra l'altro non lascerei cadere l'ipotesi "effetto placebo": recenti studi dimostrano che funziona molto più del previsto, solo che è difficilissimo da analizzare, perchè nel momento in cui si controlla svanisce..
Inviato il: 18/11/2006 19:43
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#14
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Inviato il: 18/11/2006 20:03
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  •  Davide71
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#15
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Quoto in pieno Pausania!

---------------------------------------


Ciao Fiammifero, ecco alcune frasi estrapolate dai tuoi link:

Memoria dell'acqua:
Citazione:
Per concludere questo primo articolo sull’acqua, posso solo darvi un’idea, un messaggio che vi porterà certamente dei risultati a breve tempo: prima di bere dell’acqua o qualunque altro liquido, ditele che l’amate e che la ringraziate di dissetare la vostra sete. E se avete una persona ammalata in casa, chiedete all’acqua che questa berrà, di portare salute, equilibrio ed armonia nel suo organismo: vi assicuro che l’acqua farà il possibile per aiutarvi.


Memoria acqua e salute

Citazione:
Grad fece imporre le mani su un contenitore sigillato di acqua salata che doveva essere usato per fare crescere i semi. I semi furono messi da un assistente di laboratorio in acqua salata presa da due contenitori, uno trattato e l'altro no, etichettati a caso "Uno" e "Due". Solo Grad conosceva la reale identità del contenuto dei due contenitori.In seguito i semi furono messi nell'incubatrice e ne furono seguite le fasi di crescita. Grad trovò che i semi immersi nell'acqua del guaritore germogliarono prima degli altri.


acqua viva.

NO COMMENT

Sai, il fatto di essere atea non ti autorizza a credere a qualunque baggianata!!!
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Inviato il: 18/11/2006 20:14
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  •  fiammifero
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#16
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Da cosa presupponi che io creda a qualsiasi baggianata,per il semplice fatto che ho segnalato dei link senza fare commenti?
Non ti sorge il dubbio che ne abbia postati diversi proprio perchè "fumosi"?
Tantino presuntuoso o ingenuo?
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Inviato il: 18/11/2006 21:27
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  •  florizel
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#17
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Citazione:
se una medicina é veramente tale deve diventare un veleno se presa al di fuori del caso specifico per cui é prescritta.

Ciao, Davide71.
L'omeopatia si fonda sul concetto opposto: è il "veleno" contenuto in alcuni rimedi che agisce stimolando la risposta di guarigione sulla malattia. E quel veleno, su di un individuo sano, scatenerebbe i sintomi di quella malattia.
In altre parole, secondo il noto principio del "similia similibus curantur" (il simile cura il simile) una x sostanza ( in alcuni casi veri e propri "veleni") a grandi dosi provocherebbe una patologia, mentre a piccole dosi, la famosa "diluzione", coinvolge l'intero organismo a partecipare alla guarigione attravrso la "difesa", ed è il paziente stesso stimolato a reagire sulla sua malattia atraverso il rimedio, non è il farmakon che lo fa al suo posto. Questo, è cosa diversa dall'affermare che sia innocua.

A questo punto del discorso, sorge spontanea una domanda: se, come l'allopatia afferma, l'assunzione un farmaco al di fuori del caso specifico diventa un veleno, lo stesso si può dire dell'omeopatia, per quanto su citato. Con una differenza: che nel caso dell'omeopatia il "veleno" agisce sulla malattia curandola attraverso il meccanismo di difesa, e le piccole dosi, le diluzioni, si rivelano innocue per il resto dell'organismo non coinvolto nella patologia; mentre nel caso dell'allopatia, quel "veleno" va ad interessare anche altri organi e/o funzioni, ed i tristemente famosi "foglietti illustrativi" ne sono la più elementare testimonianza.

Tra l'altro, l'allopatia, ritenendo che un determinato farmaco vada bene per QUELLA patologia, e di conseguenza per tutti quelli che ne sono colpiti, fonda il suo principio base sul concetto del farmaco e non del paziente, non tenendo conto della soggettività e della totalità del paziente.
Cioè, della sua particolare predisposizione a sviluppare quella patologia (dovuta a caratteristiche personali, e/o alla sequenza di cose e di eventi che nella vita del paziente hanno determinato quella condizione) e della sua stessa capacità di reagire ad essa, in modo soggettivo e personale.
Lascio qualche link informativo per chi ne volesse sapere di più sull'omeopatia.

I PRINCIPI FONDAMENTALI IN OMEOPATIA

" Se tu sai che una malattia ha carattere arsenicale, questo ti indica la cura. Perché l'arsenico guarisce l'arsenico.."
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Inviato il: 19/11/2006 3:14
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  •  Pausania
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#18
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florizel ha scritto:
Citazione:
L'omeopatia si fonda sul concetto opposto: è il "veleno" contenuto in alcuni rimedi che agisce stimolando la risposta di guarigione sulla malattia. E quel veleno, su di un individuo sano, scatenerebbe i sintomi di quella malattia.

Che poi è il principio del vaccino....

Comunque, il principio è semplice: io ho la malattia X nel mio corpo che mi fa star male. Vado dall'omeopata che mi somministra dosi infinitesimali della malattia X, mentre nel mio corpo ho già dosi massicce di malattia X. Alla fine guarisco dalla malattia X. Sarà grazie all'omeopatia (cioè all'acqua che si ricorda) o al fatto che il mio organismo ha creato gli anticorpi per la malattia X?

Citazione:
In altre parole, secondo il noto principio del "similia similibus curantur" (il simile cura il simile) una x sostanza ( in alcuni casi veri e propri "veleni") a grandi dosi provocherebbe una patologia, mentre a piccole dosi, la famosa "diluzione", coinvolge l'intero organismo a partecipare alla guarigione attravrso la "difesa"

E siamo punto e a capo: io ho una sostanza X in dosi enormi nel mio corpo che provoca la malattia, e contemporaneamente l'omeopata mi fa assumere la stessa sostanza ma in dosi talmente diluite che non hanno effetto sul mio organismo. Ancora una volta: chissà come guarisco?

E poi sembra un gioco logico: l'omeopatia in pratica afferma che non funziona, visto che è il corpo stesso che si guarisce da se, come peraltro avviene quasi sempre.

Citazione:
A questo punto del discorso, sorge spontanea una domanda: se, come l'allopatia afferma, l'assunzione un farmaco al di fuori del caso specifico diventa un veleno, lo stesso si può dire dell'omeopatia, per quanto su citato.

Eh no, scusa: "l'allopatia" dice che la medicina è sempre un veleno, e che quindi va presa quando il rapporto danni/benefici è tale per cui vale la pena prenderla. Per questo dicevo che abbiamo imparato a fare un uso sbagliato delle medicine. Invece l'omeopatia offre la botte piena e la moglie ubriaca: ti salvo e non ti faccio male.

Citazione:
Con una differenza: che nel caso dell'omeopatia il "veleno" agisce sulla malattia curandola attraverso il meccanismo di difesa, e le piccole dosi, le diluzioni, si rivelano innocue per il resto dell'organismo non coinvolto nella patologia; mentre nel caso dell'allopatia, quel "veleno" va ad interessare anche altri organi e/o funzioni, ed i tristemente famosi "foglietti illustrativi" ne sono la più elementare testimonianza.

Ma scusa, mi spieghi allora dove agisce l'omeopatia? Non attacca la malattia, non attacca il fisico. Vabbè la forza psichica dell'acqua che ha memoria, però insomma...
I foglietti illustrativi sono quello che rimane della medicina dopo che è stata commercializzata: sono la testimonianza che nessuno ti prende per il culo e che soluzioni miracolose non ce ne sono.
Inviato il: 19/11/2006 11:40
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  •  florizel
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#19
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Citazione:
Vado dall'omeopata che mi somministra dosi infinitesimali della malattia X, mentre nel mio corpo ho già dosi massicce di malattia X.

Non è esattamente così: il vaccino c'entra relativamente.
L'omeopatia non somministra ulteriori dosi di malattia x, ma una sostanza che in condizioni normali provocherebbe gli stessi sintomi di quella malattia.
In codesto modo, l'organismo, ormai "assuefatto" allo stato patologico, in presenza di un elemento che interviene a "risvegliare" l'attenzione sulla patologia, è chiamato ad una risposta.
Citazione:
Sarà grazie all'omeopatia (cioè all'acqua che si ricorda) o al fatto che il mio organismo ha creato gli anticorpi per la malattia X?

Tu parti dal presupposto che il rimedio omeopatico sia solo "acqua". Questa è una delle tipiche "distorsioni" operate dalla medicina allopatica.
Bisogna capire il principio della diluizione omeopatica per poter trarre delle conclusioni su basi più "analitiche".
Citazione:
"l'allopatia" dice che la medicina è sempre un veleno, e che quindi va presa quando il rapporto danni/benefici è tale per cui vale la pena prenderla.

Appunto. Il farmaco è SEMPRE un veleno, anche rispetto alla patologia per la quale lo si somministra.
Il rimedio omeopatico è a sua volta, in alcuni casi, un veleno. L'allopatia intende dimostrare l'efficacia del farmaco in base al fatto che in condizioni di salute provocherebbe un'intossicazione, cosa che invece non avverrebbe (sempre secondo l'allopatia) con il rimedio omeopatico, e questo NON E' VERO.
Se provi a prendere il LACHESIS a piccole dosi ed in condizioni "normali", vedrai sorgere i sintomi dell'avvelenamento, ma non in maniera tanto massiccia da ucciderti.
Questo è diverso dall'affermare che il rimedio omeopatico sia "innocuo".
Lo stesso vale per gli altri rimedi base omeopatici.
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Inviato il: 19/11/2006 12:55
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  •  Pausania
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#20
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florizel ha scritto:
Citazione:
L'omeopatia non somministra ulteriori dosi di malattia x, ma una sostanza che in condizioni normali provocherebbe gli stessi sintomi di quella malattia.
In codesto modo, l'organismo, ormai "assuefatto" allo stato patologico, in presenza di un elemento che interviene a "risvegliare" l'attenzione sulla patologia, è chiamato ad una risposta.

Scusa, ma cosa vuol dire assuefatto alla patologia? Non capsico: se io sto male, il mio corpo è tutt'altro che assuefatto alla patologia, perché altrimenti non reagirebbe, e non mi sentirei male.

Citazione:
Tu parti dal presupposto che il rimedio omeopatico sia solo "acqua". Questa è una delle tipiche "distorsioni" operate dalla medicina allopatica.
Bisogna capire il principio della diluizione omeopatica per poter trarre delle conclusioni su basi più "analitiche".

E infatti il link che hai postato dice esattamente che le diluizioni sono tali per cui la sostanza originaria non c'è più, per mere questioni di natura. Tuttavia, l'acqua sembra ricordarsi che la sostanza c'era. Io non distorco niente, faccio solo notare quello che l'omeopatia stessa dice. Adesso, vorrei capire cosa l'acqua si ricorda, come fa, e soprattutto, se io diluisco l'acqua ad ogni passaggio, come fa l'acqua nuova, che non era a contatto con la sostanza, a ricordarsi della sostanza...

Citazione:
Appunto. Il farmaco è SEMPRE un veleno, anche rispetto alla patologia per la quale lo si somministra.
Il rimedio omeopatico è a sua volta, in alcuni casi, un veleno. L'allopatia intende dimostrare l'efficacia del farmaco in base al fatto che in condizioni di salute provocherebbe un'intossicazione, cosa che invece non avverrebbe (sempre secondo l'allopatia) con il rimedio omeopatico, e questo NON E' VERO.

Florizel, "l'allopatia" (sempre che non sia usata solo per fare soldi) dimostra che un medicinale funziona in base al fatto che fa passare la malattia per cui è stato inventato. Punto. "L'allopatia" riconosce che un farmaco è potenzialmente pericoloso e quindi ne tiene conto. Che l'omeopatia non abbia effetti collaterali l'hai detto tu, non "l'allopatia".

Lo so anch'io che assumere un veleno in piccole dosi non ti uccide (me l'ha isegnato "l'allopatia"), tuttavia in omeopatia il veleno non lo assumi né poco né punto. Semplicemente assumi dell'acqua usata per diluire altra acqua usata per diluire altra acqua, che però si ricorda che all'inizio, qualche centinaio di litri prima, c'era del veleno nell'acqua.
Inviato il: 19/11/2006 13:33
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  •  Davide71
      Davide71
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#21
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Ciao a tutti, devo dire che quoto in pieno Pausania; quello che Florizel dice fa parte di quello che s'impara normalmente sulla medicina omeopatica; penso di averne mostrato l'insufficienza nel mio post introduttivo.
Florizel, l'hai letto?
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X Fiammifero, io dico che tu non leggi assolutamente gli articoli contenuti nei link che mi invii. Correggimi se sbaglio...
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Inviato il: 19/11/2006 20:33
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  •  fiammifero
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#22
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David,li leggo i link altrimenti non li posterei
Comunque per esperienza diretta confermo quello che scrissi molti post fà,ossia i miei familiari hanno trovato giovamenti,addirittura guarigioni con l'omeopatia,all'inizio sembrava che stessero peggio in quanto il principio "attivava" i sintomi ma con le dosi giuste di granuli poi tali sintomi regredivano fino alla guarigione.
Sto parlando di ulcera venosa,diverticoli,coliche renali,allergie al nikel,che con la medicina ufficiale non se ne era venuti a capo.
Su di me,per altri disturbi,non ha funzionato,evidentemente sono un'erbaccia cattiva ed ho un approccio disincantanto
Suoi bambini,specialmente per l'asma allergico e per l'influenza,è un toccasana ed non ha effetti collaterali nè tossici se individuate le diluizioni e le giuste dosi.
(mio nipote così viene curato)
Ognuno si regoli come crede,a prescindere e senza preconcetti,perchè se il rimedio assicurato per stare bene,non comporta controindicazioni o effetti collaterali è sempre meglio avere prima un tale approccio e poi per ultimo quello della medicina ufficiale,con le dovute eccezzioni (traumatologia,peritonite,etc.)
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Inviato il: 19/11/2006 21:15
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  •  Davide71
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#23
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Ciao Fiammifero, ma tu credi veramente a quello che é scritto in quei siti? Io so come funziona una prescrizione omeopatica: innanzitutto l'omeopata cerca di disintossicare l'organismo del paziente.
In genere il trattamento consiste in una dieta selettiva. Per esempio mio padre si privò per qualche tempo delle solanacee (pomodori, melanzane); una signora che conosco ha rinunciato ai farinacei per qualche tempo. Non é difficile individuare le ragioni per le quali questi trattamenti sono efficaci.
Penso che nelle malattie che interessano l'apparato digerente siano i trattamenti più efficaci e gli unici da prendere in considerazione.
Invece non sono affatto chiare le ragioni per le quali i rimedi omeopatici sono efficaci. Non solo, ma la teoria soffre di contraddizioni interne che la rendono impossibile da sostenere seriamente.
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Inviato il: 19/11/2006 21:38
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  •  Pausania
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#24
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
all'inizio sembrava che stessero peggio in quanto il principio "attivava" i sintomi ma con le dosi giuste di granuli poi tali sintomi regredivano fino alla guarigione.

Cioè il normale decorso di una malattia non curata in alcun modo.

Citazione:
Su di me,per altri disturbi,non ha funzionato,evidentemente sono un'erbaccia cattiva ed ho un approccio disincantanto

Cioè su di te, la magia dell'omeopatia non funziona. Chissè come mai?

Citazione:
Suoi bambini,specialmente per l'asma allergico e per l'influenza,è un toccasana ed non ha effetti collaterali nè tossici se individuate le diluizioni e le giuste dosi.

L'influenza come viene se ne va anche, e lo fa da sola. Pensa, quando viene a me non vado dall'omeopata né dal dottore, aspetto solo che passi... Ti assicuro che funziona!

Per il resto non so, ma l'asma allergico non passa da solo dopo che ci si è allontanati dal fattore scatenante?

Citazione:
Ognuno si regoli come crede,a prescindere e senza preconcetti,perchè se il rimedio assicurato per stare bene,non comporta controindicazioni o effetti collaterali è sempre meglio avere prima un tale approccio e poi per ultimo quello della medicina ufficiale,con le dovute eccezzioni (traumatologia,peritonite,etc.)

Che in definitiva significa: per quello che passa da solo, andare dall'omeopata. Per le cose che non si curano da sole, vai dal medico vero che non è il caso di giocare.
Inviato il: 19/11/2006 21:53
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  •  florizel
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#25
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Citazione:
vorrei capire cosa l'acqua si ricorda, come fa, e soprattutto, se io diluisco l'acqua ad ogni passaggio, come fa l'acqua nuova, che non era a contatto con la sostanza, a ricordarsi della sostanza...

In effetti, ciò che l’omeopatia tiene in altissima considerazione è l’elemento “energia” impressa all’acqua dalla sostanza, così “informatizzata”.
Io non sono una dottoressa in omeopatia, e probabilmente non sono riuscita a spiegare il processo per cui una sostanza continua ad essere “presente” in quell’acqua nonostante i processi di diluizione, succussione e dinamizzazione.
Questo link potrebbe servire allo scopo:

“L’acqua è il solvente Universale ed il liquido più complesso ed ordinato nei rapporti energetici che la “Natura” mette a disposizione degli esseri Viventi per il nutrimento o per la terapia; essa riesce ad entrare in tutte le parti del corpo apportando il nutrimento energetico ed il lavaggio necessario per il mantenimento della salute. Essa è anche una “memoria di base” che registra tutti i “dati” biochimici, bio elettronici che vi vengono immessi, infatti a qualsiasi diluizione noi sottoponiamo l’acqua, essa non modifica il potere informazionale dei dati contenuti. Essa ha anche il potere di variare, con opportuni accorgimenti la propria “chiralità”.
Questa successione di fasi è considerata come molto importante dagli Omeopati; essa comunica ai medicamenti una potenza dinamico/informazionale.”


Ovviamente, se si parte dal presupposto che l’acqua non possa veicolare “energeticamente” una sostanza, a prescindere dalla percentuale in essa contenuta, ogni ulteriore discorso prende la deriva della contrapposizione per principio.
Citazione:
tuttavia in omeopatia il veleno non lo assumi né poco né punto.

Leggiamo qui:

Secondo i medici che li preparano, i farmaci omeopatici funzionano perché l’acqua mantiene la “memoria” delle sostanze che vi sono state disciolte.Per cui non importa quanto sia diluito il principio attivo omeopatico, l’acqua ne porterà sempre l’impronta. Ed è proprio questa impronta che rende l’acqua capace di aiutare a guarire.
Il limite dell’omeopatia pero’ è questo: l’esistenza della memoria dell’acqua, infatti, non è mai stata dimostrata dalla medicina ufficiale in quanto non sono stati effettuati studi con nuove e piu’ avanzate tecniche di indagine.
Ci aveva provato qualche anno fa il famoso immunologo francese Jacques Benveniste, caduto recentemente in disgrazia (scientificamente parlando), pare proprio per la irripetibilita’ delle sue ricerche sull’argomento.
Ma dalla Svizzera arrivano ottime notizie per i sostenitori delle medicine alternative. Il fisico fisico Luis Rey, pare sia riuscito a dimostrare la presenza della memoria dell’acqua con un suo nuovo procedimento tecnico scientifico.
Il ricercatore elvetico, che e’ un personaggio insospettabile, ha usato una tecnica chiamata termoluminescenza, tecnica impiegata per studiare la struttura molecolare dei solidi: es. se si illumina una oggetto, infatti, parte dell’energia luminosa viene assorbita e poi riemessa dal corpo. Le caratteristiche della luce emessa sono diverse da quella che ha colpito l’oggetto, e dipendono dalla struttura molecolare dell’oggetto stesso.


E qui:

le molecole dell’acqua seguono la legge del formare “cluster coerenti”, cioe’ grappoli molecolari coerenti, cioe’ frequenze delle eccitazioni collettive (plasmoni) che “memorizzano” nella “forma propria dei cluster” (memoria di superficie), l’imprinting delle sostanze con le quali sono venute in contatto, la memoria (InFormAzione) e’ attiva ed impressa immediatamente e rimane SOLO nei campi (CEM) degli atomi, negli spin degli elettroni che compongono ed attivano questi cluster di molecole e nella “forma dell’insieme/cluster”, i quali “vibrano” a determinate “frequenze modulate” portando le InFormAzioni. I cluster delle molecole d'acqua, sono in questo caso solo delle interfacce per modulare il CEM degli atomi presenti nell'acqua del solvente.
Queste frequenze/informazioni che hanno ricevuto dalle sostanze (soluto) e che hanno “modulato” gli atomi, possono essere rilasciate SOLO ad altre sostanze liquide a base di acqua che le richiedono o che ne sono carenti, per differenza di potenziale d’informazione.
Ecco perche’ i sistemi biologico Viventi sono formati da una altissima percentuale di Acqua, rispetto al loro peso (uomo dal 80% alla nascita che si riduce fino al 65% alla morte).


Citazione:
Scusa, ma cosa vuol dire assuefatto alla patologia? Non capsico: se io sto male, il mio corpo è tutt'altro che assuefatto alla patologia, perché altrimenti non reagirebbe, e non mi sentirei male.

“Assuefatto” vuol dire che il tuo organismo ha recepito la presenza della malattia, e finchè non interviene qualcosa che inneschi una reazione contro di essa, il fatto che esistano quei sintomi non vuol dire che tu stia necessariamente “guarendo”.
L’omeopatia interviene a potenziare quella reazione, e a sollecitarla in caso di sua assenza.
Ed è anche per questo motivo che, talvolta, iniziando una terapia omeopatica, quei sintomi si intensificano, sia quantitativamente che qualitativamente.
Citazione:
"l'allopatia" (sempre che non sia usata solo per fare soldi) dimostra che un medicinale funziona in base al fatto che fa passare la malattia per cui è stato inventato. Punto. "L'allopatia" riconosce che un farmaco è potenzialmente pericoloso e quindi ne tiene conto. Che l'omeopatia non abbia effetti collaterali l'hai detto tu, non "l'allopatia".

Fermo restando che NON E’ VERO che un farmaco allopatico funziona SEMPRE, io ho detto
“Se provi a prendere il LACHESIS a piccole dosi ed in condizioni "normali", vedrai sorgere i sintomi dell'avvelenamento, ma non in maniera tanto massiccia da ucciderti.

Ora, non so se senza saperlo o meno, tu hai detto una cosa importante:

“che un medicinale funziona in base al fatto che fa passare la malattia per cui è stato inventato”.

E può essere vero, in molti casi.
Come in molti altri ha funzionato l’omeopatia.
Quello che però costituisce la fondamentale differenza tra i due approcci, è che la medicina ufficiale mira a bersagliare la malattia, e spessissimo insieme ad essa anche la naturale risposta reattiva dell’ammalato (la chemio è forse l’esempio più palese).
Mentre l’omeopatia tiene conto della totalità delle risorse particolari e soggettive che l’ammalato può utilizzare, finalizzandole alla sua guarigione, predisponendolo a reagire a quella sostanza che “risveglierebbe” l’attenzione dell’organismo colpito dalla malattia. E lo fa, ripeto, potenziando i sintomi della malattia stessa attraverso l’assunzione di un rimedio che in persone sane indurrebbe quei sintomi.
Spero di essere riuscita a spiegarmi.
Citazione:
Lo so anch'io che assumere un veleno in piccole dosi non ti uccide (me l'ha isegnato "l'allopatia")

E all’allopatia COSA o CHI l’ha insegnato, secondo te?
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Inviato il: 20/11/2006 0:33
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#26
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Davide71Citazione:
l'hai letto?

Non so cosa ti spinga a dubitarne, comunque ti rispondo.
Nel farlo, individuo diversi punti che andrebbero affrontati separatamente, e che riguardano la teoria omeopatica in sé, i giudizi dell’allopatia nei suoi confronti, l’eventuale inefficacia circa la preparazione degli stessi rimedi omeopatici, le prove sperimentali dell’omeopatia, ed infine il piano delle esperienze e delle testimonianze.
Molti interrogativi che andrebbero applicati pari pari alla stessa medicina ufficiale.

Andiamo per ordine, partendo dai giudizi dell’allopatia verso l’omeopatia, e quindi anche dalle caratteristiche di quest’ultima.
Citazione:
La contestazione della medicina omeopatica viene portata avanti dai fautori della medicina ufficiale sulla base di considerazioni di natura chimica riassumibili nella impossibilità che un principio attivo possa svolgere efficacemente la sua azione se diluito nelle proporzioni infinitesimali tipiche della preparazione dei medicinali omeopatici.

Tuttavia, è anche l’allopatia ad affermare che un principio attivo somministrato a dosi massicce uccide. Quello che invece non intende dimostrare, è che le dosi infinitesimali hanno una loro efficacia. Il link precedentemente postato spiega il criterio secondo cui l’acqua veicola la sostanza.
Il punto di divergenza, però, non è solo nelle dosi, ma nell’approccio alla malattia: differentemente dall’omeopatia, l’allopatia ritiene che una malattia possa essere curata esclusivamente somministrando un principio opposto che la contrasti, un principio che dall’esterno dell’organismo combatta quella patologia. E questo, nella stragrande maggioranza dei casi, comporta il coinvolgimento passivo del resto dell’organismo stesso durante l’assunzione di quel farmaco. Il ruolo del malato è un ruolo passivo, in cui la sua risposta organica non solo non ha nessuno sbocco e possibilità di superamento della malattia, ma viene addirittura “indebolita” per contrastare i tipici “effetti collaterali”.

Per quanto riguarda diluizione e successione, ho risposto nei precedenti post.
Citazione:
Tuttavia gli antichi come i moderni sapevano che una maggiore diluizione comportava una riduzione dell’efficacia del composto ottenuto

Qui non sono d’accordo. Gli antichi sapevano perfettamente il contrario, e che cioè una determinata sostanza, presa a dosi massicce, poteva uccidere. Affermare questo non implica certamente affermare che invece quella sostanza assunta in dosi infinitesimali possa guarire, ma solo perché presso gli antichi la cosa non poteva essere dimostrata che attraverso l’esperienza e le testimonianze, di cui pare non essere rimasta traccia, soprattutto considerando che all’origine dell’introduzione della medicina ufficiale per come la conosciamo oggi, quelle “prove” costituivano un “limite” ed un ostacolo alla sua diffusione.
Citazione:
Recentemente ho sentito alla televisione un medico affermare di non eccedere, durante l’influenza, con i farmaci antinfluenzali, perché così facendo si prolunga la malattia. Questo succede perché i sintomi sono associati alla reazione alla malattia, più che alla malattia stessa. Abbattendoli si limita la capacità dell’organismo di combattere il male di cui è afflitto.

Questo sembrerebbe dar ragione all’omeopatia, nel momento in cui si chiama in causa la capacità di reazione dell’individuo nei confronti della malattia, e nella risposta dell’organismo all’aumento della sintomatologia dovuta al principio omeopatico assunto. Con una sola differenza: che l’allopatia tende a spegnere quei sintomi, mirando alla guarigione unicamente “dall’esterno” dell’organismo.
Citazione:
qualunque cosa abbia un effetto sull’organismo, se preso in dosi massicce (che in alcuni casi sono comunque molto piccole) diviene un veleno. Sono solo le cose che non hanno alcun effetto sull’organismo che non sono velenose neanche in dosi massicce…

Ribadisco: ulteriori ricerche a tutto campo (e senza pregiudizi) dimostrerebbero che i rimedi omeopatici sono efficaci, ma la cosa che più salta agli occhi è il capovolgimento ad uso dell’allopatia, di tale principio: si sta giustificando, con questo, l’impiego di sostanze CHIMICHE altamente tossiche contenute nei farmaci allopatici?
Sembrerebbe di si:

Citazione:
Io sostengo che la medicina omeopatica, assieme ad altri suoi derivati moderni, abbia un infondatezza teorica di fondo che è molto più grave delle lacune della medicina ufficiale.

Scusami, ma è come dire “prendiamo dei farmaci nonostante i loro effetti collaterali (a volte dannosissimi) piuttosto che dei rimedi che NON HANNO EFFICACIA”.
Cioè, si scardina l’omeopatia attribuendole inefficacia attraverso l’assenza (presunta) di principi attivi, e si esalta il farmakon allopatico considerato nella sua dimensione OPPOSTA, rappresentata dalla quantità del principio nonchè sulla sua “qualità”.
E d’altra parte, sembri affermarlo anche te:
Citazione:
mi chiedo se la lunga lista di effetti collaterali che costituisce una buona parte del foglietto illustrativo potrebbe essere ridotta se si utilizzassero principi attivi meno potenti…

Qui entriamo nel campo dell’affidabilità circa la preparazione dei rimedi omeopatici.
Citazione:
Supponiamo che una azienda farmaceutica omeopatica non effettui affatto le operazioni sopra descritte: per esempio invece di effettuare tre operazioni di diluizione al 10 per cento ne faccia una sola all’uno per mille: come potrebbe essere scoperta?

Visto l'ostruzionismo nei confronti dell'omeopatia, non risulterebbe difficile "scoprirne" eventuali scorrettezze: questo tipo di metodo è da sempre monitorata dalla medicina dominante...
Sarebbe equo, a questo punto, chiedersi anche se un farmaco può essere ritenuto ben preparato solo perché l’apparato sanitario istituzionale ne garantisce l’avvenuta sperimentazione ed efficacia.
Parliamo delle case farmaceutiche e dei loro affari da milioni di dollari, e vedrai venir fuori molte più pecche di quanto tu stesso non ne abbia già citate.
Comunque, quel tuo post non appare molto chiaro, perché se da un lato attacca l’omeopatia, dall’altra non risparmia alcune critiche all’allopatia, pur senza tentare di spiegarle altrettanto “scientificamente”; e questo è evidente in alcune vistose affermazioni:
Citazione:
alleanza perversa tra industria farmaceutica e consumatori.

Citazione:
la medicina ufficiale non prende assolutamente in considerazione il fatto che le persone sono diverse le une dalle altre.

Citazione:
Tuttavia ho a volte l’impressione che i farmaci moderni siano esageratamente efficaci, al punto da essere mal tollerati dall’organismo.

Dato che il tuo post d’entrata contiene una serie infinita di “informazioni”, proporrei di dividerlo secondo i vari aspetti che tocca, per discuterli meglio ed approfonditamente uno per uno.
Sei d’accordo?

Perché c’è un particolare passaggio che appare “oscuro” ed incomprensibile. Almeno a me.
Ciao.
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Inviato il: 20/11/2006 3:01
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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#27
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/5/2006
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Vi faccio un piccolissimo esempio (che non c'entra con l'omeopatia).
Da due anni, in base a ricercone che ho fatto in Internet, curo il raffreddore con la vitamina C. Soffrivo di raffreddori tremendi, che duravano anche 15 giorni, con sinusiti tragiche, bronchiti, tosse, dolori alla testa eccetera. Ogni raffreddore era una tortura, e ne prendevo anche cinque l'anno.
Da due anni non ne ho più: ai primi sintomi prendo 180 mg. di vitamina C ogni quattro ore per due o tre giorni, poi a calare per altri tre o quattro giorni. Questo sistema mi ha salvato l'esistenza, non so più cosa voglia dire raffreddore.

Mi sono fatta coraggio e ho chiesto ad un amico, professore di biochimica, come mai vengo così miracolata. Credevo che mi ridesse in faccia e mi parlasse di placebo: invece mi ha risposto serissimamente.
Mi ha confermato che è vero, che la vitamina C in certe dosi veramente annulla il raffreddore. Ma purtroppo non si riesce a capire, scientificamente, come mai su certe persone funziona e su altre no, quindi la medicina non può adottarla come protocollo.

In sintesi: ci sono cose che la scienza, per il momento, non riesce a spiegare, ma che funzionano. Dire che sono tutte sciocchezze è sbagliato. Lo dimostra l'atteggiamento di uno scienziato, che in privato lo ammette tranquillamente.

(PS: tutta la cura costa 1 euro: il prezzo di un tubetto di vitamina C da supermercato, che va benissimo! Forse è per questo che i medici non ci dicono almeno "Provate, per vedere se siete tra quelli su cui funziona"??? )
_________________
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 20/11/2006 11:12
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  •  Davide71
      Davide71
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#28
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao Florizel, innanzitutto io trovo stranissima la contrapposizione fre medicina omeopatica e medicina allopatica. Tale distinzione é stata creata dagli omeopati per distinguersi ma é largamente scorretta.
Essa si applica infatti soltanto alla cosiddetta "terapia sintomatica", per intenderci l'uso di febbrifughi, analgesici, antispasmodici etc. Questi farmaci non curano le malattie e i medici lo sanno benissimo. Non solo, ma rendono il decorso delle malattie sempre più lungo e in alcuni casi provocano dei danni.
Tuttavia é vero che alla base delle malattie vi é uno squilibrio, e gli squilibri vanno compensati. Quando una bilancia deve essere in equilibrio la soluzione é togliere peso da un piatto oppure aggiungerlo nell'altro. Il corpo in salute é come una bilancia in equilibrio. Quando l'equilibrio si spezza occorre compensarlo agendo sul versante opposto. Quando l'omeopatia stabilisce che il siimile cura il simile e non considera nessun'altra possibilità commette un grave errore di principio che la medicina ufficiale non commette.
La medicina ufficiale utilizza sovente il principio omeopatico, per esempio nel caso dei vaccini, o anche solo quando consiglia di stare al caldo quando si ha la febbre, oppure quando consiglia di ripristinare i liquidi perduti con la sudorazione, e via discorrendo.
Potrei anzi affermare che il principio omeopatico usato nella terapia sintomatica sia assai più EFFICACE di quello allopatico.
Ma cosa diresti se qualcuno ti consigliasse di prendere dell'acido cloridrico con l'ulcera, o un sedativo ad un uomo con pressione molto bassa, ancorché in proporzioni infinitesimali? Spiegami che senso avrebbe.
Insomma secondo me la medicina omeopatica, da questo punto di vista, si taglia le mani da sola.
Il discorso é lungo, e tratterò i vari argomenti uno per volta.
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Inviato il: 20/11/2006 12:34
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Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#29
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Cassandra ha scritto: In sintesi: ci sono cose che la scienza, per il momento, non riesce a spiegare, ma che funzionano. Dire che sono tutte sciocchezze è sbagliato. Lo dimostra l'atteggiamento di uno scienziato, che in privato lo ammette tranquillamente.

Scusa se faccio la punta alle matite, come si dice a Torino.
Ho evidenziato in grassetto un ENORME (e purtroppo quasi universalmente diffuso) errore logico di cui sarebbe meglio rendersi conto al fine di non perpetuarlo.

L'assunzione che tutto sia misurabile - dobbiamo solo inventare un marchingegno adatto a misurare tutto e inevitabilmente ci riusciremo - non ha alcuna base pragmatica o logica ma e' unicamente una proposizione fideistica irrazionale e percio' in contraddizione con la misurabilita' stessa. Il cane si morde la coda su un pezzo di giaccio che galleggia mentre si sta sciogliendo.

Matita ora perfettamente appuntita con cui posso infastidire il secchione del banco davanti.

Ciao

PS
Posso confermare che la vitamina C ha cambiato anche la mia vita. FUNZIONA
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Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 20/11/2006 12:46
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  •  Pausania
      Pausania
Re: I fondamenti della medicina omeopatica.
#30
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Cassandra ha scritto:

In sintesi: ci sono cose che la scienza, per il momento, non riesce a spiegare, ma che funzionano. Dire che sono tutte sciocchezze è sbagliato. Lo dimostra l'atteggiamento di uno scienziato, che in privato lo ammett tranquillamente.

Certo Cassandra, la scienza ammette i propri limiti. E questo la rende utile, perché dove non sa preferisce non intervenire.

Tu fai l'esempio della vitamina C, che peró tu stessa dici che non funziona su tutti, quindi la medicina non la considera valida per tutti.

Ora, pensa se invece della vitamina C, si parlasse di qualche farmaco: se non funziona su tutti e non si sa come funziona, con che coraggio lo si darebbe a qualcuno. Se a me dicono che un farmaco forse funziona forse no, non so come funziona e dove interviene, col caspio che lo assumo

Florizel, devo darti una risposta articolata, ma adesso non posso perché sono al lavoro

Tuttavia ti imploro in ginocchio di non mescolare la scienza e la medicina con il mercato di medicinali e con i profitti che se ne ricavano. Sono due cose distinte.

Altrimenti, se parliano di mercato e di soldi che si fanno, io dovrei prendere un machete e andare da certi "naturopati" facendomi spiegare come si curano le ferite da taglio con il simile
Inviato il: 20/11/2006 12:48
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