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  La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana

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Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#81
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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@ Redna

Ottimo articolo, vi sono diversi punti molto interessanti, grazie per questo bel lavoro.

Ma il punto piu' importante e' comprendere che, al di la della ricostruzione che non puo' essere perfetta, che questa realta' ESISTE, non e' il frutto di menti paranoiche.

E la domanda che dovremmo farci e': "Perche' i potenti della terra ci credono?."

Perche' fanno di tutto per convincerci che sono solo cazzate?

Perche' ci tengono nell'ignoranza e fanno di tutto per farci credere che questa ignoranza sia conoscenza?

Che possibilita' abbiamo, noi persone semplici, di potere veramente decidere in questo sistema "democratico"?

Ci hanno indotto a credere in una realta' che non e' LA REALTA'.

Lo hanno fatto con il racconto della Storia, dell'Arte, della Letteratura, della Scienza, gli uomini simbolo di queste discipline sono o sono stati tutti massoni!!!

Ci tramandano il loro pensiero da generazioni, quel pensiero e' DIVENTATO il NOSTRO pensiero anche se non siamo massoni, si sa che un pensiero RIPETUTO diventa vero anche se non lo e'.

Ci hanno costruito un mondo attorno, che noi abbiamo accettato, completamente inventato, siamo schiavi mentalmente in una prigione senza sbarre.

Rendersene conto e' dura, ma quando lo si fa il mondo appare per quello che e' veramente, un mondo in cui sentirsi libero in cui e' possibile esprimersi in cui e' possibile vivere il proprio ESSERE.

Un saluto
Inviato il: 8/3/2011 19:11
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  •  redna
      redna
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#80
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
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Perchè fu rapito Aldo Moro?






1. Premessa. Metodo scientifico e metodo esoterico nell’analisi dei fatti storici.
33 anni fa veniva rapito Aldo Moro. In tanti anni si sono ricostruiti molti punti oscuri. La favoletta iniziale, di un commando di Brigate Rosse che, dopo essersi allenato con delle armi a salve in un cortile casalingo, riesce a porre in essere un’azione degna di un commando dei reparti speciali, e che poi tiene prigioniero Moro per 55 giorni in barba ai servizi segreti e alle forze di polizia di tutto il mondo, non ha retto ad una ricostruzione successiva. Si è appurato che l’operazione complessiva fu condotta da uomini della Gladio, con l’ausilio dei servizi segreti americani e Israeliani.
La ricostruzione effettuata da Solange Manfredi, preceduta dagli studi di Giuseppe De Lutiis e Flamigni (e per certi versi frutto di tali studi), nell’articolo che linkiamo di seguito, dimostra come l’operazione fu una vera e propria azione militare, diretta da Gladio.
http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/03/moro-fu-davvero-rapito-dalle-brigate.html

Ciò che, a mio parere, non si è mai capito realmente, è la vera ragione del sequestro. Sui motivi del sequestro Moro si sono cimentati tutti, ma a mio parere nessuno ha mai colto nel segno per un motivo molto semplice.
Se l’operazione infatti fu eseguita da uomini dei corpi speciali, essa fu eterodiretta ovviamente dai vertici di questi corpi, che per loro natura sono massoni ed esoteristi.
Gli studiosi che finora hanno analizzato il fenomeno, essendo persone razionali, non riescono a comprendere il lato esoterico delle vicende, che invece è fondamentale quanto e più dei lati “materiali”. Nessuno si è mai domandato, ad esempio, perché molte delle persone che sono implicate nelle vicende hanno assonanza con il nome Moro. Morucci, Moretti, Morbioli. Non a caso la Carlizzi parlava di un certo “Codice Mor” nel sequestro Moro, ma è morta prima di poter far capire di cosa si trattasse.
Esoterismo e scienza infatti (sia essa scienza medica, fisica, giudiziaria, o scienza storica) non si incontrano, quasi come se fossero due campi diversi.
Lo scienziato e il ricercatore razionale considerano l’esoterista un tipo strambo che parla di cose fuori dalla realtà.
L’esoterista considera il ricercatore razionale un cretino incapace di capire il vero senso delle cose.
Il risultato di questa separazione dei due mondi è l’incapacità di capire a fondo la realtà da parte di entrambe le categorie.
In realtà si tratta di due punti di vista diversi, ma entrambi esatti, e guardare le cose da un altro angolo visuale conferisce solo una comprensione più piena dei fenomeni.
Il risultato delle analisi razionali dei fenomeni storici in effetti, se visti da un angolo visuale esoterico, è quasi comico.
Lo storico narra una serie di fatti e cita una serie di personaggi, senza notare che i più grandi personaggi della storia, da Dante Alighieri a Leonardo da Vinci, Mozart, Bach, fino ai presidenti degli USA Bush, Clinton, ecc., erano tutti massoni e rosacroce (la famosa Skull and Bones non è, come erroneamente si dice, una “società segreta”, ma una loggia rosacrociana, appartenente all’ordine della Rosa Rossa).
Non vedendo questi legami, e non comprendendo il ruolo della massoneria nelle vicende mondiali, trovano assolutamente normale, ad esempio, che due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti fossero entrambi nella Skull and Bones, oppure che Berlusconi avesse fatto parte della P2.
Dal punto di vista giudiziario, invece, trascurare il fatto che le menti delle stragi, e dei principali fatti di sangue italiani, fossero massoni, significa perdere di vista il collegamento principale di alcuni eventi; collegamento che non si limita, come alcuni pensano, al semplice fatto di far parte di un’organizzazione complessa e vasta come la massoneria, ma che implica il fatto di far parte di un meccanismo che si avvale di criteri esoterici per il suo operare, e che fa dell’esoterismo la sua ragione di vita, la sua forza, il suo modus operandi. Ed è in chiave esoterica che si trova spesso la ragione di alcuni fenomeni altrimenti inspiegabili.
Trascurare il punto di vista esoterico nelle vicende, quindi, equivale a non capire le ragioni di un fenomeno.
In una vicenda come il sequestro Moro, in particolare, trascurare il lato esoterico, equivale a capire, sì, molte delle dinamiche della vicenda, ma significa lasciare irrisolte alcune domande fondamentali, prime tra tutte il “perché” del sequestro, e successivamente una serie di altri quesiti secondari, come il ruolo di Igor Markevitch, il cosiddetto “misterioso intermediario” descritto da Fasanella nel suo libro omonimo.


2. Alcuni dati e considerazioni.
Innanzitutto partiamo da una premessa. Non bisogna domandarsi perché le Brigate rosse hanno rapito Moro, ma perché buona parte delle forze politiche, nonché CIA e servizi segreti italiani e stranieri, ne hanno voluto la morte.
Qui le motivazioni si fanno incomprensibili.
Una delle ragioni più accreditate è quella che spiega il sequestro con la volontà di eliminare dalla scena politica l’artefice del futuro compromesso storico, per allontanare definitivamente il PCI dalla scena politica.
Questa spiegazione è solo apparentemente plausibile.
In realtà non regge ad una analisi più approfondita.
CIA, Gladio, Mossad, hanno altri metodi per eliminare un politico scomodo. Berlinguer ebbe un “malore” (e qualche anno prima aveva avuto un incidente in cui perse la vita il suo autista, durante un viaggio in Bulgaria); Haider ha avuto un incidente d’auto; Kennedy fu assassinato da un pazzo isolato ovviamente (ed è un visionario chi dice che invece fu fatto fuori dalla CIA); se non lo si vuole uccidere gli si confeziona un bel pacco dono con trans, minorenni, scandali finanziari, collusioni mafiose, ecc.
Ricorrere ad un sequestro di 55 giorni, per poi commettere un omicidio, significa richiamare l’attenzione di tutto il mondo sulla vicenda, ed usare un metodo quantomeno dispendioso e rischioso.
Bisogna allora partire da una premessa: la massoneria dà rilevanza alle vicende da essa creata, in proporzione all’importanza dell’evento che vuole creare, e ai destinatari del messaggio che vuole lanciare.
Se un evento rimane confinato nel territorio provinciale vuol dire che quell’evento ha rilevanza solo provinciale.
Se dell’evento ne parla tutta Italia vuole dire che esso ha un’importanza e dei destinatari che sono di livello nazionale.
Il sequestro Moro fu invece un evento internazionale. Il destinatario del messaggio era tutto il mondo. E tale sequestro annunciava una svolta epocale nei destini del mondo.
Anche De Lutiis infatti già nel titolo del suo libro (Il golpe di Via Fani), dimostra di considerare la vicenda Moro più come un colpo di stato che come un semplice rapimento ad opera di terroristi. Nel libro poi precisa che le reali ragioni del sequestro, e il vero fine dell’influenza della CIA nel nostro paese, si sarebbero scoperte completamente solo negli anni successivi.
Uno scenario internazionale, ben diverso da un semplice rapimento ad opera di terroristi, è delinato anche nel libro di Flamigni “La tela del Ragno”.


3. La simbologia e il movente.
Iniziamo dalla firma.
La firma della Rosa Rossa inizia con il luogo del sequestro e finisce col luogo del ritrovamento. La scorta di Moro fu trucidata infatti in via Fani. Mario Fani era un viterbese, fondatore del “Circolo di Santa Rosa”. Peraltro Viterbo ha come patrona Santa Rosa.
Il corpo fu invece ritrovato al numero 9 di Via Michelangelo Caetani. A quel numero c’è il “Conservatorio di Santa Caterina della Rosa” e l’auto in cui fu trovato Moro era una Renault Rossa (RR).
Inizio e fine dell'operazione Moro, portano la rosa come simbolo.
Quanto a Michelangelo Caetani, non era – dal punto di vista esoterico e rosacrociano – una personalità qualsiasi. Caetani era un dantista, e per la precisione come dantista si occupò anche del linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d’Amore, che era, in realtà, un’organizzazione segreta di matrice templare e rosacrociana.
Come abbiamo spiegato in un altro articolo (Dante massone templare e rosacrociano) per decifrare le vicende rosacrociane occorre fare riferimento alla Divina Commedia, che è un vero e proprio codice cifrato per decriptare omicidi e avvenimenti massonici.
http://paolofranceschetti.blogspot.com/2010/01/dante-templare-massone-rosacrociano.html

Per capire la vicenda Moro è infatti indispensabile capire anche la simbologia dantesca.
Nella Divina Commedia le profezie sono poste ad una distanza di 666 versi o 515, l’una dall’altra.
A questo punto si deve considerare che il sequestro Moro avviene a 666 anni di distanza dal processo ai Templari (che risale al 1312).
L’inizio della persecuzione templare avviene infatti nel 1307, ma la data della loro soppressione ufficiale è il 1312 con la bolla Vox in eccelso.
Ora, lo studioso di templarismo non può non ricordare che quando De Molay andò al rogo, giurò vendetta al Re e al Papa; e che la vendetta templare, nei secoli, si è consumata con la progressiva e lenta distruzione della Chiesa e delle Monarchie; un processo che vede il punto di svolta decisivo con la Rivoluzione francese e con l’Unità d’Italia, eventi che furono infatti preparati e condotti dalla massoneria.
A questo punto può notarsi una coincidenza (che coincidenza non è).
La vicenda Moro può essere letta, sì, come un sequestro, ma anche come un processo, effettuato dalle BR a Moro e a tutta la DC. Nei famosi comunicati (9 in tutto) della BR, apparentemente deliranti, i sequestratori processarono Moro e tutto il sistema politico di allora. Qui ricorre la legge del contrappasso dantesca: 666 anni dopo il processo ai Templari, i Templari processano a loro volta il sistema.
Moro viene tenuto prigioniero per 55 giorni perché (tenuto conto che l’uno esotericamente indica la divinità e non deve essere considerato) tale numero indicava il compimento di una profezia.
A questo punto resta da capire il motivo per cui è stato scelto proprio Moro, al di là delle demenziali spiegazioni del tipo “era un esponente importante della DC”, “voleva il compromesso storico”.

Tutte le maggiori opere dei pensatori e filosofi rosacrociani (da romanzi come Zanoni a opere come Atalanta Fugiens, agli scritti di Comenio ecc.) indicano la necessità di andare verso una società ideale, fatta degli uomini migliori; una società unita, armonica, senza divisioni di razze e paesi.
Uno dei motivi per cui i Templari furono distrutti è probabilmente il fatto che avessero costituito una sorta di “sovrastato” indipendente dagli altri poteri, che abbracciava tutta l’Europa e andava fino alla Terrasanta.
Nei secoli, i Templari hanno cercato di ricostruire questo “sovrastato”, e tale progetto ha il suo culmine attuale nell’Unione Europea e nell’ONU, mentre in futuro vedremo rafforzare sempre di più queste istituzioni.
Ora, nell’opera filosofica “La Città del Sole”, del pensatore e filosofo rosacrociano Tommaso Campanella, si delinea una società ideale. L’opera si svolge secondo un dialogo tra due personaggi, un Cavaliere di Malta e un ammiraglio, e delinea i presupposti di una società ideale.
Il principe che presiede alla generazione della città, e che fissa le regole di essa, è il principe Mor (Amore).
Da notare ancora che il dialogo tra il Cavaliere di Malta e l’ammiraglio seguono il modello della “Repubblica di Platone”.
Una città ideale è descritta anche nell’opera “Utopia”, di Tommaso Moro, altro pensatore rosacrociano. Anche lui delinea una città perfetta, ideale, e tale società richiama La Repubblica di Platone.
Tommaso Moro morirà in carcere, dove scriverà delle lettere indirizzate alla figlia, episodio che ha una straordinaria somiglianza con la vicenda di Aldo Moro, somiglianza che sarebbe tutta da approfondire.
Per questo motivo fu scelto Moro, e molti dei principali protagonisti della vicenda hanno nomi che iniziano per Mor, perché il cognome dell'esponente della DC si ricollegava simbolicamente al Principe che doveva presiedere alle regole della generazione della società ideale.
Da notare che anche la città scelta per l’operazione non è casuale. Roma infatti può essere letta al contrario come AMOR. Simbolicamente quindi nella città di Amor, si sacrifica Moro, per dare inizio ai lavori di ricostruzione della civilità ideale diversa da quella del passato.
Il sequestro Moro è quindi il segno, l’inizio, la svolta epocale di una nuova epoca e una nuova generazione. L’epoca in cui tutte le nazioni saranno unite in una società ideale rosacrociana
Nel 1978 infatti parte lo Smec, il processo per la moneta unica, che è la tappa più importante non solo dell’Unione Europea, ma una delle tappe fondamentali per la creazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Il sequestro Moro segna, insomma, una tappa fondamentale di portata storica nelle vicende mondiali del NWO.
Indica lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo ordine mondiale.
Da quel momento infatti si accelerano le tappe per arrivare all’attuale UE, al Trattato di Lisbona e ad un mondo sempre più accentrato.
Concludiamo questo paragrafo chiedendovi di visionare la foto in alto, all'inizio dell'articolo.
Ad un esperto di simbolismo la foto apparirebbe chiara:
Sopra la testa di Moro campeggia la stella a 5 punte delle BR, sì, ma anche della massoneria. Lo stesso stemma – guarda caso - della Repubblica Italiana.
Davanti a Moro compare il titolo di un quotidiano: La Repubblica. Guarda caso.
Moro, Stella massonica, quotidiano La Repubblica, La Repubblica di Platone, Città del Sole, Principe Mor.


4. Conclusioni.
Ci sarebbe altro da dire e da scrivere, altro da cercare, spiegare, ecc.
Nelle operazioni rosacrociane nulla viene lasciato al caso, e tutto viene curato simbolicamente nei più piccoli particolari; nel caso Moro troviamo simbolismo dal nome del quartiere in cui avviene il rapimento (Trionfale) al numero delle lettere inviate dai brigatisti (9, come il numero di Via Caetani, che era numero importantissimo per Dante, essendo il numero di Beatrice, che simbolicamente rappresentava l’organizzazione dei Fedeli D’Amore cui Dante apparteneva).
Se gli storici e gli esperti di cronaca giudiziaria fossero maggiormente a conoscenza del sistema di funzionamento delle società segrete, capirebbero al volo il ruolo di Markevitch nella vicenda, che è ben più di quella di un “semplice intermediario”.
Se tali studiosi affrontassero le problematiche della massoneria e delle società segrete, molti dubbi si chiarirebbero e molte domande troverebbero risposta.
Nella prefazione al libro di De Lutiis “Il lato oscuro del potere” il senatore Pellegrino scrive che prima di iniziare ad occuparsi di stragismo, era convinto che la storia italiana fosse intrisa di “misteri”; ma – scrive il senatore – raggiunsi ben presto una convinzione opposta e cioè che la storia del nostro paese non fosse poi tanto misteriosa perché già suscettibile, per grandi linee, di una lettura organica e coerente”.
Aggiungo io: se ai materiali giudiziari e storici si aggiungessero quelli esoterici, la lettura sarebbe organica e coerente non solo a grandi linee, ma nella sua completezza.
Per quanto mi riguarda, mi sono addentrato da relativamente pochi anni negli studi esoterici e spesso brancolo nel buio, chiedendo aiuto ad amici, studiosi di esoterismo e non, per cercare di muovermi in un settore ancora per molti versi sconosciuto.
Tempo fa sulla rivista esoterica Hera, diretta da Gianfranco Carpeoro, massone e esperto di simbologia, nello speciale Massoneria, venne citato il mio nome, indicando i miei studi sulla Rosa Rossa come interessanti e condotti con rigore.
Come dissi a Carpeoro, la cosa mi ha fatto piacere, considerandolo un attestato di correttezza degli studi compiuti fin qui, ma al tempo stesso mi ha dato anche un profondo senso di tristezza. Trovo triste infatti che ad occuparsi di queste cose sia io, che fino a poco tempo fa non sapevo neanche cosa significasse “esoterismo” e consideravo il simbolismo materia da sciroccati fuori di testa, e rimangano fuori dal gioco persone che studiano queste cose da decenni.
Carpeoro mi ha risposto: “se certe cose le dice un massone non è credibile, perché lo si accuserebbe di faziosità e di chissà quali interessi; le persone razionali e scientifiche non si possono approcciare al problema; tu invece sei nel mezzo, che è la posizione migliore”.
E’ auspicabile, in futuro, che menti raffinate, intelligenti e oneste intellettualmente come De Lutiis, Flamigni, e tanti altri, indaghino anche il lato esoterico delle vicende mondiali, per comprendere così le parti ancora inspiegate, ma spiegabilissime, delle vicende che hanno studiato.
Ed è auspicabile in futuro la collaborazione tra i due mondi, esoterico e razionale, per dare ciascuno un maggiore impulso all’altro e a se stesso.
Solo così si darà luce a quel “lato oscuro del potere” che oscuro non è, se letto in chiave simbolica e ricostruito tenendo conto dell’importanza e del ruolo della massoneria nei secoli precedenti e attuali; e solo così si ricostruiranno molte vicende non a grandi linee, come scrive il senatore Pellegrino, ma in ogni linea.
Inviato il: 8/3/2011 15:34
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#79
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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Ancora una volta nei fatti di cronaca nera prende forma la pista esoterica :

Da qui link


Citazione:


Michele Giuttari: "Sull'omicidio di Yara non trascurerei nessuna pista, neppure quella esoterica"

...

Si parla della esistenza di numeri dal significato prettamente esoterico che emergerebbero ossessivamente riguardo alla vicenda. La povera Yara è stata rapita il 26 novembre, ovvero il 330° giorno dell'anno, per poi essere ritrovata (o secondo alcuni fatta ritrovare) esattamente 3 mesi dopo la sua scomparsa, il 26 febbraio.
“Sì, ma ciò che mi ha incuriosito particolarmente è quella ferita a forma di X – l’ha riportato un investigatore che avrebbe partecipato all’autopsia – che Yara avrebbe sulla schiena. Inoltre quelli che le hanno inferto (forse con un punteruolo o un cacciavite ndr) non sarebbero stati colpi mortali, quindi perché glieli hanno inferti? Ciò potrebbe avere – eventualmente - un significato particolare in un linguaggio esoterico”.

Non pensa che anche i 6 colpi inferti alla tredicenne potrebbero avere un senso sotto questo aspetto? Il 6 è un numero dai significati esoterici molto spiccati.
“Certo, ma prima di tutto bisogna vedere se i colpi sono davvero 6, e questo ce lo può dire solo l’esito finale dell’autopsia. Evidentemente se le ferite (non mortali ndr) sono davvero 6, con le date singolari e coincidenti del 26 e così via, allora la vicenda potrebbe anche assumere un risvolto inquietante. Sono cose a cui spesso rifiutiamo di credere ma purtroppo si tratta di realtà che esistono e guidano l’operato di certe persone. Comunque aspetterei, bisogna aver pazienza e lasciar lavorare investigatori, inquirenti e magistrati. Una risposta si potrà avere dagli esiti definitivi degli accertamenti della polizia scientifica e dall’autopsia. Ripeto, un quadro più chiaro lo avremo sicuramente tra qualche giorno.”

...

Inviato il: 6/3/2011 7:10
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#78
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Rifiuti, governi e servizi segreti:

Da qui

Citazione:


Rifiuti-casalesi: la trattativa, Ganapini: «Su Parco Saurino veto degli 007»

...

: «Su Parco Saurino io ho negoziato un giorno con l’attuale capo dei servizi segreti, che è una cosa seria essere il capo dei servizi segreti... Certamente, quell’oggetto è un mistero della Repubblica e ce lo siamo detto, perché Prodi si sia assunto le responsabilità che si è assunto, ancora non è chiaro, ma quando il coordinatore dei servizi segreti ti dice per due volte, urlando: ”Si è esposta due volte la presidenza della Repubblica”, se non sei ubriaco e se sei una persona, ti parametri un attimo e decidi cosa vuoi fare». Parlava dei servizi segreti quando affrontava il problema dello smaltimento dello ecoballe: «La cosa era già sotto il controllo dei servizi in epoca Prodi».

...



Che ginepraio ...
Inviato il: 5/3/2011 20:31
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  •  benitoche
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Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#77
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 1/11/2010 0:45
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  •  francesco7
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Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#76
Mi sento vacillare
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Bandito Giuliano, San Pio sapeva la verità Disse a Boschi: non è morto, è in America
Rivelazioni dell'avvocato su Tele Padre Pio 'Gli hanno fatto l'autopsia? Zitto, non capisci niente...'
E se lo dice San Pio, qualcosa di vero ci sarà
Inviato il: 31/10/2010 20:34
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  •  Notturno
      Notturno
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#75
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
si attende ancora oggi un vero "liberatore", capace di unificare un Paese ancora oggi tragicamente diviso.


Già, perché noi, da soli, certe cose proprio non le sappiamo fare, eh?

Abbiamo bisogno di QUALCUNO che ci liberi.

Che sia un generale americano nel 44 o un imperatore francese nel 1870 o un Napoleone nel 1812, 13 ecc.... dev'essere per forza Qualcuno.

Mai che siamo NOI i liberatori di noi stessi, porca puttana!
Inviato il: 30/10/2010 8:37
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  •  temponauta
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Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#74
Dubito ormai di tutto
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Tiriamo le fila dei discorsi.
A parte i misteri italiani basati su storie di sesso o di ordinaria inciviltà, la maggior parte dei misteri con valenza politica-terroristica conducono in un modo o nell'altro ad una pista estera.
Per chi non lo avesse ancora capito, dal Risorgimento, con una breve interruzione per il fascismo (neppure tanto netta), l'Italia è sempre stata una colonia angloamericana.
I nostri governanti sono solo attori sul libro paga della potenza estera.
Ergo, l'Italia come nazione indipendente non esiste e si attende ancora oggi un vero "liberatore", capace di unificare un Paese ancora oggi tragicamente diviso.
Inviato il: 29/10/2010 21:20
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  •  Notturno
      Notturno
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#73
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Citazione:

lucred ha scritto:
Per cercare di capire qualsiasi evento storico bisogna fare una cosa che non fa più nessuno:leggere libri,una montagna di libri.Perchè alla base di un libro di qualsiasi storico serio c'è un lavoro frutto di studi,di ricerca negli archivi,di raccolta di testimonianze,di ricerche sul campo,di viaggi.
Su questo sito ho letto baggianate del tipo"abbiamo applicato il metodo scientifico,usando internet".Un'affermazione di questo genere detta in un'aula universitaria farebbe sbellicare dalle risate tutti i presenti.


Mi scusi, Santità.

Non volevo offendere la Sua Chiesa della Cultura Per Pochi.

Interesse e scopo di ognuno di noi, su questo forum, è quello di confrontare le proprie conoscenze su diversi argomenti.

Non pretendiamo di giungere a livelli universitari o di fregiarci di titoli, medagliette, toghe, tocchi e baronati di sorta.

Semplicemente siamo qui, invece che su youporn, per nostra sete personale e, se Sua Santità lo permette, senza chiedere l'arci-cazzo di permesso e favore a nessuno!

E' tradizione di questo, come di moltissimi siti internet, di accogliere ogni persona col proprio bagaglio di esperienze, conoscenze e anche enormi falle culturali.

Si spera solo di uscirne, ogni sera, un po' meno a digiuno di prima e un po' più ricchi.

Su questo fronte, Sua Santità, devo confessare che il Suo augusto contributo equivale a zero.

Grazie.
Inviato il: 29/10/2010 19:25
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  •  audisio
      audisio
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#72
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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E vogliamo dimenticare il Generale Delfino?
http://paolofranceschetti.blogspot.com/
Inviato il: 29/10/2010 15:09
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  •  audisio
      audisio
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#71
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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Il caso Salvatore Giuliano è il Mistero N. 0 della storia
della Repubblica, il Padre di tutti i misteri italiani.
Portella della Ginestra fu il primo atto del Patto scellerato,
ossia la Santa Alleanza tra Mafia, Potere Politico e Patto Atlantico.
Alleanza nata all'ombra di quel fattore comune che costituiva il
retroterra ideologico-filosofico che fungeva da collante di tale
abominio, ossia la Massoneria o, più in generale, l'Elitismo Oligarchico.
La Repubblica è nata con questo Marchio Infame e se l'è portato
dietro fino ad oggi...
Inviato il: 29/10/2010 14:53
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  •  francesco7
      francesco7
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#70
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/5/2006
Da Tarentum
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Si scopron le tombe...
Domani (oggi per chi legge) ci sarà un collegamento diretto tra lui che parla (tempo permettendo) dalla terrazza del suo castello e la trasmissione di Magalli “I fatti Vostri” che, naturalmente, in regime berlusconiano ha preferito invitare questo residuato ambulante dell’anticomunismo, escludendo il doveroso contraddittorio con chi la pensa, dati alla mano, diversamente da lui.
Inviato il: 29/10/2010 11:58
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      audisio
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#69
Sono certo di non sapere
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Consigli:
per il caso Portella delle Ginestre, vedere il ruolo dei reduci
della X-Mas al comando di Iunio Valerio Borghese.
Da varie testimonianze si evince che erano sul posto.
Per il caso Risorgimento italiano, si legga il libro Terroni e la
denuncia ivi contenuta delle nefandezze da impero coloniale
perpetrate dai piemontesi e, in parte, dagli stessi garibaldini...
Inviato il: 7/10/2010 14:44
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  •  audisio
      audisio
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#68
Sono certo di non sapere
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A proposito del caso Claps, è vero come si vocifera che
Restivo sarebbe il figlio naturale di un noto uomo politico
democristiano della Prima Repubblica?
Ciò spiegherebbe l'omertà complice della parrocchia e la
strana perizia medico-legale del primario della Cattolica...
Inviato il: 7/10/2010 14:38
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  •  lucred
      lucred
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#67
Ho qualche dubbio
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Per cercare di capire qualsiasi evento storico bisogna fare una cosa che non fa più nessuno:leggere libri,una montagna di libri.Perchè alla base di un libro di qualsiasi storico serio c'è un lavoro frutto di studi,di ricerca negli archivi,di raccolta di testimonianze,di ricerche sul campo,di viaggi.
Su questo sito ho letto baggianate del tipo"abbiamo applicato il metodo scientifico,usando internet".Un'affermazione di questo genere detta in un'aula universitaria farebbe sbellicare dalle risate tutti i presenti.
Inviato il: 7/10/2010 7:14
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  •  lucred
      lucred
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#66
Ho qualche dubbio
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Sta attento che adesso rifanno la Storia d'Italia via internet.
Inviato il: 6/10/2010 18:33
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  •  Notturno
      Notturno
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#65
Dubito ormai di tutto
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Sono lieto che Edo abbia già introdotto l'argomento.

Io ritengo che la storia più allucinante, più maltrattata e sconvolta sia quella dell'unità d'Italia.

Le cazzate che ci hanno propinato sul "re galantuomo", sul "grido di dolore che si levava da tante parti d'Italia", sull'impresa dei Mille, sulle condizioni arretrate (arretrate un cacchio!!!) del sud Italia sono talmente tante da lasciare allucinati.

La scoperta di questa immensa falsità per me è stato il trauma più grosso, che ha superato quello già enorme dell'omicidio Moro.

Il furto dell'enorme quantità di oro del regno delle due sicilie, portato (in parte) al nord e finito nelle tasche di cavour (prima) e di una "banchetta" (poi) crea le basi di tutto il sudiciume che oggi ci appesta.

Soprattutto se si considera che quella "banchetta" un giorno cambierà nome e diventerà la Banca d'Italia.

Il genocidio perpetrato impunemente dai "piemontesi" ai danni dei cittadini del sud è stato così vasto e spietato che, unito all'impoverimento provocato dal furto di risorse, ha generato la più grande migrazione di massa della nostra storia, che ha pochissimi altri esempi nel mondo, che siano anche solo lontanamente paragonabili.

Sarei lieto di scambiare link e opinioni con voi.
Inviato il: 5/10/2010 19:31
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  •  lucred
      lucred
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#64
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Omicidio Mattei (27 ottobre 1962)

Il 27 ottobre, l'aereo Morane-Saulnier MS-760 Paris su cui stava tornando da Catania a Milano, precipitò nelle campagne di Bascapè, un piccolo paese in provincia di Pavia, mentre durante un violento temporale si stava avvicinando all'aeroporto di Linate. Morirono tutti gli occupanti: Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi ed il giornalista inglese William Mc Hale. Incidente aereo a causa del temporale.

Alla fine degli anni '90 il corpo di Mattei venne riesumato e grazie alle moderne tecniche di investigazione vennero individuate sulla fede nuziale e sull'orologio tracce di esplosivo.E' certo che venne assassinato.

Enrico Mattei era un industriale con una visione delle cose fuori dal comune.Negli anni '50 aveva già capito che il businnes del petrolio era in mano a una ristretta elite di personaggi senza scrupoli che imponevano i prezzi e pianificavano le strategie e cercò di svicolare l'Italia da queste logiche con un piano energetico che prevedeva accordi diretti coi paesi produttori,una vasta rete di metanodotti e una politica nucleare.Tutto ciò ovviamente non era gradito nè ai petrolieri nè alla classe politica legata a doppio filo agli USA a causa degli accordi coi paesi produttori,cioè gli arabi.

L'Italia ha sempre rappresentato un problema per gli USA per due motivi:
la presenza di un fortissimo Partito Comunista e la tendenza a fare affari con i paesi arabi del Medio Oriente.Queste anomalie saranno fonte per il nostro paese di guai inimmaginabili.
Inviato il: 5/10/2010 18:44
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#63
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Dal link citato da Francesco:

"«Pape Satàn, pape Satàn aleppe!» (L'unico commento possibile)"

Storie a dir poco da brivido ...
Inviato il: 5/10/2010 16:10
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  •  lucred
      lucred
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#62
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Strage di Portella delle Ginestre (1 Maggio 1947)

Secondo la versione ufficiale fu la banda di Salvatore Giuliano a sparare,atto che doveva servire la causa di separatismo e indipendenza della Sicilia.Un atto di terrorismo insomma.Il bandito fu poi ucciso in uno scontro a fuoco coi carabinieri.

Che il bandito Giuliano col suo braccio destro Gaspare Pisciotta fossero presenti a sparare sui manifestanti è fuori di dubbio ma certamente c'era qualcun altro che non aveva nulla a che fare con la banda.

Durante il processo che seguì la strage Pisciotta disse che fu lui a uccidere Giuliano il cui cadavere venne poi portato a Castelvetrano per inscenare il conflitto a fuoco.Pisciotta affermò che i capomafia locali d'accordo con alti funzionari del governo convinsero Giuliano a sparare in cambio dell'impunità.
Pisciotta promise altre rivelazioni ma fu ucciso in carcere da una dose di stricnica mescolata a un medicinale.

Per tentare di capire come si sono svolti i fatti bisogna tenere a mente il periodo storico.Finita una guerra devastante l'Italia aveva bisogno del denaro degli Stati Uniti per la ricostruzione,denaro che non sarebbe mai arrivato se sciaguratamente i Comunisti avessero vinto le elezioni.In Sicilia i Comunisti erano il primo partito,cosa che preoccupava assai sia gli USA che la mafia,si può ben capire e nondimeno il governo Italiano.La trama manca ancora di molti particolari ma l'insieme è abbastanza chiaro,ognuno tragga le proprie conclusioni.
Inviato il: 5/10/2010 13:44
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  •  francesco7
      francesco7
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#61
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Citazione:

ivan ha scritto:
Il caso Claps è sempre piu' strano.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno :

Citazione:


Scontro Pdl-Lega su primo Pm
del caso-Claps. Vaccari: Csm indaghi
Ma Laboccetta difende il magistrato



Link articolo: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=343818&IDCategoria=1


Si rimane senza parole ...


Leggo solo adesso il tuo post, Ivan...
Chissà come mai l'on. Laboccetta difende a spada tratta l'operato dell'allora PM Felicia Genovese mentre si lancia in sproloqui gratuiti contro De Magistris trasformando il Parlamento italiano in un'osteria di quarta categoria, dove gli avventori sono perennemente obnubilati dal vino e prorompono in sproloqui su madri, figlie e mogli altrui, rigorosamente altrui.

Il PM che negò il sequestro e la perquisizione a carico di Danilo Restivo: Vita di magistrati e forse anche di massoni
Inviato il: 26/6/2010 11:58
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#60
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Ancora altri misteri nel mistero:

Da http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=343871&IDCategoria=1

Citazione:


Elisa Claps: morti misteriosamente 3 testi dell'inchiesta

Ci sono altri tre misteri sullo sfondo del giallo di Elisa Claps. Tre morti sospette. Perché in tre distinti incidenti stradali, nel corso degli anni, sono morti tre testimoni. Qualcuno liquida quegli avvenimenti dicendo che sono solo coincidenze. Sinistre coincidenze. ....

Inviato il: 16/6/2010 21:56
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#59
Sono certo di non sapere
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Il caso Claps è sempre piu' strano.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno :

Citazione:


Scontro Pdl-Lega su primo Pm
del caso-Claps. Vaccari: Csm indaghi
Ma Laboccetta difende il magistrato



Link articolo: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=343818&IDCategoria=1


Si rimane senza parole ...
Inviato il: 16/6/2010 7:22
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#58
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E sempre a proprosito di scenari che turbano ed inquietano, la Gazzetta del Mezzogiorno riporta il seguente articolo:



Link: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=343440&IDCategoria=1

Citazione:

Omicidio Claps
Una storia piena di strani depistaggi

Di FABIO AMENDOLARA

«Questa storia è piena di depistaggi, ma io ho imparato a riconoscerli», ha detto ieri l’avvocato Giuliana Scarpetta, legale della famiglia Claps. Ed è vero. Alcuni sono «innocenti», come li ha definiti il questore di Potenza Romolo Panico. Altri volontari. La lista è lunga. Perché, dopo la scomparsa di Elisa Claps, il 12 settembre del 1993, c’è stata una corsa all’avvistamento. Per 17 anni c’è chi ha visto la ragazza ovunque e l’ha segnalato. In qualche occasione c’è stata una chiara volontà di sviare le indagini, ma a volte era solo voglia di apparire in tv. Elisabetta Postiglione, all’epoca era minorenne. Il 15 settembre del 1993, tre giorni dopo la scomparsa di Elisa, va dai carabinieri della stazione di Pignola e racconta al maresciallo «alcuni episodi - è scritto in un’informativa dei carabinieri - che potevano avere relazione con la scomparsa di Elisa Claps».

Le indagini sulle dichiarazioni della ragazza, però, non portano a nulla. E lei pochi giorni dopo ammetterà di aver inventato tutto per «sollecitare le ricerche». La considerarono una bravata. Il 24 settembre del 1193, poi, sulla linea telefonica istituita per il caso Claps, arriva una telefonata che segnala la presenza di Elisa nel comune di Seregno, in provincia di Milano. I carabinieri di Potenza corrono, ma trovano solo una ragazza che le somiglia molto.

Il 27 settembre del 1993 un uomo chiama i carabinieri e segnala di aver visto in una campagna di Vaglio una ragazza somigliante a Elisa. Le ricerche vengono effettuate con unità cinofile ed elicotteri. L’esito è negativo.

Poi, è sempre il 1993, un tassista segnala la presenza di Elisa a Napoli. Altre segnalazioni arrivano da Matera, Roma e Milano. Quando si comincia a parlare della pista albanese Elisa viene vista a Casalabate (Le), proprio in compagnia di albanesi. Dopo pochi giorni si scopre che non è così. Ma è con la storia della Fiat Uno bianca che si scateneranno le segnalazioni. Elisa viene vista dappertutto. «Siamo ancora in attesa degli esiti dell’incidente probatorio. Quello dell’assenza del Dna di Danilo Restivo nel sottotetto della Trinità è solo l’ultimo depistaggio in ordine di tempo», afferma l’avvocato Scarpetta. Per opera di chi? È ciò che resta da stabilire.




Appunto, per opera di chi ? Cosa c'è dietro questa strana storia ? Qual'è lo scenario che c'è dietro ?

Forse non lo sapremo mai .

E anche questo turba ed inquieta.
Inviato il: 15/6/2010 5:37
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#57
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Son passati diversi anni dai tristi fatti del G8 di Genova.

Il blog di P.F. esamina uno dei lati piu' oscuri della vicenda, quello dei Black Block.

Link : http://paolofranceschetti.blogspot.com/2010/06/i-black-block-al-g8-di-genova-chi-erano.html

Citazione:



I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.

E' dai tempi del G8 che mi domando chi erano questi misteriosi "Black Block" detti anche tute nere, che hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova.

Ma, andando a caccia di notizie, non ho mai trovato teorie o articoli di un certo rilievo su questo gruppo.

...

I Black Block altro non sono che agenti dei servizi segreti, che avevano il compito di creare il caos al G8.

...

D'altronde questo spiega anche un altro fenomeno curioso; osservando questi Black Block li si vede in forma, muscolosi e atletici; non esiste una foto di un black block un po' rachitico, gobbo, basso, ecc... (osservate la foto all'inizio dell'articolo).

...

Scopo dei Black Block era quello di creare il caos a Genova, per gettare il discredito su chiunque manifestasse contro la globalizzazione.

Nell'immaginario collettivo, infatti, dopo il G8, è rimasta la seguente equazione: No Global = delinquente che incendia, crea caos, distrugge.

La maggioranza dei manifestanti era gente pacifica; era presente all'evento l'Azione Cattolica, l'Arci, movimenti pacifisti, buddisti, cattolici, atei, cittadini che si erano riuniti spontaneamente.

Nella mente della casalinga disinformata, o dell'operaio pantofolaio che vive di luoghi comuni, oggi No Global = delinquente.


Operazione riuscita quindi.

Si crea un problema falso, perché creato dalla élite al potere (il caos del G8), e si allontana in questo modo la gente dal vero problema: cioè che la globalizzazione sta uccidendo le nostre colture, sta affamando le popolazioni del terzo mondo, sta distruggendo la nostra agricoltura lasciandola in mano alle multinazionali.

Perché oggi, chiunque è contro la globalizzazione, è visto con sospetto; è visto come un violento, un agitatore, un debosciato.
Mentre la verità è che chi è contro la globalizzazione è, più semplicemente, a favore dei nostri allevatori, coltivatori, produttori e commercianti; è a favore delle popolazioni del terzo mondo.






Uno scenario che turba ed inquieta .
Inviato il: 15/6/2010 5:33
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      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#56
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Sconvolgente ...
Inviato il: 21/5/2010 15:17
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  •  francesco7
      francesco7
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#55
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Citazione:
Sono incredibili le storie che si sentono in questo paese.

Dopo lunghe indagini, il pentito Cappiello sara' considerato dall'autorita' giudiziaria di Salerno “inattendibile”. Eppure, ad offrire uno scenario sorprendentemente simile delle due vicende (Claps e Gianfredi), era arrivata la testimonianza di un prete-coraggio della diocesi di Potenza: don Marcello Cozzi. La giovane, quel fatale giorno del 1993, aveva battuto mortalmente la testa per sottrarsi ad un tentativo di violenza messo in atto da Danilo Restivo, il cui padre, per coprire le responsabilita' del ragazzo, avrebbe contattato il dottor Cannizzaro; questi a sua volta si sarebbe rivolto a Giuseppe Gianfredi, che avrebbe fatto sparire il cadavere con l'aiuto dei fratelli Notargiacomo, titolari di un'officina meccanica, che avevano pertanto la disponibilita' di acido in grado di dissolvere il cadavere. Anche stavolta le indagini furono archiviate. Si segnala intanto ancora un particolare: da alcuni accertamenti della Guardia di Finanza di Catanzaro era emerso che Luigi Grimaldi, dirigente della Squadra Mobile di Potenza all'epoca delle indagini sulla scomparsa di Elisa Claps, dopo aver ricoperto l'incarico di dirigente amministrativo presso l'Universita' di Salerno, svolgeva l'incarico di dirigente amministrativo presso l'Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, dove Michele Cannizzaro era direttore generale.


«Quando il lunedì mattina sono stata avvertita telefonicamente della scomparsa di Elisa, io dissi al responsabile della squadra mobile queste testuali parole: ”Fate tutto ciò che ritenete necessario”. Se ci fosse stato un sequestro degli abiti per loro iniziativa, poi avrebbero dovuto trasmetterlo alla Procura per la convalida. Io sono un magistrato: non faccio i decreti al telefono».

Già chissà perchè gli abiti non furono sequestrati....il mistero si infittisce....
Inviato il: 21/5/2010 11:18
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#54
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Ultime novità sul caso di via Poma: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2010/20-maggio-2010/vanacore-non-si-avvelenato-prima-annegare-si-infittisce-giallo-morte-1703050755339.shtml


Link foto: http://roma.corriere.it/gallery/roma/03-2010/pietrino-vanacore/1/giallo-via-poma-si-uccide-pietrino-vanacore_36c7bf4a-2b96-11df-8630-00144f02aabe.shtml#7

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E ultime novità sul caso Claps: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=102815&sez=HOME_INITALIA

Un particolare è agghiacciante, dice l'articolo: " ... alcuni anni fa, all'interno del bagno di un bar sito nei pressi della chiesa, qualcuno scrisse sul muro Elisa è nella Chiesa della Trinità "

E ovviamente nessuno controllò ...

Sono incredibili le storie che si sentono in questo paese.
Inviato il: 21/5/2010 4:35
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      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#53
Sono certo di non sapere
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Dal sito di Grillo:

Citazione:

I preparativi per l'Unità d'Italia fervono. 150 anni e non li dimostra. Sembra ieri che i francesi ci liberavano a Solferino e che l'esercito sabaudo massacrava decine di migliaia di meridionali. La vera Storia d'Italia non è mai stata scritta. Appartiene a qualche libro, qualche rara testimonianza. L'Italia è un problema metafisico irrisolto. Cos'è? Perché esiste? Da dove viene?
Dove sta andando? Il blog inizia da oggi a cercare di dare una risposta. Nicola Biondo ci ricorda che siamo stati liberati dalla CIA e dalla mafia.


1943: Cosa Nostra si fa Stato (espandi | comprimi)
Sono Nicola Biondo, sono un giornalista freelance, con Sigfrido Ranucci per Chiare Lettere abbiamo scritto un libro che si intitola “Il patto” abbiamo indagato la trattativa tra Stato e mafia e analizzato i documenti che ci raccontano, come, questa trattativa partita nel 1992/1993 abbia le radici ben piantate nel passato, in quel passato che ha visto gli americani rivolgersi a Cosa Nostra per lo sbarco in Sicilia nel 1943 e che ha consentito a Cosa Nostra di farsi Stato..

Tutto ciò è avvenuto sotto la diretta responsabilità dei servizi segretari americani, dell’Oss, della Cia e ha consentito a Cosa Nostra di diventare quell’esercito della violenza che fino ai giorni nostri può imporre trattative o può scatenare una guerra.
Uno degli argomenti principali per capire com’è stato mai possibile che la banda criminale Cosa Nostra sia diventata così potente nel nostro Paese, abbia conquistato uomini e cose in una porzione molto grande del territorio a sud e abbia iniziato a investire già dalla fine anni 50, primi anni 60 al nord, è capire come mai e com’è stato possibile che Cosa Nostra si sia fatta Stato. E’ una storia che dobbiamo riprendere dal 1941, quando nella cella di uno dei più grandi boss di mafia, Lucky Luciano, a poche decine di chilometri da New York, il boss riceve alcuni ufficiali della marina statunitense. Cosa volevano quegli ufficiali? Volevano che il boss li aiutasse a fare piazza pulita delle spie naziste nel porto di New York. Lucky Luciano riesce non soltanto a prometterlo, ma lo mette in pratica, fa scoprire attraverso i suoi uomini le spie di Hitler nel porto, da lì parte questa storia innominabile anche se ormai conosciuta, la storia incredibile dei rapporti tra i servizi segreti americani e Cosa Nostra. A partire da lì si stringe questo rapporto e attraverso Lucky Luciano e i suoi agganci in Sicilia gli Stati Uniti ottengono le informazioni per operare nel 1943 lo sbarco in Sicilia.
E' subito dopo lo sbarco in Sicilia che Cosa Nostra si fa Stato, con lo sbarco americano i boss mafiosi diventano amministratori dell’ordine pubblico, alcuni addirittura sindaci, è il vecchio sogno di Cosa Nostra di avere non solo un proprio esercito, ma di dettare legge, lo sbarco americano, l’amministrazione americana lo garantisce. A capo della sezione Italia dell’Oss che poi diventerà la Cia c’è un ragazzo di 27 anni, si chiama James Angleton, quest’ultimo mette in piedi all’interno della sezione Italia, un ristretto nucleo di persone, una dozzina al massimo. Nei documenti ufficiali questo nucleo di persone, che si occuperà solo e esclusivamente della Sicilia, verrà chiamato il cerchio della mafia.
A questo gruppo di 007 che si occupano della Sicilia, si aggiungono anche dei giovani in gamba siciliani, tra questi c’è un nome che ricorrerà poi per altri 40 anni, quello di Michele Sindoma.
In cosa consiste davvero la presenza degli americani in Sicilia? C’è un’informativa, un report dal titolo emblematico: “La mafia combatte il crimine”. Cosa Nostra diventa l’esercito di occupazione, insieme con gli americani, che gestisce l’ordine pubblico, che deve evitare che le masse contadine potessero invadere e fare a pezzi il latifondo, ma la Sicilia non è soltanto una colonna portante nella politica estera, agli sgoccioli della seconda guerra mondiale, è un avamposto dal quale si controlla l’intero Mediterraneo L’Intelligence americana capisce che c’è già un’altra guerra da combattere e è quella contro il comunismo sovietico.


Mafia e neofascismo. Portella delle Ginestre (espandi | comprimi)
La saldatura tra uomini di Cosa Nostra a cui viene demandato il compito di controllo sociale, di controllo territoriale, vede l’entrata di un ulteriore segmento di potere, è quello incarnato da alcuni elementi dal neofascismo che seppur sconfitto, come la mafia, viene assoldato in chiave anticomunista, simbolo di questo terzo lato, di questa santa alleanza mafia – servizi americani, è la figura di Juan Valerio Borghese che infatti viene salvato dalla fucilazione da parte dei partigiani da alcuni ufficiali americani.

Insieme con i capi mafia, con le spie americane, con elementi del neofascismo italiano, un altro uomo simbolo di questa santa alleanza è bandito Salvatore Giuliano, la santa alleanza si manifesta in tutto il suo orrore il primo maggio 1947, a Portella delle Ginestre, un commando composto da mafiosi, spie, neofascisti, spara sulla folla che festeggia il primo maggio, la festa del lavoro, tutto ciò accade a poca distanza dalle elezioni regionali che avevano visto il trionfo del blocco popolare di sinistra, il bilancio è di 14 morti e di decine di feriti.
La mafia finisce così assoldata in una sorta di guerra civile contro il latifondo, il voto popolare, la miseria, e Salvatore Giuliano lo si potrebbe definire come un nome collettivo dietro il quale si nascondono strategie, sigle e personaggi lontani anni luce dai volti truci dei mafiosi.
Dietro Giuliano c’è una cerchia di personaggi che vagheggiano una Sicilia nazione autonoma o uno Stato federato agli Stati Uniti, ma soprattutto c’è un progetto preciso, studiato a tavolino dei documenti dell’Oss e poi della Cia, verrà chiamato: "Piano X" che prevede l’assistenza, il finanziamento e l’armamento di movimento anticomunisti, di chiara matrice fascista, affinché promuovano tutte quelle azioni di sabotaggio, di guerriglia e di disturbo, da attribuire al fronte popolare composto da comunisti e socialisti.
Il quadro di questa Santa alleanza viene completato dall’alta borghesia siciliana, da quella nobiltà nera che con l’avvento della Repubblica e delle riforme sociali, non ha alcuna intenzione di perdere il proprio potere.
Ci sono in particolare due esponenti dell’alba borghesia siciliana che raccontano perfettamente questa storia, uno è il principe Giovanni Alliata di Monte Reale, un massone, un fascista e che in seguito verrà coinvolto nello scandalo della loggia P2, secondo alcune testimonianze questo principe sarebbe uno degli ideatori della strage di Portella delle Ginestre, finirà poi in seguito coinvolto anche nei tentativi di golpe avvenuti negli anni 70, ci ritroviamo davanti, come dice il Giudice Roberto Scarpinato, a una lupara proletaria e un cervello borghese.
Un altro importante nome è quello di Vito Guarrasi, il vero dominus della vita politica e economica siciliana per quasi 50 anni, una foto lo immortala nel 1943, appena ventinovenne alla firma dell’armistizio tra Italia e Stati Uniti, a volerlo lì è un importante generale, il generale Castellano, uno degli architetti di quella santa alleanza tra spie, mafia e neofascisti. Molti anni più tardi l’avvocato Guarrasi ammetterà di essere stato in stretti rapporti di stima per ragioni di servizio proprio con l’Oss e poi con la Cia, era una spia.
In quegli anni sono tantissimi i rapporti che indicano come uno degli strumenti usati dalle classi dirigenti italiane e siciliane era la carta del Movimento separatista, una sorta di lega del sud che oggi stiamo rivedendo nel panorama politico, la manovalanza usata a Portella delle Ginestre, viene però presto sacrificata. Giuliano muore in seguito a una trattativa tra la mafia e i Carabinieri che mettono in scena una fiction degna di una serie televisiva, un conflitto a fuoco, assolutamente inesistente in cui il bndito, Salvatore Giuliano assurto come il nemico pubblico N. 1 in Italia, sarebbe stato ucciso, ma non è così!
La storia inventata di un conflitto a fuoco in cui Salvatore Giuliano avrebbe trovato la morte, viene scoperta da un eccezionale giornalista, Tommaso Besozzi, che manda in frantumi la versione ufficiale e scrive un articolo dal titolo chiarissimo, definitivo: “Di sicuro c’è solo che è morto”, di sicuro oggi sappiamo che Salvatore Giuliano è stato tradito, ucciso nel suo letto e portato su un set, dove è stata allestita la sua morte, un conflitto a fuoco inesistente. Aa tradire Giuliano è un suo cugino, Gaspare Pisciotta, che di lì a poco, terrorizzato per i segreti di questo accordo tra lo Stato e Cosa Nostra, deciderà di raccontare tutto al processo per la strage di Portella. Dice Pisciotta una frase che forse è ancora molto, molto attuale: “Banditi, Polizia e mafia sono un corpo solo come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”.
Il 9 febbraio 1954 a Gaspare Pisciotta verrà servito un caffè avvelenato e morirà in carcere. E' da allora, scriverà qualche anno dopo Leonardo Sciascia, che l’Italia diventa un Paese senza verità, anzi viene fuori una regola, che nessuna verità si saprà mai riguardo a fatti criminali, delittuosi in cui ci sia minimamente attinenza con la gestione del potere.

Questa lunga storia che odora di morte, miseria e violenza, questa santa alleanza, non è altro che il frutto avvelenato della guerra al nazifascismo, Portella delle Ginestre è il primo atto terroristico che secondo gli storici fonda la Prima Repubblica, e come la Prima Repubblica è stata fondata sul sangue versato a Portella, la seconda Repubblica nasce sul sangue versato a Capaci e a Via d’Amelio



Gli Stati Uniti e l'Italia (espandi | comprimi)
Questa lunga storia di mafia, di colletti bianchi, di spioni e di servizi segreti, la ritroveremo come una costante in tutti i delitti di mafia e in molti atti di terrorismo politico avvenuti in Italia a partire dal 12 dicembre 1969, dalla strage di Piazza Fontana. E' assolutamente innegabile l’influenza che gli Stati Uniti hanno avuto nelle scelte politiche, sociali e economiche di questo Paese.

è noto che noi abbiamo in Italia moltissime basi americane, al cui interno sono celati ordigni nucleari, noi siamo una sorta di portaerei americana nel cuore del Mediterraneo. E' passato abbastanza tempo per poter affermare che vi furono pesanti interventi degli Stati Uniti nella vita politica italiana, il primo è quello per le elezioni del 1948, nel 1949 l’Italia fu il primo Paese che usciva sconfitto dalla Seconda Guerra Mondiale a ricostruire i suoi servizi segreti e fu reso possibile su impulso americano, gli americani per tutti gli anni 50 chiesero costantemente ai governi italiani di mettere fuori legge i partiti della sinistra, il PCI e il PSI. Addirittura furono approvate alcune leggi che però non furono mai fino in fondo messe in pratica, una su tutte, anche molto divertente, del 1953 vietata lo strillonaggio dei giornali, quindi i ragazzini che vendevano giornali per esempio di sinistra non potevano annunciare il titolo del giornale nelle vie e nelle piazze. Vii fu un fortissimo controllo da parte degli americani, soprattutto delle zone di confine, in maniera particolare il confine orientale su Trieste e in Friuli. Vi è stato, e probabilmente vi è tutt’ora, un fortissimo controllo sul sistema delle telecomunicazioni.
Il caso più eclatante di coinvolgimento degli americani nelle vicende italiane è sicuramente stato il caso Mattei, la morte di Ernico Mattei che era il capo dell’ENI, l’Ente Nazionale Idrocarburi, che consentiva all’Italia l’approvvigionamento di materie prime, di petrolio, anche quella è ormai una storia che possiamo raccontare.
Enrico Mattei e la sua politica espansionista nella ricerca di materie prime a favore dell’Italia, non era assolutamente vista di buon occhio dagli americani, non potevano consentire che Mattei non solo stringesse accordi con i Paesi del Medio Oriente o che potesse stringere accordi addirittura con l’Unione Sovietica, ma che si espandesse anche in zone come l’Indonesia che era il giardino di casa del dominio americano.
Enrico Mattei muore in un attentato. La giustizia dei tribunali ha provato a portare in aula il caso Mattei, con certezza possiamo dire che in quell’attentato, l’aereo di Mattei fu sabotato, ebbero un ruolo di manovalanza proprio alcuni uomini di Cosa Nostra, l’aereo di Mattei infatti partiva da Catania e doveva atterrare a Milano.
Non sarebbe corretto dire che tutto quello che è successo in Italia, nel bene o nel male, sia stato causato dall’influenza americana. Possiamo dire invece, con buona certezza, che gli americani hanno a un certo punto accettato l’anomalia di un Paese che aveva una forte opposizione comunista e socialista e, allo stesso tempo, un governo come quello della Democrazia Cristiana, che era sì alleato agli Stati Uniti, ma culturalmente molto lontano dal mondo anglosassone e quindi protestante, mentre la Democrazia Cristiana aveva un legame fortissime con l’oltre Tevere, con Città del Vaticano, con la chiesa cattolica. L’anomalia italiana fu accettata solo nella misura in cui l’Italia non avesse voluto diventare una potenza nello scacchiere mondiale, finché si fosse accontentata di essere una potenza a medio raggio si potevano accettare una serie di anomalie. Questo è visibile proprio nella politica energetica di Mattei e poi negli scontri, anche molto duri, che l’Amministrazione americana ha avuto con i governi italiani quando negli anni 70 e 80 i governi italiani hanno direttamente trattato con i Paesi mediorientali per il petrolio. L’orgoglio nazionale di questo Paese viene fuori soltanto quando si tratta della nazionale di calcio e del petrolio.
Senza alcun dubbio vi sono state e vi sono tutt’ora cessioni di quote di sovranità nazionale a favore dell’alleato americano e questo è visibile nel soltanto nel campo militare o nel campo politico, ma è stato anche nel campo scientifico, nella chimica, nella ricerca atomica. Ciò di cui tanto si parla, la fuga dei cervelli dalle università, dalle aziende italiane, è un problema che data agli anni 50. Questo paese è stato terra di conquista, non solo terra di confine, ma soprattutto terra di conquiste per i migliori brevetti italiani come quello della plastica che è stato brevettato in Italia, la plastica fine, quella che usiamo tutti i giorni in casa.
Gli Stati Uniti in un certo senso hanno fatto campagna acquisti in questi campi, nel campo della ricerca scientifica, per esempio nel campo dell’industria, spesso e volentieri rendendo più povero questo Paese.



Le stragi e i tentativi di golpe (espandi | comprimi)
Però va anche detto questo, si è spesso parlato del fatto che strutture spionistiche, militari americane abbiano avuto un ruolo nella storia delle stragi italiane, nella storia della strategia della tensione, anche su questo vanno dette delle parole definitive di chiarezza, Ordine nuovo, gruppo terroristico di matrice fascista, resosi responsabile di una serie di atti terroristici in Italia, a partire da Piazza Fontana, ma anche prima e anche dopo, non aveva rapporti diretti con strutture di intelligence americane, gli americani non li pagavano per mettere le bombe, gli americani avevano dei propri uomini all’interno di Ordine nuovo,

esponenti di Ordine nuovo erano fonti degli americani, uno in particolare era un’antenna informativa degli americani e nello stesso tempo l’artificiere di Ordine nuovo, è probabilmente l’uomo che ha confezionato la bomba di Piazza Fontana, del 12 dicembre 1969. Va anche detto che dare responsabilità che non sono emerse giudiziariamente agli americani nel periodo delle stragi, significa anche minimizzare il ruolo di una certa classe dirigente in Italia.
Non possiamo dimenticare che sia la storia di Cosa Nostra, sia la storia di alcuni gruppi terroristici di estrema destra in Italia, quelli che hanno messo tecnicamente e fisicamente le bombe nelle banche, nelle stazioni, è una storia che riguarda le classi dirigenti, il potere di questo Paese. Abbiamo avuto esponenti, troppi, tanti esponenti della classe dirigente italiana che erano pronti a un bagno di sangue e l’hanno messo in pratica, con Piazza Fontana, con Piazza della Loggia, con Bologna, con i tentativi di golpe, anche sui tentativi di golpe va detta una parola di chiarezza. Gli Stati Uniti erano sicuramente a conoscenza, per esempio, del golpe Borghese che avrebbe visto la partecipazione di alcuni importanti uomini di Cosa Nostra. In quel caso la Santa Alleanza che si manifesta a Portella delle Ginestre, la stessa uguale Santa Alleanza si è manifestata con il tentativo del Golpe Borghese.



Le spie americane (espandi | comprimi)
Ci sono due casi famosi di spie americane che hanno lavorato in Italia: uno è un caso che ha contorni divertenti, è quello di Ronald Stark che ha una biografia da storia del rock, in effetti Ronald Stark nasce nel mondo del rock psichedelico californiano, si dice che era un caro amico di Jim Morrison. Ronald Stark è anche un grande commerciante di pasticche di Lsd negli anni 60 in tutta la California e poi in Europa.

Stark con questo curriculum di tutto rispetto viene assoldato dalla Cia per una serie di operazioni, una in particolare si chiama operazione Blue Moon che si è realizzata proprio nei confini statunitensi per distruggere la protesta che montava dai campus universitari americani, la protesta contro la guerra nel Vietnam, la Cia decide di finanziare la produzione di milioni e milioni di pasticche di Lsd da immettere nel mercato, sembra fantascienza, ma la storia la raccontano gli stessi documenti della Cia.
Ronald Stark nella prima metà degli anni 70, si trasferisce in Italia, ha dei contatti incredibili, per esempio con il capo del Servizio Segreto Militare Vito Miceli, con Salvo Lima, il pro console andreottiano, è l’uomo di cerniera tra mafia e politica in Sicilia. Viene arrestato per trasferimento di stupefacenti, in carcere entra in contatto con i fondatori delle Brigate Rosse, Curcio e Franceschini, a cui dà una serie di dritte per procurarsi delle armi in alcuni campi di addestramento in Medio Oriente, una storia assolutamente da romanzo. Ronald Stark viene interrogato dai magistrati italiani, questi ultimi gli chiedono chiaramente se lui è della Cia, se lui è una spia americana e lui in maniera assolutamente serafica, ve lo potete immaginare come un classico hippy, capelli lunghi, orecchino e sguardo un po’ allucinato, dice: c’è una legge in America che punisce le spie che ammettono di essere delle spie e si chiude nel suo assoluto silenzio.
Scontati alcuni mesi di pena in carcere viene fatto uscire con uno stratagemma giuridico, portato alla base americana di Camp Derby in Toscana e da lì scompare. e' stato fatto qualche anno fa un funerale a Ronald Stark, ma secondo alcuni rapporti dei servizi quella bara era vuota, il mistero della vita e della morte di Ronald Stark continua.
Un'altra spia che ha lavorato in Italia per conto degli americani è il milanese Carlo Rocchi, quest’ultimo si è occupato del trasferimento di alcuni importanti gerarchi nazisti in sud America, ha lavorato in centro America, ha lavorato in prima linea in tutte quelle guerre che hanno visto gli Stati Uniti impegnati sia nel centro e nel sud America, sia nel sud est asiatico, Carlo Rocchi lo ritroviamo in un caso di depistaggio delle indagini sulla strage di Piazza Fontana.
In sostanza Rocchi, venuto a sapere che parte delle indagini riguardava uomini di Ordine nuovo in contatto con ufficiali Nato americani di Verona, prova a depistare le indagini e si mette in contatto con un testimone dell’inchiesta, proponendogli di dire cose assolutamente false o indimostrabili. Questo tentativo di depistaggio viene scoperto dal Giudice Salvini, dall’ufficiale dei Carabinieri Massimo Giraudo e Carlo Rocchi viene interrogato e in maniera assolutamente serafica dice: "Perché vi stupite, lavoro per un governo alleato all’Italia, quindi se gli interessi americani vengono “colpiti” da un’inchiesta, sono in diritto di fornire le notizie su questa inchiesta agli americani".
E’ una buffonata ovviamente ed è un reato quello che ha compiuto Carlo Rocchi. Il suo nome verrà anche fuori per quanto riguarda l’inchiesta Mani Pulite, questa è un’altra grande domanda che ci si è sempre fatti, ci sono stati centri di potere occulto, i Servizi Segreti che hanno agito sull’inchiesta contro la corruzione che sono state fatte in Italia, Carlo Rocchi per esempio prova a carpire informazioni a alcuni magistrati della Procura di Milano, il suo nome finisce in uno strano e mai fino in fondo indagato progetto di attentato al giudice D’Ambrosio che era il vice di Borrelli alla Procura di Milano. Carlo Rocchi sicuramente era uno di quegli agenti americani che in Italia ha lavorato sempre in prima linea, sotto copertura e con strettissimi legami con i servizi segreti italiani, anche andando in alcuni casi ben oltre la legge.



Sovranità nazionale e FMI (espandi | comprimi)L’influenza americana nelle vicende italiane è innegabile, oggi però nel momento in cui si parla di cessione di quote di sovranità nazionale, il problema non è più il rapporto, non è più solo il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti, o tra l’Italia e la Russia, o l’Italia e la Cina, il problema è un altro.

L’influenza americana nelle vicende italiane è innegabile, oggi però nel momento in cui si parla di cessione di quote di sovranità nazionale, il problema non è più il rapporto, non è più solo il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti, o tra l’Italia e la Russia, o l’Italia e la Cina, il problema è un altro. Ci sono istituzioni finanziarie internazionali che come la Nato nel passato, nel campo militare e politico, oggi hanno un’enorme forza nel sottrarre potere alle istituzioni democratiche, in particolare mi riferisco al Fondo Monetario Internazionale (FMI). E' di questi giorni la notizia che la Grecia non vuole rivolgersi per un prestito, per la sua fragilissima economia ormai al default, all'FMI. Questo è un punto che andrebbe affrontato perché farsi prestare dei soldi dall'FMI, significherebbe dare in gestione parte della vita economica dei cittadini di quello Stato, significherebbe appaltare le scelte di politica fiscale a un’istituzione che non è stata eletta da nessuno e all’interno della quale gli americani hanno un ruolo evidentemente predominante, quindi la cessione di quote di sovranità internazionale, ormai, è qualcosa che avviene con modalità molto diverse che nel passato e direi quasi senza spargimento di sangue, fino a quando non si arriva al default economico totale. com’è avvenuto in Argentina



Link articolo: http://www.beppegrillo.it/2010/03/1943_cosa_nostr.html#comments
Inviato il: 24/3/2010 20:56
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  •  ivan
      ivan
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana
#52
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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I giornali raccontano in questi giorni del triste esito di un altro mistero:

Citazione:


Il giallo di Potenza risolto dopo 17 anni:

in una chiesa i resti di Elisa Claps

Il corpo trovato in un sottotetto della Ss Trinità dove erano
al lavoro degli operai. La ragazza sparì quando aveva 16 anni

...



Link http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=95032&sez=HOME_INITALIA

Notare il titolo " Il giallo di Potenza risolto dopo 17 anni" .


Leggendo l'articolo pare però che non si sia risolto poi un granchè poichè il medesimo dice :

Citazione:


La chiesa della Ss. Trinità è l'ultimo posto in cui Elisa Claps, allora sedicenne, sarebbe stata vista. Nelle chiacchierate cittadine si fa largo un interrrogativo, come sia stato possibile che per tutto questo tempo un corpo sia stato presente nella chiesa senza che alcuno se ne sia accorto.



Cioè in pratica non si è cercato con cura nel posto piu' ovvio dove cercare, ossia dove è stata vista l'ultima volta .

Dice Repubblica:

Citazione:


...

Il corpo era stato murato nel sottotetto della chiesa. Il particolare non è di poco conto se si considera che l'edificio fu oggetto di approfondite perquisizioni dopo la scomparsa. I resti sono stati scoperti da alcuni operai che stavano facendo degli interventi di manutenzione per alcune infiltrazioni di acqua.
...



Link: http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/17/news/potenza_resti_umani-2721151/

Il Corriere mostra una panoramica dei luoghi: http://www.corriere.it/gallery/cronache/03-2010/class/1/giallo-elisa-claps_10b6097e-31fe-11df-b03c-00144f02aabe.shtml#6


Il sito Ansa dà qualche particolare in piu':

Citazione:


...

Si tratta di un ampio locale in cui è molto difficile accedere: per raggiungerlo infatti bisogna prima salire sul terrazzo della chiesa, passando dalla sacrestia, e successivamente infilarsi in una sorta di cunicolo che porta al sottotetto

...


Link: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/03/17/visualizza_new.html_1734060264.html


Dal Corriere apprendiamo:
Citazione:

L'inchiesta sulla morte di Elisa Claps è stata trasferita alla procura di Salerno dopo che un magistrato è risultato coinvolto nelle indagini, chiamato in causa da un collaboratore di giustizia.




Link: http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_17/claps-elisa-trovati-resti_5a92a54e-31d0-11df-b03c-00144f02aabe.shtml

La Stampa. dà altri particolari della vicenda: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53213girata.asp

Citazione:

quasi sei anni dopo la scomparsa, nella puntata di "Chi l’ha visto" dell’ 11 maggio 1999, il fratello di Elisa Claps ha fatto una rivelazione. Un messaggio di posta elettronica, pervenuto al sito Internet dedicato a Elisa dalla famiglia, dice che la ragazza sta bene, che si trova in Brasile, che non vuole tornare in Italia e non vuole rivedere i familiari. La email risulta inviata il 23 aprile 1999, alle 21.45, non dal Brasile ma dal ’Tatì’ club di Potenza, un bar sala giochi dove ci sono due postazioni Internet che si possono affittare


Mi pare che chiedano i documenti nei locali pubblici che offrono servizi web, possibile che non si possa risalire con certezza a chi scritto all'epoca l'e-mail ?



.
Inviato il: 18/3/2010 4:14
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