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   Storia, Arte & Cultura
  Quale lingua per l'Europa?

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Autore Discussione
Re: Quale lingua per l'Europa?
#91
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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È già un bel narcicismo de una fisa
Italiana che svisa e vola sopra le
Tenebre per noi... che so che quei... de li
Indiani... capito ?... vivo amigo ! Mi penso una...
Una stanzetta umida, una stufetta
Elettrica, pero, pero... là en la idiosincrasia
De una metropoli, de donde si siente una...
Che gira, gira... girare le ruote del mondo,
Come essere dentro in... Huh, Bah,
Babaribababiramba, Babarabaribarah... Ha-Nah!
Babaribarabiromba, Baborabaribarah...
Babaribrabiram, Babaramba,Babaribarabiram,
Babiramba, Babaribarabiram, Barbaribarabarah...
E-Nah ! Da-Ba-Ri-Bi-Ram-Ba...

Eh, no... che vado dentro, che vado dentro...
A spintoni nell’attualità, nell’attualità...
Como ?... a spintoni in mezzo ai tram, ma non...
Mi... prego... perduto... te guardo negli occhi
Vedo un lampo di cretineria - Ah ! - gli occhi

De la fantasia me dicono: No! Esta è una
Vera cretineria, cretineria... dice... dice
Il matador... dice il venditor che... te do`
Un piezo de lana inglesa... te do` un piezo
De fama portuguesa... non me me importa, mister,
Non me ne importa, mister, Uh!... Babariba
Baribamba, Babaribababibarah... Yeah!...
Babaribababiramba, Babarababibarah...
Babaribarabam, conversando...
Babariba in mezzo ai tram, conversando…
Dabaribi Dadaram Babaramaba così...
Leh, Nah! Labalibi la milonga...
Labalibi la canson...

(Paolo Conte~Danson Metropoli)

Inviato il: 19/3/2006 23:05
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#92
Sono certo di non sapere
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_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 23:56
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Quale lingua per l'Europa?
#93
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
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Allora Pannella lo fa apposta.

Se no non si sarebbe mica chiamato la Rosa Rossa nel pugno.
Ehm..
Inviato il: 20/3/2006 1:59
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#94
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
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Siccome anche io ci tengo alla Pace e alla Fratellanza Universale, ho pensato di trovare un modo per far finire le incomprensioni tra di noi.

Così ho inventato ieri sera una nuova lingua per l’Europa, una nuova lingua che possa metterci tutti d’accordo, e l’ho chiamata Nova Lengua.

La Nova Lengua si ispira alle principali lingue Europee, in particolar modo l’italiano, il francese e il tedesco.

La sua sintassi è semplice e la sua pronuncia trae spunto dalla musicalità della lingua francese, dieresi comprese.
Per il resto la Nova Lengua si legge come si scrive, come l’italiano.

Facciamo qualche esempio .

- Pronomi personali

Me
Ta
Chellè
Noter
Voter
Chillè


- Verbo Essere

Me sò
Ta sé
Chellè l’è
Noter sé
Voter sé
Chillè l’è



- Verbo Avere

Me gò
Ta ghè
Chellè l’gà
Noter gà
Voter ghè
Chillè l’gà



Facciamo ora qualche esempio di frasi compiute di uso quotidiano:

- Ho freddo
-Me gò frecc

-Io vado a casa.
-Me ‘ndo a cà

- Ermes è un bravo ragazzo
- L’Ermes l’è un brao schet

- Stasera ti preparo un piatto delicato e gustoso
- Stasira ta prepare la cassola

- Non vedi che sto lavorando, non mi disturbare!
- Ta’l vede mia che so drè a laurà, rump mia i ball!

- Guarda quella mucca che entra in quella casa.
- A chela ‘aca là che la ‘a in chela cà là

- Quando esco mi piace divertirmi.
- Me ‘ndo in gi’ col botigliù semper in dì ma’.


Come si vede la Nova Lengua è una lingua musicale e delicata, facilmente comprensibile e molto espressiva.

Nova Lengua, la lingua giusta per l’Europa.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 20/3/2006 10:45
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#95
Mi sento vacillare
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Da Le Felici Fattorie
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Dialogo immaginario in Noeuva Lingua tra luogocomesi in visita a groud zero.

Tema: torre WTC7

- " 'Ndoela, pò? "
- " Pota, ho mia me. "

saluti felici

Felice Capretta e le lingue facili facili
Inviato il: 20/3/2006 12:15
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#96
Ho qualche dubbio
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Tratto da: http://www.disvastigo.it/discriminazione.htm

Tutti parlano l’inglese nella capitale d’Europa. A Bruxelles anche gli spazzini sanno l’onnipresente lingua di Shakespeare, grazie ai continui programmi TV dagli USA. Ciò nonostante c’è un crescente fossato tra quelle persone che sono solo buoni conoscitori dell’inglese e coloro che lo parlano dalla nascita. Per un numero sempre maggiore di persone una conoscenza “buona” o anche “eccellente” dell’inglese non è sufficiente per raggiungere dei posti di lavoro ben pagati presso le organizzazioni europee a Bruxelles. Di tale discriminazione linguistica soffre anche l’esercito crescente dei giovani europei che hanno studiato in Gran Bretagna o in Irlanda. Sono stati circa 160 000 nel 2001, quest’anno saranno più numerosi.

“Ho studiato politica europea al Keble College di Oxford” dice un giovane tedesco con fierezza. Tuttavia, anche con il suo quasi perfetto inglese di Oxford, afferrare un posto ben retribuito in una organizzazione europea non è facile. “Spesso negli annunci per impieghi europei, vedo le parole “English mother tongue”.
Inviato il: 20/3/2006 19:59
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#97
Ho qualche dubbio
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Tratto da: http://www.2-2.se/it/7.html

In un mondo che si restringe, nel momento di scegliere una lingua di lavoro comune nell’UE dobbiamo guardare anche attraverso i limiti dell’UE perché qualsiasi lingua scelta sarà di un’importanza enorme per il mondo intero. Il mondo ha oggi un grande bisogno di una lingua comune per la comunicazione tra differenti regioni linguistiche. Non di meno perché il mondo diventa sempre più complesso e perché le comunicazioni internazionali accrescono rapidamente.

Se l’UE può accordarsi su una lingua di lavoro comune e sull’insegnamento di questa in tutte le scuole dei paesi dell’UE, allora questa lingua diventerà una lingua mondiale e anche la lingua ufficiale dell’O.N.U., e questo a causa della sempre maggior importanza del ruolo dell’UE nell’economia mondiale.

La sola lingua di lavoro oggi, accanto all’esperanto, è in realtà l’inglese. La scelta dell’inglese come lingua di lavoro sarebbe una minaccia continua per l’esistenza di molte lingue minori e un rinforzo della cultura inglese e americana nella vita culturale europea (e anche della vita culturale di altri continenti) favorendo quindi una cultura più uniforme e sul lungo termine anche un’Europa e un mondo più conformisti. Per di più l’inglese è una lingua tanto difficile da imparare che la maggioranza degli europei sarebbe incapace di seguire la discussione nei differenti organi dell’UE o di leggerne i protocolli ecc.
Inviato il: 20/3/2006 20:09
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#98
Sono certo di non sapere
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“Spesso negli annunci per impieghi europei, vedo le parole “English mother tongue”.

Questa è una discriminazione che andrebbe sanzionata, non corretta sostituendo una lingua con un'altra.
Ti ricordo che, al momento, l'esperanto lo conoscono ben pochi, e finché non lo conosceranno tutti – se mai accadrà – le discriminazioni rimarranno.

Se l’UE può accordarsi su una lingua di lavoro comune e sull’insegnamento di questa in tutte le scuole dei paesi dell’UE, allora questa lingua diventerà una lingua mondiale e anche la lingua ufficiale dell’O.N.U., e questo a causa della sempre maggior importanza del ruolo dell’UE nell’economia mondiale.

Non ti è passato per la testa che tutta questa unità qualcuno potrebbe anche non gradirla?
Inoltre, a proposito di equità: se l'esperanto – come l'inglese, del resto – non è accettato da tutti senza eccezioni come lingua unica, come si fa ad "adottarlo?" A chi, come me, non ne vuole sapere, come si fa a farlo accettare?
Lo si impone, forse?
Inviato il: 20/3/2006 20:30
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#99
Ho qualche dubbio
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L’unica possibilità di evitare un rafforzamento della posizione egemonica dell’inglese implica una presa di coscienza da parte delle autorità e dei mezzi di comunicazione di massa. Purtroppo questa presa di coscienza urta contro un’enorme resistenza. Il tema che sto per introdurre ora è un tema in cui i luoghi comuni sono estremamente diffusi e in cui le persone che hanno realmente aperto il fascicolo sono poco numerose. Mi affido alla vostra apertura mentale e vi invito ad ascoltarmi senza preconcetti. Tutto ciò che sto per dire si fonda, da un lato, sulla mia esperienza, soprattutto sulla mia infanzia, e dall’altro, su di uno studio dei fatti di ordine culturale, pedagogico, linguistico, fonetico e neuropsicologico. Poiché si tratta di fatti, tutto quanto mi accingo a dire è perfettamente verificabile, anche se ciò sembra sbalorditivo.

Se sei interessato all'argomento segui il link: http://www.translationdirectory.com/article811italiano.htm

Inviato il: 20/3/2006 20:47
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#100
Sono certo di non sapere
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L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale.

Lo si impone, forse?

Sei una palla: ovviamente lo si insegna a scuola, che è pure gratuita.
Inviato il: 20/3/2006 21:56
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#101
Sono certo di non sapere
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Citazione:
L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi


Cazzarola mi sono persa qualche cosa,non sapevo che l'Europa avesse una Governo,pensavo che fossero al servizio degli USA
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 20/3/2006 22:00
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#102
So tutto
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Da TERAMO
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Citazione:

vulcan ha scritto:
Citazione:
fiammifer-Vulcan,magari io e te,sai che risate!



Mi pensas ke estas bona ideo.

io ho già iniziato..


Bravo! Visto che è facile?
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"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 20/3/2006 22:09
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#103
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Da TERAMO
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
Citazione:
L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi


Cazzarola mi sono persa qualche cosa,non sapevo che l'Europa avesse una Governo,pensavo che fossero al servizio degli USA


Un motivo in più allora per non adottare l'inglese e per lavorare per un'Europa libera, sovrana ed indipendente
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 20/3/2006 22:22
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#104
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Linucs, alla buon'ora! Che, s'è rotto il sistema dall'allarme?



PS: che succede a Xiaodong? Non riesco ad accedere da ieri.
Inviato il: 20/3/2006 22:39
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#105
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lavorare per un'Europa libera, sovrana ed indipendente

United States of Europa?

Fiamma,mi sa, però,che per un viaggio a Parigi o a Madrid dovremo continuare a risparmiare un anno intero...
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 20/3/2006 22:57
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#106
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Figuarti che già mi sono bruciata anche quest'anno 15 gg.di ferie per colpa di un ciclomotore rubato e frigorifero da rottamare
Non c'è verso di fare un viaggetto da 6 anni a questa parte,vuoi vedere che devo chiedere aiuto a Crociato per un esorcista?
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 20/3/2006 23:13
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#107
Sono certo di non sapere
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A proposito di "associazioni" che sostengono l'esperanto all'interno dell'ONU...



Inviato il: 21/3/2006 1:25
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  •  Santro
      Santro
Re: Quale lingua per l'Europa?
#108
Mi sento vacillare
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Citazione:
La Granda Invokacie


ORRORE

Preferisco di gran lunga la soavità della "Nova Lengua" di Santaruina!!
Peraltro anche "ideogrammica" (si dice così?):

cassola = piatto delicato e gustoso
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 21/3/2006 7:52
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#109
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Le prime immagini trasmesse dalle TV all'inizio della guerra contro Saddam, hanno mostrato un soldato inglese che si rivolgeva a due iracheni appena arresisi. La cronista italiana traduceva le parole del milite inglese con la frase “parlate inglese?”. In realtà si sentiva benissimo che il soldato inglese non si esprime con la forma interrogativa “do you speak english?” bensì con quella imperativa “speaks english!”

Strana pretesa, quella degli anglofoni, di entrare in un paese straniero pensando che tutti debbano esprimersi nel loro idioma.

Perché la maggioranza della gente, non solo nel nostro paese, è convinta che l’inglese sia la lingua da usarsi quando si va all’estero?

Perché l’inglese deve essere insegnato come seconda lingua, se non è quella ufficiale, in tutte le scuole di ogni ordine e grado?

Mi rendo conto che questi possono apparire degli “strani” interrogativi ma forse non è così.

Chi, prima della caduta del muro di Berlino, ha visitato i paesi satelliti dell’ex URSS, compresa Cuba, avrà notato che in quei paesi la lingua straniera più studiata era il russo anche se nella Mitteleuropa il tedesco era ed è la lingua straniera più conosciuta.

Da informazioni certe sappiamo che a Bruxelles, negli uffici della UE, la maggior parte dei documenti prodotti sono scritti o tradotti solo in inglese.

Ma per quale ragione l’inglese deve essere privilegiato se, oltretutto, la Gran Bretagna, che è l’unico paese della Comunità a parlare questo idioma, non ha nemmeno ancora accettato l’euro?

Riteniamo che l’Europa possa e debba avere un ruolo importante nella politica mondiale ma l’Europa, politicamente, è quasi inesistente. Lo stato europeo confederato non è ancora nato perché, purtroppo, manca, tra gli altri, uno dei presupposti essenziali perché ciò possa avvenire.

Perché uno stato possa esistere, infatti, sono necessarie tre componenti: il popolo, il territorio e la lingua.

Gli USA hanno una lingua unica benché la popolazione statunitense abbia le origini più disparate.

Israele, alla sua nascita, si trovo ad accogliere gli ebrei provenienti da tutto il mondo che parlavano le lingue più diverse. L’esigenza di stabilire una lingua comune fece si che venne riesumato l’ebraico quale lingua ufficiale.

Anche l’Europa deve darsi una lingua comune se vuole essere un’entità politica sia pure basata sul principio confederale.

Ma come accettare l'idea che una lingua nazionale, come l'inglese, si imponga, vuoi per ragioni economiche, vuoi per ragioni politiche, su tutte le altre? L'idioma inglese, infatti, è divenuto lingua di scambio in tutti i campi, dal mondo scientifico a quello delle comunicazioni aeronautiche. Nelle comunicazioni postali, invece, è il francese ad essere riconosciuta come lingua universale.

Ma né il francese, né l'inglese, possono essere considerate le lingue più parlate nel mondo.

Anche se nessuna lingua può essere considerata universale in senso assoluto, il notevole sviluppo dell'inglese, divenuto di fatto lingua leader in tutti i campi, merita un'attenta analisi non foss'altro per la generale tendenza ad ignorare il fenomeno e lasciare che siano le leggi del mercato a decretare il successo di questa lingua. In questo modo si elude il problema favorendo di fatto l'inglese rispetto alle altre lingue europee e non.

Ma è davvero inevitabile ricorrere all'inglese per comunicare a livello internazionale? Sembrerebbe di si a meno di non mettere seriamente in discussione, nelle sedi internazionali opportune, il problema della lingua di scambio. Aprire un dibattito internazionale sull'argomento e rendervi partecipe l'opinione pubblica europea non è stato sinora mai fatto. Perché? E' forse un problema di scarsa importanza nell'Unione Europea? O forse chi è interessato al mantenimento della supremazia dell'inglese è talmente forte da riuscire a far si che la cosa passi senza nemmeno essere messa in discussione? Questo è un dubbio legittimo. Come spiegarsi, diversamente, la scarsa attenzione data all'argomento, non solo nelle sedi istituzionali, ma anche dai mass-media?

Eppure già nella seconda metà del secolo scorso c'era chi, non limitandosi semplicemente a teorizzare una lingua comune europea, si era impegnato nello studio di una lingua artificiale che si ponesse, come lingua di scambio, al di sopra delle lingue nazionali.

Nel 1887 un oculista polacco, il dottor Lazarus Ludwig Zamenhof, inventò l’Esperanto.

Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.

Il nostro Governo si sta impegnando affinché l’inglese venga insegnato in tutte le scuole ma non si pone minimamente il problema di avanzare, nelle sedi europee, la questione della “lingua ufficiale europea”. E la cosa sembra non interessare nemmeno gli altri Governi europei.

La sensazione è quella di proporre argomenti ed osservazioni che ai più possono apparire “strani”.

Perché non proporre l’Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?

L’Esperanto è nato per essere una lingua universale e ne ha tutte le caratteristiche.

La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.

Ci rendiamo conto che sono tanti gli interessi che ostano all’Esperanto, non solo culturali, ma soprattutto economici (si pensi solo a tutte le scuole nate nel mondo per l’insegnamento dell’inglese) ma altrettanto grandi sono gli interessi culturali ed economici di tutti i popoli non anglofoni (che sono poi la maggioranza) affinché nel mondo vi sia una valida alternativa alla lingua di Shakespeare.

Ma l’adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare. Una simile scelta deve prescindere da condizionamenti economici e, proprio per questo, si preferisce eludere il problema favorendo, di fatto, l’imposizione della lingua e della cultura anglofona.
Inviato il: 21/3/2006 9:08
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#110
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Citazione:
Non c'è verso di fare un viaggetto da 6 anni a questa parte


"Pasporta servo" (http://www.tejo.org/ps/) puo' essere un'ottima soluzione per i giovani che desiderano visitare nuovi paesi, conoscere nuove culture e fare nuove amicizie (risparmiando quattrini). http://www.tejo.org/ps/ps_lingv/ps_it.htm

Saluti
Giulio
Inviato il: 21/3/2006 10:01
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#111
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Alle 12.00 del 21 marzo 2006, al quesito posto da Der Standard.at/Politik (http://derstandard.at/?url=/?id=2375931) sulla lingua europea, si registravano le seguenti preferenze:
Esperanto 51,2 %
Tedesco 18,9 %
Inglese 16,8%
Inviato il: 21/3/2006 12:08
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#112
Sono certo di non sapere
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Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.

Ah ecco.

Perché non proporre l'Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?

Perché l'umanità lo rigetta, così come rigetta istintivamente ogni altro patetico tentativo di creare un Mondo Mondiale, un Globo Globale ed altre panzane assortite.

Prima ci hanno frantumato i coglioni con la favola del "celebra la diversità", ora casualmente la diversità deve scomparire e dobbiamo parlare tutti la stessa lingua, presumibilmente per pensare allo stesso modo. Magari potremmo sopprimere tutte le parole scomode, così non potremo più esprimere i pregiudizi e gli altri nostri cattivi pensieri.

La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.

Spero che abbiano abolito il genere negli articoli. Ho indovinato?

Ci rendiamo conto che sono tanti gli interessi che ostano all'Esperanto, non solo culturali, ma soprattutto economici (si pensi solo a tutte le scuole nate nel mondo per l'insegnamento dell'inglese) ma altrettanto grandi sono gli interessi culturali ed economici di tutti i popoli non anglofoni (che sono poi la maggioranza) affinché nel mondo vi sia una valida alternativa alla lingua di Shakespeare.

Buon per loro, così ci saranno tante scuole diverse e qualcuno studierà l'inglese, qualcun altro il cinese mandarino.

Ma l'adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l'espressione della volontà popolare.

Buona questa! Ci mancava la volontà popolare.

Una simile scelta deve prescindere da condizionamenti economici e, proprio per questo, si preferisce eludere il problema favorendo, di fatto, l'imposizione della lingua e della cultura anglofona.

Io non vedo alcuna cultura anglofona: vedo solo socialismo e le boiate filo-europeiste di Ciampi e soci. Non mi pare di aver sentito gente parlare inglese in mezzo alla strada. Sento tutte le lingue, e dico tutte, tranne quella. Strano, vero?

Andiamo avanti con la farsa della cultura universale e del mondo mondiale, almeno ci facciamo due sane risate.
Inviato il: 21/3/2006 12:50
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  •  franco8
      franco8
Re: Quale lingua per l'Europa?
#113
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Non svegliate il can che dorme!
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 21/3/2006 14:34
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#114
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Lingua e dialettu

di Ignazio Buttitta




Un populu

mittitilu a catina

spughiatilu

attuppatici a vucca

è ancora libiru.



Livatici u travagghiu

u passaportu

a tavula unnu mancia

u lettu unnu dormi,

è ancora riccu.



Un populu

diventa poviru e servu

quannu ci arrubbanu a lingua

addutata di patri:

è persu pi sempri.



Diventa poviru e servu

quannu i paroli non figghianu paroli

e si mancianu tra d’iddi.

Mi nn’addugnu ora,

mentri accordu la chitarra du dialettu

ca perdi na corda lu jornu.



Mentre arripezzu

a tila camuluta

ca tissiru i nostri avi

cu lana di pecuri siciliani.



E sugnu poviru:

haiu i dinari

e non li pozzu spènniri;

i giuelli

e non li pozzu rigalari;

u cantu

nta gaggia

cu l’ali tagghiati.



Un poviru

c’addatta nte minni strippi

da matri putativa,

chi u chiama figghiu

pi nciuria.



Nuàtri l’avevamu a matri,

nni l’arrubbaru;

aveva i minni a funtana di latti

e ci vìppiru tutti,

ora ci sputanu.



Nni ristò a vuci d’idda,

a cadenza,

a nota vascia

du sonu e du lamentu:

chissi non nni ponnu rubari.



Non nni ponnu rubari,

ma ristamu poviri

e orfani u stissu.
Inviato il: 21/3/2006 14:58
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#115
Ho qualche dubbio
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Quando si perde il senso delle parole anche il pensiero ne risente.
Un errore comune è quello di confondere "globalizzazione" con "americanizzazione"
Inviato il: 21/3/2006 15:02
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#116
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tratto da: http://www.disvastigo.it/alingua.htm
A P P E L L O
Ai cittadini europei per il rispetto delle lingue e delle culture

Le istituzioni dell'Unione Europea facendo dell'inglese la lingua unica dell'Europa, violano i Trattati europei.
La scelta dell'inglese come lingua dominante procura notevoli privilegi sul piano economico e politico ai cittadini dei quali è la madre lingua.
I cittadini dell'Unione europea di madre lingua diversa dall'inglese diventano stranieri nell'Unione e partecipano sempre meno alla gestione democratica della "res publica" europea.
Le lingue europee, diverse dalla dominante, perdono sempre più importanza e l'identità culturale dei Paesi nei quali sono parlate è gravemente minacciata.
Se l'Unione Europea non arresta la corsa al monolinguismo e non torna al pluralismo linguistico perde la sua legittimità e il diritto di esistere.
E' per questa ragione, che noi chiediamo ai cittadini europei di avvalersi di tutta la loro influenza politica per lottare contro l'evoluzione dell'Europa verso il monolinguismo.
Lanciamo perciò un appello a tutti gli Europei amanti della libertà e desiderosi di conservare la loro identità e i valori veicolati dalla loro lingua affinchè esigano dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell'Unione, dalla Commissione Europea:

1. La priorità della dimensione politica nella questione linguistica, al dilà di ogni considerazione tecnica e finanziaria.

2. Il rispetto della diversità linguistica e culturale nella elaborazione di tutte le politiche comunitarie.

3. Un regime linguistico delle istituzioni europee, scelto secondo regole democratiche e trasparenti, previo un vero dibattito pubblico.

4. l'adozione d'una politica linguistica fondata sul principio di uguaglianza dei cittadini e, di conseguenza, di uguaglianza delle rispettive lingue e culture.



Inviato il: 21/3/2006 15:13
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#117
Sono certo di non sapere
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Le istituzioni dell'Unione Europea facendo dell'inglese la lingua unica dell'Europa, violano i Trattati europei.

Nessuna parola, ovviamente, sulla mutilazione della lingua eseguita dalla scuola-macellaio nella sua opera di trasformazione dei pargoli in cittadini del mondo, tutti uguali e tutti ugualmente stupidi, per non offendere la sensibilità - indovinate? - dei meno dotati (poverelli.)

La scelta dell'inglese come lingua dominante procura notevoli privilegi sul piano economico e politico ai cittadini dei quali è la madre lingua.

Ora il privilegio economico viene dalla lingua. Orsù, risolviamo il tutto con l'ennesima legge.

I cittadini dell'Unione europea di madre lingua diversa dall'inglese diventano stranieri nell'Unione e partecipano sempre meno alla gestione democratica della "res publica" europea.

Invece il migrante ci porta cultura, e non risente affatto del problema su scala nazionale, quindi più piccola. Moltiplicando i pesi e le misure potremo finalmente raggiungere l'Uguaglianza.

Le lingue europee, diverse dalla dominante, perdono sempre più importanza e l'identità culturale dei Paesi nei quali sono parlate è gravemente minacciata.

Dalla lingua inglese, e solo da quella, non certo dalle leggi speciali.

Se l'Unione Europea non arresta la corsa al monolinguismo e non torna al pluralismo linguistico perde la sua legittimità e il diritto di esistere.

L'aveva mai avuto?

E' per questa ragione, che noi chiediamo ai cittadini europei di avvalersi di tutta la loro influenza politica per lottare contro l'evoluzione dell'Europa verso il monolinguismo.

La nota influenza politica dei cittadini europei, dimostrata con il voto al referendum per il Trattato Europeo (i quattro gatti che hanno lasciato votare, s'intende.)

Lanciamo perciò un appello a tutti gli Europei amanti della libertà e desiderosi di conservare la loro identità e i valori veicolati dalla loro lingua affinchè esigano dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell'Unione, dalla Commissione Europea:

Straordinario: i cittadini amanti della libertà si rivolgono al governo centrale europeo.

1. La priorità della dimensione politica nella questione linguistica, al dilà di ogni considerazione tecnica e finanziaria.

Tradotto: l'imposiziona di una lingua artificiale per legge, utilizzando lo strumento della scuola gratuita ed obbligatoria, braccio armato della rivoluzione culturale mondialista e terzomondista (mai dimenticarlo).

2. Il rispetto della diversità linguistica e culturale nella elaborazione di tutte le politiche comunitarie.

Traduzione: per diversità intendiamo in realtà la produzione di cittadini fotocopia, privi di storia, cultura e pensiero, buoni solo per votare come indicato dal televisore, dallo psicologo e dal sociologo, perfettamente intercambiabili.

3. Un regime linguistico delle istituzioni europee, scelto secondo regole democratiche e trasparenti, previo un vero dibattito pubblico.

Dibattito pubblico che viene concesso solamente in relazione a questioni assolutamente irrilevanti, da evitare accuratamente nel caso di trattati sospetti da firmare, confini da sbracare, leggi speciali da scrivere e cittadini da incarcerare con qualche scusa creativa.

4. l'adozione d'una politica linguistica fondata sul principio di uguaglianza dei cittadini e, di conseguenza, di uguaglianza delle rispettive lingue e culture.

Dove per uguaglianza bisognerebbe intendere "uguaglianza di fronte alla legge ed alle istituzioni", ma cogliamo l'occasione per creare un'uguaglianza di fatto anche nella sfera privata, con la patetica scusa di combattere le discriminazioni.

Soluzione: votare democraticamente a livello mondiale, e stabilire che il Cinese sia la lingua mondiale del millennio con un World Summit Global Forum Panel.

La favola è vecchia, ma qualcuno ancora se la beve...

Badombe> Con la cannuccia...
Inviato il: 21/3/2006 16:32
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#118
Sono certo di non sapere
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In realtà si sentiva benissimo che il soldato inglese non si esprime con la forma interrogativa “do you speak english?” bensì con quella imperativa “speaks english!”

Che maleducato…non è così che si trattano gli amici al bar…

Strana pretesa, quella degli anglofoni, di entrare in un paese straniero pensando che tutti debbano esprimersi nel loro idioma.

Già,strana pretesa “entrare”(sic!).
Senza nemmeno bussare,tra l’altro.
Sembra quasi… un’INVASIONE.

Perché la maggioranza della gente, non solo nel nostro paese, è convinta che l’inglese sia la lingua da usarsi quando si va all’estero?

Magari bighellonando su tanks e mezzi blindati.Perchè?

Perché uno stato possa esistere, infatti, sono necessarie tre componenti: il popolo, il territorio e la lingua.

“Forse” anche polizia,esercito,tasse e parassiti.

Gli USA hanno una lingua unica benché la popolazione statunitense abbia le origini più disparate.
Anche l’Europa deve darsi una lingua comune se vuole essere un’entità politica sia pure basata sul principio confederale.

Peccato che in Europa non ci siano pellerossa da sterminare.

al di sopra delle lingue nazionali.

E al di sopra dei popoli che le parlano.

Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.

One world?

La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.

Neutrale,del tipo:come risolvere le "ingiustizie" del linguaggio senza troppi perchè.
Recentissimi studi condotti sui processi cognitivi sembrano confermare che il nostro cervello elabora, sulla base delle informazioni via via acquisite, pensierï e memoria per mezzo del linguaggio verbale.

deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare.

Questa temo di averla già sentita.

Considerando che l'esperantismo "neutrale" ha anche la sua brava concorrenza,e non poca, io comincio a scappare.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 21/3/2006 18:15
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#119
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tratto da: http://www.forst.tu-muenchen.de/EXT/AIS/respondoj/it.respondoj.resp.html

L'Accademia Internazionale delle Scienze (AIS) San Marino è un'organizzazione culturale di scienziati di alto livello, il cui scopo è quello di rendere più efficace la ricerca e l'insegnamento di tutte le scienze, e di avvicinare queste all'arte e alla tecnologia, tramite un miglioramento della comunicazione linguistica e della collaborazione interdisciplinare.
I Membri dell'AIS (MdAIS), così come i Membri Associati a pieno titolo (AMdAIS) e gli Aggiunti (AdAIS) appartengono a nazioni, continenti, razze, religioni, lingue ed opinioni politiche diverse. Il pluralismo politico dei membri garantisce la stretta neutralità dell'AIS nello sforzo per conseguire il suo unico scopo politico: realizzare gradualmente nel mondo scientifico il diritto fondamentale alla comunicazione senza ostacoli di diversità o di discriminazione linguistica.
L'AIS non è limitata ad alcune scienze, ma è aperta, di principio, a tutti i campi della ricerca sistematica nei quali la conoscenza è valida indipendentemente dall'appartenenza linguistica e razziale o dalle scelte politiche o religiose.
L'AIS è una libera istituzione registrata nella Repubblica di San Marino (la più piccola repubblica europea). Lo stato di San Marino dà la base giuridica e un aiuto materiale, ma non tocca la libertà dell'insegnamento e della ricerca scientifica.

Le lingue ufficiali dell'AIS sono le lingue europee di più lunga tradizione scientifica (francese, inglese, tedesco, italiano) oltre alla Lingua Internazionale (esperanto), la quale è la lingua di lavoro del Senato, dell'Assemblea Generale e delle Commissioni d'esame. Secondo l'art. 4 del suo Statuto l'AIS cura in modo particolare l'applicazione della Lingua Internazionale nella comunicazione internazionale e nella cultura. L'AIS non ha però nulla in comune con le istituzioni del movimento esperantista, che trascendono gli scopi dell'AIS. Non pochi membri dell'AIS usano sistematicamente nel campo scientifico la Lingua Internazionale proposta nel 1887 dal dott. L.L. Zamenhof (nota sotto il nome di esperanto), per la sua precisione, concisione, facilità di apprendimento e neutralità; non per questo però essi si dichiarano esperantisti.

Come è nata l'AIS?
A seguito dell'interessamento degli scienziati del =D2Club d'Europa=D3, l'allora Ministro per la Cultura della Repubblica di San Marino, Prof. Fausta Morganti, presentò la proposta di costituzione dell'Accademia al Congresso di Stato, che la approvò il 19/5/83. Lo Statuto fu approvato definitivamente nel 1986, dopo l'approvazione della legge-quadro sull'istruzione superiore nella Repubblica di San Marino. Pertanto l'AIS, secondo un preciso Regolamento degli esami, riconosce il completamento di studi compiuti presso altre università; presso l'AIS si possono conseguire diplomi scientifici dei seguenti livelli:
"Baccalaurus" (corrispondente al Diploma Universitario italiano) dopo uno studio universitario di almeno due-tre anni;
"Magister" (corrispondente alla Laurea italiana) dopo uno studio di almeno due anni successivo al conseguimento del diploma di "Baccalaurus";
"Doctor" (corrispondente al Diploma di Perfezionamento o Specializzazione italiani) dopo uno studio di almeno un anno successivo al conseguimento del diploma di "Magister";
"Doctor habilitatus" (corrispondente al Dottore di Ricerca italiano) tramite un lavoro di ricerca scientifica originale successivo al conseguimento del diploma di "Doctor".
Questi titoli sono conseguibili anche tramite studio compiuto interamente presso l'AIS, e gli esami si svolgono in larga parte con docenti dell'AIS.

Chi sostiene l'AIS?
In aggiunta al sostegno giuridico da parte della Repubblica di San Marino, l'AIS è sostenuta finanziariamente, dal Settore Sostenitori, a cui lo Statuto conferisce una certa autonomia amministrativa e al quale appartengono attualmente (maggio 1995) 91 soci individuali e 6 collettivi;

intellettualmente, dal Collegio Scientifico Internazionale (Internacia Scienca Kolegio, ISK), dal quale l'AIS coopta i suoi membri effettivi e i suoi aggiunti, e dal quale sceglie i suoi conferenzieri. Attualmente l'ISK raccoglie 466 scienziati di 48 paesi.
Inviato il: 21/3/2006 18:47
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#120
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Sapete che si puo' studiare a livello universitario in esperanto?
L'Accademia Internazionale delle Scienze San Marino (AIS) e' un'universita' riconosciuta come ente giuridico nella Repubblica di San Marino (ma non ancora in Italia), dove gli insegnamenti sono in varie lingue, ma l'esperanto e' la lingua di maggior uso e quella in cui si devono presentare le dissertazioni per il diploma finale. Presso l'AIS si possono conseguire i titoli accademici di "bakalau'ro", "magistro", "doktoro", "habilitdoktoro", che corrispondono come impegno di studio, piu' o meno ai vecchi titoli italiani: diploma universitario, laurea quadriennale, diploma di perfezionamento e dottorato di ricerca. Per i nuovi titoli dell'universita' italiana riformata ci sara' una tabella di confronto. Chi ha gia' titoli nazionali, puo' farli "adottare" dall'AIS, cioe' conseguire un titolo dell'AIS corrispondente a quello nazionale, sostenendo alcuni esami ulteriori. L'impegno che l'AIS richiede e' maggiore di quello richiesto nelle universita' nazionali, ma il prestigio che da' nella
comunita' esperantofona e' del pari maggiore. I corsi sono compattati in otto ore, corrispondenti ad un credito del sistema europeo, e si svolgono in diverse parti d'Europa, solitamente in occasione di manifestazioni esperantiste; la prossima sessione si svolgera' a Savona durante il Festival Pasquale della Gioventu' Esperantista Italiana. L'AIS non cura tutto lo scibile universale, ma predilige studi che riguardano l'internazionalita' della scienza, e che non sempre si trovano nei curricula delle universita' nazionali: eurologia, pedagogia cibernetica, turismo, storia della scienza, letteratura comparata; ma ha anche, ovviamente, alcuni corsi in discipline piu' tradizionali, come informatica, matematica, filosofia, statistica. I docenti appartengono ad universita' qualificate come ad esempio Gottinga, Bonn, Monaco, Torino, Padova, Roma, Vienna, Paderborn, Uppsala. Tra i docenti c'e' un premio Nobel e membri di accademie scientifiche nazionali ed internazionali.
Inviato il: 21/3/2006 19:06
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