|
Naviga in questo forum:
1 Utenti anonimi
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #91 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
|
È già un bel narcicismo de una fisa Italiana che svisa e vola sopra le Tenebre per noi... che so che quei... de li Indiani... capito ?... vivo amigo ! Mi penso una... Una stanzetta umida, una stufetta Elettrica, pero, pero... là en la idiosincrasia De una metropoli, de donde si siente una... Che gira, gira... girare le ruote del mondo, Come essere dentro in... Huh, Bah, Babaribababiramba, Babarabaribarah... Ha-Nah! Babaribarabiromba, Baborabaribarah... Babaribrabiram, Babaramba,Babaribarabiram, Babiramba, Babaribarabiram, Barbaribarabarah... E-Nah ! Da-Ba-Ri-Bi-Ram-Ba... Eh, no... che vado dentro, che vado dentro... A spintoni nell’attualità, nell’attualità... Como ?... a spintoni in mezzo ai tram, ma non... Mi... prego... perduto... te guardo negli occhi Vedo un lampo di cretineria - Ah ! - gli occhi De la fantasia me dicono: No! Esta è una Vera cretineria, cretineria... dice... dice Il matador... dice il venditor che... te do` Un piezo de lana inglesa... te do` un piezo De fama portuguesa... non me me importa, mister, Non me ne importa, mister, Uh!... Babariba Baribamba, Babaribababibarah... Yeah!... Babaribababiramba, Babarababibarah... Babaribarabam, conversando... Babariba in mezzo ai tram, conversando… Dabaribi Dadaram Babaramaba così... Leh, Nah! Labalibi la milonga... Labalibi la canson... ( Paolo Conte~Danson Metropoli)
|
|
-
florizel |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #92 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
|
|
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
|
-
goldstein |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #93 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
Messaggi: 2827
|
Allora Pannella lo fa apposta.Se no non si sarebbe mica chiamato la Rosa Rossa nel pugno. Ehm..
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #94 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
|
Siccome anche io ci tengo alla Pace e alla Fratellanza Universale, ho pensato di trovare un modo per far finire le incomprensioni tra di noi.
Così ho inventato ieri sera una nuova lingua per l’Europa, una nuova lingua che possa metterci tutti d’accordo, e l’ho chiamata Nova Lengua.
La Nova Lengua si ispira alle principali lingue Europee, in particolar modo l’italiano, il francese e il tedesco.
La sua sintassi è semplice e la sua pronuncia trae spunto dalla musicalità della lingua francese, dieresi comprese. Per il resto la Nova Lengua si legge come si scrive, come l’italiano.
Facciamo qualche esempio .
- Pronomi personali
Me Ta Chellè Noter Voter Chillè
- Verbo Essere
Me sò Ta sé Chellè l’è Noter sé Voter sé Chillè l’è
- Verbo Avere
Me gò Ta ghè Chellè l’gà Noter gà Voter ghè Chillè l’gà
Facciamo ora qualche esempio di frasi compiute di uso quotidiano:
- Ho freddo -Me gò frecc
-Io vado a casa. -Me ‘ndo a cà
- Ermes è un bravo ragazzo - L’Ermes l’è un brao schet
- Stasera ti preparo un piatto delicato e gustoso - Stasira ta prepare la cassola
- Non vedi che sto lavorando, non mi disturbare! - Ta’l vede mia che so drè a laurà, rump mia i ball!
- Guarda quella mucca che entra in quella casa. - A chela ‘aca là che la ‘a in chela cà là
- Quando esco mi piace divertirmi. - Me ‘ndo in gi’ col botigliù semper in dì ma’.
Come si vede la Nova Lengua è una lingua musicale e delicata, facilmente comprensibile e molto espressiva.
Nova Lengua, la lingua giusta per l’Europa.
Blessed be
|
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #95 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 7/1/2005
Da Le Felici Fattorie
Messaggi: 855
|
Dialogo immaginario in Noeuva Lingua tra luogocomesi in visita a groud zero. Tema: torre WTC7 - " 'Ndoela, pò? " - " Pota, ho mia me. " saluti felici Felice Capretta e le lingue facili facili
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #96 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Tratto da: http://www.disvastigo.it/discriminazione.htmTutti parlano l’inglese nella capitale d’Europa. A Bruxelles anche gli spazzini sanno l’onnipresente lingua di Shakespeare, grazie ai continui programmi TV dagli USA. Ciò nonostante c’è un crescente fossato tra quelle persone che sono solo buoni conoscitori dell’inglese e coloro che lo parlano dalla nascita. Per un numero sempre maggiore di persone una conoscenza “buona” o anche “eccellente” dell’inglese non è sufficiente per raggiungere dei posti di lavoro ben pagati presso le organizzazioni europee a Bruxelles. Di tale discriminazione linguistica soffre anche l’esercito crescente dei giovani europei che hanno studiato in Gran Bretagna o in Irlanda. Sono stati circa 160 000 nel 2001, quest’anno saranno più numerosi. “Ho studiato politica europea al Keble College di Oxford” dice un giovane tedesco con fierezza. Tuttavia, anche con il suo quasi perfetto inglese di Oxford, afferrare un posto ben retribuito in una organizzazione europea non è facile. “Spesso negli annunci per impieghi europei, vedo le parole “English mother tongue”.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #97 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Tratto da: http://www.2-2.se/it/7.htmlIn un mondo che si restringe, nel momento di scegliere una lingua di lavoro comune nell’UE dobbiamo guardare anche attraverso i limiti dell’UE perché qualsiasi lingua scelta sarà di un’importanza enorme per il mondo intero. Il mondo ha oggi un grande bisogno di una lingua comune per la comunicazione tra differenti regioni linguistiche. Non di meno perché il mondo diventa sempre più complesso e perché le comunicazioni internazionali accrescono rapidamente. Se l’UE può accordarsi su una lingua di lavoro comune e sull’insegnamento di questa in tutte le scuole dei paesi dell’UE, allora questa lingua diventerà una lingua mondiale e anche la lingua ufficiale dell’O.N.U., e questo a causa della sempre maggior importanza del ruolo dell’UE nell’economia mondiale. La sola lingua di lavoro oggi, accanto all’esperanto, è in realtà l’inglese. La scelta dell’inglese come lingua di lavoro sarebbe una minaccia continua per l’esistenza di molte lingue minori e un rinforzo della cultura inglese e americana nella vita culturale europea (e anche della vita culturale di altri continenti) favorendo quindi una cultura più uniforme e sul lungo termine anche un’Europa e un mondo più conformisti. Per di più l’inglese è una lingua tanto difficile da imparare che la maggioranza degli europei sarebbe incapace di seguire la discussione nei differenti organi dell’UE o di leggerne i protocolli ecc.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #98 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
|
“Spesso negli annunci per impieghi europei, vedo le parole “English mother tongue”.
Questa è una discriminazione che andrebbe sanzionata, non corretta sostituendo una lingua con un'altra. Ti ricordo che, al momento, l'esperanto lo conoscono ben pochi, e finché non lo conosceranno tutti – se mai accadrà – le discriminazioni rimarranno.
Se l’UE può accordarsi su una lingua di lavoro comune e sull’insegnamento di questa in tutte le scuole dei paesi dell’UE, allora questa lingua diventerà una lingua mondiale e anche la lingua ufficiale dell’O.N.U., e questo a causa della sempre maggior importanza del ruolo dell’UE nell’economia mondiale.
Non ti è passato per la testa che tutta questa unità qualcuno potrebbe anche non gradirla? Inoltre, a proposito di equità: se l'esperanto – come l'inglese, del resto – non è accettato da tutti senza eccezioni come lingua unica, come si fa ad "adottarlo?" A chi, come me, non ne vuole sapere, come si fa a farlo accettare? Lo si impone, forse?
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #99 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
L’unica possibilità di evitare un rafforzamento della posizione egemonica dell’inglese implica una presa di coscienza da parte delle autorità e dei mezzi di comunicazione di massa. Purtroppo questa presa di coscienza urta contro un’enorme resistenza. Il tema che sto per introdurre ora è un tema in cui i luoghi comuni sono estremamente diffusi e in cui le persone che hanno realmente aperto il fascicolo sono poco numerose. Mi affido alla vostra apertura mentale e vi invito ad ascoltarmi senza preconcetti. Tutto ciò che sto per dire si fonda, da un lato, sulla mia esperienza, soprattutto sulla mia infanzia, e dall’altro, su di uno studio dei fatti di ordine culturale, pedagogico, linguistico, fonetico e neuropsicologico. Poiché si tratta di fatti, tutto quanto mi accingo a dire è perfettamente verificabile, anche se ciò sembra sbalorditivo. Se sei interessato all'argomento segui il link: http://www.translationdirectory.com/article811italiano.htm
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #100 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
|
L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale.
Lo si impone, forse?
Sei una palla: ovviamente lo si insegna a scuola, che è pure gratuita.
|
|
-
fiammifero |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #101 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
|
Citazione: L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi Cazzarola mi sono persa qualche cosa,non sapevo che l'Europa avesse una Governo,pensavo che fossero al servizio degli USA
|
_________________
Citazione: le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #102 |
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
|
Citazione: vulcan ha scritto: Citazione:fiammifer-Vulcan,magari io e te,sai che risate!
Mi pensas ke estas bona ideo.
io ho già iniziato..
Bravo! Visto che è facile?
|
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)
"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #103 |
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
|
Citazione: fiammifero ha scritto: Citazione:L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi
Cazzarola mi sono persa qualche cosa,non sapevo che l'Europa avesse una Governo,pensavo che fossero al servizio degli USA
Un motivo in più allora per non adottare l'inglese e per lavorare per un'Europa libera, sovrana ed indipendente
|
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)
"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #104 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
|
Linucs, alla buon'ora! Che, s'è rotto il sistema dall'allarme? PS: che succede a Xiaodong? Non riesco ad accedere da ieri.
|
|
-
florizel |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #105 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
|
lavorare per un'Europa libera, sovrana ed indipendenteUnited States of Europa?Fiamma,mi sa, però,che per un viaggio a Parigi o a Madrid dovremo continuare a risparmiare un anno intero...
|
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
|
-
fiammifero |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #106 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
|
Figuarti che già mi sono bruciata anche quest'anno 15 gg.di ferie per colpa di un ciclomotore rubato e frigorifero da rottamare Non c'è verso di fare un viaggetto da 6 anni a questa parte,vuoi vedere che devo chiedere aiuto a Crociato per un esorcista?
|
_________________
Citazione: le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #107 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
|
A proposito di "associazioni" che sostengono l'esperanto all'interno dell'ONU...
|
|
-
Santro |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #108 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
|
Citazione: ORRORE Preferisco di gran lunga la soavità della "Nova Lengua" di Santaruina!! Peraltro anche "ideogrammica" (si dice così?): cassola = piatto delicato e gustoso
|
_________________
ETERNAL SALVATION (or triple your money back)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #109 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Le prime immagini trasmesse dalle TV all'inizio della guerra contro Saddam, hanno mostrato un soldato inglese che si rivolgeva a due iracheni appena arresisi. La cronista italiana traduceva le parole del milite inglese con la frase “parlate inglese?”. In realtà si sentiva benissimo che il soldato inglese non si esprime con la forma interrogativa “do you speak english?” bensì con quella imperativa “speaks english!”
Strana pretesa, quella degli anglofoni, di entrare in un paese straniero pensando che tutti debbano esprimersi nel loro idioma.
Perché la maggioranza della gente, non solo nel nostro paese, è convinta che l’inglese sia la lingua da usarsi quando si va all’estero?
Perché l’inglese deve essere insegnato come seconda lingua, se non è quella ufficiale, in tutte le scuole di ogni ordine e grado?
Mi rendo conto che questi possono apparire degli “strani” interrogativi ma forse non è così.
Chi, prima della caduta del muro di Berlino, ha visitato i paesi satelliti dell’ex URSS, compresa Cuba, avrà notato che in quei paesi la lingua straniera più studiata era il russo anche se nella Mitteleuropa il tedesco era ed è la lingua straniera più conosciuta.
Da informazioni certe sappiamo che a Bruxelles, negli uffici della UE, la maggior parte dei documenti prodotti sono scritti o tradotti solo in inglese.
Ma per quale ragione l’inglese deve essere privilegiato se, oltretutto, la Gran Bretagna, che è l’unico paese della Comunità a parlare questo idioma, non ha nemmeno ancora accettato l’euro?
Riteniamo che l’Europa possa e debba avere un ruolo importante nella politica mondiale ma l’Europa, politicamente, è quasi inesistente. Lo stato europeo confederato non è ancora nato perché, purtroppo, manca, tra gli altri, uno dei presupposti essenziali perché ciò possa avvenire.
Perché uno stato possa esistere, infatti, sono necessarie tre componenti: il popolo, il territorio e la lingua.
Gli USA hanno una lingua unica benché la popolazione statunitense abbia le origini più disparate.
Israele, alla sua nascita, si trovo ad accogliere gli ebrei provenienti da tutto il mondo che parlavano le lingue più diverse. L’esigenza di stabilire una lingua comune fece si che venne riesumato l’ebraico quale lingua ufficiale.
Anche l’Europa deve darsi una lingua comune se vuole essere un’entità politica sia pure basata sul principio confederale.
Ma come accettare l'idea che una lingua nazionale, come l'inglese, si imponga, vuoi per ragioni economiche, vuoi per ragioni politiche, su tutte le altre? L'idioma inglese, infatti, è divenuto lingua di scambio in tutti i campi, dal mondo scientifico a quello delle comunicazioni aeronautiche. Nelle comunicazioni postali, invece, è il francese ad essere riconosciuta come lingua universale.
Ma né il francese, né l'inglese, possono essere considerate le lingue più parlate nel mondo.
Anche se nessuna lingua può essere considerata universale in senso assoluto, il notevole sviluppo dell'inglese, divenuto di fatto lingua leader in tutti i campi, merita un'attenta analisi non foss'altro per la generale tendenza ad ignorare il fenomeno e lasciare che siano le leggi del mercato a decretare il successo di questa lingua. In questo modo si elude il problema favorendo di fatto l'inglese rispetto alle altre lingue europee e non.
Ma è davvero inevitabile ricorrere all'inglese per comunicare a livello internazionale? Sembrerebbe di si a meno di non mettere seriamente in discussione, nelle sedi internazionali opportune, il problema della lingua di scambio. Aprire un dibattito internazionale sull'argomento e rendervi partecipe l'opinione pubblica europea non è stato sinora mai fatto. Perché? E' forse un problema di scarsa importanza nell'Unione Europea? O forse chi è interessato al mantenimento della supremazia dell'inglese è talmente forte da riuscire a far si che la cosa passi senza nemmeno essere messa in discussione? Questo è un dubbio legittimo. Come spiegarsi, diversamente, la scarsa attenzione data all'argomento, non solo nelle sedi istituzionali, ma anche dai mass-media?
Eppure già nella seconda metà del secolo scorso c'era chi, non limitandosi semplicemente a teorizzare una lingua comune europea, si era impegnato nello studio di una lingua artificiale che si ponesse, come lingua di scambio, al di sopra delle lingue nazionali.
Nel 1887 un oculista polacco, il dottor Lazarus Ludwig Zamenhof, inventò l’Esperanto.
Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.
Il nostro Governo si sta impegnando affinché l’inglese venga insegnato in tutte le scuole ma non si pone minimamente il problema di avanzare, nelle sedi europee, la questione della “lingua ufficiale europea”. E la cosa sembra non interessare nemmeno gli altri Governi europei.
La sensazione è quella di proporre argomenti ed osservazioni che ai più possono apparire “strani”.
Perché non proporre l’Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?
L’Esperanto è nato per essere una lingua universale e ne ha tutte le caratteristiche.
La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.
Ci rendiamo conto che sono tanti gli interessi che ostano all’Esperanto, non solo culturali, ma soprattutto economici (si pensi solo a tutte le scuole nate nel mondo per l’insegnamento dell’inglese) ma altrettanto grandi sono gli interessi culturali ed economici di tutti i popoli non anglofoni (che sono poi la maggioranza) affinché nel mondo vi sia una valida alternativa alla lingua di Shakespeare.
Ma l’adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare. Una simile scelta deve prescindere da condizionamenti economici e, proprio per questo, si preferisce eludere il problema favorendo, di fatto, l’imposizione della lingua e della cultura anglofona.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #110 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Citazione: Non c'è verso di fare un viaggetto da 6 anni a questa parte "Pasporta servo" ( http://www.tejo.org/ps/) puo' essere un'ottima soluzione per i giovani che desiderano visitare nuovi paesi, conoscere nuove culture e fare nuove amicizie (risparmiando quattrini). http://www.tejo.org/ps/ps_lingv/ps_it.htmSaluti Giulio
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #111 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Alle 12.00 del 21 marzo 2006, al quesito posto da Der Standard.at/Politik ( http://derstandard.at/?url=/?id=2375931) sulla lingua europea, si registravano le seguenti preferenze: Esperanto 51,2 % Tedesco 18,9 % Inglese 16,8%
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #112 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
|
Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.
Ah ecco.
Perché non proporre l'Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?
Perché l'umanità lo rigetta, così come rigetta istintivamente ogni altro patetico tentativo di creare un Mondo Mondiale, un Globo Globale ed altre panzane assortite.
Prima ci hanno frantumato i coglioni con la favola del "celebra la diversità", ora casualmente la diversità deve scomparire e dobbiamo parlare tutti la stessa lingua, presumibilmente per pensare allo stesso modo. Magari potremmo sopprimere tutte le parole scomode, così non potremo più esprimere i pregiudizi e gli altri nostri cattivi pensieri.
La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.
Spero che abbiano abolito il genere negli articoli. Ho indovinato?
Ci rendiamo conto che sono tanti gli interessi che ostano all'Esperanto, non solo culturali, ma soprattutto economici (si pensi solo a tutte le scuole nate nel mondo per l'insegnamento dell'inglese) ma altrettanto grandi sono gli interessi culturali ed economici di tutti i popoli non anglofoni (che sono poi la maggioranza) affinché nel mondo vi sia una valida alternativa alla lingua di Shakespeare.
Buon per loro, così ci saranno tante scuole diverse e qualcuno studierà l'inglese, qualcun altro il cinese mandarino.
Ma l'adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l'espressione della volontà popolare.
Buona questa! Ci mancava la volontà popolare.
Una simile scelta deve prescindere da condizionamenti economici e, proprio per questo, si preferisce eludere il problema favorendo, di fatto, l'imposizione della lingua e della cultura anglofona.
Io non vedo alcuna cultura anglofona: vedo solo socialismo e le boiate filo-europeiste di Ciampi e soci. Non mi pare di aver sentito gente parlare inglese in mezzo alla strada. Sento tutte le lingue, e dico tutte, tranne quella. Strano, vero?
Andiamo avanti con la farsa della cultura universale e del mondo mondiale, almeno ci facciamo due sane risate.
|
|
-
franco8 |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #113 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
|
Non svegliate il can che dorme!
|
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse. ..(detto, fatto)
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #114 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Lingua e dialettu
di Ignazio Buttitta
Un populu
mittitilu a catina
spughiatilu
attuppatici a vucca
è ancora libiru.
Livatici u travagghiu
u passaportu
a tavula unnu mancia
u lettu unnu dormi,
è ancora riccu.
Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.
Diventa poviru e servu
quannu i paroli non figghianu paroli
e si mancianu tra d’iddi.
Mi nn’addugnu ora,
mentri accordu la chitarra du dialettu
ca perdi na corda lu jornu.
Mentre arripezzu
a tila camuluta
ca tissiru i nostri avi
cu lana di pecuri siciliani.
E sugnu poviru:
haiu i dinari
e non li pozzu spènniri;
i giuelli
e non li pozzu rigalari;
u cantu
nta gaggia
cu l’ali tagghiati.
Un poviru
c’addatta nte minni strippi
da matri putativa,
chi u chiama figghiu
pi nciuria.
Nuàtri l’avevamu a matri,
nni l’arrubbaru;
aveva i minni a funtana di latti
e ci vìppiru tutti,
ora ci sputanu.
Nni ristò a vuci d’idda,
a cadenza,
a nota vascia
du sonu e du lamentu:
chissi non nni ponnu rubari.
Non nni ponnu rubari,
ma ristamu poviri
e orfani u stissu.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #115 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Quando si perde il senso delle parole anche il pensiero ne risente. Un errore comune è quello di confondere "globalizzazione" con "americanizzazione"
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #116 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
tratto da: http://www.disvastigo.it/alingua.htmA P P E L L O Ai cittadini europei per il rispetto delle lingue e delle culture Le istituzioni dell'Unione Europea facendo dell'inglese la lingua unica dell'Europa, violano i Trattati europei. La scelta dell'inglese come lingua dominante procura notevoli privilegi sul piano economico e politico ai cittadini dei quali è la madre lingua. I cittadini dell'Unione europea di madre lingua diversa dall'inglese diventano stranieri nell'Unione e partecipano sempre meno alla gestione democratica della "res publica" europea. Le lingue europee, diverse dalla dominante, perdono sempre più importanza e l'identità culturale dei Paesi nei quali sono parlate è gravemente minacciata. Se l'Unione Europea non arresta la corsa al monolinguismo e non torna al pluralismo linguistico perde la sua legittimità e il diritto di esistere. E' per questa ragione, che noi chiediamo ai cittadini europei di avvalersi di tutta la loro influenza politica per lottare contro l'evoluzione dell'Europa verso il monolinguismo. Lanciamo perciò un appello a tutti gli Europei amanti della libertà e desiderosi di conservare la loro identità e i valori veicolati dalla loro lingua affinchè esigano dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell'Unione, dalla Commissione Europea: 1. La priorità della dimensione politica nella questione linguistica, al dilà di ogni considerazione tecnica e finanziaria. 2. Il rispetto della diversità linguistica e culturale nella elaborazione di tutte le politiche comunitarie. 3. Un regime linguistico delle istituzioni europee, scelto secondo regole democratiche e trasparenti, previo un vero dibattito pubblico. 4. l'adozione d'una politica linguistica fondata sul principio di uguaglianza dei cittadini e, di conseguenza, di uguaglianza delle rispettive lingue e culture.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #117 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
|
Le istituzioni dell'Unione Europea facendo dell'inglese la lingua unica dell'Europa, violano i Trattati europei.
Nessuna parola, ovviamente, sulla mutilazione della lingua eseguita dalla scuola-macellaio nella sua opera di trasformazione dei pargoli in cittadini del mondo, tutti uguali e tutti ugualmente stupidi, per non offendere la sensibilità - indovinate? - dei meno dotati (poverelli.)
La scelta dell'inglese come lingua dominante procura notevoli privilegi sul piano economico e politico ai cittadini dei quali è la madre lingua.
Ora il privilegio economico viene dalla lingua. Orsù, risolviamo il tutto con l'ennesima legge.
I cittadini dell'Unione europea di madre lingua diversa dall'inglese diventano stranieri nell'Unione e partecipano sempre meno alla gestione democratica della "res publica" europea.
Invece il migrante ci porta cultura, e non risente affatto del problema su scala nazionale, quindi più piccola. Moltiplicando i pesi e le misure potremo finalmente raggiungere l'Uguaglianza.
Le lingue europee, diverse dalla dominante, perdono sempre più importanza e l'identità culturale dei Paesi nei quali sono parlate è gravemente minacciata.
Dalla lingua inglese, e solo da quella, non certo dalle leggi speciali.
Se l'Unione Europea non arresta la corsa al monolinguismo e non torna al pluralismo linguistico perde la sua legittimità e il diritto di esistere.
L'aveva mai avuto?
E' per questa ragione, che noi chiediamo ai cittadini europei di avvalersi di tutta la loro influenza politica per lottare contro l'evoluzione dell'Europa verso il monolinguismo.
La nota influenza politica dei cittadini europei, dimostrata con il voto al referendum per il Trattato Europeo (i quattro gatti che hanno lasciato votare, s'intende.)
Lanciamo perciò un appello a tutti gli Europei amanti della libertà e desiderosi di conservare la loro identità e i valori veicolati dalla loro lingua affinchè esigano dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell'Unione, dalla Commissione Europea:
Straordinario: i cittadini amanti della libertà si rivolgono al governo centrale europeo.
1. La priorità della dimensione politica nella questione linguistica, al dilà di ogni considerazione tecnica e finanziaria.
Tradotto: l'imposiziona di una lingua artificiale per legge, utilizzando lo strumento della scuola gratuita ed obbligatoria, braccio armato della rivoluzione culturale mondialista e terzomondista (mai dimenticarlo).
2. Il rispetto della diversità linguistica e culturale nella elaborazione di tutte le politiche comunitarie.
Traduzione: per diversità intendiamo in realtà la produzione di cittadini fotocopia, privi di storia, cultura e pensiero, buoni solo per votare come indicato dal televisore, dallo psicologo e dal sociologo, perfettamente intercambiabili.
3. Un regime linguistico delle istituzioni europee, scelto secondo regole democratiche e trasparenti, previo un vero dibattito pubblico.
Dibattito pubblico che viene concesso solamente in relazione a questioni assolutamente irrilevanti, da evitare accuratamente nel caso di trattati sospetti da firmare, confini da sbracare, leggi speciali da scrivere e cittadini da incarcerare con qualche scusa creativa.
4. l'adozione d'una politica linguistica fondata sul principio di uguaglianza dei cittadini e, di conseguenza, di uguaglianza delle rispettive lingue e culture.
Dove per uguaglianza bisognerebbe intendere "uguaglianza di fronte alla legge ed alle istituzioni", ma cogliamo l'occasione per creare un'uguaglianza di fatto anche nella sfera privata, con la patetica scusa di combattere le discriminazioni.
Soluzione: votare democraticamente a livello mondiale, e stabilire che il Cinese sia la lingua mondiale del millennio con un World Summit Global Forum Panel.
La favola è vecchia, ma qualcuno ancora se la beve...
Badombe> Con la cannuccia...
|
|
-
florizel |
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #118 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
|
In realtà si sentiva benissimo che il soldato inglese non si esprime con la forma interrogativa “do you speak english?” bensì con quella imperativa “speaks english!”Che maleducato…non è così che si trattano gli amici al bar… Strana pretesa, quella degli anglofoni, di entrare in un paese straniero pensando che tutti debbano esprimersi nel loro idioma.Già,strana pretesa “entrare”(sic!). Senza nemmeno bussare,tra l’altro. Sembra quasi… un’INVASIONE. Perché la maggioranza della gente, non solo nel nostro paese, è convinta che l’inglese sia la lingua da usarsi quando si va all’estero?Magari bighellonando su tanks e mezzi blindati.Perchè? Perché uno stato possa esistere, infatti, sono necessarie tre componenti: il popolo, il territorio e la lingua.“Forse” anche polizia,esercito,tasse e parassiti. Gli USA hanno una lingua unica benché la popolazione statunitense abbia le origini più disparate.Anche l’Europa deve darsi una lingua comune se vuole essere un’entità politica sia pure basata sul principio confederale.Peccato che in Europa non ci siano pellerossa da sterminare. al di sopra delle lingue nazionali.E al di sopra dei popoli che le parlano. Egli identificò l'idea di una lingua universale con l'idea di pace tra gli stati e di fraternità tra i popoli.One world? La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.Neutrale,del tipo:come risolvere le "ingiustizie" del linguaggio senza troppi perchè. Recentissimi studi condotti sui processi cognitivi sembrano confermare che il nostro cervello elabora, sulla base delle informazioni via via acquisite, pensierï e memoria per mezzo del linguaggio verbale. deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare.Questa temo di averla già sentita. Considerando che l'esperantismo "neutrale" ha anche la sua brava concorrenza,e non poca, io comincio a scappare.
|
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #119 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
tratto da: http://www.forst.tu-muenchen.de/EXT/AIS/respondoj/it.respondoj.resp.htmlL'Accademia Internazionale delle Scienze (AIS) San Marino è un'organizzazione culturale di scienziati di alto livello, il cui scopo è quello di rendere più efficace la ricerca e l'insegnamento di tutte le scienze, e di avvicinare queste all'arte e alla tecnologia, tramite un miglioramento della comunicazione linguistica e della collaborazione interdisciplinare. I Membri dell'AIS (MdAIS), così come i Membri Associati a pieno titolo (AMdAIS) e gli Aggiunti (AdAIS) appartengono a nazioni, continenti, razze, religioni, lingue ed opinioni politiche diverse. Il pluralismo politico dei membri garantisce la stretta neutralità dell'AIS nello sforzo per conseguire il suo unico scopo politico: realizzare gradualmente nel mondo scientifico il diritto fondamentale alla comunicazione senza ostacoli di diversità o di discriminazione linguistica. L'AIS non è limitata ad alcune scienze, ma è aperta, di principio, a tutti i campi della ricerca sistematica nei quali la conoscenza è valida indipendentemente dall'appartenenza linguistica e razziale o dalle scelte politiche o religiose. L'AIS è una libera istituzione registrata nella Repubblica di San Marino (la più piccola repubblica europea). Lo stato di San Marino dà la base giuridica e un aiuto materiale, ma non tocca la libertà dell'insegnamento e della ricerca scientifica. Le lingue ufficiali dell'AIS sono le lingue europee di più lunga tradizione scientifica (francese, inglese, tedesco, italiano) oltre alla Lingua Internazionale (esperanto), la quale è la lingua di lavoro del Senato, dell'Assemblea Generale e delle Commissioni d'esame. Secondo l'art. 4 del suo Statuto l'AIS cura in modo particolare l'applicazione della Lingua Internazionale nella comunicazione internazionale e nella cultura. L'AIS non ha però nulla in comune con le istituzioni del movimento esperantista, che trascendono gli scopi dell'AIS. Non pochi membri dell'AIS usano sistematicamente nel campo scientifico la Lingua Internazionale proposta nel 1887 dal dott. L.L. Zamenhof (nota sotto il nome di esperanto), per la sua precisione, concisione, facilità di apprendimento e neutralità; non per questo però essi si dichiarano esperantisti. Come è nata l'AIS? A seguito dell'interessamento degli scienziati del =D2Club d'Europa=D3, l'allora Ministro per la Cultura della Repubblica di San Marino, Prof. Fausta Morganti, presentò la proposta di costituzione dell'Accademia al Congresso di Stato, che la approvò il 19/5/83. Lo Statuto fu approvato definitivamente nel 1986, dopo l'approvazione della legge-quadro sull'istruzione superiore nella Repubblica di San Marino. Pertanto l'AIS, secondo un preciso Regolamento degli esami, riconosce il completamento di studi compiuti presso altre università; presso l'AIS si possono conseguire diplomi scientifici dei seguenti livelli: "Baccalaurus" (corrispondente al Diploma Universitario italiano) dopo uno studio universitario di almeno due-tre anni; "Magister" (corrispondente alla Laurea italiana) dopo uno studio di almeno due anni successivo al conseguimento del diploma di "Baccalaurus"; "Doctor" (corrispondente al Diploma di Perfezionamento o Specializzazione italiani) dopo uno studio di almeno un anno successivo al conseguimento del diploma di "Magister"; "Doctor habilitatus" (corrispondente al Dottore di Ricerca italiano) tramite un lavoro di ricerca scientifica originale successivo al conseguimento del diploma di "Doctor". Questi titoli sono conseguibili anche tramite studio compiuto interamente presso l'AIS, e gli esami si svolgono in larga parte con docenti dell'AIS. Chi sostiene l'AIS? In aggiunta al sostegno giuridico da parte della Repubblica di San Marino, l'AIS è sostenuta finanziariamente, dal Settore Sostenitori, a cui lo Statuto conferisce una certa autonomia amministrativa e al quale appartengono attualmente (maggio 1995) 91 soci individuali e 6 collettivi; intellettualmente, dal Collegio Scientifico Internazionale (Internacia Scienca Kolegio, ISK), dal quale l'AIS coopta i suoi membri effettivi e i suoi aggiunti, e dal quale sceglie i suoi conferenzieri. Attualmente l'ISK raccoglie 466 scienziati di 48 paesi.
|
|
|
Re: Quale lingua per l'Europa? | #120 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
|
Sapete che si puo' studiare a livello universitario in esperanto? L'Accademia Internazionale delle Scienze San Marino (AIS) e' un'universita' riconosciuta come ente giuridico nella Repubblica di San Marino (ma non ancora in Italia), dove gli insegnamenti sono in varie lingue, ma l'esperanto e' la lingua di maggior uso e quella in cui si devono presentare le dissertazioni per il diploma finale. Presso l'AIS si possono conseguire i titoli accademici di "bakalau'ro", "magistro", "doktoro", "habilitdoktoro", che corrispondono come impegno di studio, piu' o meno ai vecchi titoli italiani: diploma universitario, laurea quadriennale, diploma di perfezionamento e dottorato di ricerca. Per i nuovi titoli dell'universita' italiana riformata ci sara' una tabella di confronto. Chi ha gia' titoli nazionali, puo' farli "adottare" dall'AIS, cioe' conseguire un titolo dell'AIS corrispondente a quello nazionale, sostenendo alcuni esami ulteriori. L'impegno che l'AIS richiede e' maggiore di quello richiesto nelle universita' nazionali, ma il prestigio che da' nella comunita' esperantofona e' del pari maggiore. I corsi sono compattati in otto ore, corrispondenti ad un credito del sistema europeo, e si svolgono in diverse parti d'Europa, solitamente in occasione di manifestazioni esperantiste; la prossima sessione si svolgera' a Savona durante il Festival Pasquale della Gioventu' Esperantista Italiana. L'AIS non cura tutto lo scibile universale, ma predilige studi che riguardano l'internazionalita' della scienza, e che non sempre si trovano nei curricula delle universita' nazionali: eurologia, pedagogia cibernetica, turismo, storia della scienza, letteratura comparata; ma ha anche, ovviamente, alcuni corsi in discipline piu' tradizionali, come informatica, matematica, filosofia, statistica. I docenti appartengono ad universita' qualificate come ad esempio Gottinga, Bonn, Monaco, Torino, Padova, Roma, Vienna, Paderborn, Uppsala. Tra i docenti c'e' un premio Nobel e membri di accademie scientifiche nazionali ed internazionali.
|
|
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.
|
|
|
|
|