Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Storia, Arte & Cultura
  Quale lingua per l'Europa?

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<123456>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
Re: Quale lingua per l'Europa?
#61
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
Offline
Citazione:
"AI" tuoi quesiti si scrive senza acca (H).


So bene come si scrive "ai". Non so spiegarmi da dove sia venuta fuori l'H.
Grazie per la lezione di ortografia.

Ma in che razza di forum sono capitato.

Siete tutti sintonizzati sulla massoneria, l'esoterismo e scemenze di questo tipo?

Allora Zamenhof e i suoi successori sono complici di un progetto diabolico dietro cui si annidano logge masoniche e grandi fratelli.
OK mi avete convinto.
W l'inglese, anzi l'americano. Si sa l'inglese è la lingua della libertà.
Che cazzata sarà mai questa dell'esperanto. Ma a chi vogliono darla a bere.
Grazie per avermi fatto ravvedere.
Ora ho ritrovato la luce. Ero caduto nelle tenebre e non lo sapevo.
Grazie ancora
Se mai avro' bisogno di nuove illuminazioni ritornero' a trovarvi.
Altrimenti mi rivolgo all'ENEL
Salutoni
Giulio
Inviato il: 18/3/2006 20:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#62
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

Siete tutti sintonizzati sulla massoneria, l'esoterismo e scemenze di questo tipo?

Io personalmente sì, però qui siamo in tremila, e ognuno ha le sue idee sull'argomento.

E comunque io non le chiamerei scemenze.

Ma le tue considerazioni sono dettate dal fatto che ignori totalmente l'argomento.

(frase ad effetto deja vou)

Comunque se ti appasiona l'esperanto, ti suggerrirei di approffondire anche la massoneria, così che tu possa avere un quadro più completo sul clima storico e sulle motivazioni in cui questo "esperimento" si è sviluppato.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 18/3/2006 20:39
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Santro
      Santro
Re: Quale lingua per l'Europa?
#63
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
Offline
Citazione:
Riuscirò mai a diventare un muratore?
magari un porta cazzuola ?


Mio fratello è un muratore, però di esperanto non ne vuol sapere.
Che ne dite del romagnolo?

Just joking..........

Voto per l'inglese. Molte canzoni che amo sono in inglese. (Le altre sono in italiano)
Poi, mi sembra preferibile parlare e, sopra tutto, comprendere la lingua del potere; si ha qualche probabilità in più di non farsi mettere nel sacco!
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 18/3/2006 23:51
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Dusty
      Dusty
Re: Quale lingua per l'Europa?
#64
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
Messaggi: 2248
Offline
Ciao,
visto che il forum si proponeva di parlare di lingue, spero che mi perdonerete se posterò in topic e se non parlerò di massoni

Sono sempre stato molto curioso e vorace di conoscenza, qualche anno fa mi feci stuzzicare dall'idea che fosse possibile avere una lingua comune (con le persone di altre culture, s'intende) e facendo una ricerca su internet scoprii due lingue, l'Esperanto ed il lojiban (spero di ricordarne bene il nome).
Siccome sono curioso come una scimmia cominciai a dare una letta alle motivazioni che ne avevano generato il loro sviluppo ed in particolare trovai estremamente interessante l'idea del Lojiban, un linguaggio con una forte struttura logica, che (sostenevano) avrebbe facilitato l'interazione con i computer.
In quanto informatico la cosa mi interessava e quindi provai a studiarne le basi: le radici e le parole erano così diverse da quello che conoscevo che desistei subito.
Provai allora a dare un'occhiata all'Esperanto e trovai un corso interattivo per il computer, e nel tempo libero mi dilettai a seguire le prime lezioni.
Devo dire che rimasi impressionato per la sua semplicità, il suo rigore, e contemporaneamente il suo potere espressivo: in quanto abituato a lingue "convenzionali" più piene di eccezioni che regole, di modi di dire ed accezioni che si possono conoscere a fondo solo dopo una vita di studi (o essendoci nato in mezzo), ebbi subito l'impressione di poter imparare una lingua nuova con uno sforzo sicuramente non paragonabile alle altre (conosco tre lingue e capisco sufficientemente bene in lettura una quarta).
Non andai molto avanti nello studio in quanto il tempo è come sempre tiranno e perchè non trovai nessuno con cui condividere questa mia curiosità, però dal poco che studiai mi fu ben chiaro che una lingua progettata, quindi con una sua logica ben definita e delle regole rigorose (cioè senza eccezioni) in effetti potevano avere un senso.

Man mano nel tempo, quando trovo qualcuno interessato, chiedo pareri in proposito e devo dire che le persone che hanno un parere lo hanno molto molto forte:
1) coloro che lo detestano
2) coloro che lo amano
La cosa curiosa che ho verificato, e che così ad occhio mi pare verificare anche in questo forum, è che le persone della classe 1) non hanno mai studiato la lingua in questione, mentre quelle della classe 2) si.
Chiaramente è una statistica che lascia il tempo che trova in quanto si basa sulle poche esperienze che mi sono capitate.
Vorrei quindi chiedere: c'è qualcuno che ha studiato questa lingua e che non la ritiene utile? Se si, sono interessato a conoscere le sue motivazioni ed esperienze in proposito.

Vorrei anche commentare alcuni interventi:
Florizel&Flamer:
Citazione:
-citazione-[... Però per dimostramelo dovresti addurre delle motivazioni un pochino più argomentate, al momento io ne ho viste di molto superficiali. ...]
Mi riferivo alla favoletta degli arabi cattivi.
Credo che tu non abbia capito niente,appunto,di quello che ne penso a proposito.

Non seguo ne te ne flamer, di cosa state parlando?

Citazione:

-citazione-[... Anche l'esperanto è una lingua ed ha una sua cultura ...]
Davvero?E quali sarebbero i popoli che hanno contribuito a renderla TALE?

Non capisco la domanda: immagino siano le persone che hanno contribuito alla lingua, oltre che tutte le persone che l'hanno imparata e la usano per comunicare e produrre opere (poesie, canzoni, etc). O intendevi qualcos'altro?

Citazione:

"Generalizzare" le regole,significa in questo caso ridurre il pensiero astratto,la capacità formulativa dello stesso.


Qui non ti seguo: a mio avviso con generalizzare li si intende il poter avere delle regole grammaticali sempre rispettate invece che una quantità enorme di eccezioni come avviene nelle lingue comuni.
Ad esempio, devo sempre correggere il mio figlioletto che sta imparando a parlare perchè dice diti invece che dita oppure uove al posto di uova e così via per un sacco di verbi e loro coniugazioni.
Perchè fa questi errori? Perchè sfrutta la deduzione, cioè le regole grammaticali che ha imparato dalle varie frasi che sente, e istintivamente o naturalmente le applica a parole di cui non sa che invece sono eccezioni.
Sinceramente quando lo correggo e gli insegno la dicitura corretta non mi sembra di ridurre il suo pensiero astratto ma, al contrario, mi pare di costruire una barriera artificiale alla sua libera espressione.
Quindi la mia esperienza diretta è proprio l'opposta a quella che sostieni: quale pericolo si celi dietro l'adozione di un'idioma non "connaturato" all'uomo,ma calato dall'alto,e perciò in grado di fare tabula rasa delle diversità che le lingue esprimono".
Intendo dire che l'impressione che ho avuto riflettendo su queste cose è che la nostra lingua è fortemente dogmatica ed in alcuni casi illogica (i motivi sono ovvi, è una evoluzione non programmata di centinaia o migliaia di anni di vita) e quindi mi da l'idea proprio di imposta dall'alto e poco naturale, che è quello che tu rimproveri all'esperanto.

Citazione:
Tra l'altro,se consideriamo la "povertà" dell'esperanto,e i limiti che pone al pensiero,siamo vicinissimi alla teoria della neolingua.

Non posso rispondere (in un senso o nell'altro) non conoscendolo a sufficienza riguardo alla sua povertà, però da quel poco che conosco mi pare invece abbastanza evidente che l'idea che sta alla sua base sia diametralmente opposto alla neolingua di 1984.

Citazione:
One world,come direbbe un mio amico.


One world può essere inteso anche come un mondo di opportunità o di conoscenza a mio avviso: come è già stato detto, penso che conoscere qualcosa in più non abbia controindicazioni, ma in generale amplia solo le opportunità.

Citazione:
giulio957 -citazione-[... L'esperanto è una lingua neutra, non-etnica, non appartiene a nesun popolo, a nessuna potenza economica o politica. ...]

Appunto,"neutrale".Qualcosa in cui potersi riconoscere solo rinunciando alla propria identità culturale.


Scusa, ma perchè ti di devi riconoscere? Al limite ci devi trovare.
La lingua è uno strumento (mi pare sia stato già detto) che ti serve per comunicare con altre persone, se lo strumento è buono comunichi bene, se lo strumento è difficile comunichi con più difficoltà.
Se la lingua che usi è la tua madrelingua, anche se è difficile la padroneggerai con scioltezza, ma se ne devi imparare una nuova, ne hai solo di guadagnato se non serve uno sforzo eccessivo, o no?

Poi citi:
Citazione:

Ma hai letto il link che hai postato? E' un articolo estremamente interessante! Descrive il valore dell'esperanto dal punto di vista psicopedagogico.
Alcuni estratti del testo in oggetto:

Il quesito che si pone é: perché questa materia, più di molte altre piace agli scolari ?
Si può rispondere individuando cinque cause motivazione, concretezza, non arbitrarietà, ritmo di apprendimento e creatività.

[...]

Il pensiero astratto é una facoltà che acquisiamo relativamente tardi nello sviluppo intelettivo, e che ne rappresenta la conclusione. Perciò l'astrazione é sempre più diffide del pensiero concreto. Tutti noi calcoliamo più facilmente con carta e matita, che non mentalmente, perché usando una matita diamo una forma concreta ai concetti astratti.

In esperanto le categorie, i loro rapporti sintattici e semantici, in relazione col concetto complesso, appaiono in modo netto, visibile e udibile, quindi in maniera concreta. Per questa ragione l'esperanto fornisce l'opportunità di insegnare ai ragazzi una grammatica "generale" in maniera perfettamente adatta ai loro bisogni di concretezza.

[...]

I ragazzi che imparano una lingua straniera, spesso hanno l’impressione di doversi sottomettere alle decisioni arbitrarie di una autorità capricciosa. Sembra che questa autorità, per fare pesare di più la propria potenza, abbia sadicamente seminato la lingua di trappole, che sembrano non avere altro scopo se non quello di far cadere l'alunno e di impedirgli una comunicazione più agevole.

[...]

Uno dei più importanti problemi pedagogici nasce dal fatto, che i giovani, per svilupparsi in modo armonioso, necessitano, nello stesso tempo, di disciplina e di libertà.

Se manca la disciplina, essi immaginano di potersi permettere qualsiasi cosa e che gli altri debbano essere al loro servizio: si preparano così ad un amaro risveglio perché la vita sarà molto diversa. Ma se manca la libertà, essi perdono la spontaneità naturale, la fantasia e la creatività, la capacità di prendere iniziative per trarsi d'impaccio, in modo autonomo, in molte circostanze.

E' interessante notare che l'esperanto richiede più disciplina, ma consente anche più libertà delle altre lingue.

[...]

Quasi tutti gli insegnanti che hanno guidato un corso di esperanto hanno osservato che esso ha un effetto benefico sulla padronanza della lingua materna. Ecco in proposito una citazione interessante. ricavata da una relazione di un insegnante americano che insegna alle Hawai.

" Devo dire onestamente che avevo delle riserve sull'insegnamento dell'esperanto nella mia classe. Mi sembrava completamente inutile per degli alunni che avevano bisogno di tutto il tempo disponibile per imparare l'inglese. Feci la prova e devo confessare che i risultati sono stati sorprendenti (...) Perfino se questo esperanto non dovesse mai diventare una lingua mondiale. esso è servito ad insegnare ai miei alunni molte cose importanti (...) E' stato utile per comprendere la struttura della frase nella nostra stessa lingua. per individuare la differenza tra sostantivo e verbo, tra soggetto e oggetto. E' stato utile per arricchire il vocabolario inglese, agevolando i ragazzi meno dotati.

In qualsiasi disciplina la comprensione è agevolata se si possiede una base di riferimento. Nell'apprendimento della propria lingua, l'esperanto rappresenta questa base di riferimento alla quale la lingua madre può essere costantemente confrontata.

[...]

Come ha osservato il pedagogo Piene Bovet, il bambino che ha imparato l'esperanto, durante un corso di durata normale, conosce una lingua che può veramente usare. Al contrario dopo sei, sette anni di studio dell'inglese o di una qualsiasi altra lingua, la facoltà di potersi esprimere è ancora estremamente ridotta. Un pedagogista francese ha commentato i risultati dello studio di una lingua straniera in questi termini: "Abbiamo osservato che a livello di maturità (baccalaureato) solo un ragazzo su cento riesce ad esprimersi con proprietà in una lingua straniera". L'insegnamento dell'esperanto presenta, quindi, rispetto a quello delle altre lingue, il vantaggio che effettivamente mette nelle mani dell'alunno uno strumento che gli tornisce una reale possibilità di comunicazione. Il bambino ne è cosciente, e ciò gli dà un senso di compiutezza, che è di grande valore dal punto di vista psicologico. Questo contrasta fortemente con lo scoraggiamento, che dopo uno o due anni, è osservabile presso la maggioranza degli studenti di lingue straniere. Anche la possibilità di corrispondere in tutto il mondo, e il conseguente interesse per la geografia e le culture straniere. risponde ad un desiderio latente di ampliare il proprio mondo. Infatti. l'esperanto è così congeniale ai bisogni psicologici dei ragazzi dai 10 ai 12 anni. che uno psicologo non informato potrebbe immaginare che esso sia non un mezzo di comunicazione con ambizioni planetarie ma un sistema pedagogico studiato appositamente per loro. A quel'età i ragazzi amano i codici, le lingue segrete e le nuove maniere per comunicare e l'esperanto soddisfa questo desiderio.


Pax:
Citazione:
Il che accadrà solo quando e se l'inglese verrà scelto come lingua ufficiale unica, tra l'altro. Cosa che io non mi auguro, ovviamente.


Non me lo auguro nemmeno io (sono vent'anni che ci lavoro, ed ancora ho forti difficoltà espressive), come non mi auguro che l'unica sia l'Esperanto. Però non mi dispiacerebbe avere quest'ultima tra le opportunità disponibili.
Se poi proprio se ne dovesse scegliere una di ufficiale (parola che non mi piace particolarmente tra l'altro) sicuramente preferirei l'esperanto in quanto non darebbe l'enorme vantaggio che da a chi la fortuna di nascerne madrelingua.
E non penso di essere l'unico che, pur avendo letto migliaia di testi in inglese ed avere avuto a che fare (in forma scritta) con molte altre persone, ha forti difficoltà a parlare con un inglese o un americano "veri".

Non parliamo poi se dovessi sostenere con uno di essi una discussione piuttosto articolata o profonda: non sarei assolutamente mai alla pari.

Con stima,
Dusty

P.S.: Scusate il post chilometrico!
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Inviato il: 19/3/2006 0:02
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#65
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Dusty,grazie per il post chilometrico e le tue spiegazioni.

Ti rispondo solo con questo:in una lingua non voglio solo ritrovarmici sulla base della sua "praticità".
Ascoltare lo spagnolo,il portoghese,il francese,l'inglese,il tedesco,le lingue slave,è per me fonte di piacere,l'orecchio ne gode in quanto a musicalità e diversità di suoni.

Ritengo inoltre che nell'adozione dell'esperanto ci siano moltissimi limiti alla capacità di apprendimento umano.
Se leggiamo il documento che ho postato,ci sono mille e una ragioni per ritenere che l'esperanto riduca di molto il processo di sviluppo verbale dei bambini e la ricchezza di linguaggio.

La riduzione dell’uso di una lingua al suo aspetto “razionale” e “pratico” fa scempio dello spirito di ricerca e dello sforzo di “comprensione” dell’altro,che parla una lingua diversa dalla nostra.
Tralasciando queste "frivolezze",credo che le argomentazioni riportate, da me prima e da Santaruina poi, circa il rapporto di questo idioma con altri "poteri",e la connessione con il progetto di una “grande europa” bastino da sole completare il quadro .

Ognuno può leggere quast'altro documento,e farsene un'idea:

"Gli uomini non vedono che con una lingua che non appartiene ad alcun popolo, come l’esperanto, proteggono meglio la propria identità che con una lingua, come l’inglese, che porta con sé, in modo sottile, invisibile, tutto un modo di pensare, di richiami della mente, di miti che non concordano con i modi di pensare tradizionali del continente europeo o asiatico."

L'esperanto,riuscirebbe a "proteggere" l'identità degli UOMINI?
E i "popoli",come difendono la loro identità?

Rinnegare l'inglese in quanto lingua del "colonizzatore",non ci libererebbe da esso.
Così come l'adozione dell'esperanto non implica la liberazione dei popoli oppressi.
Il problema non è la lingua,ma il "potere".

Ti lascio con un proverbio anglosassone,trovato in un famoso film inglese;
era scritto sulla cornice dell'armadio di un vecchio libertario:
"Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi".

Un saluto poliglotta.
F.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 1:23
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  virgilio
      virgilio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#66
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/9/2005
Da
Messaggi: 210
Offline
De Povertà

visto che ho introdotto io questa espressione la vorrei precisare:

volevo intendere che in esperanto non ci sono tremila vocaboli che fungono da sinonimi ma ogni concetto è espresso quasi sempre da un solo sostantivo.
Conseguenza di questa "povertà" è la perdita di qualche sfumatura di significato (comunque recuperabile con l'aggiunta di aggettvi adatti) a vantaggio però della funzionalità e della praticità linguistica.

forse avrei fatto meglio a usare un sinonimo (tipo sobrietà, essenzialità) o ad aggiungere aggettivi qualificativi per il termine
_________________
Virgilio

"chi getta semi al vento farà fiorire il mondo" (Anonimo)
Inviato il: 19/3/2006 2:16
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#67
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Citazione:



Citazione:
Anche l'esperanto è una lingua ed ha una sua cultura

Davvero?E quali sarebbero i popoli che hanno contribuito a renderla TALE?





non un solo popolo, ma individui da tutti i popoli. E' questo che differenzia 'esperanto da tutti gi altri progetti. E se lo vuoi sapere, l'esperanto ha anche una letteratura originale molto estesa [io ho dato l'esame di leteratura esperantista ]

Comunque: Francamente 'esperanto con la Massoneria non c'entra nulla, a meno che qualcuno non riesca a dimostrare (??) il contrario.
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 11:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#68
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Citazione:


Conseguenza di questa "povertà" è la perdita di qualche sfumatura di significato


Sei sicuro?

confronta: lernolibro e legolibro (sussidiario e libro da leggere). Chi l'ha studiato sa che l'esperanto invece ha molte più sfumature del'italiano
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 11:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#69
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Citazione:

Vorrei quindi chiedere: c'è qualcuno che ha studiato questa lingua e che non la ritiene utile? Se si, sono interessato a conoscere le sue motivazioni ed esperienze in proposito.


Eccomi: 21 anni, esperantista dal 1996. Studio giornalismo all'università. Francamente io la ritengo un'esperienza utile sia per l'arricchimento personale che per la comunità. Perchè spendere fior di quattrini per studiare lingue "etniche" quando si può imparare una lingua A CASA nel giro di poche ore?.

Quello che mi convinse da subito era la sua faciità e duttiità. es: da and- a radice per "terra", puoi ricavare tutti i vocaboi dell'area semantica: landano (chi abita in un territorio), samlandano (conterraneo), lando (territorio), landi (arrivare in un t.) ecc..

patr- radice per "padre": patro (papà), patrino (mamma), gepatroj (genitori), bopatro (suocero)... patrio (patria) e tanto ancora.

Per di più, come già vi ho scritto, l'esperanto non sostituisce nessuna delle lingue nazionali ma è un secondo mezzo di espressione per tutti.

Francamente, risulta la soluzione (a mio avviso migliore). Per una maggior conoscenza del probema linguistico, vi conviene visitare Disvastigo
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 11:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Dusty
      Dusty
Re: Quale lingua per l'Europa?
#70
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
Messaggi: 2248
Offline
Abruzzo:
Citazione:

-citazione-[...
Vorrei quindi chiedere: c'è qualcuno che ha studiato questa lingua e che non la ritiene utile? Se si, sono interessato a conoscere le sue motivazioni ed esperienze in proposito.
...]

Eccomi: 21 anni, esperantista dal 1996. Studio giornalismo all'università.


Abruzzo: di persone che conoscono l'esperanto e lo ritengono utile ne ho trovate a bizzeffe.
Di persone che non conoscono l'esperanto e lo cassano fortissamente ne ho trovate ancora di più.
Devo però ancora trovare una sola persona che conosca l'esperanto e lo reputi negativo.
E' quella la persona con cui vorrei discutere, per capire le sue ragioni.

Ciao,
Dusty
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Inviato il: 19/3/2006 11:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#71
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline


Comunque: Francamente 'esperanto con la Massoneria non c'entra nulla, a meno che qualcuno non riesca a dimostrare (??) il contrario.


Casualmente ogni volta che si parla di Governi Universali, Religioni Universali, Lingue Universali spunta sempre fuori, casualmente, qualche Massone, che ovviamente si trovava da quelle parti per pura coincidenza.

Il fatto che l'esperanto sia invenzione studiata a tavolino di un Massone di primo livello, fondatore della Universala Framasona Ligo, mediatrice tra massonerie regolari ed irregolari, e che i presidenti delle società esperantiste siano massoni ed esoteristi sono altre curiose coincidenze, così come è una pura coincidenza il valore simbolico ed esoterico attribuito dalla massoneria alla rigenerazione artificiale della Lingua Primordiale Universale perduta a Babele, valore esoterico di cui è meglio non occuparsi dal momento che questa discussione deve rimanere in ambito razionale, giustamente.

Io comunque ripeto l'invito:

c'è qualche massone consapevole del valore esoterico dell'esperanto che voglia rivendicare le ragioni e la scelta di tale operazione, quale la creazione ex novo di una Lingua Universale?

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 19/3/2006 14:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#72
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
AbruzzoCitazione:
patro (papà), patrino (mamma)


Praticamente,alla specificità "femminile" e "materna",viene appioppata una definizione NON SOLO maschile (da "patro" - padre),ma anche diminutiva (patrINO).

Da questo si può evincere che le PAROLE possono incidere anche sulla visione delle cose,ed occultarne o mistificarne l'essenza.

Inglese: mother and father.
Francese:mère et père.
Spagnolo:madre y padre.
Tedesco:mutter und vater.
Portoghese:mae e pai.
Greco:μητέρα και πατέρας.
Olandese:moeder en vader
Russo:мать и отец
L'esperanto sarebbe l'unica "lingua" che attribuisce alla parola "mamma" una derivazione dal maschile.

Citazione:
patrio (patria)

"Patria",in italiano,deriva da ."terra dei padri".
A questa parola,come in Italiano,chissà perchè l'esperanto lascia lo stesso significato.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 15:06
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#73
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Quello che mi convinse da subito era la sua faciità e duttiità. es: da and- a radice per "terra", puoi ricavare tutti i vocaboi dell'area semantica: landano (chi abita in un territorio), samlandano (conterraneo), lando (territorio), landi (arrivare in un t.) ecc..

Cosa questa che avviene solo in esperanto, vero?...
_____________________________


Di persone che non conoscono l'esperanto e lo cassano fortissamente ne ho trovate ancora di più.

Come dire, visto che non lo parlate, statevi zitti. Ti sei mai fatto di ero? No? Allora non giudicare...
_____________________________

Casualmente ogni volta che si parla di Governi Universali, Religioni Universali, Lingue Universali spunta sempre fuori, casualmente, qualche Massone, che ovviamente si trovava da quelle parti per pura coincidenza.

Ovviamente...



L'esperanto sarebbe l'unica "lingua" che attribuisce alla parola "mamma" una derivazione dal maschile.

Perché l'Uomo Nuovo sarà un ibrido, l'avevi dimenticato?


PS: Pijombe N'gulou, kojomba!

Inviato il: 19/3/2006 15:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#74
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
Offline
"...Zamenhof era ebreo, e secondo l'Encyclopaedia Judaica (s. v. "Bialystok") alla sua famiglia appartenevano eminenti aderenti all'Haskole/Haskalah/Illuminismo ebraico. La concezione dell'esperanto era radicata nel miglior universalismo ebraico, per il quale i problemi del Popolo d'Israele (tra i quali c'era, all'epoca di Zamenhof, la frammentazione linguistica) si possono risolvere soltanto insieme con quelli dell'Umanità, e missione degli Ebrei è quella di affratellarla.
Con queste premesse, non c'è da stupirsi che l'Esperanto finisse nel mirino di Adolph Hitler, e con conseguenze tanto più tragiche in quanto la fioritura culturale della Repubblica di Weimar aveva giovato anche alla diffusione dell'Esperanto, soprattutto tra i ceti medi ed operai."

MOLTI SACCENTI PARLANO A VANVERA DI COSE CHE NON CONOSCONO E LA FORZA DEI LORO CONVINCIMENTI DERIVA DAL METICOLOSO LAVAGGIO DEL CERVELLO A CUI SI SONO SOTTOPOSTI
Inviato il: 19/3/2006 15:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#75
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 15:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#76
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
giulio957Citazione:
MOLTI SACCENTI PARLANO A VANVERA DI COSE CHE NON CONOSCONO E LA FORZA DEI LORO CONVINCIMENTI DERIVA DAL METICOLOSO LAVAGGIO DEL CERVELLO A CUI SI SONO SOTTOPOSTI


non c'è da stupirsi che l'Esperanto finisse nel mirino di Adolph Hitler, e con conseguenze tanto più tragiche

Stavo aspettando questa uscita.

Tra poco ci diranno che siamo pure antisemiti.
Vedo il rischio di questa ulteriore etichettatura molto vicino...
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 15:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Dusty
      Dusty
Re: Quale lingua per l'Europa?
#77
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
Messaggi: 2248
Offline
Pax:
Citazione:

Di persone che non conoscono l'esperanto e lo cassano fortissamente ne ho trovate ancora di più.
Come dire, visto che non lo parlate, statevi zitti. Ti sei mai fatto di ero? No? Allora non giudicare...


Scusa Pax, ma mi pare di non aver chiesto a nessuno di stare zitto.
Ho solo raccontato quella che è stata la mia esperienza fin'ora (non ho cominciato ad interessarmi di Esperanto all'inizio di questo thread) e proprio per questo ho chiesto se c'era qualcuno che, conoscendolo, lo criticasse, in modo da poterci parlare.
Anche Santaruina ha chiesto se c'è qualche massone con cui scambiare due parole, non mi sembra che abbia quindi implicitamente detto "quindi gli altri stiano zitti", no?

Per quanto riguarda la seconda parte della frase è proprio così: se voglio sapere cosa si prova a farsi di eroina lo chiedo ad un tossicodipendente (cosa che guarda caso ho fatto), non lo chiedo ad esempio ad un dottore.

Ciò non toglie che mi interessi conoscere il parere di tutti voi riguardo all'argomento (infatti seguo il thread con piacere) e vorrei poi introdurre una tematica collegata, ma sarà oggetto di altro post perchè ora sto scappando.

Saluti,
Dusty
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Inviato il: 19/3/2006 16:07
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  vulcan
      vulcan
Re: Quale lingua per l'Europa?
#78
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/1/2005
Da Sardigna
Messaggi: 2092
Offline
ho letto un pò di post ..e se non ho capito male .. l'esperanto non va giù a molti ..
comunque ...

una cosa e conoscere la lingua del "nemico" (pax).. altra cosa secondo me è invece considerare la lingua del nemico come la tua lingua ..!!

per quanto mi riguarda l'inglese non mi và giù per mille ragioni ..e non può considerarsi la lingua europea per eccellenza [per me non lo è].

.. a fare come le pecore che vanno tutte in una direzione non ci sto ...voi parlate pure l'inglese .. se volete, io parlo l'Italiano .. il francese e spagnolo ..

.. un lingua non è nè bella nè brutta ..serve solo a comunicare in modo efficace.. e diretto ...essa è una lingua morta fino a quando non la si parla ... come il cinese per noi d'altra parte ...basta iniziare a parlarla e usarla che essa diviene cosa viva e vegeta.. essa si trascinerebbe dietro la cultura parziale dei popoli e strada facendo si mescolerebbe ed evolverebbe con essa...

la storia dell'esperanto invece a me ha sempre attratto molto .. anzi ho deciso di impararla ...
…corro subito ...

Gli inglesi !! Si ritengono pressocchè fuori dall'Europa... e noi dovremmo considere l'inglese la lingua europea per eccellenza? ..

Non accettano l'Euro .. figuriamoci se accetterebbero l'esperanto ....

Esperanto faciligas la amikecon.
_________________
"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Inviato il: 19/3/2006 16:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#79
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Gli inglesi !! Si ritengono pressocchè fuori dall'Europa... e noi dovremmo considere l'inglese la lingua europea per eccellenza? ..

Scusa Vulcan, ma stai uscendo dal seminato: qui nessuno dice che l'inglese deve diventare la lingua ufficiale europea, né che l'esperanto deve essere "proibito".
Ripeto che per me, visto quello che ci costa, l'Europa unita dovrebbe farci il piacere di tradurre tutto in tutte le lingue, se davvero ha interesse a preservare la pluralità.
È evidente altresì che ci sono gruppi di potere che tentano di indirizzare la questione a loro vantaggio.

a storia dell'esperanto invece a me ha sempre attratto molto .. anzi ho deciso di impararla ...

Sinceramente, giudico molto più proficuo e sensato imparare qualsiasi altra lingua, visto che oltre ad un idioma ti permette ti impadronirti di altre tradizioni e culture.
Pensa quanto meglio potresti capire la cultura, che so, cinese, o russa, se conoscessi queste lingue.

Comunque, giudizio personale, l'esperanto è di una bruttezza rara, a me sembra l'albanese parlato da un dislessico, ma tutti i gusti sono gusti, ovviamente.
Inviato il: 19/3/2006 16:31
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#80
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
.. a fare come le pecore che vanno tutte in una direzione non ci sto ...voi parlate pure l'inglese .. se volete, io parlo l'Italiano .. il francese e spagnolo ..

Vulcan,le lingue del "nemico" sono anche il francese e lo spagnolo,se vogliamo dirla tutta.
Ma i popoli hanno conservato comunque una struttura di linguaggio propria della loro cultura precedente l'introduzione di quelle ritenute "ufficiali".

In Fiandra,ad esempio,il fiammingo è una delle lingue ufficiali.
Così come il gaelico,in molte regioni dell'Irlanda e della Scozia.
E' ancora vivissimo il "gallese".
Penso inoltre ad alcuni dialetti della regione basca,e al galiziano.
In Francia,all'occitano,ancora in uso in molte regioni francesi.
E al bretone.

Leggi questo documento.

"Se da un lato l'Unione Europea dichiara che "tutte le lingue comunitarie sono uguali", dall'altro cresce la consapevolezza che la diversità linguistica è un patrimonio prezioso che tuttavia richiede molti sforzi per essere preservato. Da più parti arriva l'allarme: molte lingue stanno sparendo!"

"Se da un lato vi sono lingue minoritarie che hanno ottenuto lo status di lingue ufficiali, come ad esempio il basco, il catalano e il galiziano in Spagna, o che sono tutelate da apposite leggi come il Gallese nel Regno Unito o le lingue Sami in Norvegia, Svezia e Finlandia, vi sono dall'altro altre lingue che stanno riscontrando molte difficoltà nel confronto con le lingue ufficiali, vedi ad esempio il sorbiano in Germania. Le politiche linguistiche adottate ad esempio da Francia e Grecia sono volte all'eradicazione di tutte le altre lingue presenti nei loro territori."

" Meglio allora, come sostengono alcuni, scegliere una sola lingua, che diventi lingua franca della comunicazione internazionale?"


Anche se vogliamo considerare strumentale l'interesse dell'UE alle lingue non ufficiali (dico "se",perchè per me è strumentale),non possiamo prescindere dal fatto che l'esperanto darebbe il colpo di grazia a chi ancora proclama la preziosità delle varie lingue,e dei dialetti.

Tra l'altro,la lingua del "nemico" è anche la lingua del popolo che potenzialmente subisce lo stesso nostro "nemico".
E' come dire che se l'impero USA è il "nemico",allo stesso modo ci è nemico il popolo che parla la sua lingua.
E' un discorso che non regge.

Ripeto:il problema non è la lingua,ma il POTERE.
L'esperanto si pone come "risolutore" di contraddizioni che invece vanno affrontate.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 17:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#81
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Per curiosità voglio proprio vedere se una zucca vuota come la mia riesce ad
apprendere l'esperanto a mezzo pc,se ci riesco io allra poi ne riparliamo Vulcan,magari io e te,sai che risate!
Io so tradurre,vocabolario alla mano,inglese,francese e tedesco,ma parlarlo niente,perchè ho come un blocco mentale,mi scappa da ridere e non mi riconosco.
Domanda: nel link segnato è specificata anche la pronuncia o si parla come si scrive?
Curiosa come una scimmia
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/3/2006 18:24
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#82
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Conosci il corso kirek? Te lo consiglio.Comunque se vuoi un assaggio visita il mio sito www.xenteam.it/eo (per alcune cose non lo aggiorno da un po')
_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 20:36
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#83
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Dal sito xenteam.it:

L'esperanto è una lingua sviluppata per facilitare la comunicazione tra popoli di culture differenti: la sua grammatica è semplice e priva d'irregolarità, tale da poter essere appresa in poco tempo ed utilizzata molto facilmente.

Ma se tutte le lingue conosciute presentano irregolarità, non ci sarà un motivo? Magari, agli uomini, le irregolarità piacciono...
Inoltre, visto che il linguaggio influenza pesantemente il pensiero, è facile immaginare dove ci può condurre l'assenza di irregolarità.

Ma cosa lo rende più internazionale del francese, dell'inglese o del russo? Presentato nel 1887, l'esperanto è da intendersi specificamente come lingua per un uso internazionale e interculturale, pensata affinchè i suoi fruitori possano comunicare equamente, poiché nessuno di loro ricorre alla propria lingua nativa.

Il fatto che non la parli nessuno lo rende più internazionale? Semmai lo rende più alieno!

Zamenhof (nella foto a fianco), il suo iniziatore, partendo dal russo, dal polacco, dal tedesco, dal francese, dal latino, dal greco classico, dall'inglese, dall'italiano e dallo spagnolo, ne ha preso il meglio e lo ha strutturato in un insieme unitario.

"Ne ha preso il meglio" è un dogma, o sbaglio?

Inviato il: 19/3/2006 20:48
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#84
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
ho letto alcune cose in esperanto e ci ho visto un miscuglio di vocaboli di altre lingue ma quello che al momento è saltato all'occhio è questo:

Senza iscrizione, non è possibile completare il corso e ricevere l'attestato di partecipazione, valido anche come credito formativo.

Ho una figlia che frequenta il III° liceo linguistico maxsperimentale(ovvero liceo classico + inglese,francese e spagnolo) e la parolina magica "credito formativo"
mi alletta perchè pare sia indispensabile alla scuola così come è congegnata ora.
(tralascio i commenti sui debiti/crediti per non prendere il malox)
Chiedo consiglio,al di là delle ideologie,teoremi ed altre perplessità che ho anch'io.
Essendo molto concreta,vado al sodo: da quanti è parlata questa lingua?
ci sono possibilità di impiego in più?
sono effettivamente riconosciuti questi crediti?
E' una lingua parlata solo nell'ambito della UE (palazzo,parlamento,uffici) ?
Avere nozioni in più non ha mai fatto male a nessuno,un detto proverbiale dice:
impara l'arte e mettila da parte.
Al di là dell'ironia(sempre ben accetta) gradirei delle risposte serie.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/3/2006 21:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#85
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Dal sito xenteam.it:


Ma se tutte le lingue conosciute presentano irregolarità, non ci sarà un motivo? Magari, agli uomini, le irregolarità piacciono...


Specialmente quando le devi studiare

Citazione:



"Ne ha preso il meglio" è un dogma, o sbaglio?


No, semplicemente la mia opinione (anche se potevo metterla meglio)



_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 22:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#86
So tutto
Iscritto il: 18/3/2006
Da TERAMO
Messaggi: 11
Offline
Citazione:


Chiedo consiglio,al di là delle ideologie,teoremi ed altre perplessità che ho anch'io.
Essendo molto concreta,vado al sodo: da quanti è parlata questa lingua?



Da qualche milione di persone sparse in tutte il mondo, considerando che la UEA ha iscritti in tutti i continenti ecc.... Per i posti di lavoro non so: .
Per quanto riguarda ti posso dire che è stato provato il suo valore propedeutico e che tra gli esperantisti esistono comodità come il Pasporta Servo, tramite cui giro il mondo [VIVU ESPERANTO! KAJ VIVU LA PASPORTA SERVO!]

_________________
"Toute discussion théorique est vaine: L'ESPERANTO FUNCTIONNE." (A. Meillet)

"La chiave della lingua comune perduta nella torre di Babele non può essere ritrovata che attraverso l'uso dell'esperanto." (Jules Verne)
Inviato il: 19/3/2006 22:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#87
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

L' ESPERANTO E L'UNESCO

In due occasioni la Conferenza Generale dell'Unesco ha adottato una risoluzione speciale dedicata alla lingua internazionale esperanto:

* nella IV, svoltasi a Montevideo (URUGUAY) nel 1954; da allora l'Universala Esperanto-Asocio (UEA) è partner consultivo dell'Unesco ;

* nella XXIII, svoltasi a Sofia (BULGARIA) nel 1985 (Leggi la RISOLUZIONE).

Nel 1977 il Direttore Generale dell'Unesco, Amadou Mahtar M'Bow, ha aperto il 62 Congresso Universale d'esperanto. Nel 1993 la XXVII Conferenza Generale ha nuovamente discusso sull'esperanto, ma la risoluzione favorevole presentata dall'Italia non è arrivata alla votazione ed è rimasta a livello di "documento di lavoro".

L'UEA (Universala Esperanto-Asocio) ha inoltre uno status consultivo con l'Unicef ed il Consiglio d'Europa.
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 19/3/2006 22:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Quale lingua per l'Europa?
#88
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
ROSA NEL PUGNO: ESPERANTO TRA LE BATTAGLIE DELLA ROSA NEL PUGNO


ROMA - 10 NOV: I dirigenti della Federazione dei giovani Socialisti e dell’Associazione Radicale “Esperanto” si sono incontrati nella sede del Partito Radicale. [...]

Pertanto hanno deciso di studiare iniziative congiunte in ambito italiano ed europeo per lanciare una vera e propria campagna esperantista affinché la prospettiva ‘scandalosa’ dell’adozione della Lingua Internazionale come lingua federale europea sia tra le battaglie politiche e programmatiche della “Rosa nel Pugno”: a cominciare dal sostegno all’iniziativa legislativa di alcuni parlamentari del centrosinistra d’introdurre l’insegnamento dell’esperanto tra le lingue straniere insegnate a scuola.


Dopo il rientro dolce l'esperanto.
Allora Pannella lo fa apposta.

Blessed be

p.s.: a scanso di equivoci, l'esperanto con il rientro dolce con il club di roma con l'unesco non c'entrano nulla.
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 19/3/2006 22:40
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  vulcan
      vulcan
Re: Quale lingua per l'Europa?
#89
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/1/2005
Da Sardigna
Messaggi: 2092
Offline
Citazione:
fiammifer-Vulcan,magari io e te,sai che risate!



Mi pensas ke estas bona ideo.

io ho già iniziato..
_________________
"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Inviato il: 19/3/2006 22:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#90
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Vulcan mi sembra un maccheronico spagnolo

Io domani provo,perchè devo far usare il programma a mio marito,altrimenti impallo il pc
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/3/2006 22:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<123456>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA