Da quest'ultimo passaggio deduco che concordi con me che la divinità è stata, come dire?, allontanata, resa irraggiungibile dall'uomo. Si è creata una barriera tra l'uomo e Dio. Si fa credere che l'uomo resterà tale per l'eternità, negando l'evoluzione, che ha come mèta finale proprio l'identificazione, l'uguaglianza con Dio.
shm:
...era proprio questo il concetto che ho intravisto nel tuo commento sopra, anche se io credo che dall'antichità ad oggi, nel culto religioso l'uomo abbia concepito di umanizzare la divinità a partire dall'introduzione del mito nella storia. Divinità e uomo sono inscindibili: il sacro è aspetto integrante del pensiero umano, perciò credo che non sia possibile allontanare la concezione di Dio dall'uomo e che l'uomo possa trovare un'alternativa appagante come il culto religioso. C'è un'evoluzione e in questa evoluzione gli elementi sono sempre 2: l'uomo e Dio. Per rappresentare meglio ciò che scrivo si può riflettere sulla necessità dell'umanesimo fino al pensiero massonico dove, per principio, il tentativo è quello di divinazzare l'uomo per mezzo della ragione. Ma gli elementi sono sempre 2: divinità e uomo... Umanizzare la divinità come evoluzione obbligata e divinizzare l'uomo come evoluzione forzata: non so cosa sia peggio...
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John) 9/11 anomalies
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