Tesina sull'11 settembre - 2a parte
content="text/html; charset=windows-1252"> “Odiare i mascalzoni è cosa molto nobile”
style="text-align: left; width: 800px; margin-left: auto; margin-right: auto; font-family: Times New Roman;" border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
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lang="it-IT">Parte 2 lang="it-IT">La Pearl Harbor del XXI secolo
2.1 Introduzione lang="it-IT"> Come spiegato nell’introduzione, è difficile far filtrare un’informazione non allineata attraverso quegli stessi media gestiti da soggetti che non hanno alcun interesse a farla circolare. Questa è senz’altro la causa principale del generale disinteresse alla valutazione critica riguardo le vicende dell’11 settembre. Cause secondarie rivestono carattere psicologico: alcune persone tendono scientemente a non informarsi o a rigettare a priori alcuni o tutti i dubbi e gli approfondimenti sulle vicende di quel giorno, forse per autocensura, forse per paura di scoprire che i governi non hanno raccontato loro tutta la verità. Solo attraverso la dettagliata ricostruzione degli eventi occorsi, sorgerebbero spontaneamente innumerevoli interrogativi e legittimi dubbi sulla versione ufficiale stilata dalsize="4"> National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States1 e dal National Institute of Standards and Technology (NIST)2,3,4,5 lang="it-IT"> Le numerose zone oscure, le omissioni, le contraddizioni e le assurdità messe all’atto da questi enti governativi richiamano un passo de “I promessi sposi”, laddove Manzoni entra in dettagli che si prestano in modo intercambiabile alla descrizione delle circostanze correnti. La scena è tratta dal secondo capitolo in cui Don Abbondio, non avendo il coraggio di rivelare a Renzo la verità, e cioè che gli era stato ordinato dai bravi di non celebrare il suo matrimonio, farcisce la conversazione con le più disparate scuse e, in extremis, col latino, lingua sconosciuta al povero Renzo. Non è difficile trasportare questa scena ai giorni nostri: Renzo rappresenta il popolo ingenuo che, chiedendo spiegazioni, viene rimpinzato e travolto da una montagna di dati, grafici, numeri e concetti appartenenti al linguaggio scientifico, a lui sconosciuto; ma l’obiettivo principale era solo confonderlo. Infatti, esaminando le conclusioni tratte dalle commissioni d’indagine, ci si rende ben presto conto che sono insensate e assolutamente prive di reale fondamento scientifico. style="text-indent: 0.49in; margin-bottom: 0in;" align="JUSTIFY" lang="it-IT"> Moltissimi e qualificati ricercatori indipendenti hanno analizzato a fondo la questione, ricostruendo una vasta e complessa ragnatela. Una miriade di aspetti la cui esposizione esaustiva non può essere compressa nello spazio che ci è concesso, per cui verranno presentati in questo contesto solamente gli aspetti della versione ufficiale rimasti ancora oggi irrisolti. lang="it-IT"> Per comodità e semplificazione i fatti eclatanti legati all’11 settembre possono essere suddivisi in quattro sezioni: il Pentagono, il “quarto aereo”, il World Trade Center e i terroristi.
2.2 Il Pentagono lang="it-IT"> Alle 08:56 di Washington, viene perso di vista dai radar il volo American Airlines 77, un Boeing 757 che si dirigeva a Los Angeles, dopo che i dirottatori avevano spento il transponder. La rotta fu invertita verso il Pentagono e dopo 41 minuti, alle 09:37, si schiantò sulla facciata più a ovest del Pentagono alla velocità di 850 km/h dopo aver colpito cinque pali della luce e danneggiato un camion generatore parcheggiato di fronte alla facciata. Secondo la ricostruzione ufficiale, l'aereo si schiantò all'altezza del primo piano formando un angolo con la parete di circa 40° e avente un’angolazione rispetto al suolo di 5° a sinistra. Dopo alcuni minuti, infine, la parete danneggiata, larga circa 20 metri, crollò, ma alcune fotografie scattate subito dopo l'impatto rivelano come il varco originario fosse di dimensioni nettamente inferiori. Le vittime totali tra passeggeri e funzionari del Pentagono furono 189. lang="it-IT"> In seguito emersero foto e testimonianze che contraddissero questa versione dell’attacco al Pentagono. Di seguito sono illustrate le principali incongruenze: lang="it-IT">1) Alcune foto scattate pochi istanti dopo l’impatto ritraggono il prato antistante al punto di collisione intonso, senza bruciature e senza rottami. Ci si trova innanzi ad uno scenario ambiguo: anche nel peggiore degli incidenti aerei ci si aspetterebbe di trovare pezzi riconoscibili di fusoliera, i motori, il carrello, la coda, ecc… E invece lo scenario era questo:
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color="#000000">style="border: 1px solid ; width: 378px; height: 242px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/911-Tesina_ultimata_html_4b27e10f.jpg" name="graphics3" align="left" hspace="12">
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color="#000000">style="border: 1px solid ; width: 366px; height: 238px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/911-Tesina_ultimata_html_md5a50a6.jpg" name="graphics2" align="left" hspace="12"> |
lang="it-IT"> In seguito sono state diffuse altre foto che effettivamente ritraevano dei pezzi di rottame, ma erano così pochi e così piccoli da risultare impossibile ricondurli al volo 77. Altrettanto ambigua è la figura 3 che ritrae due persone non meglio identificate che tengono, senza apparente fatica, a mani nude rottami cocenti mentre il Pentagono è ancora in fiamme:
lang="it-IT">style="width: 726px; height: 339px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/tesina1.jpg">
lang="it-IT">2) Secondo la versione ufficiale l’aereo 77 si sarebbe avvicinato al Pentagono dal lato sud della stazione di rifornimento Citgo, situata a poche decine di metri di distanza dall’edificio, tranciando di netto cinque pali della luce. Parecchie testimonianze, tuttavia, discordano con questa traiettoria e indicano che l’aereo si avvicinava dal lato nord della stazione Citgo, come disegnato in figura 4, evento confermato da ulteriori testimoni1. La differenza non è di poco conto poiché questa seconda traiettoria avrebbe reso impossibile lo scontro coi pali della luce (quelli sull’autostrada, nella parte destra della Figura 4), e, soprattutto, avrebbe causato danni completamente diversi da quelli ufficialmente riconosciuti:
lang="it-IT">src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/tesina2b.jpg">
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alt="" style="border: 1px solid ; width: 274px; height: 414px;" name="graphics8" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/911-Tesina_ultimata_html_m618f9311.jpg" align="left" hspace="12"> |
Il C-Ring Hole (figura a sin.) accennato in Figura 5 e Figura 6 è il misterioso buco presente all’altezza del terzo anello, ma la posizione è compatibile solo con la traiettoria ufficiale che, tuttavia, non corrisponde a quella delineata dalle testimonianze. align="JUSTIFY" lang="it-IT">3) Tutti i passeggeri (dirottatori compresi) e le vittime del Pentagono sarebbero stati riconosciuti tramite esame di DNA2. Le temperature che si raggiungono con la combustione di cherosene, però, superano i 100°, temperatura di soglia oltre la quale il DNA si sfalda a causa della dissoluzione dei legami idrogeno che tengono insieme i due filamenti di nucleotidi. align="JUSTIFY" lang="it-IT">4) C’è infine una curiosa intervista di Lloyde England, il tassista che sarebbe stato colpito da uno dei pali della luce size="2"> tranciati dal volo 77, in cui, supponendo che la telecamera fosse spenta, fornisce inavvertitamente dettagli in netto contrasto con le dichiarazioni fatte il giorno degli attentati. A telecamera accesa, però, cambia completamente versione dei fatti e rigetta ostinatamente le affermazioni fatte poco prima. A fine intervista, credendo nuovamente di non essere registrato, confessa che la vicenda dei pali della luce era stata tutta una messa in scena pianificata3.
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2.3 Il “quarto aereo” lang="it-IT"> L'11 settembre 2001, alle 09:28 il volo United Airlines 93 (UA-93), un Boeing 757-200 con a bordo soltanto 37 passeggeri, venne dirottato e si schiantò alle 10:03 (ora locale) in un campo di Shanksville, Pennsylvania. style="text-indent: 0.49in; margin-bottom: 0in;" align="JUSTIFY" lang="it-IT">La Commissione di Indagine sull'11/9 ha stabilito che l’obiettivo di questo quarto aereo pare che fosse la Casa Bianca o il Congresso, ma grazie alla coraggiosa ribellione dei passeggeri, i quali, dopo aver saputo degli attacchi alle Torri Gemelle e che anche il loro aereo sarebbe stato utilizzato per un altro attacco terroristico, decisero di fare irruzione nella cabina di pilotaggio, di afferrare i comandi e di dirigere l'aereo contro il suolo. Un’altro scenario preso in considerazione dalla Commissione, nell’ipotesi di impossibilità di accesso dei passeggeri alla cabina, consisteva nel fatto che i dirottatori, avendo capito che sarebbero stati comunque sopraffatti, avessero deciso loro stessi di schiantarsi. lang="it-IT"> Questa ricostruzione risulta molto strana a fronte delle foto e delle testimonianze circa l’aspetto più emblematico e misterioso dell’11 settembre. Esaminiamo i particolari: lang="it-IT">1) Le dimensioni della buca causata dallo schianto dell’aereo sono incontrovertibilmente troppo piccole per contenere le dimensioni dello UA-93:
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