La Auschwitz del Vaticano - 3a parte
| alink="#ee0000" link="#0000ee" vlink="#551a8b">
style="color: rgb(255, 204, 51); font-family: Helvetica,Arial,sans-serif;"> style="text-align: left; width: 800px; color: rgb(0, 0, 0); font-family: Helvetica,Arial,sans-serif; margin-left: auto; margin-right: auto;" border="1" cellpadding="5" cellspacing="2"> | style="vertical-align: top; background-color: rgb(255, 255, 255);">
style="font-weight: bold;">LA AUSCHWITZ DEL VATICANO
Terza parte
style="font-weight: bold;">L'ALLEANZA FRA CHIESA E USTASHA
LE COLPE DI STEPINAC E DEL CLERO CATTOLICO IN CROAZIA
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;" border="1" cellpadding="2" cellspacing="2"> | style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3491">ARTICOLO E
COMMENTI
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=136">PRIMA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=137">SECONDA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=138">TERZA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=139">QUARTA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=140">QUINTA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=141">NOTE E
RIFERIMENTI
style="font-weight: bold;">L'ALLEANZA FRA CHIESA E USTASHA
style="font-weight: bold;">
Insieme all'alleanza fra Chiesa e nazi-fascismo erano nate anche le prime strategie congiunte fra Roma e Berlino per riconquistare la Croazia e ristabilire il "baluardo cattolico" a est dell'Italia. Come vedremo in seguito, questa strategia prevedeva la partecipazione attiva del clero cattolico, e soprattutto dei frati francescani.
style="width: 164px; height: 230px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/pavelic2.jpg" align="left" hspace="5" vspace="5">style="font-weight: bold;">alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/step1.jpg" align="right" hspace="5" vspace="5">L'idea centrale fu la creazione di una "quinta colonna" sul territorio croato, che fosse pronta ad intervenire di sorpresa, alla prima occasione utile. L' "occasione utile" sarebbe stata l'invasione armata della Jugoslavia da parte di tedeschi, avvenuta nella primavera del 1941. Determinante fu infatti il "tradimento" dei corpi Ustasha già presenti sul territorio, che gettarono lo scompiglio nelle retrovie dell'esercito jugoslavo, tagliando i collegamenti, bloccando i rifornimenti, e massacrando interi battaglioni con agguati improvvisati.
Da parte sua l'Italia aveva dato protezione ad Ante Pavelic - che era ricercato dalla Francia per l'assassinio del re Alessandro a Marsiglia - durante il periodo di preparazione, mentre addestrava militarmente i futuri Ustasha nelle vicinanze del confine jugoslavo.
Quattro giorni dopo l'invasione dei tedeschi, Pavelic si trasferì ufficialmente in Croazia, dove Hitler lo mise a capo style="font-weight: bold;">dello stato-fantoccio chiamato Repubblica Indipendente di Croazia.style="font-weight: bold;">
Uno dei primi a dargli il benvenuto fu l'arcivescovo di Zagabria, Mons. Alojsius Stepinac, che si recò personalmente a stringergli la mano. Così Stepinac accolse l'arrivo di Pavelic a Zagabria: size="4">
style="text-align: left; width: 90%; background-color: rgb(255, 255, 204); margin-left: auto; margin-right: auto;" border="1" cellpadding="2" cellspacing="2"> | style="font-weight: bold;">"Dio, che dirige il destino delle nazioni e controlla il cuore dei Re, ci ha dato Ante Pavelic, e ha portato il leader del popolo amico e alleato, Adolf Hitler, a usare le sue truppe vittoriose per disperdere l'oppressore... Gloria a Dio, la nostra gratitudine ad Adolf Hitler, e la nostra fedeltà al nostro Poglavnik, Ante Pavelic". [3-1] |
Dopodichè organizzò un pranzo di benvenuto per gli Ustasha che rientravano dai campi di addestramento all'estero.
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/jsn7b-800.jpg">
style="text-align: left; width: 788px; margin-left: auto; margin-right: auto; height: 108px;" border="1" cellpadding="2" cellspacing="2"> | style="vertical-align: top; background-color: rgb(230, 230, 230); text-align: left;">style="font-weight: bold;">A SINISTRA, SOPRA: L'arcivescovo Stepinac festeggia con una colazione un gruppo di emigranti Ustasha al ritorno dai campi speciali in Italia e Ungheria. A SINISTRA, SOTTO: L'arcivescovo Stepinac e Pavelic in conversazione amichevole. A DESTRA, SOPRA: L'arcivescovo Stepinac e altri dignitari ecclesiastici attendono Ante Pavelic, il suo governo e i suoi delegati sul sagrato della cattedrale di S. Marco a Zagabria, per la messa rituale in occasione dell'apertura del parlamento, nel 1942. A DESTRA, SOTTO: Pavelic arriva alla cattedrale di Zagabria nel giorno dell'apertura del parlamento croato, e viene ricevuto dall'arcivescovo Stepinac.style="font-style: italic;">
|
style="font-weight: bold;">style="font-weight: bold; color: rgb(0, 0, 0);">
style="font-weight: bold;">
alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/as1.jpg">
style="font-weight: bold;">
style="width: 726px; height: 387px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/pavelicnuns.JPG">
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/041b.jpg">
Come
scrive Karlheinz Deschnerstyle="font-weight: bold;">, in Croazia riecheggiava la stessa
retorica di stampo crociato, fanatica e fratricida, già sentita
in Spagna nel 1936:
href="http://www.edizioniariele.it/cogito_02.htm">
style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;"> style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="text-align: center; vertical-align: middle; background-color: rgb(102, 102, 102);">style="width: 169px; height: 240px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/deshner2.jpg">
| style="vertical-align: middle; background-color: rgb(255, 255, 204);">style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;">
"Vescovi
e preti sedevano nel Sabor, il
parlamento ustasa. Religiosi fungevano da ufficiali della guardia del
corpo di Pavelic. I cappellani ustasa giuravano ubbidienza dinanzi a
due candele, un crocifisso, un pugnale ed una pistola. I Gesuiti, ma
più ancora i Francescani, comandavano bande armate ed
organizzavano massacri: "Abbasso i Serbi!". Essi dichiaravano giunta
"l'ora del revolver e del fucile"; affermavano "non essere più
peccato uccidere un bambino di sette anni, se questo infrange la legge
degli ustasa". "Ammazzare tutti i Serbi nel tempo più breve
possibile": questo fu indicato più volte come "il nostro
programma" dal francescano Simic, un vicario militare degli Ustasa.
Francescani erano anche i boia dei campi di concentramento. Essi
speravano, nella "Croazia Indipendente", in quello "Stato cristiano e
cattolico", la "Croazia di Dio e di Maria", "Regno di Cristo", come
vagheggiava la stampa cattolica del paese, che encomiava anche Adolf
Hitler definendolo "crociato di Dio". [
3-7]
style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;">
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/JSN4.jpg">
style="text-align: left; width: 712px; margin-left: auto; margin-right: auto; height: 37px;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(230, 230, 230); text-align: left;">Ante
Pavelic con l'episcopato della Chiesa
cattolica ad un ricevimento in occasione del suo compleanno.
style="width: 720px; height: 492px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/nunsmarch.jpg">
style="text-align: left; width: 707px; margin-left: auto; margin-right: auto; height: 37px;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(230, 230, 230); text-align: left;">Suore
marciano con i
legionari nazisti croati (Ustasha).
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(218, 234, 218);">
style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;">style="font-weight: bold;">(... continua)
L'organizzazione
dei Crociati era diretta
in modo centralizzato da Zagabria. L'arcivescovo Stepinac confermava
personalmente la
scelta dei suoi capi.
A presidente dell'organizzazione Stepinac
aveva
messo il noto fascista dottor Dr. Feliks Niedzielski, e come primo
curato e
vicepresidente
aveva nominato monsignor Milan
Beluhan.
style="font-weight: bold;">La
commissione di inchiesta ha accertato
che nel periodo precedente la guerra molte chiese e monasteri cattolici
della Jugoslavia servirono come sede per incontri segreti degli
Ustasha. Per citarne solo alcuni, gli incontri fra il leader del
movimento illegale ustasha in Jugoslavia e i delegati di Pavelic
dall'Italia e dalla germania si tenevano nel monastero francescano di
Cuntic.
I
preti
occupavano posizioni di grande responsabilità
nell'organizzazione illegale ustasha.
style="font-weight: bold;">(continua ...)style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;">
In proposito lo storico Dusan Batakovic ha
scritto:
style="text-align: left; width: 90%; background-color: rgb(255, 255, 204); margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
style="width: 157px; height: 196px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/batak.jpg">
|
style="font-weight: bold; font-style: italic;">"L'alto clero della Chiesa cattolica croata aveva stabilito una aperta collaborazione con le autorità Ustasha. Alla sua guida c'era l'arcicvescovo di Zagabria Mons. Alojzije Stepinac, che salutò la creazione del nuovo stato e diede la benedizione ad Ante Pavelic. La maggior parte dei vescovi cattolici style="font-style: italic;">(style="font-weight: bold; font-style: italic;">Mons. Saric di Sarajevo, Mons. Bonefacic di Split, Mons. Pusic di Hvar, Mons. Srebrenic di Krk, Mons. Buric di Senj, Mons Aksamovic di Djakovo, Mons Garic di Banja Luka, Mons. Mileta di Sibenik) hanno lavoratro attivamente per propagare il regime Ustasha, e un certo numero di preti e di suore portava l'uniforme Ustasha, soprattutto i francescani della Bosnia che non fecero nulla per nascondere la loro partecipazione ai crimini.style="font-style: italic;">"style="font-weight: bold; font-style: italic;"> [3-8] |
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(218, 234, 218);">
style="font-weight: bold;">( ... continua)
Molti
approfittavano le loro
privilegi come preti per operare come servizio di corriere fra le varie
organizzazioni ustasha, altri addirittura organizzavano segretamente
gruppi ustasha. Il prete della diocesi di Ogulin, Ivan Mikan, era il
principale organizzatore delle
attività ustasha di Ogulin.
In una petizione al
Ministro dell'Agricoltura del 7 maggio'42, il
dottor Berkovic vantava i seguenti servizi
resi alle
organizzazioni Ustasha: "Durante
14 anni passato come prete a Drnis, la mia parrocchia era letteralmente
la casa degli Ustasha, era il punto di incontro degli Ustasha, non solo
della nostra regione, ma di tutti quelli che venivano nella zona per
organizzare le attività degli Ustasha..."
style="font-weight: bold;">
style="font-weight: bold;">I
più alti livelli della gerarchia cattolica intrattenevano tutti
attività simili. L'arcivescovo di Sarajevo, Ivan Saric,
incontrò i
leader Ustasha in Sud America, e ne parlò apertamente su
Katolicki
Tjednik del 18 maggio 1941. In
uno dei suoi viaggi in Vaticano, nel 1938, Saric incontrò
Pavelic,
nella Basilica di S.Pietro, e in seguito gli dedicò un poema che
comparve su tutte le più importanti pubblicazioni cattoliche.
style="font-weight: bold;">(continua ...)
"ODE AL POGLAVNIK"style="width: 562px; height: 771px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/povoda2.jpg">
Dall'
"Ode al Poglavnik" dell'Arcivescovo
di Sarajevo leggiamo: "Il
poeta
ti ha
incontrato nella Città Santa, style="font-weight: bold;">
nella
basilica di S.
Pietro, la tua presenzaera
limpida come
quella della patria natìa.Che
Dio
onnipotente
sia con te, in
modo
che tu
possa portare a termineil
tuo
compito
sublime!Idolo
dei
croati, tu
difendi gli antichi diritti sacri.Tu
ci
difenderai
dall'ingordigia dei giudei con
tutti
i loro
soldi, i miserabili che volevano vendere
le
nostre
anime e tradire i nostri nomi.Proteggi
le nostre
vite dall'inferno, dal
marxismo e dal
bolscevismo."
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/jasen6-800.jpg">
Ante
Pavelic era noto per una tale crudeltà da aver
impressionato gli stessi caporioni nazisti che lo visitavano.
Sulla sua scrivania Pavelic usava tenere un cestino con
gli occhi che erano stati cavati alle vittime prima di venire sgozzate,
asfissiate o uccise a martellate. Quella che
sembrerebbe a prima vista una semplice leggenda metropolitana è
stata confermata da diverse fonti, fra cui lo
scrittore italiano Curzio Malaparte:
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(51, 51, 51);">style="width: 164px; height: 268px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/kaputt2.jpg">
| style="vertical-align: middle; background-color: rgb(255, 255, 204);">style="font-style: italic;">"Mentre
si parlava,
io osservavo un paniere di vimini posto sulla
scrivania, alla sinistra del Poglavnik. Il coperchio era sollevato, si
vedeva che il paniere era colmo di frutti di mare, così mi
parvero, e
avrei detto di ostriche, ma tolte dal guscio, come quelle che si vedono
talvolta esposte, in grandi vassoi, nelle vetrine di Fortnum and Mason,
in Piccadilly a Londra. Casertano (ministro italiano a Zagabria, ndr)
mi guardò, stringendo l'occhio: "Ti piacerebbe, eh, una bella
zuppa di
ostriche!". "Sono ostriche della Dalmazia?", domandai al Poglavnik.
Ante Pavelic sollevò il coperchio del paniere e mostrando quei
frutti
di mare, quella massa viscida e gelatinosa di ostriche, disse
sorridendo, con quel suo sorriso buono e stanco: " style="font-style: italic;">E' un
regalo dei miei fedeli
ustascia: sono venti chili di occhi umani"
style="font-weight: bold;">C. Malaparte, Kaputt, pag.429.
style="width: 143px; height: 268px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/15b.jpg">
|
style="font-weight: bold;">Questo era l'uomo che Stepinac ricevette e
benedisse nella cattedrale di Zagabria, e poi sostenne finchè
rimase al potere,
incitando il clero e il popolo croato a seguire le sue orme. Sotto a
destra: Stepinac, che era anche il più alto cappelllano militare
dell'esercito di Pavelic, porge visita al dittatore per gli auguri di
buon anno indossando la medaglia degli Ustasha.
style="font-weight: bold;">style="font-weight: bold;">style="font-weight: bold;">alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/2steppav.jpg">
style="font-weight: bold;">style="font-weight: bold;">In proposito, nell'introduzione
al libro "l'Arcivescovo del
genocidio" di Marco Aurelio
Rivelli leggiamo:
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; background-color: rgb(51, 51, 51);">style="width: 157px; height: 234px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/library/riv2.jpg">
| style="vertical-align: middle; background-color: rgb(255, 255, 204);">style="font-weight: bold; font-style: italic;">"Interrogato durante il
suo processo
sul perché avesse accettato l’onoreficenza degli Ustasha,
Stepinac non
si vergognò di rispondere che style="font-weight: bold; font-style: italic;">«…se
avessi rifiutato la massima onorificenza militare ustaša, sarebbero
successe delle cose ancora più terribili… Noi abbiamo stabilito
in modo
chiaro i principî delle conversioni, gli ortodossi erano liberi e
nello
stato spirituale di convertirsi o meno»style="font-weight: bold; font-style: italic;">, senza rendersi conto
della
plateale contraddizione: infatti, il pubblico ministero gli
contestò
che non era pensabile che un uomo del suo rango non potesse rifiutare
un’onorificenza per timore di cose terribili, laddove, a dire dello
stesso Stepinac, perfino i serbi potevano style="font-weight: bold; font-style: italic;">liberamentestyle="font-weight: bold;">
scegliere senza conseguenze se diventare
ortodossi o meno. Il vile Stepinac non rispose." [3-9]
style="text-align: left; width: 730px; margin-left: auto; margin-right: auto; height: 63px;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: middle; background-color: rgb(218, 234, 218);">
NOTA:
Quella presentata finora
è solo una parte dei capi
d'accusa contro Stepinac
citati dal documento dell'Ambasciata
jugoslava, che invitiamo a leggere per intero. href="http://www.hartford-hwp.com/archives/62/123.html">LINK
style="text-align: left; width: 90%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
border="1" cellpadding="2" cellspacing="2">
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3491">ARTICOLO
E
COMMENTI
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=136">PRIMA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=137">SECONDA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=138">TERZA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=139">QUARTA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=140">QUINTA
PARTE
| style="vertical-align: top; text-align: center; font-weight: bold;">href="http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=141">NOTE
E
RIFERIMENTI