L'Europa contro le prigioni segrete di Bush

Data 23/11/2005 7:34:58 | Categoria: news internazionali

Che esistessero prigioni "sporche", fuori dal controllo di qualunque entità internazionale, di cui gli USA si servivano per interrogare la gente come piace a loro - ovvero torturandoli - lo si sapeva già da un pò.

Ora però la cosa diventa ufficiale, e viene anche ad assumere un certo peso internazionale, visto che l'Unione Europea ha deciso che vuole chiarezza sull'argomento dagli amici americani.

Che di questi tempi sarebbe un pò come chiedere ad un ladro dove ama nascondere il suo bottino, ma facciamo finta per un attimo di vivere ancora in un mondo dove esista un minimo di rispetto per le convenzioni internazionali.

Girano voci di strani aerei privati, che la CIA affitterebbe in giro per il mondo, e che si sarebbero fermati …

… più di una volta in Polonia e in Romania, a scaricare non si sa bene chi nè per che cosa. Polonia e Romania naturalmente negano tutto.

La Svezia intanto ha aperto un'indagine sul transito interno di certi voli di natura poco chiara, e così stanno facendo anche Spagna e Islanda.

El Paìs pubblica addirittura una cartina - e la BBC la riprende - con il presunto traffico del torturando, che origina naturalmente dalla parti di Langley, la sede centrale della CIA vicino a Washington.

A guardarla bene sembra quasi una mappa del traffico di droga all'incontrario. In queste, il male origina in paesi oscuri, ed "entra" nel paese attraverso certi canali preferenziali, nel caso delle torture il male "esce" dal paese, e viaggia verso i torbidi confini di nazioni oscure e poco definite. Quello che hanno in comune, ironicamente, è che ambedue i traffici sarebbero gestiti dalla stessa organizzazione.

Permettetemi però a questo punto di giocarmi, sulle cosiddette "prigioni sporche", la carta dello scettico ad oltranza: che la gente della CIA sia dotata di una mente malata fino alla radice non si discute nemmeno. Quando vieni allevato in un ambiente dove la premessa di base è che vivi in un mondo da conquistare, dove chiunque non parli inglese è tuo nemico, e dove anche i sassi ti ascoltano e ti vogliono male, è chiaro che poi sviluppi dei progetti come "Baia dei Porci" oppure "Operazione Northwoods" nel modo più naturale e spontaneo possibile. Ti vengono anche se non ci pensi, a quel punto, e su questa mentalità non si discute. Ma è anzi partendo da questa, ed aggiungendoci sopra che

a) i neoconquistadores stile Wolfowitz, Cheney o Rumsfeld, dichiarano apertamente - e lo hanno fatto più di una volta - che mentire fa parte delle regole del gioco, e che hanno tutto il diritto di farlo anche verso i propri concittadini, e

b) che secondo una certa logica, che fino a prova contraria vorrei continuare a rispettare, gli unici "terroristi" al mondo in realtà sono loro,

viene da domandarsi se questa non sia soltanto un'altra bufala colossale, messa in piedi e fatta "trafugare" ad arte, per rendere ancora più cupa e minacciosa la loro immagine "stile Guantanamo", che sembra tanto andare di moda di questi tempi.

Nessuno infatti si illude per un solo istante che le immagini di Guantanamo siano arrivate a noi grazie allo scoop di un eroico giornalista indipendente. Se le vediamo possiamo stare certi che è stato deciso che dovessimo vederle, e pure molto da vicino.

E' tipica infatti nella personalità meno progredita, che viaggia soprattutto a testosterone, la convinzione che mostrarsi macho, rude e cattivo imponga rispetto ad ogni costo. Confondono naturalmente il vero rispetto con gli effetti visibili della paura, che sono due cose ben diverse. Mentre gli effetti visibili ti procurano quel comportamento asservito che tanto pare gratificarti, quelli invisibili non fanno che seminare altro odio e altra cattiveria, che non potrà un giorno non ritorcersi contro te stesso.

Ma tant'è, vai a spiegare a un pazzo che è pazzo, al grezzo che è un grezzo, o al cieco cosa sono i colori.

Che la storia delle prigioni sia vera, quindi, oppure una bufala peggio di tante altre, non cambia poi granchè. Si tratta solo di scegliere fra una malattia grave e un'altra ancora peggiore. Questa gente bisogna semplicemente aspettare che si estingua, e basta. Non c'è speranza che cambino, e non c'è altro modo di liberarsene.

Ecco, magari se i nostri politici evitassero di allearsi così chiassosamente con costoro, magari una mano in quel senso potremmo pure dargliela, no? O davvero i nostri prodi - con la maiuscola e con la minuscola - queste cose non arrivano a capirle?

Massimo Mazzucco




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