NDE - Tra la morte e la vita

Data 12/11/2005 12:48:53 | Categoria: Medicina

Il professor Steven Jones, dell'università dello Utah, ha raccontato di essersi interessato alle Torri Gemelle per puro caso. Aveva assistito ad una conferenza in cui una donna raccontava di aver vissuto una esperienza di pre-morte (NDE, Near Death Experience), e ad un certo punto - racconta Jones - la donna, come in trance, disse "se voi credete che le Torri Gemelle siano cadute da sole, aveta davanti una bella serie di sorprese che vi aspetta". Da qui in poi, la vicenda di Jones l'abbiamo conosciuta. Di NDE invece non abbiamo mai parlato.

Partendo da un suo incontro personale, Maria Grazia Pedroni ("Grazia") ha scritto una pagina preziosa su questo argomento, del quale stranamente la scienza non sembra volersi occupare.

NDE - Tra la morte e la vita

di Maria Grazia Pedroni

Ci sono misteri che vanno risolti, ci sono misteri che vanno esplorati (K.Ring)

Mi sentivo ipnotizzata dalle sue parole ferme ma semplici e ben definite, mentre mi riferiva i ricordi di quell’esperienza che, fino a quel momento, avevo potuto leggere solo sui libri. Era una cena come un’altra, eppure la mia amica Myriam, una donna di origine araba, saggia e provata dal vissuto, con una filosofia esistenziale proiettata verso l’universo, aveva saputo rendere esclusivo quel momento …
… facendomi catapultare in quegli attimi di vita, con il suo breve racconto.
Era il 1973 e lei si trovava nella sala travaglio pronta a partorire un bambino che, scoprì solo in seguito, era ormai morto da tre giorni. L’infezione violenta e dolorosa ed ormai protratta per lunghissime ore era divenuta insostenibile al punto che si sentì mancare di ogni forza fino all’abbandono. Da quel momento il sollievo. Percepiva di sollevarsi, sollevarsi libera da quel corpo doloroso e terribilmente pesante. Librando nell’aria in uno stato di benessere assoluto, si trovò diretta verso un puntino luminoso che, capì solo in ultimo, essere l’uscita di un lunghissimo tunnel.

L’immersione nella luce, poi, la sensazione immensa, infinita di un abbraccio e di un calore stupendo in tutto il corpo. Il ricordo di un bellissimo prato verde.
Mentre procedeva nella luce e aumentava l’intensità di tali sensazioni, osservò alcuni esseri a cui si avvicinò e chiese: "Dove mi trovo?"

Risposero, quasi stupiti dal fatto che lei fosse ignara, che era morta. Chiese loro, ancora, cosa stessero aspettando. "Aspettiamo di essere chiamati" risposero. A quel punto, racconta di aver pensato "Questi sono pazzi".

In quel mentre spuntava dalla luce un’essere e affermava: "Tu, non dovresti essere qui", "ma, dove sono?" replicava lei, devi tornare indietro". A quelle parole, di colpo un dolore forte nel corpo ed il rientro.

Nuovamente prigioniera della sua fisicità.

Ricorda infine una persona accanto al letto che subito le sorride. Una figura femminile, presumibilmente un infermiera. Le chiede se lei creda in Dio, perché è stato un miracolo". Myriam finalmente era uscita dal coma.

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