Cosa ci divide, cosa ci unisce

Data 10/11/2005 1:39:59 | Categoria: opinione

Il miracolo che tutti noi attendiamo, senza capire bene da dove possa arrivare, lo stanno facendo loro stessi. Le amministrazioni di destra al governo oggi - i repubblicani in America, il Polo in Italia, i finti laburisti in Inghilterra - si stanno scavando da sole quella fossa che noi tutti, forse, non saremmo mai riusciti a scavare senza il loro aiuto.

Il miracolo è quello di essere diventati ormai talmente ciechi di fronte ai propri errori, talmente sordi agli appelli che vengono da ogni sede di comune buonsenso, da stare mettendo insieme persino "fascisti" e "comunisti".

Sul senso di quelle virgolette abbiamo già discusso altre volte, e non ci torneremo (lasciatemi solo dire, per chiarezza, che fascismo e comunismo sono esistiti, come periodi storici, fallendo ambedue, senza che nessuno si accorgesse che la parte buona di ciascuno fosse in realtà la stessa).

Ma diciamo pure che esistano, fra i comuni mortali come noi, quelle differenze così profonde...
... che i due termini vorrebbero indicare. Diciamo pure che il "fascista" e il "comunista", messi nella possibilità effettiva di creare un mondo a loro piacimento, lo farebbero poi cosi diverso l'uno dall'altro. Di certo, a questo punto, c'è una cosa: nessuno di loro creerebbe un mondo come quello a cui ci stanno portando le amministrazioni di cui sopra.

E non sto parlando del fosforo bianco di Falluja, perchè quello è solo una conseguenza - eclatante finchè vuoi, ma relativa - di un certo modo di pensare. Il danno vero è quello provocato dal fosforo nero, cioè dalla mancanza assoluta di intelligenza in un certo modo di pensare delle attuali leadership, che non sanno guardare più avanti della prossima settimana per fare i propri calcoli e disegnare le proprie strategie.

Non c'è bisogno di essere "fascisti" o "comunisti", per vedere che il mondo si sta spaccando lungo una faglia sociale talmente profonda, che solo uno stato di polizia globale potrà poi cercare di tenerlo sotto controllo.

Non c'è bisogno di essere "fascisti" o "comunisti" per intuire che continuando a ignorare gli appelli di centinaia di scienziati, fra cui decine di premi Nobel, sul disastro ambientale che stiamo causando, si va incontro ad una situazione di emergenza assoluta, globale (questa sì, davvero), entro pochissimi anni.

Non c'è bisogno di essere "fascisti" o "comunisti", infine, per capire che non si può vivere al mondo senza dei comuni parametri di riferimento, morali prima di tutto, che ci permettano di convivere senza prenderci per forza a legnate in testa dal mattino alla sera.

Quando si calpestano così impunemente le Costituzioni, le regole internazionali, la Storia e la Tradizione dei singoli paesi, o il vocabolario stesso che tutti usiamo nel quotidiano, si va incontro ad un caos che nemmeno il più incallito dei fascisti oserebbe augurare al più obsoleto dei comunisti, o viceversa.

Il regalo ce lo stanno facendo lo loro. Noi dobbiamo solo restare aggrappati alla ragione, evitare di farci attrarre nei gorghi dell'isteria mentale, ed attendere pazientemente il momento in cui dovremo rinnovare a chi ci guida il mandato per farlo.

A quel punto starà a ciascuno di noi decidere se davvero sarà sufficiente votare "il meno peggio". Attenzione, però, perchè qui non si parla necessariamente della sinistra ambigua ed imbelle che abbiamo oggi. Per molti infatti il "meno peggio" potrebbe benissimo essere la destra, e dal loro punto di vista avrebbero il sacrosanto diritto di pensarla così.

Destra o sinistra che sia, quindi, sarebbe altamente igienico non accontentarsi comunque di considerarli un male minore, per dare loro il voto di cui tanto necessitano. Dove sta scritto, infatti, che un qualunque governo futuro non possa impegnarsi apertamente, e con chiarezza assoluta, su certi parametri che tutti noi riteniamo il minimo comun denominatore per vivere in un mondo che non vada dritto verso l'autodistruzione?

Le condizioni le dettiamo noi, PRIMA di votare. Se non lo faremo, saranno loro a dettarle dopo, e a quel punto lo faranno a loro piacimento.

Il principio che ci dovrebbe accomunare tutti, indipendentemente dalla colorazione politica, dovrebbe essere il seguente: daremo il voto soltanto a coloro che si impegneranno su certe scelte che ciascuno di noi ritiene indispensabili per tornare a vivere in un mondo civile.

Dopodichè potremo tranquillamente tornare a divertirci, litigando all'infinito fra "fascisti" e "comunisti", per decidere se ne abbia ucciso di più la cecità di Hitler e Mussolini o quella di Stalin e Mao-Tze-Tung.

L'importante, a questo punto, è avere dei figli a cui sia ancora utile raccontare queste cose.

Massimo Mazzucco




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