LA GUERRA DELLE PAROLE

Data 25/3/2005 5:50:39 | Categoria: politica italiana

LA GUERRA DELLE PAROLE - I "deportati" di Lampedusa

Ormai la politica si fa con il vocabolario in mano. E' da poco passata la "tempesta" - verbale, s'intende - sul significato preciso della parola "terrorista", che non va confusa con guerrigliero, partigiano o nemico combattente.

Oggi tocca al termine "deportare". Siamo accusati semplicemente da Nazioni Unite, Unione Europea, Amnesty International - per citare solo i più grossi - di deportare illegalmente i clandestini che approdano a Lampedusa, ed ecco che il Ministro Pisanu la butta sulla semantica, dicendo che "definire deportazione il respingimento individuale alla frontiera di immigrati giunti illegalmente nel nostro Paese ad opera di organizzazioni criminali è un insulto alla verità dei fatti e alle leggi che regolano questa delicata materia".

Definiscila come vuoi, ma sta di fatto che la legge dice chiaramente che ciascuno straniero che arrivi in Italia...
... ha diritto di sottoporre una richiesta d'asilo, prima di poter essere rimandato al paese d'origine.

Ora, Pisanu non ha tutti i torti, poichè è ovvio che qui non si tratta di casi di asilo politico, ma non può dire che il respingimento sia un insulto alla legge, perchè quello è proprio ciò che dice la legge. Casomai va cambiata, ma non si può certo permettere che questa venga "interpretata" personalmente dal ministro di turno, piuttosto che da chiunque altro.

Questa tendenza dei politici di destra ad ignorare le leggi, saltando sommariamente a conclusioni personali, pare essere molto diffusa in tutto il mondo (vedi il caso dei fratelli Bush nella vicenda di Terry Schiavo), e bisogna stare molto attenti ad impedire che essa non prevalga, specialmente in tempi in cui la nostra Costituzione viene trattata più o meno come carta da gabinetto.

Al di là di quanto sopra, resta poi il fatto che non solo una discussione semantica sul termine "deportazione", ma il fatto stesso di discutere su cosa fare dei clandestini una volta arrivati alle nostre spiagge, non permetteranno mai di risolvere un problema la cui radice sta ben più a monte. Anzi, di questo passo non si farà che buttare in pasto agli scafisti criminali centinaia di disperati, che a loro volta verranno buttati ai pesci senza tanti complimenti.

E' all'origine stessa del concetto di "globalizzazione", intesa come semplice allargamento del granaio di casa, senza una redistribuzione degli equilibri economici e demografici, che vanno fatte risalire tutte le conseguenze negative a cui stiamo assistendo su questo fronte.

Ma ormai, di politici con la vista lunga sembrano essercene sempre di meno. Il massimo che arrivano a programmare i nostri è la loro gita domenicale in quel di Capalbio.

Massimo Mazzucco



La fonte di questa news è Luogocomune
https://old.luogocomune.net/site

L'indirizzo di questa news è:
https://old.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=551