Papi, primi ministri e presidenti

Data 4/11/2015 17:20:00 | Categoria: opinione

La recente vicenda di Bergoglio (il cosiddetto caso "Vatileaks 2") sta mettendo in risalto una realtà che potrebbe sfuggire a molti: i personaggi che noi consideriamo "i più potenti del mondo" - papi, primi ministri e presidenti - in realtà non sono affatto in grado di condizionare più di tanto il corso della storia.

La vicenda di Bergoglio ormai è nota a tutti: due libri, che escono in contemporanea domani, rivelano come questo Papa stia cercando di mettere fine ad una infinita storia di corruzione, di illegalità, di poteri trasversali e di mancata trasparenza nelle faccende finanziarie della Chiesa, ma abbia trovato un vero e proprio muro di cemento, alzato dalla curia romana, che gli impedisce di avanzare nella direzione voluta.

In altre parole, il Papa cerca di intervenire per modificare lo status quo, ma, nonostante il suo apparente potere illimitato, non riesce a fare più di tanto.

Anche Matteo Renzi (lasciamo per un attimo da parte la sua spocchia, la sua presunzione e la sua spavalderia da bulletto di provincia) ...
... ha provato a mettere mano alla mastodontica macchina clientelare italiana, demandando a Cottarelli una spending review che avrebbe dovuto fruttare, nelle intenzioni iniziali, almeno 7 miliardi di euro. Ma dopo poco tempo Renzi ha dovuto rendersi conto che era assolutamente impossibile intaccare nel profondo questa macchina clientelare, ed ha preferito rinunciare, sollevando prestamente Cottarelli dal suo incarico.

In altre parole, il nostro primo ministro ha cercato di intervenire per modificare uno status quo, ma nonostante il suo potere effettivo, non è riuscito a fare praticamente nulla.

E persino un presidente degli Stati Uniti come John Kennedy, che si era messo in testa di fare pulizia all'interno della CIA e della FBI, ha finito per lasciarci le penne proprio per mano delle stesse agenzie che voleva ripulire.

Il motivo di tutto questo è molto semplice: i papi, i primi ministri e il presidente degli Stati Uniti vanno e vengono in continuazione, mentre le istituzioni che costoro vorrebbero modificare sono già presenti sul terreno da moltissimi anni.

Un papa resta al potere finchè vive, poi ne arriva un altro. Il primo ministro di una qualunque nazione occidentale resta al portere al massimo 4-5 anni, e poi ne arriva un altro. Il presidente degli Stati Uniti resta al potere per 4-8 anni, ma poi se ne deve andare per lasciare il posto ad un altro. Le istituzioni che costoro vorrebbero modificare, invece, sono lì da sempre: la curia romana, con i suoi intrighi e i giochi occulti di potere, era lì da sempre. Il sistema Italia, fatto di clientele, di corruzione e di omertà, è lì da oltre 60 anni ormai. Idem per la CIA e l'FBI, che sono al loro posto da almeno altrettanti decenni.

Pensare che basti l'arrivo di un nuovo individuo, per quanto "potente", per intaccare uno status quo che esiste ormai da molti decenni, è semplicemente ingenuo. Ecco perché nessuna rivoluzione sarà mai possibile dall'alto, nemmeno nei casi più lodevoli ed encomiabili, quando la persona che cerca di realizzarla agisca davvero in totale buona fede.

Figuriamoci poi quando questi leader fanno soltanto finta di voler cambiare le cose.

Massimo Mazzucco




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