Che brutto Capodanno

Data 1/1/2015 18:30:00 | Categoria: opinione

Oggi, 1° gennaio 2015, ho passato una giornata orribile.

Inizialmente, ho voluto attribuire il mio malumore al discorso di ieri sera di Giorgio Napolitano: un discorso talmente vuoto, talmente insignificante, talmente irritante per la sua pochezza da far pensare ad una sofisticata ed intenzionale presa per il culo.

Ma poi mi sono reso conto che da lui non avrei dovuto aspettarmi niente di diverso, per cui non potevo certamente usare il discorso del presidente come capro espiatorio per il mio malumore.

Ho pensato allora che la colpa fosse del discorso di Beppe Grillo: il famoso "controdiscorso" di fine anno, tanto annunciato e tanto atteso, che avrebbe dovuto fare pelo e contropelo alla versione istituzionale della nostra realtà, e che invece si è rivelato ancora più vuoto, insignificante e inutile di quello di Napolitano.

Ma poi mi sono reso conto che anche da Beppe Grillo non avrei dovuto aspettarmi niente di diverso. Ormai lui il suo percorso lo ha fatto, le cose che doveva dire le ha dette, e la strada da seguire ce l'ha indicata. Non è quindi giusto aspettarsi che arrivi ancora da lui quella luce che dovrebbe guidarci verso un futuro migliore.

Dopo ore di amari rimasticamenti, ho finalmente capito la natura del mio malessere: è la triste realizzazione che gli italiani sembrano ormai aver accettato la situazione attuale ...
... ed abbiano perso una qualunque voglia di combattere, da qualunque lato la si guardi.

Bene o male, fino ad un anno fa quelli che votavano a sinistra sembravano se non altro intenzionati a porre fine ad un ventennio passato tristemente alla storia sotto l'egida di Berlusconi. A loro volta, quelli che votavano a destra sembravano se non altro intenzionati a difendere una lunga serie di privilegi dei quali avevano potuto godere per tutto il ventennio. Mentre quelli del Movimento Cinque Stelle sembravano decisamente intenzionati a far saltare in modo definitivo questa forma di falso ed ipocrita bipolarismo.

Invece oggi la situazione è decisamente cambiata: chi vota a sinistra non sa più nemmeno bene per che cosa stia combattendo, e rimane semplicemente aggrappato alla cieca speranza che in qualche modo l'ex-sindaco di Firenze possa risolvere dei problemi apparentemente irrisolvibili. A loro volta, coloro che votavano a destra sembrano aver rinunciato al desiderio di tornare a governare, cullandosi nell'illusione che in qualche modo ci pensi lo stesso Matteo Renzi a fare i loro interessi. E persino i Cinque Stelle sembrano aver perso la loro capacità di far sentire in modo efficace la propria voce. Sembrano accontentarsi di andare ogni tanto in Parlamento a gridare in faccia agli altri "ladri e bugiardi", senza accorgersi che nel frattempo la nazione si è in qualche modo assuefatta anche a questo ritornello.

Gli italiani di oggi sembrano l'immagine riflessa dei naufraghi del Norman Atlantic, una accozzaglia di gente in balia delle onde, incapace - o impossibilitata - a prendere in mano la situazione, che passa il tempo a scrutare disperatamente il cielo, in attesa che qualche "elicottero" che venga miracolosamente a salvarli da morte sicura.

Ma nella politica internazionale non ci sarà nessun elicottero che verrà salvarci: c'è semplicemente una platea ristretta di potenti - banchieri, industriali e relativi lacchè - che osservano dalla riva, attendendo con pazienza che la nave vada finalmente a fondo.

Forse - ed è questa l'unica speranza che rimane - l'unica possibilità che avranno ancora gli italiani è quella di imparare miracolosamente a nuotare da soli, nel momento in cui si troveranno davvero con l'acqua alla gola. Ma la vedo tutt'altro che facile.

Massimo Mazzucco



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