Berlusconi adiòs

Data 27/10/2012 5:50:00 | Categoria: politica italiana

Mi aveva stupito, due giorni fa, l'articolo di Libero con il quale si dava l'addio a Silvio Berlusconi, dicendo che "nonostante i vari errori commessi, resta comunque il numero uno".

Che strano - avevo pensato - si vede che per un attimo ha avuto un rigurgito di dignità, e forse ha capito che poteva anche smettere di imperversare sul palcoscenico della politica, prima di avviarsi definitivamente verso la vecchiaia.

Invece oggi è uscita la notizia che Berlusconi è stato condannato a quattro anni per frode fiscale, e non c'è voluto molto a fare due più due.

In realtà, l'aspetto più divertente tutta la vicenda è stato l'apprendere questa notizia dalla BBC e dal New York Times, testate che di solito vado a sfogliare prima di quelle italiane.

E così, quando sono finalmente arrivato sull'Ansa - centro di smistamento di tutti i mali del nostro giornalismo - ho scoperto che la vera notizia non era che Berlusconi fosse stato condannato, ma che questa fosse la notizia che spiccava in prima pagina su tutte le testate del mondo:
''Silvio Berlusconi condannato a 4 anni di carcere nel processo sui diritti Mediaset''. Cosi' la condanna dell'ex premier italiano irrompe come una 'breaking news' sulla stampa mondiale, che dalla BBC al WALL STREET JOURNAL, dal FINANCIAL TIMES alla CNN pubblica la notizia in alto in prima pagina, nella fascia dedicata alle 'urgentissime'. E in pochi minuti, la condanna irrompe anche sui francesi FRANCE 24 e LE FIGARO e sullo spagnolo EL PAIS mentre su twitter i principali media internazionale rilanciano la sentenza. In Gran Bretagna anche il GUARDIAN riporta la condanna come 'breaking news' mentre il DAILY TELEGRAPH la riporta in cima alle notizia della prima pagina. In Francia LE MONDE, nel suo 'alerte', scrive che l'ex premier "é stato riconosciuto colpevole di frode fiscale nel caso Mediaset, in prima istanza, ed è stato anche interdetto da mandati pubblici per tre anni".

Insomma, in questo momento di dolore per la perdita del loro "lìder màximo", i nostri eroi dell'ANSA sono riusciti a trovare il modo di far dire agli altri quello che loro stessi non avevano il coraggio di annunciare.

A questo punto indossiamo la maschera della pietà, e andiamo a leggere che cosa ha detto lo stesso Berlusconi di questa condanna: "Ero certo di essere assolto da una accusa totalmente fuori dalla realtà. E' una condanna politica incredibile e intollerabile. Non si può andare avanti così. E' la conferma di un vero e proprio accanimento giudiziario. l'uso della giustizia a fini politici - afferma Silvio Berlusconi ai microfoni di Studio Aperto su Italia 1 - So che certamente non si può andare avanti così".

In realtà, caro Silvio, noi possiamo benissimo andare avanti così. Forse è lei che si deve fermare.

Fra l'altro - ve lo posso confermare per esperienza diretta - la pratica di gonfiare i costi durante le compravendita dei film con l'estero è sempre stata una delle poche certezze nel mondo del cinema commerciale. E sentirsi raccontare da un clown come Berlusconi che queste cose "non sono vere" non offende nemmeno più l'intelligenza di chi lo ascolta, ma offende direttamente l'intelligenza di chi pronuncia queste frasi.

Chiudiamo con una piccola analogia: dopo aver combinato disastri per trent'anni, alla fine Al Capone si è fatto incastrare per una evasione fiscale da poche centinaia di dollari. Anche il nostro Silvio nazionale credeva ormai di essersela cavata, ma alla fine si è fatto incastrare per un paio di fatture gonfiate oltre il necessario. Lui magari non finirà in galera come Al Capone, perché nel nostro paese "incivile, barbaro e invivibile" chi ha i soldi come lui può permettersi di trascinare la causa in tribunale per almeno altri 10 anni, prima di arrivare ad una sentenza definitiva. Ma che almeno si tolga di mezzo una volta per tutte, e la smetta di farci vergognare di fronte al mondo per essere italiani.

Massimo Mazzucco



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